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Russia: adolescente massacra a fucilate ed accettate una famiglia per rubare la loro auto di famiglia

Voleva farsi un giro in città

 
(ASAPS) CELJABINSK (SIBERIA, RUSSIA) – La vicenda, pazzesca, ricorda un thriller degli anni ’70: “un tranquillo weekend di paura”, di John Boorman, con protagonisti gli ancora aitanti Burt Reynolds e John Voight. Eppure, a terzo millennio già iniziato, certi episodi che parrebbero destinati solo alle finzioni sceniche, accadono ancora. In Russia, per la precisione in Siberia, ai confini con la Mongolia, un’intera famiglia è stata sterminata a fucilate da un adolescente, che non ha resistito alla tentazione di diventare assassino pur di farsi un giretto in città con l’auto delle sue vittime. Il giornalista Aleksander Petrov, la giovane moglie Aliona, insegnante di lettere, i figli Nikita, sette anni, e Artiom, tre anni e mezzo, non potevano pensare che la loro gita in campeggio libero, si sarebbe conclusa con la loro vita. Una fine terribile, in nome dell’auto, un pickup giapponese ancora insolito nell’ex Unione Sovietica. Un ragazzotto di 16 anni, che stava portando le pecore al pascolo, lo ha notato ed ha deciso che doveva essere suo a tutti i costi. Con il fucile ha ferito gravemente i quattro, li ha finiti a colpi di ascia e poi li ha gettati nel fiume. Come se niente fosse, infine, si è messo alla guida del pickup ed è andato in città, dove per due giorni ha gozzovigliato ubriacandosi e spendendo i soldi presi nelle tasche dei cadaveri dei genitori. Quando la polizia lo ha intercettato, stava cercando di abbandonare l’auto a 140 km da casa. Quando il fiume ha restituito i corpi, non gli è rimasto che confessare. È probabile che verrà giustiziato. (ASAPS)


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Lunedì, 21 Agosto 2006
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