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Comunicati stampa 13/02/2013

Appello ai politici
Le proposte ASAPS sulla Sicurezza stradale 2013
Obiettivo zero morti sulle strade

La campagna elettorale infiamma e i candidati si confrontano sui programmi.
Parlano di tanti argomenti ma non abbiamo sentito ad oggi affrontare da nessuno un tema a noi caro: quello della sicurezza stradale, né abbiamo letto proposte specifiche nei programmi dei partiti.
Peccato che nessuno di loro pensi a come ridurre la prima causa di morte dei nostri giovani e portarla a livello dei migliori paesi Europei dimezzandola.
Oppure pensi ad abbattere quei 30 miliardi di Euro che ogni anno buttiamo via a causa della violenza stradale. Potremmo eliminare l'IMU sulla prima  casa riducendo del 15% questo spreco. Non stiamo sognando, tutto questo è possibile, dato che almeno una decina di paesi in Europa sono più bravi di noi e riescono a farlo.
Allora ci proviamo noi dell’ASAPS a stimolare i potenziali leader chiedendo loro, prima delle elezioni, di sottoscrivere un'agenda per la sicurezza stradale. 10 cose da fare per il nuovo governo e il nuovo Parlamento.

 

Partendo dalla creazione di un'agenzia interministeriale sul modello di quella francese che faccia lavorare insieme ministeri, forze di Polizia e  associazioni di cittadini e che sviluppi e porti avanti un piano per la sicurezza stradale con obiettivi e misure.
Data l'importanza della posta in palio e il carattere interdisciplinare chiediamo che tale agenzia venga guidata dal nuovo capo del governo.
Che, lo sappiamo tutti, l'insicurezza stradale costa al paese 11 morti e 800 feriti al giorno: un danno economico che non è rappresentato solo da una spesa diretta sostenuta dalla società, ma è la quantificazione economica degli oneri che, a diverso titolo, gravano sulla collettività a seguito delle conseguenze causate da un incidente stradale, compresi dolore, sofferenza e perdita di vita o di aspettativa di essa, mancata produttività della persona deceduta o ferita, danno morale e costi medi sanitari, danni alle cose e spese processuali.

 

L’agenzia dovrebbe definire un piano triennale e finanziarlo coi proventi delle multe, in maniera tale da potersi sviluppare e migliorare autonomamente.
Il richiesto incremento delle pattuglie, almeno del 20%, consentirebbe di contestare le violazioni su cui l’elettronica non incide e che, invece, sono spesso comportamenti ad alta letalità, ma l’ASAPS non si ferma qui e guarda alle tasche degli utenti della strada: interrompere il biennale aumento delle sanzioni se si abbassa la mortalità annua di una percentuale almeno pari alla media europea e recuperare il “tesoretto” rappresentato dalle migliaia di contravvenzioni elevate in danno di conducenti stranieri che, invece, sfuggono a notifica e riscossione. Incremento quantitativo e qualitativo dei controlli ai veicoli pesanti.
Approvazione della proposta di omicidio stradale, sconti del 20-30% per la riscossione immediata delle sanzioni, aumento dei controlli sulle ebbrezze, obbligo per i comuni (o consorzi di comuni) con più di 5 mila abitanti o più di 5 agenti in servizio di dotarsi di etilometri e narcotest, destinazione dei proventi delle violazioni agli articoli 186 e 187 contestate dalle Polizie Locali direttamente alle casse dei comuni o province, educazione stradale certa e continua, sono tutte proposte che il nuovo governo dovrebbe affrontare.
In fondo stiamo suggerendo una modalità per far crescere il paese (ridurre la mortalità e l'invalidità dei giovani) e per ridurre le tasse. Per quale ragione il capo del governo non dovrebbe essere in prima linea?



Forlì lì 13 febbraio 2013

Giordano Biserni
Presidente ASAPS

 

> Le 10 proposte dell’ASAPS ai partiti politici

 

 

> La Sicurezza stradale nei programmi dei principali partiti e movimenti
Una analisi dell’ASAPS che porta alla  delusione. La materia è lontana dai pensieri della politica

 

 

 

 



Mercoledì, 13 Febbraio 2013
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