Oggetto: Associazione Italiana Familiari e Vittime
della Strada (A.I.F.V.S.) - Lettera aperta per la SICUREZZA STRADALE Le AUTOSCUOLE costituiscono il percorso obbligato per il conseguimento della ‘LICENZA’ a guidare un veicolo nelle strade. E gli Istruttori, appunto, devono essere impegnati nel far apprendere agli allievi i diversi aspetti che concorreranno ad abilitarli nel giusto e buon governo di un veicolo a motore: perizie tecniche, abilità di manovra, conoscenze delle norme…, affinché si possa andare per le strade in sicurezza e ritornare. E’ noto che in tali apprendimenti una funzione essenziale sta nella padronanza puntuale del CODICE della STRADA, con rilievo per la segnaletica. La quale è posta per indicare a tutti gli utenti indicazioni, precauzioni, osservanze, doveri nel percorrere le vie di comunicazione. (si possano denominare ancora così?). Le strade, infatti, sono nate come mezzi per UNIRE, COMUNICARE, OPERARE. Ma oggi, specie dalle nostre parti, esse sono sempre più occasioni per ricercare appagamenti, luoghi per scaricare tensioni; peggio, mezzi per fare presto, bruciare il tempo, stare davanti, arrivare prima, comunque. Così le strade vengono trasfigurate in palcoscenici dove sfogarsi, esibirsi, imporsi; piste per scorrazzare, provare ebbrezze, sfidare i limiti … Così avviene che da mezzo per andare, incontrarsi …, ritornare, degeneri in scenario di frantumi, luogo di distruzioni, sangue, morte. Troppi tra questi ‘abilitati alla guida’ sono giovani, quindi con ‘licenza fresca’ in tasca, anche senza. Tanti disastri avvengono di notte, dopo incontri con ‘amici’, sballi in discoteche, gare motoristiche per strade scambiate per piste… . E quante volte a monte dell’incidente c’è stato abuso di alcol, assunzione di stupefacenti, miscuglio di entrambi. Che inducono ad esaltazioni, sfide, prepotenze. Ma la mente è offuscata, i riflessi sono annebbiati, la brama di onnipotenza si somma alla irresponsabilità per regole, persone, situazioni. Le statistiche oramai conteggiano che entro i 30 anni il finire la vita per le strade sia salito a prima causa di morte. Che primato! Che insulto alla vita! Che progressi! Noi Familiari di vittime ‘sacrificali’ - a chi? -, anche per tali eccessi, irresponsabilità, restiamo condannati a sopravvivere in mancanza dei nostri cari. Respiriamo giorno dopo giorno, sempre, vuoti, deprivazioni, pure silenzi ed ingiustizie. Così uniti dalle sofferenze, tentiamo di consolarci di solidarizzare, scambiandoci tristezze, chiedendo aiuti, ponendo pure interrogativi. Allora emergono i PERCHÉ di tanti disastri, di tragedie assurde, che si ripetono per troppi giovani. I quali erano sì abilitati a maneggiare veicoli ma non si rendevano conto che li stavano trasformando in armi.Perciò noi chiediamo con la forza del dolore e il dovere di sperare per vivere “E’ possibile contenere questi disastri, diminuirli, prevenirli soprattutto? Bastano gli attuali percorsi di abilitazione alla guida?, e i controlli che si effettuano, le sanzioni e le pene che vengono comminate? E’ possibile far apprendere comportamenti nel viaggiare per le strade in modo che si possa andare, fare, soprattutto ritornare come si è partiti…?” Noi riteniamo che le punizioni per chi ha trasgredito le regole del Codice della Strada siano necessarie, anzi dovute. Per alcuni i timori di ammende costituiscono pure deterrenti salutari. Ma è per vero che l’effetto-sanzione agisce dopo la causa, il danno, la colpa. Anche per questo riteniamo che nelle nostre realtà il reprimere non sia sufficiente per contrastare i mali che molti patentati producono per le strade. Infatti, i numeri degli incidenti che ci fanno conoscere segnalano che, a fronte di parziali diminuzioni complessive delle vittime, sono in crescendo quelli che sono chiamati ‘utenti deboli’ della strada: bambini, anziani, pedoni, ciclisti.. Per noi voler sanare tanto flagello, invertire la rotta di questo andazzo, significa FARE PREVENZIONE SISTEMATICA, anche nelle AUTOSCUOLE oltre che in tutte le istituzioni deputate alla tutela delle persone e del diritto a vivere anche andando per le strade. E’ prevenzione che richiede agli Istruttori nuovo impegno ed intelligenza nel far capire ai loro allievi con chiarezza, pure con le crudezze degli incidenti, i doveri della guida nel rispetto dei CODICI - quello della strada non meno di quello della CIVILTA’ -, sposati a buon senso, vigilanza, moderazione, pure cortesia. Sono principi e modi che qualificano la cultura vera degli utenti della strada, per cui prevengono occasioni, situazioni. guide che generano incidenti. In un Paese fondato sullo ‘Stato di diritto’ , come il nostro ambisce di essere considerato, il rispetto della persona e del cittadino esige la tutela dei diritti altrui non meno dei propri. Noi crediamo che se anche nelle Autoscuole si condividono tali propositi e pratiche, si possono attribuire patenti di guida affidabili, legali, compiutamente civili. Sono i presupposti affinché le vittime della strada, compresi quelli che vi sopravvivono, possano man mano decrescere, come auspica la recente ‘Carta Europea per la Sicurezza Stradale‘. Noi conserviamo ancora speranza e forza per confidare che giunga il giorno in cui la vita delle persone si possa alimentare anche percorrendo le strade. Per tutto questo offriamo le nostre esperienze e volontà per condividere e contribuire in percorsi giovevoli per tutti. Grazie per quanto saprete fare. Castelfranco Veneto – Treviso, maggio 2006 Per la Sezione Provinciale A.I.F.V.S. PAOLA CONTE BORTOLOTTO FRANCESCO FONTANA |
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