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Rassegna stampa alcol e guida del 15 agosto 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta
 

IL GIORNALE DI VICENZA

L’indulto prosciuga le casse
Nel Vicentino condonate “multe” per centinaia di migliaia di Euro
Soltanto per le guide in stato di ebbrezza alcolica lo Stato rinuncia a incassare una somma ingente

di Ivano Tolettini


Un colpo di spugna da centinaia di migliaia di euro solo nel Vicentino. Guidare la macchina in stato d’ebbrezza alcolica o ubriachi in molti stati occidentali costa l’arresto immediato visto che si mette in pericolo la vita altrui. In Italia, anche se la trasgressione è di carattere penale (art. 186 del codice della strada), nei fatti tutto si risolve con una sanzione patteggiata che in media si aggira sui 6-700 euro, oltre all’immediato ritiro della patente al momento della constatazione con un periodo di sospensione.
Grazie all’indulto, sono migliaia i vicentini che risparmieranno sulle spese di giustizia, perché il condono si applica per le sanzioni non superiori a 10 mila euro per quelle pecuniarie sole o congiunte a pene detentive.
Il provvedimento varato dal parlamento il 31 luglio nei fatti è una grande panacea per quelli che in gergo si chiamano “decreti penale di condanna” che ogni anno a un tribunale medio-piccolo com’è quello di Vicenza consente di incamerare almeno 60-70 mila euro solo per le guide in stato d’ebbrezza, per non parlare di tutti gli altri reati che si concludono per l’imputato con quella che genericamente si definisce una “multa”. Sono migliaia.
Questo vuol dire che per tutte le infrazioni avvenute fino al 2 maggio soltanto in provincia di Vicenza (comprendendo il tribunale di Bassano), lo Stato ha deciso di rinunciare ad alcune centinaia di migliaia di euro. Considerando gli arretrati, che al campione penale di Vicenza erano parecchi, si arriva a una somma se non da capogiro, piuttosto considerevole. Se questo lo si moltiplica per tutti i tribunali italiani vuol dire che con l’indulto lo Stato ha rinunciato a incassare centinaia di milioni di euro, anche se nessuno sa di preciso quanti essi siano. A Roma nessuno ha fatto questi calcoli, tenendo conto della fretta con la quale è stata varata la legge. Comunque, una cifra esorbitante, sommando arretrati e quant’altro.
Di fronte a queste cifre da Caporetto, considerando le difficoltà economiche con le quali si dibattono gli uffici giudiziari, tenuto conto che nessuno ha voluto o saputo confrontarsi a livello politico su questi punti specifici, negli uffici giudiziari di contrà Santa Corona c’è molto sconforto.
Anche perché, come sempre avviene in Italia - destra e sinistra su questo uguali sono - direttive precise finora non ne sono arrivate negli uffici. Così tutto è bloccato e coloro che non hanno fin qui aperto i cordoni del portafoglio hanno avuto ragione.
Di più, in base alle statistiche coloro che fin qui hanno pagato con più solerzia ci sono gli stranieri, i quali costituiscono una fonte primaria per le casse statali, poiché essi hanno paura che non regolarizzando le sanzioni penali possa venire compromesso il rinnovo del permesso di soggiorno. Ecco perché se si chiede negli uffici quali sono in genere i cittadini più scrupolosi nel pagare le sanzioni pecuniarie, la risposta è pressoché unanime: «Gli immigrati».
«Più passano i giorni e più si analizza nel concreto l’applicazione della legge sull’indulto - ha commentato il procuratore capo Ivano Nelson Salvarani -, più ci rende conto che presenta degli obiettivi e innegabili limiti per com’è stato concepito. Ad esempio, che motivo c’era di condonare le pene pecuniarie, anche perché, se non sbaglio, la ratio del provvedimento era quella di alleggerire il sovraffollamento carcerario, non il bilancio dello Stato, soprattutto quello della giustizia che è già penalizzato dai tagli pregressi e annunciati».

 


CORRIERE ADRIATICO

Funerali di Laura Romagnoli
Oggi l’addio alla studentessa di Ingegneria

 

CORRIDONIA - Si svolgeranno oggi alle 17 i funerali di Laura Romagnoli di Corridonia, studentessa alla Facoltà di Ingegneria di Ancona, morta nella notte tra sabato e domenica poco dopo le 3 in un incidente stradale avvenuto lungo la strada Statale 16 a Porto Recanati, in provincia di Macerata. La giovane viaggiava a bordo di una Golf guidata da una coetanea, Elisa Carletti che ha sbandato finendo contro il guardrail. Secondo i primi soccorritori la ragazza al volante guidava in stato di ebbrezza e per questo potrebbe aver perso il controllo dell’auto. Sul posto, per i rilievi di rito, si è portata la polizia stradale di Porto Recanati. Le due ragazze, che erano molto amiche e trascorrevano sempre insieme i momenti di divertimento, tornavano da una serata in discoteca. La tragedia è maturata dopo che Elisa, ricoverata all’ospedale di Torrette in gravi condizioni, ha perso il controllo dell’auto forse perché con la mente poco lucida. La macchina è finita fuori strada, il guard rail è entrato nell’abitacolo colpendo mortalmente Laura. Gli agenti della Stradale hanno raccolto tutti gli elementi utili per ricostruire l’esatta dinamica tragedia che è costata la vita alla ragazza di 21 anni. La sua scomparsa ha gettato nello sconforto i familiari e gli amici.

 


CORRIERE ADRIATICO

Ieri in tribunale ha patteggiatola pena a due mesi e venti giorni Francesco Saverio Coppa ha aggredito il maresciallo del Poggio e un altro militare
Carabinieri picchiati dallo psichiatra
Il medico ubriaco ha perso il controllo dopo una caduta dalla moto

 

ANCONA - Quasi non ci credevano i carabinieri quando hanno fatto approfondimenti sull’identità dell’aggressore del comandante alla Stazione del Poggio. E’ un medico psichiatra, ed esercita la sua attività a Fano Francesco Saverio Coppa, il centauro senigalliese di 41 anni che ha sferrato proditoriamente un cazzotto sul mento al maresciallo scaraventandolo a terra. Ieri in tribunale, assistito dall’avvocato Alessandro Sorana, ha patteggiato la pena di due mesi e 20 giorni dopo la convalida dell’arresto davanti al giudice monocratico Carlo Cimini. In aula c’era anche il maresciallo Piero Argentino, che domenica pomeriggio era intervenuto per soccorrere il medico e una ragazza che viaggiava in moto con lui dopo essere finito a terra. Erano le quattro del pomeriggio quando è arrivata dal comando la segnalazione alla pattuglia dei carabinieri del Poggio di un incidente stradale sulla strada che collega la provinciale del Conero alla piazzetta di Portonovo. Immediato l’intervento del maresciallo Argentino, che ha allertato un’altra pattuglia perché a quell’ora il rischio era che la viabilità potesse collassare tra le curve che si snodano lasciandosi ai lati la rupe e lo scenario mozzafiato della baia.
Lo psichiatra e la sua compagna di viaggio erano per terra e il primo pensiero è stato quello di soccorrerli. “Si sentiva un forte odore di vino”, ricorda il sottufficiale, con una benda che copre una ferita sul mento e le parole che escono a stento per il forte dolore alla mandibola e a tutto il volto. “Mi sono accorto che la ragazza stava piangendo, mi sono avvicinato per tentare di consolarla. All’improvviso lui mi ha dato un pugno in faccia”. Un colpo micidiale. “E poteva andare peggio, è andata bene che sono riuscito a indietreggiare quel tanto che è bastato per evitare di farmi prendere in pieno”. Il pugno ha però centrato la faccia di Argentino che è rovinato per terra quasi senza sensi. E se non è uscito ancora più malconcio dall’aggressione lo deve ai colleghi che hanno assistito alla scena, e dopo qualche istante di comprensibile sbigottimento hanno provato a frenare il medico che voleva infierire sul loro superiore. Nella colluttazione un altro militare è stato ferito a un polso, fasciato a causa di una distorsione. Finalmente poi Coppa è stato bloccato, e al controllo delle analisi del sangue il suo stato psico-fisico è risultato parecchio alterato per l’assunzione di alcol. Per lui è scattato l’arresto, mentre Argentino è stato accompagnato a bordo di un’ambulanza del 1189 al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette. Gli hanno applicato cinque punti si sutura per ricucire la ferita al mento, prescritto quattro giorni di prognosi. Il comandante ha riportato un trauma facciale che merita controlli più approfonditi ai quali non ha potuto sottoporsi domenica perché, spinto da un encomiabile attaccamento alla divisa dell’Arma, è tornato di tutta fretta al Poggio per non lasciare sguarnita la caserma.

 


CORRIERE ADRIATICO

E’ stata fermata dalla polizia municipale di Numana dopo aver provocato un incidente
Guidava ubriaca, semina il panico a Marcelli

 

NUMANA - Ubriaca a bordo di un’auto, investe due giovani e li manda al pronto soccorso. Scappa, viene inseguita e acciuffata al Taunus. Alla richiesta di esame etilometrico, si rifiuta. Patente ritirata all’istante. Protagonista di questo, a dir poco rocambolesco episodio, è stata una turista romana di quarantotto anni, in vacanza a Numana. Stava procedendo con la sua auto, in preda ai fumi dell’alcol, quando in via Bologna, a Marcelli, zigzagando, ha investito e ferito due ragazzi, i quali hanno dovuto essere accompagnati al pronto soccorso per le ferite riportate, per fortuna non gravi. Invece di fermarsi e prestar soccorso, la donna ha proseguito la sua corsa. E’ qui che è scattato l’intervento della Polizia Municipale. Gli uomini al comando del maggiore Benigni si sono portati all’inseguimento della spericolata guidatrice e l’hanno raggiunta, bloccandola, in zona Taunus. Alla richiesta di sottoporsi all’esame etilometrico, la donna si è rifiutata. Al che gli agenti l’hanno denunciata per guida in stato di ebbrezza. Alla turista è stata anche immediatamente ritirata la patente. I controlli della polizia municipale di Numana sono in questo periodo dell’anno molto rigorosi ed estesi su tutto il territorio. Tra l’altro le numerose competenze della polizia municipale fanno sì che i ritmi di lavoro siano particolarmente onerosi. Questo non toglie che l’impegno e l’attenzione siano ai massimi livelli dal momento che, proprio in questi giorni, Numana vive il massimo della presenza turistica.
b.o.

 


CORRIERE ADRIATICO

Altra battaglia tra magrebini a Porta Valle
 

JESI - Proseguono gli scontri, talvolta vere battaglie notturne, tra extracomunitari ubriachi e violenti. L’ultima in ordine di tempo è avvenuta sabato scorso tra via Granita e Porta Valle. A scontrarsi sono stati due gruppi, uno marocchino e l’altro tunisino. Si sono presentati al pronto soccorso - a distanza uno dall’altro - portati da amici con auto private. Il primo, il marocchino identificato poi dai carabinieri del nucleo operativo H.S. di 35 anni sanguinava dal volto e da un braccio per le ferite da taglio provocate da una bottiglia spaccata e usata a mo’ di pugnale. Ne avrà per 15 giorni. Il tunisino (C.B. di 44 anni) è stato medicato e curato per lesioni e contusioni da percosse e anche lui guarirà in 15 giorni. Le analisi alcolemiche hanno evidenziato che entrambi erano ubriachi fradici. Ai carabinieri hanno detto di non conoscersi e di non essersi battuti tra loro, ma entrambi hanno sostenuto di essere stati picchiati e aggrediti da connazionali. I carabinieri stanno indagando per verificare se si tratti di due casi diversi oppure - come sembra più plausibile - che i due facciano parte di gruppi magrebini contrapposti che sabato notte - complici le troppe birre ingurgitate - si sono affrontati tra via Granita e Porta Valle in una vera e propria battaglia fatta di pugni, calci, sprangate e bottiglie rotte usate come pugnali. D’altronde che tra marocchini e tunisini non corra buon sangue non è certo una novità. Da aggiungere che i due feriti sono risultati in regola con il permesso di soggiorno e che sono gravati da precedenti. Forse proprio perché avevano i documenti in regola sono stati portati al pronto soccorso. I clandestini, per non essere espulsi, si fanno curare alla meglio da medici connazionali o semplicemente dai loro amici.

 


CORRIERE ADRIATICO

I magrebini si erano scolati una ventina di bottiglie di birraTra via Giordano Brunoe piazza Ugo Bassispartizione del territorio di africani e albanesi Lamentele ed espostidei residenti contro schiamazzi e disagi Arrestati e condannati due tunisini che avevano scambiato il marciapiede per un gabinetto
Bande di stranieri al Piano, vigile preso a morsi

 

ANCONA - Si sono imbottiti di alcol, e stavolta non si sono limitati al solito fracasso che da mesi martella le orecchie e rovina la vita dei residenti di questa parte del Piano. I due tunisini arrestati sabato dai vigili urbani dalle parti del palazzo dell’Enel, in via Giordano Bruno, si sono anche fatti beffe delle più elementari regole del decoro, hanno scambiato la strada per un gabinetto a cielo aperto. E non contenti, hanno anche fatto resistenza agli agenti della municipale accorsi dopo l’ennesima rivolta dei cittadini, prendendoli pure a morsi. Sabato il termometro della tolleranza per chi abita tra la stazione e piazza Ugo Bassi ha toccato il livello più basso.
La scena dei due magrebini che con la mente avvolta nella nebbia dell’ubriachezza scaricavano l’intestino sotto le loro case era troppo. Hanno chiamato polizia, carabinieri e vigili urbani. Che si sono portati sul posto e si sono trovati davanti a un panorama davvero poco edificante.
Sull’asfalto, ridotto dalle deiezioni a un’indecente cloaca, c’erano anche una ventina di bottiglie di birra scolate dai due tunisini, uno di 40 anni, l’altro di 27, che dopo una rinfrescata alle mente hanno detto di essere uno pescatore e l’altro muratore. Non è stato facile per la Muncipale ridurli a più miti consigli. Non volevano sapere di dare spiegazioni, né di esibire i documenti per essere identificati. Uno di loro ha addirittura preso a morsi il braccio di un agente, che ha riportato ferite per fortuna leggere.
Ce n’era quanto bastava per far scattare le manette con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Ieri in tribunale, con la condanna a tre mesi per entrambi - difesi dall’avvocato Giacomo Curzi - processati con rito abbreviato, si è chiusa una delle tante pagine nere scritte con la solita trama dalle parti della stazione e dintorni.
I residenti continuano a far piovere lamentele e ci sono esposti contro la presenza di bande di stranieri che si rendono protagonisti di comportamenti a dir poco discutibili sollevando preoccupazione e seminando la paura. La popolazione cerca in tutti i modi di sensibilizzare le autorità competenti, chiedono più controlli e interventi concreti per affrontare quello che sta diventando un deprecabile fenomeno sociale in continua crescita e radicamento.
E’ venuta infatti concretandosi una specie di spartizione del territorio tra bande di extracomunitari. Nel risiko del Piano, via Giordano Bruno è appannaggio dei magrebini su un lato, e dei nigeriani su quello opposto, sulla destra risalendo verso piazza Ugo Bassi dove invece sembrano spadroneggiare gli albanesi. Con buona pace dei cittadini che affidano la loro contrarietà alle denunce per essere costretti a sopportare schiamazzi, intemperanze, ed episodi incresciosi che hanno ormai eroso la pazienza e la sopportazione. Grida di rabbia e di aiuto si levano da tutta la fascia di territorio che va dalla piazza Rosselli fino a piazza ugo Bassi, che rischia sempre più di diventare enclave di clandestini e gruppi rinsaldati dall’etnia e dalla riluttanza ad accettare le regole della convivenza civile.

 


IL MATTINO

Carabiniere aggredito dalla babygang

 

Castellammare. Notte di violenza in centro: ferito un maresciallo dei carabinieri; un giovane arrestato e due dodicenni (tra cui il figlio di un esponente del clan D’Alessandro) fermati e riaffidati poi ai genitori. È bastato un semplice rimprovero da parte di un carabiniere, di ritorno a casa al termine del servizio, nei confronti di un gruppetto di sei minorenni che ostacolavano la circolazione stradale in via Bonito a far scatenare l’aggressione. Era in borghese, ma il carabiniere si è comunque qualificato. Circostanza che però anziché far desistere i baby-bulli di Santa Caterina, li ha spronati ancor di più. Per non peggiorare la situazione il militare della compagnia stabiese è andato via, ma è stato inseguito: a pochi metri di distanza, in piazza Amendola, ha avvertito un rumore. Una pietra era stata lanciata da uno dei ragazzini in scooter contro l’auto. Il carabiniere è sceso per constatare il danno e si è ritrovato addosso un uomo, che nulla aveva a che fare con la babygang, come hanno poi appurato le forze dell’ordine. L’aggressore, Giuseppe Zito, incensurato di 27 anni di Pianura, era ubriaco. Senza alcun motivo si è scagliato contro il maresciallo, mentre i ragazzini scappavano in motorino, e gli ha rifilato un pugno nell’occhio. I passanti hanno assistito impassibili alla scena. Sul posto sono giunti i carabinieri, avvisati dallo stesso collega aggredito. Ieri l’uomo ha patteggiato una condanna a 13 mesi di reclusione (pena sospesa). Il sottufficiale, invece, è stato trasportato al pronto soccorso, dove i sanitari gli hanno riscontrato un trauma contusivo al volto. Poco dopo in caserma sono stati portati anche due dei sei bulli protagonisti della lite con il militare, entrambi figli di pregiudicati. Nei loro confronti solo sanzioni amministrative per infrazioni al codice stradale, data la giovane età non sono imputabili. Vestiti con capi griffati all’ultima moda e con aria spavalda hanno rigettato ogni accusa: «Ma quando mai, avete preso uno per un altro. Noi non facciamo di queste cose». A qualche ora di distanza dall’episodio le manette sono scattate anche per un sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno: il pregiudicato, vicino alla cosca di Scanzano, aveva aggredito due familiari, poi medicati al San Leonardo, per motivi di droga, ma nei suoi confronti non è stata presentata querela. Alfonso Brancaccio, 34 anni: infatti è finito in manette per inosservanza della sorveglianza speciale. Non trovato dai militari nella sua abitazione durante la notte, l’uomo è stato rintracciato in viale Europa mentre si recava all’ospedale San Leonardo per tentare di giustificare la violazione commessa. mi.ins.

 


LA GAZZETTA DEI PARMA

Vandali in azione, raid nella notte al parco Martini

 

Vandali in azione, raid nella notte al parco Martini Danneggiati lampioni, cassonetti e cestini dei rifiuti. « Sembravano impazziti, erano una furia » Vandali in azione al parco Martini. Venerd« sera un gruppo di giovani malintenzionati, probabilmente sotto l’effetto di alcool e stupefacenti, ha ribaltato diversi cassonetti delle immondizie posizionati nelle vie antistanti al parco cittadino ed alcuni cestini dei rifiuti sparsi per gli stradelli interni all’area verde del quartiere San Lazzaro. Non contenti delle loro malefatte, i giovani hanno preso a calci anche numerosi lampioni del parco e tentato invano di forzare le serrature di alcuni cancelli del campo da calcetto della parrocchia di San Paolo Apostolo per prendere di mira i tavoli e le sedie posizionate al suo interno per le feste del parco Martini.

 


IL GAZZETTINO DI VNEZIA

JESOLO Anche quest’anno il sindaco Calzavara ha firmato l’ordinanza per vietare i giochi d’acqua a Ferragosto

Un gavettone costa 500 euro

Non si potranno sparare mortaretti, accendere fuochi e spingere le persone giù dai pontili

Jesolo

 

Cinquecento euro. Tanto può valere un gavettone. Anche quest’anno il sindaco Francesco Calzavara ha firmato l’ordinanza per vietare i giochi d’acqua, in particolare in questo periodo di Ferragosto. "E’ fatto assoluto divieto in tutto il territorio comunale - si legge nell’ordinanza - sulle pubbliche vie e piazze di porre in essere giochi estivi consistenti lancio di gavettoni d’acqua o di altri palloncini o altri oggetti, compreso lo spingere giù dai pontili, scaraventando con la forza, persone in acqua, lo sparo di mortaretti e simili, l’accensione di fuochi d’artificio, il lancio di razzi o, in genere, accensioni o esplosioni pericolose nonché la rottura di bottiglie e altri oggetti di vetro, di cori, grida e schiamazzi". La violazione di questi punti dell’ordinanza comporterà il pagamento di una sanzione amministrativa compresa tra un minimo di 25 euro e un massimo, per l’appunto, di 500euro.

Intanto tutte le forze dell’ordine si sono organizzate da qualche giorno per rafforzare la presenza nel territorio per prevenire vari fatti delinquenziali.

La sera scorsa, in uno dei controlli lungo il litorale, la polizia di Stato ha arrestato M.S., jesolano di 36 anni, per rapina impropria. L’uomo, forse perché in preda ai fumi dell’alcool, ha bloccato un turista trevigiano di 47 anni e, dopo averlo insultato e picchiato, gli ha sfilato la giacca. Dato l’allarme, sulle sue tracce si è messa la pattuglia motomontata, che lo ha rintracciato nel bar di un hotel.

Fabrizio Cibin

 


L’ARENA

Al cimitero 

«Questa bara coperta di rose bianche sembra un giardino fiorito dall’affetto e dall’amore delle persone che gli hanno voluto bene in questa vita. Non dimenticatevi mai di Mario Giorgio, perché il suo nome vivrà sempre nei vostri cuori». Con queste parole, ieri, il celebrante ha concluso l’omelia al funerale di Mario Giorgio Bendel, svoltosi nella chiesa del cimitero monumentale in un clima di grande commozione.
Bendel, che aveva 36 anni, era morto tragicamente lo scorso 5 agosto sulla Gardesana, nei pressi di Bardolino, in un incidente stradale causato dal conducente dell’autovettura che gli aveva dato un passaggio. Quest’ultimo è indagato dalla procura scaligera per guida in stato di ebbrezza e omicidio colposo. L’autovettura, una Jeep, ha centrato un caravan parcheggiato a lato della strada. In seguito al violento tamponamento, parte del caravan è entrato nell’abitacolo dell’auto su cui viaggiava Bendel. Dalla roulotte è poi partita una scheggia che si è infilata nel collo, uccidendo sul colpo il trentaseienne, originario di Minneapolis.
Ieri, nella piccola chiesa del cimitero, la madre, i familiari, tra i quali le due piccole figlie, e gli amici, che non sapevano darsi pace per l’assurdità delle circostanze in cui ha perso la vita, hanno dato l’ultimo saluto a Mario Giorgio. «Era un ragazzo dal cuore d’oro». Così tutti lo ricordano. Il celebrante li ha invitati al coraggio e al perdono. (e.s.)

 


LA GAZZETTA DEL MAZZOGIORNO

dramma familiare Un litigio per motivi banali, poi è esplosa la violenza                                              

Picchia a sangue la madre
L’uomo (un dipendente Amiu) ha precedenti per tentato omicidio

 

Il solito copione: un litigio esploso per motivi stupidi, lui che s’avventa sulla madre come una furia, la donna che rimane semi svenuta sul pavimento, lui che torna a letto. Di più. L’uomo, che ha 47 anni e lavora come spazzino per l’Amiu, ha strappato i cavi del telefono dal muro per evitare che sua madre, 67enne, potesse chiedere aiuto. Sono stati i vicini di casa ad avvisare il 118 che ha subito inviato un’ambulanza. Quando i medici sono arrivati nell’appartamento di via Isonzo, nel cuore della notte, la donna era ancora riversa sul pavimento. Aveva fratture in varie parti del corpo - alle gambe in modo particolare - e forti contusioni alla testa. Il figlio l’ha presa a calci e a pugni. Il personale del Pronto Soccorso del Policlinico ha a sua volta avvertito la polizia. Agenti della sezione «Volanti» della Questura hanno prima raccolto la testimonianza della donna (seppur parziale ed evasiva). I poliziotti hanno quindi raggiunto l’uomo nella sua abitazione. Lo spazzino stava dormendo, ha cominciato confusamente a raccontare agli agenti di un litigio avuto con la madre, senza tuttavia ammettere di averla picchiata. Risvegliatosi, l’uomo avrebbe avuto nei confronti degli uomini delle «Volanti» un atteggiamento più arrogante e provocatorio. Di lì a qualche minuto, è stato accompagnato negli uffici della Questura dove è stato denunciato in stato di arresto. Deve rispondere di lesioni aggravate, maltrattamenti in famiglia ed omissione di soccorso in danno della madre. Secondo la ricostruzione degli uomini delle «Volanti», l’episodio sarebbe l’ultimo di una lunga serie di aggressioni fisiche e verbali cui la donna era sottoposta dal figlio che viene descritto come una persona particolarmente violenta, probabilmente dedita all’alcol. Nel suo passato, anche un’accusa per tentato omicidio.

 


IL MERSSAGGERO

L’avrebbero violentata in gruppo, un gruppo cittadini ...

 

L’avrebbero violentata in gruppo, un gruppo cittadini extracomunitari, alcuni da lei conosciuti, domenica notte, in un appartamento in un paese dei Castelli Romani, che però non ha saputo dire dove si trova. È quanto ha riferito ai poliziotti del commissariato di Frascati, in un italiano stentato, una prostituta romena, di 28 anni.
La giovane, come ha riferito oggi la polizia, era in evidente stato di ubriachezza, ed è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale di Marino, dove i medici hanno constatato che la donna ha avuto rapporti sessuali, ma non hanno ancora detto a quanto tempo fa risalgano. La polizia, secondo le prime notizie, sta cercando quattro extracomunitari (due moldavi, un marocchino ed un algerino), ma sta anche vagliando il racconto della giovane prostituta dell’Est.

 


IL GAZZETTINO (Udine)

GEMONA Vicentino arrestato domenica sera dai carabinieri. Contestata anche la guida in stato d’ebbrezza

Ruba un’auto, si schianta contro un palo

 

Un’ora dopo aver rubato un’auto in un cortile di Gemona si è schiantato contro un palo della luce ed è stato arrestato. Francesco Ciaccheri, 41 anni, ufficialmente residente ad Albetone (Vicenza), in realtà senza fissa dimora, è finito in carcere sabato sera con l’accusa di furto aggravato nella pertinenza di un’abitazione. I carabinieri della stazione di Gemona gli hanno contestato anche due violazioni al Codice della strada: la guida in stato d’ebbrezza e il rifiuto di sottoporsi all’accertamento dell’etilometro.

Ciaccheri, poco dopo le 20.30, si è impadronito di una Fiat Punto parcheggiata in un cortile di via Vuarbe. La vittima ha chiesto l’intervento del 112 e di lì a poco i dati relativi all’auto sono stati diramati alle pattuglie che stavano perlustrando la zona. Alle 21.40 Ciaccheri è stato intercettato. Anzichè fermarsi, ha proseguito la corsa andando a schiantarsi contro un palo della luce sulla statale 463. Accompagnato in pronto soccorso, gli sono stati riscontrati una contusione allo sterno (3 giorni di prognosi) e problemi legati all’abuso di alcolici.

Ciaccheri attende nel carcere di Tolmezzo le decisioni della Procura di Tolmezzo. La vettura rubata è già stata restituita al proprietario: la cosa curiosa è che la vecchia Punto ha un valore commerciale di 1500 euro ed ha subito danni per mille.

 


IL GAZZETTINO (Treviso)

LORIA

Ubriaco perde punti e motocicletta
 
(G.Z.) Ubriaco fradicio vorrebbe farsi l’ultimo bicchiere della serata ma trova gli agenti della Polizia Locale di Loria che lo multano. E’ successo domenica sera a Castione di Loria dove è in corso la tradizionale sagra dell’Assunta. Verso le 22 in via Castiglione dove è stata posizionata la tensostruttura della sagra è arrivato un sessantenne di Rossano Veneto, S.E. in sella ad una motocicletta. L’uomo zigzagava per la strada, senza casco ed è stato notato dalla pattuglia degli agenti di Loria in servizio. Alla richiesta di fermarsi, l’uomo già alticcio, ha cominciato ad alterarsi, pronunciando frasi sconnesse, gridando ogni sorta di cose nei confronti degli agenti e rifiutandosi di sottoporsi al test alcolimetrico. A questo punto, vista l’impossibilità di bloccare l’uomo, davanti ad una folla di avventori incuriositi, gli agenti hanno chiamato i suoi familiari per riportarlo a casa. Non prima però di avergli ritirata la patente, levato anche dieci punti dalla patente e confiscato il mezzo. Proseguiranno per tutta l’estate infine, le pattuglie serale da parte del comando di polizia locale di Loria.Per quanto concerne infine la sagra di Castione, questa sera si terrà l’ultimo appuntamento in programma. Dalle 21 lo spettacolo musicale con il complesso di Enrico Marchiante e poi alle 23,30 il tradizionale spettacolo pirotecnico di chiusura dei festeggiamenti.

 


IL GAZZETTINO (Udine)

Ok a "Calici di Stelle"

Latisana

 

Semplicità, raffinatezza e qualità anche nella prossima stagione. Le tre regole da seguire per il futuro sono il frutto del successo ottenuto nella prima edizione di "Calici di stelle", curata dalla Pro Latisana in collaborazione con il Comune, l’associazione "Città del vino" ed il movimento Turismo del vino. Iniziative che «valorizzano il nostro territorio ed i nostri prodotti più tradizionali - nota l’assessore alla cultura Maddalena Spagnolo - suscitano l’interesse e la partecipazione dei latisanesi e non solo». Il patrimonio architettonico, unitamente alla degustazione dei vini, all’offerta di prodotti tradizionali ed alla musica hanno infatti offerto una piacevolissima serata.

 


IL MESSAGGERO (Pesaro)

DA SENIGALLIA IN GIU’ 

Beach volley con “correzione” E lunga notte alla Rotonda

di MARCELLO MARZOCCHI
 

MUSICA, abbuffate, strambi tornei di drink volley . Storditi e arrabbiati per i recenti acquazzoni, i gestori degli stabilimenti balneari senigalliesi tornano alla riscossa organizzando una serie di manifestazioni. I bagni Village n.14 , sul lungomare Mameli, organizzano per la giornata odierna un alcolico torneo di drink volley. Probabili premi ai vincitori in botti e damigiane. Dopo la partita, per restare in tema alcolico, si potrebbe continuare al Sangria Party organizzato dai bagni Marco & Virgilio n.46 . E rimanendo nel folklore oggi ai bagni Millebolleblu , sempre sul lungomare Mameli, ardita gara di biglie sulla sabbia. Primo premio, un’oca arrosto. Senza parole. Giornata piena anche ai Bagni 77 . Colazione all’alba con musica lounge di sottofondo e sangria a fiumi dalle 18 in poi. Se oltre all’alcool siete appassionati di musica, le proposte per questo Ferragosto non mancano. Al Naomi di Marina di Montemarciano festa sudamericana per tutta la giornata. Dal primo pomeriggio fino all’alba di domani una decina di artisti, cantanti e ballerine di capoeira animeranno la giornata. Nei giardini della rocca roveresca, nel centro storico di Senigallia, ultima giornata per la manifestazione Destate la festa . Alle 17 si celebra la Messa Rokka , pensata e realizzata dai giovani e a loro destinata. Dalle 21 si balla con la musica live dei vari gruppi che si alterneranno sul palco.
Posizionata nel centro del lungomare senigalliese, la regina dell’estate è sempre lei, la Rotonda a Mare. Questa sera, dalle 22, si balla con i ritmi tarantolati dell’ Officina Zoè . Pizziche de core per gli innamorati e pizziche tarantate per chi ha voglia di ballare a perdifiato. Cinzia Marzo a voce, flauti e tamburello, Donatello Pisanello agli organetti diatonici, Lamberto Probo a tamburelli, voce, tamborre e violino a sonagli, Antonio Palma alla chitarra classica e voce, Danilo Andrioli a tamburello e cupa cupa, Dario Muci a voce, bouzouki e armonica a bocca. Domani, per la rassegna Raminnote , torna a Senigallia il metamorfico musicista Giovanni Lindo Ferretti . Allevare menti, pascolare pensieri il titolo del progetto che l’autore emiliano presenterà domani sera. Un lavoro a cavallo tra canzone e poesia per raccontare la memoria del tempo e delle cose del mondo. Il prezzo dei due spettacoli è di 10 euro. Info 339.1685521 o rotondaamare.it.

 


CORRIERE ROMAGNA

Più sicurezza, tutti “happy”

 

R

 


LA STAMPA

Incidente stradale causato da ubriachezza Due giovani di Pollein e Roisan che viaggiavano su ...

Controlli con autovelox ed etilometro sull’A4 Autovelox in funzione, oggi, sul tratto tor...

 

IL TIRRENO

ma si continua a guidare ubriachi

avenna - Un’offerta diversificata e di qualità e un presidio costante. Così, l’estate di Marina, partita tra le polemiche per gli happy hour, ha fatto segnare un nuovo boom.Resta, è vero, qualche problema e rimane ancora lo scoglio legato al Ferragosto. Oggi, quando la notte più lunga dell’estate sarà definitivamente andata in archivio, sarà possibile fare un bilancio più preciso. Intanto, però, le previsioni inducono all’ottimismo. “Tocchiamo ferro nella speranza che vada tutto bene - racconta l’assessore con delega al Turismo e alla Sicurezza, Andrea Corsini, il più competente a illustrare (dati i temi) la situazione -. Però è vero che l’andamento finora fa ben sperare”.In attesa dei dati ufficiali di luglio e agosto, l’impressione sul campo è che arrivi e presenze siano in aumento. Non si sbilancia, ma Corsini conferma che “c’è un ottimismo generalizzato tra gli operatori. I numeri sembrano positivi. Sia per il mare, dove a soffrire un po’ è il settore degli appartamenti per il quale servirà forse un ragionamento più complesso, che per la città d’arte” .E dire che l’estate si era aperta tra nuove incognite (la ripresa, la concorrenza) e le solite polemiche (il caos e gli happy hour). In poche settimane, la situazione è radicalmente cambiata. Atteggiamento tipico italiano quello di passare dalle stelle alle stalle, dall’ottimismo allo sconforto, dall’altare alla polvere in un nanosecondo. Ma questa volta la spiegazione, o meglio le spiegazioni, non mancano. Quali sono i fattori che hanno rilanciato Marina? Aver aumentato la qualità dell’offerta e aver troncato sul nascere possibili derive degenerative.Una ricetta apparentemente semplice, ma tremendamente difficile da tradurre in pratica. “Tolto il problema di Rivaverde che mi sembra ingigantito rispetto alle reali proporzioni - spiega Corsini - mi pare di poter affermare che la situazione è migliorata. Ciò è dovuto sia agli sforzi degli operatori che a quello delle forze dell’ordine”.“I rinforzi e la presenza di pattuglie sulle strade nei fine settimana hanno permesso di mantenere sotto controllo la situazione e prevenire eventuali fattori degenerativi”. Paradossalmente, i buoni risultati in termini di reati commessi (in calo sotto tutti i punti di vista) potrebbero indurre il governo (che ragiona sui numeri) a ridurre le assegnazioni il prossimo anno. “Oddio, può anche essere. Meglio comunque correre questo rischio - riprende Corsini -, anche se spero che non accada. Credo, all’opposto, che se davvero a fine stagione il bilancio della sicurezza sarà in attivo, lo si dovrà al surplus di forze messe in campo. Per quanto ci riguarda, ci muoveremo anche in futuro per ottenere organici adeguati alla situazione”.Sull’altro fattore, quello della crescita dell’offerta, Corsini ritiene che “sia un processo evolutivo naturale”. “Il fenomeno della birra ‘low cost’ sono convinto sia superato. Ed in effetti, osservando la dinamica di quest’anno, il fenomeno è calato, si è evoluto. E con la partenza di Marinara, il modello turistico avanzerà ulteriormente. Per forza di cose, ci sarà uno sviluppo generalizzato. Ma se l’happy hour, almeno come è stato concepito fino a poco tempo fa, è destinato a mutare, quello che non dovrà sparire è la fruizione della spiaggia anche serale”.
gi.ro.
Deceduto sul Lago, ieri l’ultimo saluto
 
© asaps.it
Mercoledì, 16 Agosto 2006
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