Con una nota riportata nel numero di settembre, la rivista
mensile prende posizione sulla recente sortita estiva del nuovo ministro dei
Trasporti Alessandro Bianchi, che ha proposto di abbassare il limite
autostradale di 130 km/h a 120 per alcuni tratti e in alcune circostanze.
Il giudizio di "Quattroruote" è negativo: "Si tratta", si
legge nella nota, "di una tempesta in un bicchier d’acqua".
L’inconsistenza della proposta del ministro, secondo "Quattroruote",
risiede nel fatto che esistono già numerosi sottolimiti "fissi" (da
110 a 70 all’ora), senza considerare quelli temporanei, ancora più restrittivi,
legati a condizioni atmosferiche come nebbia, pioggia, ghiaccio e neve.
Pertanto l’unico risultato che iniziative del genere finiscono per conseguire è
l’aumento della confusione nella testa, già frastornata, degli automobilisti
italiani.
Non solo: il neoministro dei Trasporti, prosegue "Quattroruote",
mostra una buona dose di disinformazione laddove sostiene che il limite dei 120
sarebbe realtà in tutta Europa, mentre com’è noto la maggior parte dei Paesi è
allineata sui 130, con vistose eccezioni come quella della Germania, in cui
diverse autostrade sono del tutto prive di limitazioni.
Più che affidarsi a improvvisate sortite, quindi, se si ha realmente a cuore la
sicurezza stradale occorre impegnarsi in concrete campagne di sensibilizzazione
su temi decisivi come quello della necessità di allacciare sempre e comunque le
cinture di sicurezza anche nei posti posteriori. A tale proposito "Quattroruote"
prosegue nel numero di settembre la campagna del MAC (Movimento Allaccia le
Cinture davanti e dietro), registrando le adesioni - sulla scia di quelle
bipartisan del ministro Giovanna Melandri e dell’ex ministro Stefania
Prestigiacomo - di nuovi testimonial d’eccezione. Un nome per tutti:
quello del capitano dell’Inter Javier Zanetti.
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