IL GIORNO.IT Rissa dopo la festa in spiaggia:
un morto
- di Alessia Marani - Il fattaccio all’alba di ieri, dopo una nottata di musica
rasta. I testimoni: «Volevano che ce ne andassimo». Caccia agli assassini «Voi da qui ve ne dovete andare, fuori da Focene». Un raid
punitivo, un’incursione dimostrativa: due minuti di pura follia dopo una
nottata di festa reggae e «alternativa» sulla spiaggia. Un giovane studente di
Ingegneria, Renato Biagetti, 26 anni, di Roma, accoltellato al cuore e morto a
mezzogiorno di ieri sotto i ferri, dopo un disperato intervento all’ospedale di
Ostia. I suoi amici, Paolo e Laura, feriti, se la sono cavata, ma sono sotto
shock. Come scioccata si è risvegliata ieri mattina la piccola località
balneare da una manciata d’anni recuperata all’abusivismo sul litorale nord di
Fiumicino, d’inverno una sorta d’enclave
per extracomunitari e indiani Sikh. Renato e gli altri sono stati aggrediti da una coppia di
balordi scesa armata di coltelli da un’auto in corsa sul viale di Focene, la
strada principale parallela al mare. Mancano pochi minuti alle cinque. Renato,
Paolo e Laura lasciano la spiaggia del «Buena Onda», locale frequentato
soprattutto da rasta e surfisti. Sabato era in programma l’ultima serata di
musica e cocktail della stagione. Si incamminano verso la strada. La ragazza
allunga il passo per raggiungere la macchina, gli altri due sono vicino al muretto che costeggia la via. C’è poca
luce, l’illuminazione in quel punto, all’altezza di via del Consorzio Focense,
è scarsa. Ci sono due testimoni, altri ragazzi che erano al Buena Onda e che si
accorgono di quei due che urlano come ossessi dai finestrini: «Via da Focene.
Ancora non l’avete capito che ve ne dovete andare. State ancora qua? Fuori le
zecche». E che come furie, estraggono le lame, larghe circa 4 centimetri. Uno
dei giovani prova a intervenire. Tenta di bloccare la portiera del guidatore,
ma l’altro scende. I due con tutta probabilità, sono sotto l’effetto dell’alcol
e della droga. Irrefrenabili. Renato scappa ma viene raggiunto e colpito con tre
fendenti, uno, quello mortale, gli squarcia il petto, gli altri i polmoni.
Paolo viene inseguito nel vialetto che porta al mare, anche Laura è ferita
lievemente. Gli aggressori si dileguano. A terra restano i ragazzi, sangue
tutt’intorno. Accorre l’ambulanza, arrivano i carabinieri. Renato appare subito
grave ma è cosciente. In ospedale, prima
di essere operato, riuscirà pure a parlare qualche minuto con gli inquirenti. A
Paolo i medici gli cuciono quattro punti di sutura sulla schiena. L’omicida e
il suo compare avrebbero le ore contate. I carabinieri della compagnia di Ostia
stanno anche preparando un identikit dei due raccogliendo le diverse
testimonianze. Si cercano due sui venti, venticinque anni, abbastanza alti,
fuggiti su un’auto grigia, magari collegati al mondo della politica e con
precedenti per rissa e violenze. Renato, un ragazzotto robusto ma mansueto, da tutti descritto come un giovane «tranquillo» e «senza grilli per la testa», aveva la passione per piatti e mixer. Era un tecnico del suono e frequentava l’Università di San Paolo, Roma 3. Viveva a Grotta Perfetta con la famiglia, nessun guaio con la legge in precedenza. Come Paolo e Laura, del resto. «Qui a Focene - raccontano sul posto - cose del genere non erano mai successe prima. Intolleranza? Semplici assassini». CORRIERE ADRIATICO Un
albanese, raggiunto e picchiato da un branco di trenta persone, ricoverato con
ferite alla testa I provocatori, domiciliati a Fano, denunciati per zuffa
minacce e danneggiamento delle auto in sosta Tre ragazzi ubriachi lanciano sassi e ombrelloni contro
l’Oro Nero, braccati dagli avventori Scatenano la rissa, uno finisce
pestato
FANO - Gli era stata interdetta l’entrata al locale perchè
visibilmente alterati dall’alcol, per vendetta hanno iniziato a lanciare sassi
verso l’interno, la cosa non è andata giù ad alcuni clienti che si sono visti
danneggiate le auto in sosta e hanno cominciato a rincorrere i tre giovani,
facendo scattare la caccia all’uomo. Una serata che è finita davvero male per uno dei tre
giovani, albanese di 37 anni, che è stato trasportato al pronto soccorso per
una serie di lesioni. E’ successo ieri notte intorno alle 2.30: i tre amici, un
brindisino, un ventunenne di Varese e l’albanese, tutti domiciliati a Fano,
avevano tentato di entrare nel locale di Fosso Sejore, l’Oro Nero Show
Restaurant, i responsabili della sicurezza, notato da subito che i tre erano un
po’ sopra le righe, forse per un bicchiere di troppo, li hanno allontanati
adducendo qualche scusa banale. I tre giovani, forse in cerca di provocazioni, però, non
hanno voluto sentire ragioni, continuando ad insistere, tanto che i buttafuori
del locale sono stati costretti a chiudere il cancello di entrata e a ribadire
che non era possibile accedere all’interno. La cosa sembrava essersi conclusa lì, senonché i tre
ragazzi si sono diretti verso la spiaggia, inveendo contro gli addetti alla
sicurezza, hanno poi sradicato un ombrellone tentando di lanciarlo all’interno
del locale, per fortuna è finito contro una rete. Fallito il tentativo i tre giovani hanno preso a tirare
sassi, sempre in direzione del locale. Un gruppo di clienti, vedendo i danni
alle auto in sosta, hanno cominciato ad innervosirsi decidendo di risolvere la
situazione da sé: una trentina di loro si è lanciata all’inseguimento dei tre. Due si sono allontanati, riuscendo a scampare all’ira del
“branco”, il terzo, invece, non ha avuto scampo: raggiunto dal folto gruppo
deciso a farsi giustizia, di fronte al camping Marinella, il malcapitato, solo
contro tutti, ha avuto la peggio. E’ stato malmenato in malo modo fino a che
non sono intervenuti i buttafuori dell’Oro Nero, che si trovavano a poche
centinaia di metri dal luogo della rissa. “Per fortuna i nostri addetti alla sicurezza si sono
precipitati per dividerli - commenta uno dei titolari del locale - altrimenti
non so come sarebbe finito quel ragazzo”. L’albanese che da aggressore si è trasformato in vittima
di una situazione che, evidentemente, gli è sfuggita di mano, è stato
trasportato dall’ambulanza del 118 al pronto soccorso dove è stato ricoverato
per lesioni alla testa giudicate guaribili in 15 giorni. Sul posto è
intervenuta una volante della polizia di Pesaro, i carabinieri di Fano e successivamente
anche la squadra mobile. Gli altri due giovani italiani sono stati rintracciati
in un secondo momento dalle forze dell’ordine, grazie alle indicazioni di
alcuni clienti del’Oro Nero che li avevano visti allontanarsi in direzione
della statale. I tre che hanno innescato la miccia sono stati denunciati per
rissa, ubriachezza, minacce e danneggiamento delle auto in sosta. “La gente era arrabbiata - commenta uno dei titolari del
locale di Fosso Sejore - erano decisi a difendere la loro serata di tranquillo
e sano divertimento, dicevano che erano stanchi della prepotenza di certi
soggetti, di cui poi sono gli altri a fare le spese”. L’episodio, comunque, non è stato avvertito da chi si trovava all’interno del locale. “La maggior parte dei clienti non si è accorta di nulla - aggiunge uno dei titolari - hanno continuato a ballare e a divertirsi, solo alcuni curiosi hanno seguito la vicenda”. LA PROVINCIA DI CREMONA Danni all’auto Caccia all’uomo
Caccia all’uomo in pieno centro città, poco prima delle 21 di ieri. Un individuo visibilmente alticcio — non è ancora ben chiaro per quale motivo — ha danneggiato alcune vetture parcheggiate e poi si è allontanato a bordo della propria auto. Le indicazioni giunte ai vari comandi delle forze dell’ordine hanno permesso di ottenere informazioni precise sull’abbigliamento dell’uomo e, soprattutto, sulla sua auto. Le ricerche, che hanno mobilitato varie pattuglie, sarebbero andate in porto in nottata. IL MESSAGGERO (ANCONA) Chiaravalle. Ha tamponato e ferito gravemente un falconarese
Arrestato il pirata della
strada
di SILVIA BAROCCI CHIARAVALLE Un sabato notte movimentato che si conclude con un arresto due denunce. Intorno alla mezzanotte di sabato una pattuglia dei carabinieri di Chiaravalle è intervenuta in via Gramsci per soccorrere un uomo di Falconara di 33 anni coinvolto in un brutto incidente: pochi minuti prima era stato tamponato da una Fiat Uno finendo per schiantarsi contro il muro di un’abitazione. Trasportato a Torrette, gli sono state diagnosticate diverse fratture al femore e alla gamba e al perone sinistro, più lesioni lacerocontuse al volto. La prognosi è di 40 giorni. I militari si sono messi sulle tracce del conducente della Uno che si è dato alla fuga senza prestare soccorso. Lo hanno trovato poco dopo al parco Primo Maggio: è un ragazzo di 23 anni residente da tre anni a Chiaravalle originario del Madagascar. Arrestato per omissione di soccorso, avrebbe ammesso di essere scappato perché ubriaco. Nelle stesse ore davanti al parcheggio dei giardini pubblici di Jesi due poliziotti in borghese hanno invece fermato un ragazzo marocchino e un tunisino per il furto di un’auto rubata qualche giorno prima. Poco prima una volante aveva individuato un’auto danneggiata del tutto rispondente a quella rubata parcheggiata proprio di fronte all’ingresso dei giardini. Gli agenti hanno atteso che qualcuno si facesse vivo e, quando i due extracomunitari sono saliti a bordo dell’auto, sono intervenuti, bloccandoli. IL MESSAGGERO (UMBRIA) Alcoltest al rientro: due patenti
subito ritirate
CITTÀ DELLA PIEVE - Operazione strade delle vacanze sicure
al lago Trasimeno. Una necessità per prevenire incidenti, in particolare quelli
causati da guidatori in stato di ebbrezza o alterazione per uso di
stupefacenti. I carabinieri della compagnia di Città della Pieve,
insieme a quelli delle stazioni nelle cittadine lungo le rive del lago, hanno
compiuto l’altro giorno e la scorsa notte servizi straordinari di controllo
sulle strade che collegano le località del Trasimeno particolarmente affollate
di turisti. Al termine del servizio notturno, in cui le pattuglie
hanno controllato in particolare la zone di Città della Pieve e di Passignano
sul Trasimeno, il bilancio è stato di due patenti di guida ritirate insieme ad
altrettanti libretti di circolazione. I carabinieri hanno controllato 45 automezzi, identificate
53 persone, tra guidatori e passeggeri e hanno contestato numerose
contravvenzioni al codice della strada. Degli automobilisti sottoposti ad alcooltest due sono risultati positivi, per cui è stata loro ritirata la patente e sono stati denunciati in stato di libertà alla magistratura. Vale la pnea di ricordare che in base alle norme vigenti del Codice Stradale (Dpr 495 del giugno 2002) la concentrazione massima consentita di alcol all’etilometro è di 0,5 per mille. In caso di una percentuale superiore rilevata dal test scattano le sanzioni. Ormai esistono in commercio rilevatori elettronici tascabili per l’autotest che possono dare la sicurezza ad ogni guidatore. CORRIERE ROMAGNA Con tanto alcol in corpo non vede
la rotonda
IMOLA - I carabinieri sono dovuti intervenire due volte per incidenti stradali nella notte fra sabato e domenica. In entrambi i casi, all’origine c’era lo stato di ebbrezza di un protagonista, anche se il livello di tasso alcolico era decisamente. Aveva fatto il pieno un tunisino che è uscito di strada da solo con l’auto, mentre superava di poco il limite consentito un imolese che viaggiava in ciclomotore e ha tamponato una ciclista.Era circa la mezza quando i militari sono stati chiamati sulla provinciale Selice, nei pressi della Silla materiali edili. Un 32enne imolese, A.M., che viaggiava a bordo di un Malaguti Phantom 50, aveva investito una ciclista che procedeva nella stessa direzione di marcia, cioè verso Imola. La donna, L.G., ha 30 anni. Per effetto dell’urto entrambi i protagonisti sono finiti a terra e sono stati trasportati all’ospedale di Imola, dove ieri la ciclista era ancora in osservazione, mentre l’investitore se la caverà con qualche giorno di prognosi. Per effetto del tasso alcolico, gli è stata ritirata la patente.Circa tre ore dopo, alle 3.30, ha fatto tutto da solo un tunisino di 31 anni, M.S.J., che procedeva a bordo di una Fiat Punto in via Kennedy. Giunto alla rotonda con via Codrignano, nei pressi della curva della Tosa, è letteralmente andato dritto. Gli accertamenti eseguiti successivamente hanno evidenziato che il tunisino aveva davvero bevuto parecchio prima di mettersi al volante. Trasportato in ospedale, non è in gravi condizioni, anche se ieri era ancora in osservazione. E’ scattata ovviamente la denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica, oltre al ritiro della patente. BRESCIA OGGI Guida e alcol Sul Garda ritirate 13 patenti
Ha interessato la zona di Desenzano e alcuni centri del
basso lago, sabato notte, il «servizio antistragi» predisposto come ogni fine
settimana dalla polizia stradale di Brescia. Impegnate le pattuglie di
Desenzano, Iseo e di Brescia che hanno controllato oltre cento veicoli e chi vi
era a bordo. Nella stragrande maggioranza giovani anche non bresciani diretti a
pub, birrerie e soprattutto discoteche della zona. Un servizio particolare per
far rispettare il codice della strada e colpire chi sgarra, corre troppo o
guida in stato di euforia alcolica o sotto l’effetto di stupefacenti. Nel basso Garda la polizia ha ritirato tra la mezzanotte e
le sei del mattino 13 patenti a 12 automobilisti maschi e a una ragazza. Due i
neopatentati che - come prevede la legge - subiranno una sanzione amministrativa
di importo doppio. Il tasso più elevato di alcol registrato, 2.20%, è quattro
volte superiore al limite. Per tutti e tredici: patente sospesa e decurtazione di 10
punti. La polizia ha anche multato due giovani per eccesso di velocità e
quattro perché guidavano senza avere la cintura di sicurezza allacciata.
Sequestrate tre carte di circolazione per mancata revisione del veicolo e
sequestrata un’auto perché il conducente non aveva rinnovato l’assicurazione. Ieri mattina alle 9 una pattuglia della polstrada di Iseo ha intimato
l’alt a uno svizzero di 38 anni che abita a Sulzano. Guidava ubriaco: tasso 2%.
Ha fatto ritorno a casa grazie a un conoscente. Tra sabato e ieri sera la polizia stradale di Brescia ha
aumentato i controlli su tutte le strade del Bresciano per via del rientro dei
vacanzieri. Il traffico è stato sostenuto sin al mattino anche per i bresciani che si sono concessi una gita mordi e fuggi ai langhi o sui monti e hanno fatto ritorno a casa all’ora di cena.f.mo. IL GAZZETTINO (TREVISO) Giudice di pace, mancano
magistrati e cancellieri
Il coneglianese, un comprensorio "conciliante".
Approfittando dell’interruzione estiva delle udienze all’Ufficio del Giudice di
Pace di piazza Beccaria, abbiamo chiesto al giudice coordinatore, il triestino
avv. Massimiliano Marchetti(nella foto), una "fotografia"
dell’attività dei tre giudici di pace in servizio in città (l’avv. Marchetti,
il dr. Pietro Raffaele Pecce e il dr. Roberto Ercole Tasca), alle prese 11 mesi
l’anno con i tentativi di pacificare liti (nel penale spesso condite da minacce
e offese) tra vicini, parenti, privati e istituzioni o assicurazioni ecc. Avvocato Marchetti, qual è l’organico attuale dell’Ufficio
del Giudice di Pace di Conegliano? «Attualmente su una pianta organica prevista di cinque
giudici siamo in tre, ma il problema è il personale della cancelleria, che sta
scontando il pensionamento del cancelliere penale, sicché si ricorre
all’applicazione di personale prelevato da altri uffici del Giudice di Pace
quali Oderzo e Vittorio Veneto in alcuni giorni della settimana, senza contare
l’applicazione ormai "storica" del cancelliere del Tribunale Adriano
Furlan». Quali le altre problematiche dell’Ufficio? Le
comunicazioni con Procura e Tribunale sono facili o si sono verificati problemi
e/o incomprensioni? «L’Ufficio, coerentemente alla realtà economica del
territorio in cui opera, ha un grosso carico di lavoro e, nonostante le
problematiche, sostanzialmente funziona, almeno secondo la recente ispezione
ministeriale. Un grosso aiuto ci viene dalla sinergia con la Sezione
coneglianese del Tribunale, che ci ha sempre trattato con disponibilità. Anche
la Procura ha compreso le nostre esigenze garantendo la regolarità delle
udienze pure dopo il decreto Pisanu. Si pensi che certi giudici di pace da
settembre 2005 non tengono udienza per mancanza di pm». L’ultimo anno giudiziario ha visto nel settore penale un
lungo "blocco" di invii di nuovi fascicoli, "sbloccatosi"
solo poche settimane fa. Il prossimo non rischia di vedere un surplus di nuovi
fascicoli rimasti fermi nei mesi scorsi che si aggiungeranno ai pendenti, con
il rischio di ingolfare l’attività del settore penale? «Il blocco dei fascicoli intanto ci ha permesso di
smaltire l’arretrato. Quale sarà l’impatto di quelli nuovi è difficile da
prevedere, sicuramente si dedicherà meno tempo e sforzi alla conciliazione
delle parti, venendo così un po’ meno alla nostra precipua funzione, ma credo
che l’esperienza maturata in questi anni ci farà superare anche questo handicap». Il tempo necessario per dirimere una causa penale
nell’Ufficio coneglianese è a suo giudizio congruo o in certi casi si
potrebbero risparmiare tempo e udienze? Quale la percentuale di cause penali
chiuse con una conciliazione rispetto al totale? «A spanne, oltre l’80\% delle cause penali si concludono
senza dibattimento perché le parti si accordano. È difficile quantificare un
tempo di conciliazione, le variabili sono infinite: ad esempio se le parti
hanno in corso un divorzio o sono vicini con problemi di confine bisognerà
cercare una soluzione omnicomprensiva e i tempi si allungano. Fondamentale è
comunque la capacità dei legali che li assistono». Qual è stata la causa (civile e/o penale) più curiosa che
ha affrontato a Conegliano, e come si è conclusa? Quali i casi più difficili su
cui è stato chiamato a pronunciarsi? «Le problematiche più difficili riguardano i mezzi di rilevazione
elettronica della velocità (telelaser, autovelox ecc.), perché bisogna
orientarsi nella giungla dei decreti di omologazione, oltre ai profili
strettamente tecnici. Curiosità? Almeno una volta all’anno, se non di più,
capita che quando un automobilista in stato di ebbrezza provoca un incidente
vicino a un bar, questi sostenga di avere bevuto per rimediare allo choc dovuto
all’incidente mentre attendeva l’arrivo della Polizia». Luca Anzanello STAIBENE.IT L’alcol fa salire la pressione più alle donne che
agli uomini
REUTERS ITALIA Spegni la tv, accendi la memoria
CANBERRA (Reuters) - Spegnere la tv, mettersi a fare le
parole crociate e mangiare più pesce potrebbero essere elementi importanti per
avere una memoria migliore, secondo quanto annuncia oggi un’inchiesta
australiana. I risultati di un sondaggio a cui hanno partecipato quasi
26.000 persone, condotto nell’ambito della Settimana scientifica australiana,
indicano anche che coloro che leggono romanzi ha una memoria migliore di quelli
che non lo fanno, mentre coloro che bevono parecchio hanno più difficoltà a
ricordarsi i nomi. Ma la neuro-psicologa Nancy Pachana dice che la tv non è
necessariamente negativa per la memoria: semmai, la cosa importante è godere di
buona salute, seguire una dieta appropriata e restare attivi. "La memoria dipende da una buona salute, e da una
buona salute mentale", dice Pachana, che lavora alla Scuola di Psicologia
dell’Università del Queensland. Al National Memory Test hanno partecipato 29.500, a cui
sono stati somministrati vari test, come ricordarsi una lista di acquisti,
nomi, volti e professioni, richiamare alla memoria vecchi ricordi e trovare
differenze tra due foto. A coloro che hanno partecipato al test è stato chiesto di
rispondere a un sondaggio sul tipo di abitudini, come il consumo di alcol, le
ore passate davanti alla tv e quelle destinate alla lettura. Dai risultati non emergono differenze significative tra
uomini e donne. Mentre il consumo di tv fa una differenza notevole. "Spegnete la scatola, o almeno non guardatela troppo", è scritto
nei risultati del test, aggiungendo che coloro che vedono la tv meno di un’ora
al giorno hanno migliore memoria, come quelli che bevono meno di due bicchieri
d’alcol al giorno. Le persone che fanno le parole crociate ricordano meglio
le liste della spesa e i nomi, mentre chi mangia il pesce almeno una volta alla
settimana ricorda meglio le liste di cose da comprare. Comunque, avvertono i ricercatori, il test può dare alle persone indicazioni sul loro stato di memoria, ma i risultati non hanno una rilevanza statistica particolare, e ovviamente rispondere a un test via Internet consente di mentire o di mistificare le risposte. La Provincia Pavese
uve e vini: siamo alle solite Salerno notizie
San Cipriano: a Filetta dal 1 al 4 settembre “Festa dell’Agricoltura
– Sagra dell’Uva e del Vino” Il Tirreno
assalto alla festa della birra L’Unita
Rissa all’alba sul lungomare Giovane di 26 anni muore
accoltelato Corriere Alto Adige
Ruba alcolici in hotel Denunciato un giovane La Provincia Pavese
troppo alcol, via cinque patenti a gomito alzato: quante multe La Nuova Ferrara
ubriaco aggredisce carabinieri La Stampa
Marocchino ubriaco picchia i carabinieri Corriere del Veneto
Al volante ubriachi: tre patenti ritirate Alcol vietato dopo le 21 multato il primo locale vino, siamo di nuovo primi negli usa coldiretti: no ai
trucioli Corriere del Mezzogiorno
Raikkonen, piede pesante e gomito? alto Il Resto del Carlino (Bologna) La moschea ai bottegai Non vendete alcolici E’ vietato dal
Corano Il Resto del Carlino (Imola) Due incidenti e due patenti ritirate per guida in stato di
ebbrezza alcolica Il Messaggero Veneto
controlli stradali del week-end: ritirate per ebbrezza due
patenti Il Cittadino
Sant’Angelon Nuovi spazi anche per gli alcolisti Corriere Alto Adige
Vini biologici e biodinamici Le innovazioni dei vignaioli
illustrate a Vinea Tirolensis L’Unione Sarda (Nazionale) Un burattino (adulto) snobba Lucignolo e cerca donne e
vino Corriere del Mezzogiorno
Raikkonen, piede pesante e gomito? alto La Nuova Venezia
in tanti alla sfida tra musica e vino Il Giornale di Vicenza
Barbarano rock Giornalisti tra vino e ville Il Giornale di Vicenza
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