(Ansa) Solo dopo che saranno risolti i problemi
legati alla stanza
di compensazione, alle clausole contrattuali, all’eventuale adeguamento della
normativa Isvap e che vi sarà il via libera da parte di tutte
le Autorità competenti, “ci sembra si potrà dare una valutazione circa i tempi
entro cui sarà effettivamente possibile dare avvio al nuovo sistema”. A
puntualizzare le quattro condizioni per il via libera alla riforma
dell’indennizzo diretto nella Rc auto è l’Ania, l’ associazione fra le compagnie
assicuratrici, che commenta così la proposta formulata dal vice ministro dello
Sviluppo Economico, Sergio D’Antoni, di affidare all’Isvap la
gestione della stanza di compensazione necessaria al funzionamento dell’
indennizzo diretto. L’Ania ricorda che il decreto prevede che la stanza di
compensazione debba operare in regime di completa autonomia rispetto alle
compagnie di assicurazione e all’Ania e per questo si dichiara «sin d’ora
disponibile, senza riserva alcuna, ad offrire piena collaborazione tecnica ed
operativa al soggetto, quale che sia, cui verrà affidato l’incarico di
costruire e gestire il funzionamento della stanza di compensazione.
Non vi è dunque, né vi è mai stato, da parte nostra - sottolinea la nota
dell’associazione - alcun intento di ostacolare l’avvio di una riforma che
riteniamo utile. Ribadiamo altresì la nostra disponibilità ad un costruttivo confronto con
l’Authority e con le associazioni dei consumatori per affrontare, quanto più
rapidamente possibile, i rilevanti problemi che il decreto ha lasciato
irrisolti: in particolare, non è chiaro come si risolvano i problemi connessi a
quelle clausole contrattuali favorevoli ai consumatori (diritto di evitare il
malus, franchigie, rivalse) che richiedono scambi di informazioni fra imprese
non previsti dal Decreto e vietati, in linea generale, dall’Antitrust.
Ricordiamo, ad esempio, che un Regolamento di pochi giorni fa dell’Isvap
impone alle compagnie di fornire a tutti i propri assicurati con clausole
bonus/malus che abbiano provocato un sinistro l’informazione circa l’entità del
danno liquidato, in modo da metterli in grado di evitare il malus. Il rispetto
di questo solo obbligo da parte delle compagnie comporta la necessità di scambi
di informazione sulla quasi totalità dei costi dei sinistri”. (Ansa)
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