Nonostante si finisca in coda ogni due per tre causa incidente, nonostante la tv informi di continuo che in Italia muore qualcuno sulla strada ogni ora e mezza, molti continuano a guidare in modo ganzissimo. Con sprezzo del pericolo, vanterie, astio verso chi rispetta i limiti e rallenta tutti, compatimento per chi non tira, disinvoltura nel parlarne: «Ohi ma stai a 140 in corsia di sorpasso? Ma sei scema?»(140 sarebbe oltre i limiti, ndr); «Era pieno di c.. che andavano come lumache, almeno non tentassero di superare»; «Ho capito il problema della tua macchina, a 130-140 vibra, sui 170 vedi che va benissimo». Cosa? A 170? Sarebbe da togliere la patente, però rilevatori di velocità e poliziotti non se ne vedono. «Chiederò al ministro Amato di aumentare la presenza di forze dell’ordine», ha detto ieri il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi al Corriere; e si spera Amato sia d’accordo. Il ministro Bianchi aveva esordito in modo strano, con dichiarazioni simil-castriste (malissimo; se invece si fosse presentato con un manipolo di barbudos nelle sedi di Trenitalia e delle società autostradali, imprigionando poi i dirigenti su un Intercity o sulla tratta Capriate-Dalmine della A4, sarebbe diventato un eroe popolare, meglio del Che). L’estate l’ha reso più sobrio. Ora propone di abbassare il limite dei 130; in alcune tratte e in alcune ore. Per esempio di notte. Certo, per far rispettare limiti più bassi (di notte!) ci vorrebbe Fidel, o l’esercito. Però ne ha parlato, è importante che se ne parli. E che si decida, magari. Ps. I peggiori sono i Sodomizzatori Autostradali, quelli che in corsia di sorpasso si mettono dietro al tuo parafango per buttarti fuori. Pensano (forse) sia una prova di virilità; si consigliano i motel al casello, in alternativa, così restiamo tutti vivi.
Da Corriere.it Maria Laura Rodotà
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