(Asaps)
- I dati diffusi sulla sinistrosità stradale del cuore dell’estate, con una
diminuzione degli incidenti mortali del 7,2%, va
salutata con soddisfazione. Ci permettiamo solo di sottolineare che questi dati coprono il 65% dei rilievi
dei sinistri gravi, come dice il comunicato dell’Ansa. Quindi si dovranno
attendere i risultati definitivi dei rilievi, sempre più numerosi, delle
Polizie Locali e Municipali per tracciare un bilancio conclusivo. Infatti se andiamo a puntare i
fari sullo stesso periodo 1 luglio - 27 agosto del 2005 e del 2006,
vediamo che per quanto riguarda la rete autostradale, dove i rilievi vengono
effettuati dalla sola Polizia Stradale e il bilancio è quindi definitivo, sono
molto meno brillanti, anzi vanno in preoccupante controtendenza. Infatti dal 1° luglio al 27
agosto 2006 si sono contati nell’intera rete delle autostrade
italiane 7.018 incidenti, il 3,17% in più rispetto ai 6.802
dello stesso periodo del 2005. Gli incidenti mortali sono stati
complessivamente 106, con un aumento del 21,83 rispetto agli 86
dell’anno prima. I morti sono stati 133, con un incremento che sfiora
il 20%
rispetto alle 111 vittime dello scorso anno. Le persone ferite sono
state complessivamente 4.167, in questo caso l’incremento è stato del 5,92%
rispetto alle 3.934 dello stesso periodo del 2005. Non ci sembra di dover essere
così entusiasti. La cosa poi che veramente
continua a lasciare perplessi è il fatto che siamo ormai a settembre 2006 e non
abbiamo ancora disponibili, per una completa lettura i dati definitivi dei
sinistri e delle vittime della strada dell’anno 2005. Forse ce li forniranno in
ottobre al convegno annuale sulla Mobilità Stradale a Riva del Garda. Proprio ieri gli amici dell’Upi
(Ufficio prevenzione incidenti) della Svizzera ci hanno fornito i dati
definitivi della sinistrosità dei primi 6 mesi del 2006. Tutta un’altra storia. Tutta
un’altra efficienza. (Asaps)
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