LA REPUBBLICA
In Scozia l’esecutivo ha dichiarato guerra alle sostanze
alcoliche, adottando anche misure restrittive sulla vendita delle bevande. Per
colpire maggiormente il pubblico l’amministrazione ha deciso di utilizzare dei
cartelloni pubblicitari con immagini shock che mostrano i possibili effetti
dell’abuso di alcol.
IL TEMPO
PONTECORVO
L’atto con il quale viene riconosciuta la
figura del «guidatore designato» è stato già sottoscritto
Alla guida senza alcol e droga
Protocollo
d’intesa tra Provincia assessorato ai trasporti, Csa e Aci
di VINCENZO CARAMADRE
PONTECORVO — Bando ad ogni sostanza, alcool o droga, che
altera il sistema psicofisico dei guidatori. A certificarlo l’Amministrazione
provinciale, l’assessore ai Trasporti Patrizio Cittadini e il delegato alle
Politiche giovanili Francesco Loffreda, con un protocollo d’intesa sottoscritto
dall’Aci provincia di Frosinone e dal Csa (ex Provveditorato agli studi).
L’atto con il quale viene riconosciuta la figura del cosiddetto «guidatore
designato» è stato sottoscritto già da qualche settimana ma nel mese di
settembre inizierà una ferrea campagna d’informazione in tutta l’area del sud
della Provincia, oltre che nel resto del territorio. A curarla il consigliere
provinciale Francesco Loffreda. I canali più importanti saranno le associazioni
giovanili e le singole realtà scolastiche. Il mondo associazionistico giovanile
è il fulcro centrale dell’intera azione amministrativa del delegato di settore,
per questo motivo lo scopo primario è quello di ascoltare le esigenze dei
giovani per migliorarne la socializzazione. Allo scopo presso l’Aci di
Frosinone è istituito l’albo dei «giovani guidatori sicuri», a tali soggetti
verrà consegnato un braccialetto che li renderà riconoscibili ai proprietari
dei locali.
CORRIERE ROMAGNA
“Più sicurezza sulle strade”
PREMILCUORE - Plauso al ministro Bianchi per la proposta
di ridurre la velocità in autostrada, favorevole alla patente anche per i
minori di diciotto anni “ma a precise condizioni”, un no agli autovelox usati
“solo per fare cassa”. Piazza dei Caduti è piena per ascoltare Giordano
Biserni, presidente nazionale dell’Associazione degli amici della Polizia
Stradale che confessa la sua emozione: “Negli anni la radice con il mio paese
di origine è più profonda”. Ma gli argomenti sono tanti e i concittadini che
sono accorsi vogliono conoscere e imparare. Il presidente dell’Asaps (fondata
15 anni fa adesso conta 30mila soci) non delude e fra stoccatine e ironie ogni
tanto si infervora: “La sicurezza stradale? E’ un argomento che facciamo finta
di non vedere. Però ogni anno nel mondo si contano un milione e duecentomila
morti e 50 milioni di feriti. La nostra regione invece è uno dei bacini
infortunistici più elevati d’Europa. Stiamo combattendo una guerra con estrema
fatica”. Non risparmia neppure critiche al sistema. “Dietro le logiche della
strada ci sono i grandi interessi dell’economia - continua Biserni - anche con
limiti di velocità ridotti avremo sempre auto che possono sfrecciare oltre i
200 chilometri all’ora, l’azienda che provasse a fare il contrario si
metterebbe fuori dal mercato”. E visto che la strada “colpisce in maniera
democratica senza distinzione di età e classe sociale” è opportuno attrezzarsi
per combattere contro chi si mette al volante in condizioni non idonee. Per
questo Giordano Biserni chiede pene adeguate per i trasgressori: “Un ubriaco
può emettere una sentenza di condanna a morte e cosa rischia? La prima volta ha
la condizionale, la seconda volta patteggia solo dopo il terzo incidente
mortale farà qualche mese di galera. Nel trentacinque per cento degli incidenti
c’è un conducente in stato di ebbrezza e i controlli sono pochi. In Italia
appena 200 mila all’anno, in Spagna 4 milioni”. Nessuno vede i risvolti di
questi incidenti stradali. “Soprattutto sullo stato sociale considerate che le
oltre venticinquemila invalidità permanenti di ogni anno ricadono a carico dei
contribuenti”. Biserni i scaglia a gran voce contro le moto “che in prima fanno
i 130, è uno scandalo”, e promuove a pieni voti la patente a punti “la misura
più seria degli ultimi trent’anni” ma poi mette in guardia dalle “intransigenze
permissive” mentre invece occorrebbero misure severe a costo di “rischiare
l’impopolarità”.Il presidente dell’Asaps si mostra d’accordo con la proposta
del ministro Bianchi di ridurre a 120 chilometri la velocità in autostrada.
“prima causa di incidenti. Chissà perchè di cadere dall’alto, velocità
verticale, abbiamo tutti paura, mentre di quella orizzontale che fa correre
così forte sulla strada c’è anche chi va fiero ed orgoglioso”.Un sì
condizionato alla patente ai ragazzi di 16-17 anni “ma con un patentato a
fianco ed abbiano ottenuto il patentino per il ciclomotore senza subire
sanzioni o avere incidenti con colpa”. L’ora è tarda e la sera sta diventando
fredda, ma nessuno si schioda dalla sedia. C’è ancora tempo per un ultimo
sussulto sull’autovelox. “E’ facile colpire come nella E45 - sottolinea Biserni
- chi transita lungo la strada e non è elettore di quel comune. Fare cassa con
gli autovelox è un modo sbagliato che va ad incrinare il rapporto fra l’utente
della strada e l’Amministrazione”.
Riccardo Rinieri
IL MATTINO (BENEVENTO)
L’INIZIATIVA DELL’ASL 1
Spot contro la droga
Grottaminarda. Nuova strategia comunicativa dell’ASL AV 1
per contrastare l’uso di alcool e sostanze stupefacenti nelle fasce giovanili.
Da pochi giorni scorre sul grande tabellone installato presso il terminal degli
autobus di Grottaminarda lo slogan: "Con alcool e droghe non diventi più grande,
diventi dipendente: apri gli occhi". Alle parole fà da sfondo una sagoma
di adolescente che sovrappone agli occhi due cartellini con due grossi occhi
disegnati e sgranati sui falsi miti, sulle illusorie e presunte scorciatoie per
raggiungere l’affermazione della propria personalità. Il messaggio si offre
adesso e successivamente, nel prossimo anno scolastico, ad un pubblico
giovanile calcolato in migliaia di studenti che giornalmente affolleranno il
capolinea di Grottaminarda, provenienti dai comuni dell’arianese e dell’Ufita.
Uno sguardo, sia pur fugace, allo slogan luminoso potrà indurre ad una più
approfondita riflessione sulle migliori strade da percorrere verso una vita
adulta che, per essere compiuta, ha bisogno di confrontarsi con realismo e concretezza,
pur in presenza delle inevitabili problematiche, con le autentiche dimensioni
della propria esistenza.
LA SICILIA
Un confronto su alcol e droga
Ferla. Capire, agire, riuscire è lo slogan adottato dal circolo
di cultura, che, quest’anno, nell’ambito delle sue prerogativa istituzionali, ha
voluto organizzare un convegno di studi per i danni causati dal fumo,
dall’alcool, dalla droga, all’Audutorium comunale, in programma a Ferla per il
prossimo sabato. Valenti docenti e tecnici esperti del fenomeno che tanto
interessa l’odierna società e, perchè no, anche i piccoli comuni, a prima vista
immuni da questi flagelli. All’importante appuntamento sono stati invitati i
sindaci dell’Unione Comuni degli Iblei, assessori provinciali, varie
associazioni di volontariato e dei servizi sociali nonchè operatori della
scuola. Diversi i temi di discussione: dai danni provocati all’organismo, agli
aspetti sociali, dal disagio giovanile alla dipendenza patologica, trattati da
cardiologi, sociologi, psicologi e terapeuti. Coordinatori dell’incontro:
Sebastiano Corridore e Giuseppe Angelica. Sarà un momento d’interessante
confronto su un tema scottante, che si presta senz’altro a numerosi
approfondimenti.
Salvatore Urso
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BASILICATA)
Montalbano Jonico ha ricordato le
giovani vittime di incidenti della strada
«Inno alla vita», concerto per Margherita
MONTALBANO La piccola Margherita, scomparsa in un
incidente stradale poco più che maggiorenne insieme al suo Luca, è tornata a
vivere nel suo quinto anniversario dedicato a tutti gli "Angeli della
strada", in una piazza Risorgimento gremita. Così dopo la gara di mountain
bike, la due ruote amata da Luca, è stata la musica a farla da padrona, in
ricordo di Margherita. Il concerto, un "Inno alla Vita", ha raccolto
giovani dei paesi limitrofi ed ha visto la partecipazione di don Giosy Cento
autore, tra l’altro, di una canzone dedicata alla giovane. Imprudenza, droga e
alcool sono stati gli argomenti trattati nel corso della serata dagli
intervenuti, giovani che sono usciti dal tunnel della droga, ma anche
testimonianze di famiglie che hanno perso un proprio figlio a causa dell’alcool
e della elevata velocità. Una sorta di monito per tutti i giovani ad avere
rispetto e cura della vita, quello dell’arcivescovo di Matera, mons. Salvatore
Ligorio. Due i relatori, Enza e Rocco, genitori di Margherita. «Dopo l’iniziale
quanto inevitabile imbarazzo - ha commentato la mamma di Margherita - soprattutto
in seguito all’ultimo incidente stradale che ha strappato via alla famiglia il
giovane Checco Santo, la serata è stata soprattutto un messaggio di speranza».
Francesca Rodolfo
IL GAZZETTINO (VICENZA)
ORDINE PUBBLICO
La polizia locale, dopo l’etilometro e l’alcol pre-test, è
stata fornita anche di un fonometro per misurare i decibel in eccesso
Schiamazzi, i vigili allungano
l’orecchio
L’assessore Sorrentino: «Severità
non solo per chi guida in stato di ebbrezza, ma anche per chi di notte disturba
il sonno altrui»
L’estate ha fatto il giro di boa, ma a quanto pare il
problema dei rumori notturni in centro città resta all’apice. A confermarlo è
il vicesindaco e assessore alla Pubblica Sicurezza Valerio Sorrentino che,
ribadendo il proposito espresso dal comandante della Polizia locale Cristiano
Rosini di potenziare i pattugliamenti sulle grandi arterie contro la guida in
stato di ebbrezza, annuncia che i controlli avverranno anche al di fuori dei locali.
Insomma contro le note "discoteche all’aperto" ma anche per evitare
che le persone si mettano al volante un po’ alticce, ecco nuove misure di
sicurezza.
Misure rese possibili, spiega ancora il vicesindaco, dal
nuovo servizio serale svolto dai vigili che ha sospeso il turno notturno da
mezzanotte alle sette di mattina ed ha consentito di allungare il terzo turno
da mezzanotte alle due. Quanto all’idea di ridurre gli orari serali di vendita
di alcolici, lanciata dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari, è possibilista:
«Si potrebbe vietare il consumo di notte fuori dai locali. Ma ogni decisione
andrebbe presa in accordo con i gestori dei bar».
Quest’estate il problema dei rumori notturni in centro
storico a quanto pare sta rovinando il sonno a più di qualche residente. Sulla
questione sono intervenuti i consiglieri comunali Sandro Guaiti (Margherita) e
Giovanni Rolando (Ds) che, in un’interpellanza, segnalano la presenza di
«locali pubblici trasformati in discoteche in pieno centro abitato e aperti fino
a tarda notte. Numerosi anche i diverbi che avvengono fuori dai suddetti
locali. I cittadini sono esasperati. In città non si rispetta la quiete
pubblica». Una presenza nota anche alla polizia locale che non a caso da tempo
tiene sotto osservazione il fenomeno.
A tutto questo va aggiunto ora il potenziamento del
servizio di vigilanza davanti ai locali che causano più schiamazzi. È noto
infatti che spesso questi ultimi avvengono all’esterno del bar e in luogo
pubblico. Di qui le lamentele di alcuni cittadini. «Bisogna interventire sui
bar che provocano più disagi», sottolinea ancora Sorrentino. «La chiusura
anticipata? Intanto partiamo con i controlli».In passato in Comune era emersa
l’ipotesi di una concessione all’apertura fino alle 2 di notte per i locali in
regola e di una concessione legata al rispetto delle regole sulla quiete
pubblica per i "furbi". Ma fu bocciata. Nel frattempo il Comune ha
acquistato un fonometro per la rilevazione dei decibel in eccesso.
Roberto Cervellin
IL MESSAGGERO (ABRUZZO)
Lanciano. La soluzione indicata dall’amministrazione
comunale non è gradita: il problema non è stato mai risolto
Luna park, giostrai contro l’area
Fiera
Intanto
monta la protesta contro i rumori: la lotta parte da via dei Frentani
di MARIO GIANCRISTOFARO
LANCIANO - «Appare quanto meno singolare il comportamento
dell’Amministrazione comunale di Lanciano sul fronte della lotta ai rumori e
agli schiamazzi notturni. Da una parte, infatti, senza neppure alla fine
riuscirci, ogni anno monta una specie di "guerra" per trasferire le
giostre nell’area Fiera di contrada Iconicella; dall’altra non si preoccupa
minimamente dei rumori, degli schiamazzi e degli eccessi di ogni tipo che ogni
notte si verificano in via dei Frentani, nel quartiere storico di Lancianovecchia».
A parlare è uno 45 firmatari di una dettagliata petizione inviata al sindaco
Paolini, ai carabinieri, alla polizia e alla Asl, sulla mancanza di quiete e su
altri "pericoli", cui dovrebbero sottostare i residenti di via dei
Frentani e dintorni. «Noi ci chiediamo - si sottolinea a Lancianovecchia - se,
e perché, abbiamo meno diritti dei residenti della zona della Pietrosa ai quali
si vuol togliere il "disturbo" delle giostre che, tra l’altro, sono
presenti solo per le festività settembrine».
I firmatari della petizione sono molto dettagliati e
precisi nella loro esposizione dei fatti, citando tra l’altro i locali nelle
cui zone si verificherebbero schiamazzi ed altro, e quindi i controlli di chi
di dovere possono essere facilmente mirati. Ecco alcuni passaggi della
petizione. «Ogni notte, dalla ore 23 fino alle 3 e oltre, decine e decine di
persone, avventori di tali esercizi, consumano all’aperto bevande alcoliche:
non mancano cori improvvisati, discussioni anche accese, sempre fino a dopo le
3. Ovviamente, i consumi elevati di bevande portano alla necessità di certi
"bisogni", che vengono espletati nei vicoli vicini, anche mentre i
residenti si trovano a rientrare nelle loro case». E si aggiunge: «Le bottiglie
vuote vengono lasciate in strada, sui gradini di accesso alle abitazioni, nei
vicoli, urtate e rotte, quando non sono oggetto dei lanci volontari; in diverse
circostanze si sono verificate risse e colluttazioni con vie di fatto e lesioni
anche gravi; non raramente gli abitanti del quartiere hanno dovuto riscontrare
danni, anche di notevole entità, alle loro auto parcheggiate in prossimità
delle proprie abitazioni; numerose le richieste di intervento della forza
pubblica, ma evidentemente, quando sono avvenuti, non hanno sortito effetto a
lungo». In conclusione, si chiede un incontro con l’amministrazione comunale e
le autorità di forza pubblica «per essere informati sulle azioni che si
intendono prendere per risolvere tale situazione».
Per quanto riguarda il luna park durante il
"settembre lancianese", i giostrai continuano a "bocciare"
la soluzione dell’area Fiera. La speranza è che non si arrivi al "braccio
di ferro" degli anni scorsi. Una soluzione definitiva va trovata. Ma va
anche detto che se si vuole continuare a mantenere in piedi la lunga tradizione
delle festività settembrine, allora bisogna mettere in conto anche qualche
disagio. Se ognuno ragione solamente alla luce della proprie esigenze
personali, magari anche giustissime, non si va da nessuna parte. Occorre,
invece, dialogare, mettersi d’accordo sulle regole, come gli orari e la densità
delle musiche delle giostre, e farle rispettare. Trovare una soluzione
accettabile è sempre possibile.
L’ARENA.IT
Fine settimana di lavoro per la polizia
municipale. Numerose le violazioni al codice della strada
Patenti ritirate per guida in
stato di ebbrezza Rilevati
sedici incidenti, dodici dei quali con feriti. Controlli nei call center e bar
Continuano i servizi di prevenzione e repressione
dell’abusivismo commerciale in centro storico da parte della polizia
municipale, per il quale viene impiegato personale in borghese e in divisa.
A seguito delle operazioni sono state recuperate 20 borse,
26 paia di occhiali, otto cinture e una decina di ombrelli; rinvenuti anche 24
libretti d’opera e otto cuscini gonfiabili. Due venditori sono stati
accompagnati al comando per i controlli sull’identità e una persona è stata
segnalata all’autorità giudiziaria per aver posto in vendita merce con marchi
contraffatti. Sono inoltre 152 i veicoli controllati e 163 persone, 43
violazioni al codice della strada accertate, due veicoli sequestrati perché
privi di assicurazione, quattro carte di circolazione ritirate per mancata
revisione; due ciclomotori sono stati sequestrati per trasporto non autorizzato
di passeggero, un ciclomotorista è stato trovato alla guida del mezzo senza
aver indossato il casco, mentre un altro circolava senza aver conseguito il
previsto patentino.
Quattro conducenti sono stati sorpresi alla guida in stato
di ebbrezza: gli agenti hanno immediatamente ritirato la patente e impedito ai
conducenti di guidare ancora, facendo recuperare il mezzo dal carro attrezzi o
affidandolo ad un conoscente in condizioni psicofisiche idonee. I nominativi
sono stati segnalati all’autorità giudiziaria e ora le patenti verranno sospese
da 15 giorni a tre mesi, a seconda della situazione e degli eventuali
precedenti. Impegno anche sul fronte dell’infortunistica stradale: 16 in totale
gli incidenti rilevati dei quali 12 con feriti. Dall’inizio dell’anno 2006 sono
in totale 1417 gli incidenti registrati del nucleo Infortunistica stradale, di
cui 28 con Prognosi riservata e 15 con esito mortale.
Continuano anche gli interventi della polizia
amministrativa in negozi, pubblici esercizi e call-center, alcuni dei quali a
seguito di richiesta dei residenti: una trentina gli interventi delle pattuglie
durante il fine settimana: accertate due violazioni all’articolo del codice
della strada che stabilisce il divieto di occupazione della sede stradale con
la zona plateatico in modo non conforme alle prescrizioni dell’autorizzazione.
IL GIORNALE DI VICENZA.IT
ABUSI. Arrestato rumeno senza
permesso di soggiorno
Foggia, due uomini ubriachi
cercano di rapire una bimba
Torremaggiore (Foggia). Volevano abusare di lei: è questa
l’ipotesi più accreditata dai carabinieri. Di certo, nessuna intenzione di
pretendere un riscatto in denaro, perchè la famiglia della vittima non ha
grosse disponibilità economiche. Comunque sia, un’esperienza terribile per una
bimba di sei anni di Torremaggiore, in provincia di Foggia, che domenica sera è
rimasta per qualche minuto nelle mani di due uomini ubriachi che hanno tentato
di sequestrarla vicino a casa sua e sotto gli occhi di suo padre, mentre stava
giocando.
Uno dei sequestratori è stato arrestato grazie proprio
all’intervento del padre della bimba, bracciante agricolo di 30 anni, e di un
brigadiere dei carabinieri che passava di lì per caso. Si chiama Ion Nita, ha
52 anni, un cittadino romeno senza permesso di soggiorno. Il complice del
sequestratore, probabilmente un suo connazionale e anche lui ubriaco, è
riuscito a fuggire. L’intervento di altri carabinieri ha poi salvato
l’arrestato da un tentativo di linciaggio da parte degli abitanti della zona e
di alcuni parenti della bimba.
La bimba non ha riportato ferite ma ha subito un forte
choc. La piccola stava giocando dinanzi alla propria abitazione con alcune
amichette, il padre era lì vicino e stava controllando qualcosa sotto la sua
auto parcheggiata in strada. Il tempo di inginocchiarsi sull’asfalto e l’uomo
ha udito la bimba gridare: «Papà, aiuto» è stata la sua invocazione, ripetuta
due volte. È riuscito a strapparla ai due sequestratori e a bloccarne uno.
IL GAZZETTINO (VICENZA)
Minaccia la madre con un coltello
Fermato e arrestato dai carabinieri
Thiene
Arrestato ieri dai carabinieri di Thiene al comando del
luogotenente Giovanni Busato, Lorenzo Milan, 36 anni, resdiente in città in via
Chilesotti 112.
L’uomo, nullafacente, conosciuto a Thiene per numerosi
atti di violenza, abita con i due anziani genitori sui quali scarica spesso la
propria ira, in particolar modo nei momenti di alterazione etilica. Come ieri.
Tornato a casa poco dopo mezzogiorno, Milan ancora una volta in preda all’alcol
si è scagliato contro la madre rincorrendola e minacciandola con un lungo
coltello da cucina, imponendole di consegnargli del danaro.
Le grida della donna, rincorsa per tutta la casa, hanno
attirato e spaventato i vicini che hanno chiamato i carabinieri.
Subito accorsi, i militari dell’Arma per garantire
l’incolumità dei genitori e dei vicini minacciati da Milan, si sono visti
costretti a bloccare l’uomo e ad arrestarlo per maltrattamenti, e minacce
aggravate.
Milan, dopo gli accertamenti di rito e su ordine del
magistrato di turno, il pm Alessandro Severi, è stato rinchiuso nel carcere San
Poi X di Vicenza.
Valerio Bassotto
IL MESSAGGERO (PESARO)
Vittima una famiglia milanese che ha voluto chiudere le vacanze
a Pesaro con una serata a Fano. Già individuato uno degli aggressori
Mamma presa a pugni da baby
bulli
Ha
chiesto che non disturbassero il suo bimbo sull’autoscontro, le hanno rotto il
setto nasale
di MARCO GIOVENCO
FANO Setto nasale rotto, un profondo taglio ad un
sopracciglio, una denuncia ai carabinieri per lesioni e, molto probabilmente,
il personale addio a quella che, per lei, è stata la “città della sfortuna”.
Insultata e colpita violentemente al volto da un gruppetto di ragazzi del posto
per aver chiesto, cortesemente, di far giocare il proprio bambino sulle
automobiline dell’autoscontro.
Ha dell’incredibile l’aggressione che si è verificata
qualche giorno fa, nella tarda serata di venerdì, poco dopo mezzanotte,
nell’area antistante lo Sport Park, centro giochi e divertimenti che offre
servizi per adulti e piccini come biliardo, bowling, reti elastiche, minigolf,
pista da pattinaggio e per autoscontro. Ancora un’aggressione, e ancora dettata
dal fare arrogante e dallo spirito di impunità che accomuna bande di giovanotti
e ragazzini smaniosi di vivere a modo loro, e al di fuori delle regole della
convivenza civile, le “notti brave” lungo la Riviera. Vittima dell’aggressione
una 35enne turista milanese che, insieme al marito e al figlioletto di 5 anni,
ha trascorso un periodo di vacanza nella vicina Pesaro: l’ultimo giorno, però,
la famigliola ha deciso di passarlo a Fano, tra le mille ricchezze e attrattive
che è in grado di offrire. Il centro storico, il mare, i monumenti. Tutto
bellissimo, ma al bambino avevano riservato una piccola sorpresa per chiudere
in bellezza la giornata fanese. Così, mentre il papà si era allontanato un
attimo per curiosare fra le strutture dello Sport Park, la mamma ha raggiunto,
insieme al figlioletto, il piccolo anello d’asfalto riservato alle automobiline
elettriche e ricavato in un angolo un po’ nascosto del piazzale. Il bambino,
raggiante, ha cominciato a girare lungo la pista, finchè sono arrivati alcuni
ragazzotti, un po’ alticci e con fare arrogante, pronti a salire sulle
automobiline rimaste libere per rincorrersi lungo la pista. «Scusate, potete
attendere qualche minuto? Il tempo che mio figlio abbia terminato i giri,
altrimenti ho paura che si possa far male» è intervenuta con fare cortese la
giovane mamma. «Ma signora, mica gli andiamo addosso!» ha risposto seccato uno
dei ragazzi. «Ma ci sono tanti altri giochi per voi che siete grandi, aspettate
un attimo» ha insistito la signora. Ha appena fatto in tempo a pronunciare
questa frase che, sotto gli occhi del figlioletto, il giovane le ha allungato
un violento cazzotto al viso procurandole la frattura del setto nasale e un
taglio all’arcata sopraciliare. La donna ha poi chiamato i carabinieri e
presentato una denuncia per aggressione e lesioni. Uno dei ragazzi è stato
individuato e sarà chiamato a rispondere in sede penale e civile.
Non accenna a
diminuire, dunque, l’escalation di violenza che imperversa nella nostra città,
in particolare nella zona mare. La scorsa settimana è rimasto vittima di una
violenta aggressione il gestore del “For All”, Federico Pansieri, che con
grande determinazione, e nel pieno rispetto delle regole, si è rifiutato di
servire alcolici ad un individuo che aveva fatto irruzione nel suo locale in
orario di chiusura.
IL GAZZETTINO (VENEZIA)
TRIBUNALE
Ha patteggiato cinque mesi di
reclusione l’algerino che aveva aggredito gli agenti
È stato processato ieri mattina per resistenza e violenza
a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato all’auto di servizio della
polizia. Un algerino di 43 anni ha patteggiato 5 mesi e dieci giorni, ma la
pena è stata sospesa. L’arresto per l’algerino è scattato lo scorso sabato,
dopo una notte burrascosa al Lido. Ubriaco, ha iniziato a dare fastidio ai
clienti del chiosco "Mojito". Sul posto c’era anche un poliziotto in
borghese che prima ha cercato di placare l’uomo, ma senza successo. Allora
l’agente ha chiamato una Volante. Dai controlli è emerso che l’uomo aveva un
permesso di soggiorno scaduto. Durante il tragitto verso Questura, l’algerino ha
avuto vari scatti d’ira e ha preso a pugni gli agenti e danneggiato l’auto.
LA SICILIA
patente ritirata
Zigzagava ubriaco
(a.c.) - «Guida in stato di ebbrezza». E’ questa la
motivazione con cui domenica mattina i carabinieri del maresciallo Gaetano Bizzini,
comandante del Nucleo radiomobile del locale Comando compagnia, hanno bloccato
ed immobilizzato, in via Silvio Pellico, il pregiudicato licatese A. S., 43
anni, mentre era alla guida della propria autovettura. Il pregiudicato, in
evidente stato di ebbrezza, a bordo della sua Fiat Uno, procedeva a zig zag,
urtando e strisciando contro i muri delle abitazioni, tanto da porre in serio
rischio l’incolumità della gente. Trasferito al Pronto soccorso del locale
nosocomio a bordo di un’autoambulanza del 118, il pregiudicato ha rifiutato di
sottoporsi ad esami clinici. I carabinieri gli hanno ritirato la patente di
guida, sottoponendo a sequestro l’autovettura, elevando salatissime
contravvenzioni per violazione al Codice della strada.
IL MESSAGGERO (LATINA)
MINTURNO
VOLEVA
GETTARSI NEL VUOTO, SALVATO
I carabinieri di Minturno hanno salvato un albanese di 38
anni che, ubriaco, minacciava l’altra sera di gettarsi nel vuoto da un muro
alto dieci metri, in via Principe di Piemonte.
I militari sono riusciti a convincere l’albanese, che da
tempo risiede a Minturno, a lasciarsi cadere su una scala posta dai vigili del
fuoco sotto il muro a mo’ di telone. In ospedale gli è stata riscontrata una
forte crisi nervosa.
I carabinieri hanno inoltre bloccato e arrestato per
omissione di soccorso e lesioni personali, a Mondragone, un napoletano di 26,
A.G., che, guidando in stato di ebbrezza una Fiat Uno, aveva tamponato alle
21,30, a Marina di Minturno, una Yamaha 1000 con due fidanzati, poi ricoverati
all’ospedale di Formia per le ferite riportate nell’incidente. (…)
S.Gion.
IL MESSAGGERO (UMBRIA)
Alcolismo, una piaga sulle
strade
In una sola notte tre folignati incappati nei
rigori dell’etilometro
La sorpresa, per gli agenti della Polstrada, non è stata
tanto quella di scoprire che le due auto fermate sulla strada che da Montefalco
porta a Foligno erano guidate da due ragazzi con in corpo un tasso alcolico
superiore a quello consentito dal codice della strada. Il sabato sera -dicono
gli agenti- è purtroppo normale fare scoperte come quella. Il gruppo aveva
trascorso la serata nella capitale del Sagrantino dove era in corso la famosa
corsa dei bovi e in quel contesto ”alzare il gomito”, come si dice, è un
rischio altissimo. La sorpresa l’hanno avuto ieri mattina quando nella caserma
di via Garibaldi s’è presentata la mamma di uno dei due ragazzi che, così come
stabilisce la legge, è stato denunciato alla magistratura e gli è stata
ritirata la patente di guida. Era una donna disperata -racconta l’agente che
l’ha ricevuta- non sapeva cosa fare, ha chiesto com’era possibile rimediare;
insomma, era preoccupata per le conseguenze, teme che questa storia possa
creare problemi futuri al figlio sia sul fronte del lavoro che rispetto ai suoi
comportamenti.
«Cose così -spiega l’ispettore capo Doriano Guerrini-
succedono sempre: solo dopo la gente si rende conto della gravità del reato. Ma
dopo, è tardi. Si cerca di rimediare, ma non è più possibile». E’ impossibile
rimediare anche per un piccolo imprenditore di San Giovanni Profiamma che è
stato fermato al Panda con un tasso alcolico nel sangue di nove volte superiore
al massimo consentito. In quelle condizioni -spiega la Polstrada- avrebbe
dovuto star male, avrebbe dovuto essere ricoverato in ospedale e invece guidava
un’auto e per giunta in uno dei tratti stradali più pericoli della zona di
Foligno. Tornava a casa da una festa e agli agenti ha detto che aveva appena
bevuto una birra, forse due e che quell’esisto così eclatante era dovuto
probabilmente quell’apparecchio che era tarato male. E aveva sottolineato
quell’appena, come a diminuire la portata del reato commesso. «Dicono tutti
così -racconta l’ispettore capo Guerrini- Forse bevendo dimenticano».
Anche quel piccolo imprenditore, così come i due ragazzi
di ritorno da Montefalco, finirà davanti al giudice. La pena? Oltre alla
patente sospesa per un periodo di tempo e ad una multa decisamente salata è
scontata una condanna ma è difficile che si vada oltre i limiti compresi nella
condizionale. Resta comunque ”la macchia” di un reato che è grave, gravissimo.
E che -secondo le statistiche che settimanalmente compilano gli agenti della
Polstrada- risulta essere in aumento. Dal primo agosto a ieri mattina sono
state sette le persone che gli agenti della Polstrada di Foligno hanno trovato
alla guida anche se erano in stato di ebbrezza. Tanti, troppi. Addirittura il
doppio rispetto alla media mensile dei mesi scorsi. E ieri mancavano ancora
dieci giorni alla fine del mese.
IL MATTINO (CASERTA)
Omicidio Magno, Striano tace
BIAGIO SALVATI Santa Maria Capua Vetere. Giusto il tempo
delle formalità di rito, poi il ritorno in cella, nel carcere di Santa Maria
Capua Vetere. Pasquale Striano, uno degli indagati per l’omicidio di Pasquale
Magno, l’ex pugile di 48 anni, originario di Marcianise e impiegato a Caserta
nel settore foreste della Regione Campania, il cui corpo morente era stato
trovato nei pressi di Palazzo Reale intorno alle 7 di venerdì mattina, ha
preferito il silenzio davanti al giudice che doveva interrogarlo. Il giovane
casertano, 25 anni, indagato con i fratelli Luigi e Giuliano (quest’ultimo
ritenuto esecutore materiale) del delitto consumato a due passi dalla Reggia di
Caserta, rinchiuso in carcere da sabato scorso, si è avvalso dunque della
facoltà di non rispondere. Assistito dall’avvocato Michele Santonastaso,
peraltro difensore degli altri due fratelli irreperibili, Striano ha preferito
il silenzio davanti al gip Francesco Chiaromonte del tribunale di Santa Maria
Capua Vetere. Dal suo interrogatorio, sarebbero potuti emergere altri
particolari, forse utili per le indagini, sia sulla rissa scoppiata all’esterno
del Green Garden dal lato opposto dove si è consumato l’omicidio, che sullo stesso
delitto. Un delitto risolto nel giro di poche ore grazie alle immagini
immortalate sul nastro magnetico dalle telecamere dell’Aeronautica Militare e
da quelle installate per motivi di sicurezza nella zona. «Aspettiamo di vedere
il filmato e di visionare altra documentazione - afferma il legale di Pasquale
Striano - ma ritengo che non possa reggere l’accusa di omicidio nei confronti
del mio assistito e, da quanto emerge dagli atti, nemmeno nei confronti del
fratello Luigi. Per la posizione di Giuliano, come ho detto, è necessario
l’attenta visione del filmato». Il filmato fissa l’ora del delitto alle 7,06 di
venerdì mattina. In esso si vedrebbe una moto di grosso cilindrata, ripresa per
qualche secondo da una delle telecamere, avvicinarsi a Magno. Quest’ultimo,
stando alla ricostruzione dei fatti, stava già parlando da qualche minuto con i
fratelli Luigi e Pasquale Striano, i quali lo avrebbero rimproverato per aver
preso le difese di un giovane di Marcianise nel corso di una rissa scoppiata
intorno alle 5 all’esterno delle gelateria. Una rissa alla quale erano presenti
anche una ragazza e un amico dell’ex pugile ai quali si sarebbe poi aggregato
il ragazzo che litigherà con Giuliano Striano, ritenuto l’autore del delitto. A
conferma, vi sarebbero anche alcune testimonianze assunte dagli investigatori:
un omicidio che avrebbe come movente una sorta di punizione nei confronti della
vittima e maturato al termine di una notte di baldoria, di alcol e assunzioni
di sostanze stupefacenti. Magno, ex pugile della categoria dilettanti, aveva
combattuto nei primi Anni Ottanta in vari incontri tenutisi in varie città
d’Italia rappresentando società sportive sia della sua Marcianise che di
Napoli. Incontri disputati anche all’estero, a Jakarta, in Indonesia. Qui il match
fu interrotto al secondo round dopo che Magno, che combatteva contro un pugile
russo, riportò una vistosa ferita al sopracciglio.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (CAPITANATA)
Arrestato In stazione
Lancia sassi e minaccia Cc
Ubriaco, se la prendeva con i passanti e soprattutto con
automobilisti scagliando pietre. Il romeno, Corneliu di 49 anni, è stato
arrestato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia
perchè accusato di minacce e resistenza a pubblico ufficiale perchè avrebbe aggredito
i militari con il coccio di una bottiglia. L’arresto è stato eseguito nei
pressi della stazione ferroviaria, dove una «gazzella» dell’Arma era
intervenuta in seguito a varie segnalazioni giunte al «112» relative alla
presenza di un uomo in evidente stato di ebbrezza che scagliava pietre contro
auto e moto, rischiando di creare incidenti e problemi. Il romeno - già espulso
una prima volta qualche tempo fa - alla vista dei carabinieri avrebbe rotto una
bottiglia di birra, minacciandoli: i due carabinieri l’hanno bloccato,
disarmato e dichiarato in arresto per minacce e resistenza.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (CAPITANATA)
Sorvegliato Ubriaco
In
tre giorni 2 denunce
Tre giorni fa l’avevano soccorso, facendolo ricoverare in
ospedale e denunciandolo per violazione della sorveglianza speciale; la scena
si è ripetuta l’altra sera quando il foggiano è stato rintracciato ubriaco
dalle «volanti» in via Vittime Civili, soccorso e nuovamente denunciato per lo
stesso reato contestatogli 72 ore prima. L’uomo è nato a Foggia ma risulta
residente a Orta Nova: è sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di
soggiorno nel piccolo centro dauno. Già venerdì pomeriggio (come pubblicato
domenica, ndr) le «volanti» avevano identificato l’uomo in viale XXIV Maggio perchè
infastidiva i passanti, abbaiando e miagolando: era stato disposto il ricovero
presso il presidio psichiatrico. L’uomo ha lasciato l’ospedale e domenica
pomeriggio è stato trovato ubriaco: considerato il divieto di lasciare Orta
Nova, è scattata una nuova denuncia.
LA PROVINCIA DI CREMONA
Casalmaggiore. Parapiglia in centro domenica sera:
protagonista albanese clandestino di 34 anni
Fuori con l’indulto: arrestato
Ubriaco, urina contro le auto e
prende a testate agenti di polizia locale Inseguimento, colluttazione, alla
fine preso sull’argine dai carabinieri
di Marco e Davide Bazzani
CASALMAGGIORE — E’ un albanese di 34 anni il primo
cittadino ad essere stato arrestato dai carabinieri della locale compagnia dopo
essere stato scarcerato in seguito all’indulto. Il giovane straniero, G.L., è
stato fermato dai militari di Rivarolo del Re alle prime luci dell’alba di
ieri, dopo una notte piuttosto ‘rocambolesca’.
L’arresto è scattato per non aver ottemperato al decreto
di espulsione emesso dal questore di Avellino il 3 agosto scorso, oltre che per
resistenza a pubblico ufficiale. Ora il 34enne si trova in carcere a Cremona,
dopo aver trascorso qualche ora nella cella della caserma dei carabinieri di
Casalmaggiore, in attesa del processo. Tutto inizia alle 21 e 45 di domenica, quando
alla polstrada di Casalmaggiore arriva una chiamata di un cittadino che segnala
gli schiamazzi di un gruppo di stranieri alticci tra piazza Turati e vicolo
Fantini (lì c’è un negozio indiano diventato un vero punto di ritrovo, nda). La
polstrada, priva di pattuglia, ‘gira’ la segnalazione alla polizia locale. Nel
frattempo, uno del gruppo, G.L., appunto, ubriaco perso, inizia ad orinare su
alcune auto in sosta. Arrivano sul posto due agenti, ma l’albanese rifiuta di
fornire loro le proprie generalità, inizia a insultarli e a dare delle testate.
Inizia un inseguimento, c’è anche un inizio di collutazione, ma il 34enne, con
uno strattone e spintonando i vigili, riesce a divincolarsi dalla presa e a
scappare. Sono attimi di tensione, anche perché gli altri extraCee circondano
minacciosamente gli agenti. Nel frattempo parte la chiamata ai carabinieri, che
arrivano mentre G.L. fugge sull’argine e si nasconde nei pressi dell’idrometro,
tra i cespugli, rischiando quasi di finire in acqua. Per alcune ore l’albanese
resta nascosto, ma alla fine i carabinieri di Rivarolo del Re lo individuano,
lo prelevano e lo portano in caserma. Qui emerge la storia di G.L. Lo scorso
anno il giovane era stato arrestato dagli stessi carabinieri di Casalmaggiore
per la violazione di un decreto di espulsione emesso dalla Procura di Teramo.
Processato, era stato espulso, ma non aveva eseguito il provvedimento. Nel
frattempo la procura di Roma aveva emesso a suo carico un ordine di custodia
cautelare in carcere per ricettazione. ‘Beccato’ ad Avellino, era stato
incarcerato ma alcuni giorni fa scarcerato in seguito all’indulto. Da tre
giorni era ospite di parenti a Casalmaggiore. I carabinieri sospettano che G.L.
fosse in procinto di individuare in zona eventuali obiettivi ‘appetibili’.
L’alcol, però, gli ha giocato un brutto scherzo. I militari, al termine dei
controlli, lo hanno condotto in via Ca’ del Ferro a Cremona.
L’ARENA.IT
Sentenza dell’Unione europea
È legittimo non assumere i fumatori
Il divieto non costituisce
elemento discriminatorio
Ha suscitato un certo scalpore la recente decisione della
Commissione dell’Unione Europea, in base alla quale è legittimo rifiutare
l’assunzione di un lavoratore soltanto perché è un fumatore.
Lo ha affermato il Commissario UE per l’occupazione e gli
affari sociali, Vladimir Spidla precisando che un tale divieto non viola in
alcun modo i principi antidiscriminatori dell’Unione.
Ed al riguardo è stato ulteriormente chiarito che i
suindicati principi riguardano esclusivamente fattori specifici quali le
origini razziali ed etniche, il credo religioso, il sesso, oppure l’età, ma tra
essi non è sicuramente contemplato il fumo.
Per quanto concerne in particolare l’Italia, va ricordato
che, in base alla Legge n.3 del 16 gennaio 2003, dal 10 gennaio 2005 sussiste
il divieto di fumare anche nei luoghi di lavoro, salvo che il datore di lavoro
predisponga aree apposite a tal fine, che devono comunque rispettare gli
standard tecnici sanciti da un Decreto del dicembre 2003.
In ordine poi ai principi di non discriminazione, va
ricordato che con i due Decreti legislativi nn. 215 e 216 del 2003 è stata
introdotta nel nostro ordinamento giuridico una normativa generale sulla parità
di trattamento dei lavoratori in materia di occupazione ed accesso al lavoro,
che prima erano disciplinati in maniera molto generica dall’art. 25 dello
Statuto dei lavoratori del 1970.
I Decreti suindicati offrono attualmente ai lavoratori una
adeguata tutela contro ogni tipo di discriminazione che sia basata su motivi
razziali, origine etnica, convinzioni personali e religiose, età e condizioni
di salute, in analogia a quanto era stato già in precedenza stabilito in sede
europea.
In ordine alla più sopra richiamata decisione della Commissione
europea che ha ritenuto legittimo il divieto di assunzione di un lavoratore in
quanto fumatore, divieto posto in essere da parte di una società irlandese,
alcuni studiosi hanno espresso la convinzione che la predetta decisione
potrebbe aprire la porta a nuove forme di discriminazione che potrebbero di per
sè essere considerate legittime, in quanto non espressamente previste dalla
normativa generale.
E’ stato fatto così l’esempio che, per assurdo, i
dator
Mercoledì, 23 Agosto 2006
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