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Notizie brevi 23/08/2006

Gli italiani a ripetizione di “segnaletica stradale”

Uno studio evidenzia come la preparazione in materia “lasci molto a desiderare”


Foto Vincenzo Coraggio


(ASAPS) – Gli italiani rinviati a settembre (pre-riforma Moratti ndr) in: segnaletica stradale. Da una ricerca eseguita per conto della Direct Line, i nostri connazionali non sanno leggere i cartelli e non ne conoscono il significato. L’indagine ha coinvolto un campione di 1.100 automobilisti che immortala un quadro non certo rassicurante. L’unica domanda a cui hanno risposto tutti esattamente, o quasi, (97%) è stata: “A chi è obbligatorio dare la precedenza?”. Percentuali molto più basse quando i quesiti vertevano su altri segnali. Il 42%, ad esempio, non conosce quello utilizzato nei sensi unici alternati e si perde quando deve capire chi ha la precedenza. Come al solito, forse è meglio dire per fortuna, non manca l’eccezione che conferma la regola. Verona, infatti, si è classificata la città con la più ampia conoscenza di questo cartello. Situazione grigia anche per il “divieto di fermata” sconosciuto al 41% degli intervistati con un picco a Torino (45%). E la situazione non migliora se ci si addentra nell’ambito dei limiti di velocità. L’80% dei “prescelti” per lo studio ha ben presente che in città il limite è di 50 km/h. Il vero problema è il restante 20%, tradotto in cifra 7milioni di automobilisti su 35milioni, che lo ignora. A questo si aggiunge che più della metà non conosce i limiti vigenti per i ciclomotori; solo Firenze ha risposto per il 65% in modo corretto. Il terreno diventa sempre più accidentato quando ci si addentra nell’intricato mondo delle sanzioni collegate alle infrazioni per eccesso di velocità: solo il 50% dei conducenti sa a cosa va incontro in caso di velocità che superi di 40 km/h il limite. Altra “bestia nera” è la corretta manutenzione del veicolo. Solo il 14% sa quanto devono essere profondi, per essere in regola, gli intagli del battistrada dei pneumatici (1,6 mm sull’intera superficie). La più diligente è Ancona (19%), le meno preparate Milano (8%) e Palermo (7%). Poco chiaro anche il meccanismo della patente a punti. Non ben definito il numero iniziale, dei punti in dotazione il 18% è convinto che siano più di 20, abbastanza approssimativa anche la conoscenza del meccanismo con cui vengono tolti. Ben il 60%, infatti, crede che la perdita totale abbia come conseguenza il ritiro della patente e non la revisione con ulteriore esame. A tal proposito i torinesi sono risultati quelli con le idee un po’ più chiare (il 39% ha dato risposte esatte), mentre i bolognesi sono i più confusi con un 24% di risposte corrette. Questi dati confermano il disinteresse che gli italiani hanno verso la sicurezza stradale. E a testimoniarlo ci sono le cifre: nel primo semestre del 2006 le infrazioni accertate per eccesso di velocità sono state 465.124 (+9% rispetto stesso periodo 2005). Nello stesso periodo i decessi sulla strada sono stati 874 contro gli 852 del 2005. (ASAPS).


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Mercoledì, 23 Agosto 2006
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