Foto Blaco (ASAPS) – Sulla strada, gli adolescenti su ciclomotori sono tra le categorie più a rischio. E i dati forniti dal Censis, raccolti in base ai risultati della ricerca “Una nuova cultura della sicurezza stradale”, giunta alla quarta edizione, ne sono la conferma. Il progetto, rivolto agli alunni di tutte le scuole secondarie italiane, ha messo in luce che nel 2005 i giovani hanno risposto meno positivamente alle misure adottate per aumentare gli standard di sicurezza sulle strade, rispetto agli anni precedenti. Tra i ragazzi minorenni, infatti, si denota una diminuzione annua di mortalità pari a meno del 3,8%, dato inferiore a quello medio, ottenuto sul totale della popolazione, pari a meno 7,3%. Sempre in base alle cifre presentate dal Censis, nel nostro paese ci sono stati 308 decessi di minori a causa di incidenti stradali, di cui 129 (42% ca) hanno coinvolto ciclomotori. Cifre consistenti anche per quel che riguarda i feriti: 28.242 hanno riportato lesioni gravi. Confrontando i risultati con quelli delle scorse edizioni si evidenzia un miglioramento per quanto riguarda i principali comportamenti di guida considerati a rischio, ma anche un peggioramento legato ad alcuni atteggiamenti maggiormente pericolosi, tra cui l’uso del casco. Nel 2003 i giovani che non lo indossavano erano l’8%, passati nel 2004 al 3,3% e aumentati sino al 3,7% nel 2005. Andamento instabile invece per quel che riguarda l’andare in due su un unico mezzo. Nel 2003 si parlava di 59,6%, nel 2004 di 52,7% e di 53,3% l’anno scorso. Rialzo anche per altri comportamenti pericolosi, come attraversare un incrocio quando il semaforo è rosso. Nel 2003 i giovani colti a compiere questa infrazione erano il 37,3%, diminuiti al 31,5% nel 2004 per sbalzare poi al 40,6% nel 2005. A sorpresa nel mezzogiorno si è registrato un trend positivo. Nelle regioni meridionali, infatti, per l’uso del casco si è passati dal 22,3% del 2003 all’8,6% nel 2005. Meglio anche per quel che riguarda l’andare in due sul motorino. Nonostante le percentuali si mantengano su livelli elevati, lo studio parla di 83,5% del 2003 sceso al 79% nel 2005. (ASAPS) |
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