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Articoli 29/08/2006

Voglia di Velocità

I Risultati dell’Indagine dell’ASAPS sulla Velocità


La velocità di guida e la scelta di velocità (Albanese, 2005) sono temi importanti per la ricerca in Psicologia del Traffico. Una delle ragioni che porta allo studio della scelta di velocità è che la velocità elevata è naturalmente associata a maggiori rischi e conseguenze più gravi negli incidenti stradali. Per questo motivo, tra i ricercatori del traffico si è consolidata la convinzione che la velocità eccessiva sia un problema primario per il traffico stesso (Fields e Lee, 1993), tale da costringere i ricercatori a porvi un’attenzione maggiore. La scelta di velocità può dipendere da un certo numero di fattori, come ad esempio età e attitudini personali, che possono interagire l’un l’altro e portare dunque ad un comportamento di guida caratterizzato da una soglia della percezione di velocità più alta. Generalmente gli studi che riguardano la scelta di velocità di guida vengono condotti utilizzando questionari di autovalutazione, dato che è spesso difficile, se non impossibile, dare una valutazione oggettiva attraverso l’osservazione in condizioni naturali di guida. Per questo motivo, molti ricercatori sono d’accordo nell’affermare che l’utilizzo di questionari di autovalutazione sia giustificato. Sulla base di questa linea teorica, il nostro studio ha l’obiettivo di mettere in luce, attraverso un questionario di autovalutazione, eventuali differenze che possano sussistere nella scelta di velocità in base a fattori personali quali l’età, gli anni di patente, il livello di studio, il tipo di mezzo guidato, il tempo trascorso alla guida.

Descrizione dello Studio  
Il questionario Voglia di Velocità consisteva di 12 affermazioni. È stato pubblicato sul sito www.asaps.it ed è rimasto on line per i mesi di Dicembre 2005 e Gennaio 2006. Le affermazioni riguardavano aspetti del comportamento di guida (come la percezione delle condizioni del traffico ed i limiti di velocità), aspetti personali (come la percezione della propria abilità nella guida e il piacere che dà l’alta velocità), nonché aspetti relativi agli altri guidatori (come la percezione dell’abilità degli altri guidatori). Ad ogni affermazione, il compilatore poteva scegliere una risposta tra le alternative: completamente falso, abbastanza falso, né vero né falso, abbastanza vero, completamente vero, in base a quanto sentisse vera o falsa tale affermazione riguardo se stesso. Ai partecipanti venivano richiesti inoltre alcuni dati sociodemografici (età, provincia di residenza e livello di studio, anni di patente) ed altre informazioni relative alle consuetudini di guida (mezzo guidato generalmente e tempo medio giornaliero di guida). Allo studio hanno partecipato volontariamente 327 persone, di cui 20 sono state escluse perché hanno fornito dati incompleti o non hanno terminato la compilazione del questionario.

Affermazioni del questionario “Voglia di Velocità”  
1. Penso di essere un abile guidatore  
2. In generale, tendo a guidare ad una velocità piuttosto alta  
3. Guidare ad alta velocità mi dà energia  
4. Quando guido ad alta velocità mi sento più abile alla guida  
5. Guidare ad alta velocità mi fa sentire più forte  
6. Generalmente mi preoccupo di quale sia il limite di velocità della strada che sto percorrendo  
7. Quando guido ad alta velocità, è perché sono in ritardo
 
8. Ho la sensazione che gran parte degli altri guidatori siano poco abili nel guidare  
9. Guidare ad alta velocità mi piace  
10. Scelgo la velocità da tenere alla guida in base alle condizioni del traffico o della strada  
11. Una strada rettilinea e deserta invita ad andare più veloce  
12. Guidare ad alta velocità è come una prova di abilità
 
Analisi del Campione  
Il nostro campione era formato da 307 partecipanti, 16 (pari al 5.2%) di sesso femminile e 291 (pari al 94.8%) di sesso maschile. Di questi, 8 avevano un’età compresa tra i 18 e i 20 anni; 75 tra i 21 e i 30; 114 tra i 34 e i 40; 80 tra i 41 e i 50; 25 tra i 51 e i 60; 3 tra i 61 e i 70; 2 avevano più di 70 anni (grafico 1).

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La maggior parte del campione era dunque compreso all’interno della fascia di età che va dai 21 ai 60 anni. La maggior parte del campione (207 partecipanti, pari al 67.4%) aveva conseguito la licenza media superiore; il 12.1% la licenza media inferiore; il 19.2% era laureato, mentre l’1.3 % aveva conseguito un altro titolo di studio (grafico 2).

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Nel nostro campione, 251 partecipanti (pari all’81.7%) avevano la patente di guida da più di 10 anni; 10 (pari al 3.3%) avevano la patente da meno di 3 anni, mentre 46 (pari al 15%) da più di 3 anni e da meno di 10. La distribuzione completa degli anni di patente del campione è riportata nel (grafico 3).

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Su 307 partecipanti che formavano il campione, 58 (18.9%) hanno dichiarato di non guidare in media per più di un’ora al giorno; 132 (43%) fino a 3 ore al giorno; 99 (32.2%) dalle 3 alle 8 ore al giorno, mentre 18 (5.9%) per più di 8 ore (grafico 4).

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Infine, nel nostro campione 23 (7.5%) partecipanti guidavano generalmente un veicolo a due ruote (ciclomotore o motociclo); 252 (82.1%) un’autovettura; 10 (3.3%) un autotreno o autoarticolato; 22 (7.2%) un mezzo speciale (es. autoambulanza). La distribuzione delle categorie dei veicoli guidati è riportata nel (grafico 5).

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Analisi Statistiche  
Dato che il campione di sesso femminile non era sufficientemente rappresentativo, è stato escluso dallo studio e pertanto la nostra attenzione si è focalizzata sul rapporto che sussiste tra la voglia di velocità e i maschi guidatori. Allo stesso modo, i due partecipanti di età superiore ai 70 anni ed i tre di età compresa tra i 61 e i 70 anni sono stati rimossi dallo studio, in quanto presenti in numero troppo basso. Ciò premesso, il campione su cui le analisi sono state effettuate è composto da 286 partecipanti, di sesso maschile, di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Le analisi statistiche effettuate sono essenzialmente di tipo descrittivo e mirano a mostrare le differenze nella tendenza di risposta alle varie domande, in relazione alla differenza di età, scolarità, anni di patente, tempo trascorso alla guida e tipo di mezzo guidato normalmente. Nella pratica, ci siamo limitati a confrontare i punteggi medi riportati dai vari sottogruppi alle affermazioni proposte, per ciascuna delle quali il punteggio riportato poteva essere compreso tra 0 e 5.

Età
Riguardo l’affermazione penso di essere un abile guidatore, i punteggi medi riportati nelle varie fasce di età tendono 
ad aumentare con l’aumentare degli anni, fino a raggiungere un picco (media=3.16) nella fascia di età che va dai 51 ai 60 anni. Chi invece tende a guidare ad una velocità piuttosto alta sembrano essere i conducenti di età compresa tra i 18 e i 20 anni (media=1.86) e quelli dai 21 ai 30 anni (media= 1.90), a differenza degli ultracinquantenni che hanno riportato un punteggio più basso (media=1.08). Guidare ad alta velocità fa sentire più abili alla guida i 18- 20enni che hanno riportato un punteggio sensibilmente più alto (media=1.43) di tutti gli altri conducenti (da 0.4 a 0.7), mentre la preoccupazione riguardo i limiti di velocità sembra interessare tutti allo stesso modo (le medie variano tra 2.87 dei 21-30enni e 3.48 dei 51-60enni). Lo stesso accade per la scelta della velocità da tenere in base alle condizioni di traffico (da 3.00 per i 18-20enni a 3.48 per i 51-60enni).

Livello di studio  
Non sono state rilevate particolari differenze nelle risposte in base al livello di studio.

Anni di patente  
Guidare ad alta velocità dà energia ai conducenti con pochi anni di patente: i neopatentati (con patente da meno di un anno) hanno riportato media=2.0; conducenti con patente da 1 a 3 anni media=1.67; i conducenti con patente da 4 a 5 anni media=1.82. Con l’aumentare degli anni di patente, la media riportata decresce da 1 (patente da 6 a 10 anni) fino a 0.52 (patente da oltre 30 anni). Guidare ad alta velocità è una prova di abilità per i conducenti con patente da meno di 1 anno. I neopatentati hanno riportato un punteggio medio pari a 1.50, a differenza degli altri conducenti che hanno riportato punteggi medi compresi nell’intervallo tra 0.50 (patente da 1 a 3 anni) e 0.82 (patente da 4 a 5 anni).

Tempo trascorso alla guida  
Il tempo trascorso alla guida non sembra influenzare particolarmente i risultati ottenuti. Sono da segnalare però i minori punteggi, riportati dai conducenti che guidano per più di 8 ore al giorno, all’affermazione quando guido ad alta velocità mi sento più abile alla guida (media=0.13 contro 0.72 di chi guida per un tempo compreso tra 1 e 3 ore).

Mezzo guidato  
Differenze degne di nota tra i punteggi medi sono stati riscontrati rispetto ai conducenti di mezzi pesanti. Ai conducenti di mezzi speciali (es. autoambulanze) guidare ad alta velocità dà energia più che ai conducenti di autotreno/ autoarticolato (mezzi speciali, media=1.14 vs. autotreno/ autoarticolato, media= 0.25). Allo stesso modo i conducenti di mezzi speciali si sentono più abili alla guida di quelli di mezzi pesanti (mezzi speciali, media=1.00 vs. autotreno/ autoarticolato, media= 0.13). Ai conducenti di ciclomotori/ motocicli, guidare ad alta velocità piace più che ai conducenti di mezzi pesanti (media=2.33 vs. media=1.00).
 
Discussione
Nonostante il nostro studio non abbia potuto rilevare elementi utili circa un’importante variabile, il sesso del conducente, a causa della scarsità di partecipanti di sesso femminile, altre importanti informazioni sono emerse in materia di scelta di velocità, relativamente ad altre caratteristiche personali.Già dalle prime osservazioni, emerge una considerazione consolante: la percezione dell’abilità alla guida aumenta con l’aumentare degli anni. L’esperienza, la pratica e la maturità fisiologica sono sicuramente fattori che contribuiscono ad un’auto-valutazione obiettiva da parte dei conducenti. Invece, anche se la preoccupazione per i limiti di velocità e le condizioni del traffico sembra interessare i conducenti di ogni età, ciò che ci consola meno, ma allo stesso tempo ciò che più ci aspettavamo, è che i più giovani affermano di guidare generalmente ad una velocità elevata, cosa che non succede in là con gli anni. Allo stesso modo, i neopatentati sono quelli che si sentono più “energizzati” da una guida veloce, vedendola come prova di abilità. Possiamo immaginare che, il giovane, generalmente neopatentato, trovandosi a confronto con questo “nuovo mondo” della guida, affronti le nuove abilità che sta apprendendo come una vera e propria prova di abilità e che in questa ricerchi quel brivido che fa sentire così vivi e che sembra caratterizzare l’adolescenza e la giovinezza. Il maggior tempo trascorso alla guida sembra però far perdere la caratteristica di ludicità della pratica di guida e che questa perda allo stesso tempo l’aspetto di prova di abilità. Riguardo a questo aspetto, immaginiamo che chi trascorra l’intera giornata alla guida, quasi sicuramente per lavoro, si ponga nei confronti della guida con un assetto mentale del tutto diverso che ben poco ha a che fare con una ricerca di attivazione o di conferma di se stessi attraverso simili prove: in altre parole, come recita il vecchio adagio, il gioco è bello quando dura poco.

* Dottore in Psicologia, operatore di Polizia Stradale  

Bibliografia
Albanese, F. (2005). La scelta di velocità. Implicazioni per la sicurezza alla guida. Il Centauro, 11, 95, pag. 17 Fildes, B., e Lee, S. (1993).
The Speed Review: Road Environment, Behaviour, Speed Limits, Enforcement and Crashes. Federal Office of Road Safety, Report CR127, Department of Transport and Communications, Canberra.   

di Francesco Albanese

da "il Centauro" n.105
Martedì, 29 Agosto 2006
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