(ASAPS) ROMA – Auto in doppia fila? Nessun problema, se il motore “fuma”: lo ha stabilito la Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n° 18257 dello scorso 22 agosto, nella quale il Presidente di Sezione e relatore della sentenza, dottor Franco Pontorieri, conferma in sostanza il parere già espresso dal Giudice di Pace di Terni, che aveva annullato una multa redatta dalla Polizia Municipale della città umbra elevata nei confronti del signor Arnaldo. Lui, il contravventore secondo gli agenti, nell’estate del 2002 aveva violato i disposti dell’articolo 157 del codice della strada, parcheggiando la propria auto in doppia fila, proprio in una delle piazze principali del centro cittadino, lasciando però il motore acceso. Contro il verbale redatto aveva opposto ricorso al giudice di pace della città, scrivendo nelle motivazioni del ricorso che la sua non era una vera e propria manovra di parcheggio, e quindi una sosta prolungata, ma bensì una breve fermata.
La sua giustificazione venne accolta dal magistrato onorario, ma il comune di Terni non si mostrò d’accordo e decise di ricorrere a sua volta, stavolta in Cassazione. I magistrati della Suprema Corte hanno valutato gli atti, ed hanno dato ragione al giudice di Pace: le carte, insomma, avrebbero confermato quanto esposto dal contravvenzionato, che si era solo “momentaneamente accostato con il motore acceso” e quindi non sarebbero ricorse le circostanze previste dall’articolo 157 del codice della strada. Questo articolo interviene contro “la sosta intesa come la sospensione della marcia del veicolo protratta nel tempo con possibilità di allontanamento da parte del conducente”, che invece rimase a pochi metri. Per la Cassazione, l’infrazione commessa era un’altra e pertanto quella contestata deve considerarsi nulla. (ASAPS) |