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Rassegna stampa Alcol e guida del 4 settembre 2006

a cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

HELP CONSUMATORI

PUBBLICITA’ INGANNEVOLE. Antitrust sanziona "Drive Beer" (*)

L’Autorità ha ritenuto ingannevole il claim che pubblicizza la bevanda: "La birra in regola con il codice della strada".

L’Antitrust ha dichiarato ingannevole il messaggio che pubblicizza la bevanda "Drive Beer" e ha condannato la società distributrice nonché quella incaricata di pubblicizzare il prodotto al pagamento di una sanzione pecuniaria complessiva di 78.500 euro. L’Autorità è intervenuta in seguito alle segnalazioni delle associazioni AICAT (Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento) e OMNES (Osservatorio Media No Limits e Sicurezza stradale).

Secondo le associazioni il messaggio "La birra in regola con il codice della strada" costituisce un implicito incoraggiamento a bere per assomigliare a Giancarlo Fisichella, il campione che appare nello spot televisivo. Inoltre, secondo le associazioni, l’affermazione che la birra è in regola con il codice della strada e che "l’alcol è giusto", non considerano che l’alcol agisce sulle persone in modo diverso.

Come rilevato dall’Istituto Superiore di Sanità, non esistono infatti bevande alcoliche che possono vantare una generalizzata e assoluta compatibilità al codice della strada e alle quali è attribuibile una totale assenza di rischi alla guida. L’Istituto Superiore di Sanità, infatti, mette in luce come sussista un’estrema variabilità individuale, dovuta a molteplici fattori che possono influire sull’assorbimento metabolico dell’alcol, con conseguenti notevoli e significative variazioni individuali nelle concentrazioni nel sangue.

Nella sentenza, l’Antitrust, accogliendo il ricorso delle associazioni, sostiene "che i messaggi, riguardando un prodotto il cui utilizzo in determinate situazioni (alla guida) può porre in pericolo la salute e la sicurezza dei consumatori, non solo omette di avvertire adeguatamente i consumatori circa l’opportunità di astenersi dal bere mettendosi alla guida, ma, al contrario, avvalora il convincimento che il consumo del prodotto nelle quantità indicate, per la sua moderata gradazione alcolica, sia del tutto privo di conseguenze per la guida. Il messaggio, pertanto, per tali ragioni è idoneo ad indurre i consumatori a trascurare le normali regole di prudenza o vigilanza, con conseguente pericolo per la loro salute. A tale proposito si rileva, tra l’altro, che l’indicazione "bere con moderazione" riportata nei messaggi non è adeguata in quanto costituisce comunque un implicito invito a bere".

 

(*) Nota: il testo completo della sentenza dell’Antitrust è riportato al fondo della rassegna.


 

L’ADIGE

«L’alcol uccide una persona al giorno»

L’Acat di Trento denuncia «Feste del vino, basta soldi»

di IRENE VIOLA Per favore non chiamateli alcolisti anonimi, loro sono altro. L’associazione degli alcolisti in trattamento o Acat, pur con le stesse finalità, non ne condivide la filosofia, di cui rigetta l’anonimità, appunto, e la terapia che si rivolge all’individuo e non comprende la famiglia. L’Acat è presente in Trentino con 175 club, e ogni club conta dai 6 ai 12 associati e le loro famiglie. La filosofia, sviluppata dallo psichiatra croato Vladimir Hudolin ed esportata in tutto il mondo, è quella di non nascondersi, coinvolgere le famiglie degli alcolisti negli incontri e «usare» il gruppo come una rete solidale a cui i membri si possono appoggiare nei momenti di crisi e di difficoltà. E per chi la famiglia non ce l’ha? Allora gliela si procura. La forza dei club è proprio quella di non mollare gli associati, affiancandoli ad una persona, parente o amico, che funge da famiglia. La «medicina» che viene proposta è: solidarietà, amicizia e condivisione. Pierangelo Berghi , presidente dell’Acat Trento Centro, in occasione della festa delle famiglie dell’Acat a Villazzano, al Centro sportivo Valnigra, che domenica ha radunato un centinaio di persone, mette in guardia: «Si fa un gran parlare dei problemi di droga e si dimentica che a Trento muore una persona al giorno di alcolismo. Si dimentica pure che l’alcol è stato equiparato ad una droga pesante e che dà assuefazione e dipendenza. Di conseguenza sarebbe bene che gli enti pubblici la smettessero di sponsorizzare feste del vino e della birra, nell’interesse pubblico». La festa delle famiglie dell’Acat è anche un momento di sensibilizzazione ma anche un’occasione per mostrarsi agli altri. Come si arriva al club? «Le segnalazioni ci vengono fatte dagli ospedali e dal centro di alcologia dell’Apss - spiega Berghi - ma anche con il passaparola. I giovani invece arrivano al club quando, al momento del ritiro della patente, gli viene ingiunto di frequentare un corso presso di noi per poterla riottenere. Ma sono anche i meno motivati a smettere. A differenza degli adulti, che nel bere spesso cercano la socializzazione, i giovani e giovanissimi cercano "lo sballo", l’anestesia totale». Fulvia Sevignani , fondatrice nell’aprile del 1986 degli Alcolisti in trattamento e ora presidente dell’Acat Paganella-Cembra e Rotaliana, va dritta al punto: «Si beve per darsi forza, per darsi importanza, per superare la timidezza e sentirsi come gli altri, per problemi economici. Si diventa alcolisti quando non si riesce più a passare la giornata senza quei bicchieri. Ma si comincia sempre con un solo bicchiere. Noi non parliamo dell’alcolismo come di una malattia, ma di uno stile di vita sbagliato, da correggere e educare. E’ un problema che nasce nella famiglia, ed è necessario che tutta la famiglia partecipi al trattamento». Donne e alcol. Le percentuali parlano di un 40% di alcoliste. «Donne e uomini condividono le stesse motivazioni al bere - spiega Fulvia Sevignani "anche se per le donne bere è ancora un fatto privato. La morale proibisce alle donne di ubriacarsi in pubblico ma per le giovani e giovanissime questo tabù sta venendo meno. Alla base depressione e solitudine, mentre per i giovani c’è l’imitazione dei "grandi". Bere per sentirsi adulti è un sintomo di paura e insicurezza". Per dettagli ci si può rivolgere all’Apcat (associazione provinciale club alcolisti in trattamento) in via Sighele 7 a Trento, tel. 0461/914451.


 

IL GAZZETTINO (VICENZA)

Solo grazie all’intervento delle volanti della questura di ...

Solo grazie all’intervento delle volanti della questura di Verona, sabato notte una rissa che ha coinvolto tre marines di stanza alla Ederle e una ragazza vicentina, non è finita in tragedia. Teatro del furibondo litigio, incendiato dai fumi dell’alcol, un bar di via XX Settembre, nel centro del capoluogo scaligero: da una parte i tre americani, la vicentina e un loro amico veronese, dall’altra otto cingalesi. Qualche spintone, qualche pugno, poi gli extracomunitari vanno nell’appartamento che occupano nei pressi e impugnano le armi: bottiglie, bastoni, coltelli da cucina e persino una sciabola giapponese.Dopo meno di un quarto d’ora si ripresentano nel locale. E comincia il finimondo: quando gli agenti giungono sul posto si trovano nel mezzo di uno scontro che sembra tra bande contrapposte. Alla fine il bilancio è piuttosto serio: un americano e il veronese vengono trasportati all’ospedale di borgo Trento ed entrambi ricoverati. Al militare viene riscontrato un trauma cranico giudicato gauribile in dieci giorni. Più grave il veronese che si ritrova con un orecchio mozzato: ora è nel reparto di chirurgia in attesa dell’intervento di trapianto Arrestato il suo assalitore: si tratta di un ragazzo di 27 anni, regolare in Italia. I poliziotti lo hanno beccato nell’appartamento che divide con i connazionali. E le manette sono scattate ai polsi anche di un altro cingalese, che secondo la descrizione fornita dalla sua vittima, ha picchiato a bastonate il soldato Usa. Oggi per tutti e due processo per direttissima.


 

IL MESSAGGERO (ABRUZZO)

L’estate sulle strade aquilane. Oltre quattromila multe con l’autovelox in 8 mesi; diminuiti gli incidenti 

Etilometro, un boom di infrazioni 

Anche i tratti dell’autostrada A24-A25 verranno dotati del sistema ”tutor” 

di MARCELLO IANNI

A breve anche i tratti autostradali dell’A24 ed A25 verranno dotati del nuovo sistema permanente di rilevamento della velocità media ”Tutor”. Il sistema è composto di sensori e telecamere in grado di monitorare la totalità del traffico che transita in un tratto autostradale, nelle più avverse condizioni atmosferiche che normalmente rendono difficoltoso l’uso delle apparecchiature mobili. Il sistema, infatti, elimina immediatamente i dati relativi ai veicoli che hanno rispettato i limiti di velocità. Ogni stazione di rilevamento è composta di due sezioni, di ”start” e di ”stop”, che misurano la velocità media di ogni veicolo e ne rilevano contemporaneamente anche ora di transito, targa e tipo. Un sistema informatico centrale effettua poi gli abbinamenti e calcola la velocità media di ogni veicolo. Per quelli che superano i limiti di velocità si procede con la verifica dell’accertamento da parte di un operatore e quindi, in modalità del tutto automatica, con l’acquisizione dei dati del proprietario e la conseguente stampa e notifica del verbale d’infrazione.

Intanto ottimi risultati operativi, sia nel campo della prevenzione che della repressione sono stati raggiunti in questa estate dalla Sottosezione di polizia autostradale dell’Aquila-Ovest (diretta dall’ispettore superiore Danilo Ciucci) composta da 36 agenti che sono riusciti anche senza non pochi sacrifici, ad organizzare turni di lavoro che hanno consentito a far diminuire gli incidenti stradali, passando dai 329 del 2004 ai 233 di oggi ed aumentando i servizi di autovelox (da 51 a 63) e quelli con l’etilometro, questi ultimi con risultati da ”boom”. Sono infatti raddoppiate le infrazioni per guida in stato di ebbrezza perchè di riflesso sono aumentati i controlli. In aumento i casi di incidenti mortali, (da 2 dell’anno scorso a 3 di quest’anno, tutti decessi nei quali è stato riscontrato la mancanza di utilizzo della cintura di sicurezza). Nei primi 8 mesi di quest’anno sono stati impressi dagli autovelox 4.017 fotogrammi, di cui almeno 3.500 rappresentano contestazioni sicure.

Intensificati i controlli soprattutto sui tratti autostradali (Tornimparte-Torano, direzione Roma e Torano-Magliano e nei pressi dei cantieri) spesso scambiati dagli utenti come piste da ”Formula Uno” e dove di recente sono state ritirate la patenti a due centauri che viaggiavano rispettivamente a 212 e 225 chilometri orari. «Il nostro obiettivo principale - ha detto l’ispettore Ciucci - è quello di aumentare la sicurezza stradale; il 60% degli incidenti mortali sono causati dalla velocità elevata».


 

IL GAZZETTINO (UDINE)

GEMONA I due cechi sono stati arrestati 

«Volevano picchiarmi Ho avuto tanta paura»  

Tentata rapina al bar Ai pioppi

«Mi sembrava di essere il protagonista di uno di quei film violenti americani. La paura mi è passata solo ora». È ancora scosso Lucio Forgiarini, 58 anni, titolare del bar "Ai Pioppi" di via Bersaglio a Gemona, che sabato scorso è stato aggredito da due giovani ubriachi, Jiri Klima, di 26 anni, e Vlastimil Maska, 32 anni, entrambi della Repubblica Ceca, che poi sono stati arrestati per tentata rapina dai Carabinieri del Norm, coadiuvati da una pattuglia della stazione di Osoppo.«In tanti anni che faccio questo mestiere, non ho mai assistito a scene così. Solo quand’ero molto piccolo, ho visto ubriachi tanto aggressivi. - racconta Forgiarini, che dall’82 gestisce il locale, che vanta mezzo secolo di attività - Erano arrivati la mattina al campeggio, assieme a altri due amici con due furgoni. Il bar era aperto solo per i campeggiatori a quell’ora. Quando mi hanno chiesto da bere, non mi ero accorto che fossero già ubriachi: si erano scolati una bottiglia di whisky che si erano portati dal loro Paese e che ora conserverò come "ricordo" di questa disavventura. Ho servito loro due whisky, poi volevano mescolarlo con la Coca Cola, ma mi sono rifiutato di dargliela. Allora, mi hanno scagliato il bicchiere ancora pieno, colpendomi sul fianco. A quel punto ho telefonato ai carabinieri senza che se ne accorgessero: pensavano che mi stessi pulendo. Quando hanno capito, si sono arrabbiati anche di più. Avevo paura mi picchiassero. A un certo punto ho pensato che uno dei due volesse darmi un pugno».Ma Forgiarini non si è fatto prendere dal panico. Neppure quando hanno iniziato a tirargli addosso di tutto. «Ho cercato di scansare gli oggetti che lanciavano e loro si sono messi dietro il bancone, facendomi capire, in inglese, che facevano . "Money, money", dicevano: hanno cercato di prendere i soldi dal registratore di cassa, ma io l’avevo bloccato. Allora, hanno preso alcuni pacchetti di sigarette. Ero da solo nel bar. Prima avevano cercato anche di importunare mia figlia, che ha 20 anni, ma fortunatamente non è successo nulla».Forgiarini ha cercato di attirarli fuori dal locale con una scusa («Vado a chiamare i vostri amici, gli ho detto») e loro, dice «si sono arrabbiati ancora di più e hanno lanciato le sedie e i tavolini sistemati davanti al bar. Per fortuna danni non ne ho avuti. A parte i due bicchieri di whisky non pagati». Verso le 16.50 sono arrivati i carabinieri, che hanno arrestato i due cechi, ritenuti responsabili di tentata rapina, e li hanno portati nella Casa circondariale di Tolmezzo.Cdm


 

LA SICILIA

San Leone 

Botte da orbi in piazza Aster 

Sabato sera all’insegna della violenza a piazzale Aster a San Leone. Almeno tre le risse scoppiate intorno all’una. Molti i giovani coinvolti in una scazzottata scoppiata per futili motivi e alimentata dall’alcool che a quell’ora a San Leone scorre a fiumi. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, ma al loro arrivo i protagonisti della zuffa si erano già dileguati tra la folla. Per fortuna nessuno ha riportato conseguenze e nessuno ha dovuto fare ricorso alle cure dei medici.


 

LA GAZZETTA DI PARMA

Via Garibaldi, alza il gomito e dà in escandescenza ricoverato al Diagnosi e cura

Immobilizzato dai carabinieri

Immobilizzato dai carabinieri Via Garibaldi, alza il gomito e dà in escandescenza ricoverato al Diagnosi e cura Aveva alzato davvero troppo il gomito. E così ha iniziato ad inveire e minacciare tutti coloro che si trovava davanti. Colpevoli solo di non condividere quell’euforia alcolica.


 

BRESCIA OGGI

Controlli della polizia in Franciacorta

Al volante ubriaco e senza la patente

Tre ragazze fra i sedici «appiedati»

Trentadue patenti ritirate dalla polizia stradale in 24 ore perché il conducente era ubriaco. Ai 15 documenti ritirati tra venerdì e sabato in via Vallecamonica se ne sono aggiunte 17 sabato notte. Il servizio «antistragi» ha interessato Rovato e Coccaglio. Le quattro pattuglie di Chiari - che ha coordinato il servizio con due vetture -, Iseo e Montichiari hanno presidiato le strade che portano a discoteche della Franciacorta e locali notturni. Fermate dalla mezzanotte all’alba, 120 vetture e identificate le 120 persone alla guida e 17 automobilisti (tra di loro tre ragazze) sono risultati positivi all’alcol-test. Quattro avevano bevuto abbondantemente e il tasso alcolico è risultato vicino al due per cento, quattro volte superiore al limite.

Sedici le patenti ritirate. Un giovane stava guidando ubriaco senza aver mai conseguito il documento di guida. E’ stato denunciato a piede libero per stato di ebbrezza e guida senza patente. Gli altri sedici giovani si son visti decurtare anche 10 punti.

La polizia ha anche elevato una sanzione per mancato utilizzo della cintura, ritirato due carte di circolazione per mancata revisione e elevato 5 violazioni per mancato rispetto del codice della strada. f.mo.


 

CORRIERE ROMAGNA

Fiumi di birra per Sao Bernardo

LUGO - Le birre per Sao Bernardo sono state più del previsto. La festa della birra organizzata dai ragazzi della parrocchia di San Gabriele è stata infatti un successo. Sarà lo stesso sindaco della città, Raffaele Cortesi, a consegnare a Sao Bernardo l’incasso della prima edizione della manifestazione, promossa in sinergia, dai ragazzi dell’Azione Cattolica della parrocchia di San Gabriele, dai giovani della sinistra giovanile e dai ragazzi di Bizzuno, nel cui parco pubblico, si è svolta l’iniziativa.Sono due le importanti novità degli ultimi giorni degli oltre dieci anni di vita del Progetto Lugo-Sao Bernardo. Dopo l’esito positivo del campo di lavoro tra le favelas della periferia di San Paolo di alcuni ragazzi lughesi, nell’ultima riunione del Comitato svoltasi in Municipio, il sindaco ha comunicato che il prossimo gennaio compirà la sua prima visita a Sao Bernardo, in occasione della festa del decennale della nascita della scuola professionale, Padre Leo Commissari, realizzata con il contributo dei comitati dei sei comuni della diocesi di Imola che aderiscono al progetto.La seconda, l’esito, appunto, della festa della birra che ha registrato una partecipazione che è andata ben al di là delle più ottimistiche previsioni, sia perchè si trattava della prima festa della birra a Lugo sia per l’inesperienza dei giovani organizzatori. Basti dire, che alle 22 della prima serata, la cucina aveva finito le patatine, “incidente” di percorso superato grazie alla solidarietà scattata da parte degli organizzatori della Festa del Rione Brozzi, che si sarebbe svolta la sera successiva.Ma una positività, quella della prima festa della birra lughese, che è venuta soprattutto dallo spirito non solo di collaborazione, ma di amicizia nato tra una trentina di ragazzi che non si conoscevano tra loro e che hanno lavorato insieme per settimane. Soprattutto ha sorpreso l’inserimento dei ragazzi di Bizzuno, entrati a lavorare con grande generosità, quando i “lughesi” erano già partiti da settimane con i complessi preliminari.Gli adulti, quando qualcuno pensò di dar vita al Progetto, impiegarono due anni per farlo partire, ai giovani che hanno organizzato la festa sono bastati pochi giorni per capirsi e agire. Nelle due serate della prima festa della birra era presente anche lo stand del Commercio Equo Solidale del negozio “Chicco di senape” di via Garibaldi 23: ben duecento ragazzi hanno fatto acquisti. Nei prossimi giorni, i trenta amici consegneranno al sindaco tutto il ricavato dell’iniziativa.


 

ITALIA OGGI

ANZIANA MORTA, PER BADANTE FORSE SCATTA L’ACCUSA DI OMICIDIO

Roma, (Apcom) - Potrebbe essere accusata di omicidio preterintenzionale Lidia Ciceronia Hlisac, la badante romena arrestata nei giorni scorsi per il sequestro ed il pestaggio di Erminia Palmucci, la 92enne deceduta ieri all’ospedale Figlie di San Camillo di Roma. Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso. Secondo quanto affermato dal legale della romena, Cesare Gai, le condizioni della Palmucci dopo l’intervento dei carabinieri non era così gravi. Le lesioni avevano portato ad un referto tra 10 ed 12 giorni di prognosi; inoltre la signora aveva reso alcune dichiarazioni che erano state messe a verbale. Ed avevano costituito di fatto le accuse per la romena. "Quindi era in sé", dice il penalista.

La lite nell’appartamento del quartiere Marranella scatta dopo che la signora Palmucci dice alla badante che non poteva pagarle la "settimana" di lavoro. I toni a quel punto trascendono e la romena in breve prende una pantofola, con suola in legno, e colpisce la Palmucci. Infine ancora arrabbiata per l’accaduto la Hlisac esce di casa, chiudendo dentro l’anziana. La Palmucci, da parte sua, recuperate le forze, chiama il 118 e poi denuncia tutto ai carabinieri. I militari in breve rintracciano la Hlisac in casa di una conoscente e l’arrestano per rapina (avrebbe preso 150 dalla borsa della Palmucci), sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale.

Ma ora, dopo quanto emergerà dall’autopsia, il pm Pierluigi Cipolla potrebbe ipotizzare nei confronti della Hlisac una nuova accusa, quella di omicidio preterintenzionale. L’indagata nell’interrogatorio reso agli investigatori venerdì pomeriggio ha spiegato di non ricordare nulla di quanto accaduto. "Avevo preso un antidepressivo e poi un bicchiere di vino. Ho vagato con la mente. Ho un ricordo nitido solo di quando sono stata portata nella stazione dei carabinieri". La Hlisac Ciceronia, 46 anni, è da diversi anni in Italia. Agli inquirenti si è dichiarata incensurata. A "servizio" dalla Palmucci era da circa 3 mesi e non aveva mai avuto problemi. "Andava tutto bene".


 

LA STAMPA

IL GIALLO. SONO ANCORA GRAVI LE CONDIZIONI DEL REGISTA, IL BOLLETTINO DELL’OSPEDALE: SARANNO DECISIVE LE PROSSIME ORE

«Nuti in coma, l’alcol non c’entra»

Il fratello: è caduto giocando a calcetto. I medici: difficile stabilire cosa è successo

Roma - Sono ancora critiche le condizioni di Francesco Nuti, ricoverato da sabato al Policlinico Umberto I di Roma per un’emorragia cranica e tenuto in coma farmacologico. Per l’attore e regista toscano - che ieri pomeriggio è stato trasferito dal reparto di neurochirurgia a quello di rianimazione - la prognosi è riservata. Dice il vicedirettore sanitario Emilio Scalise: «E’ difficile definire la causa dell’ematoma visto che la sua forma acuta ha portato a una perdita di conoscenza».
In pratica, secondo i medici, la perdita di sangue «acuta» non permette di stabilire, attraverso una radiografia o una tac, il momento in cui si è formato l’ematoma, che comunque è stato ricollegato a una caduta accidentale. Non è però possibile dire se la lesione ne è stata la causa oppure la conseguenza. Quindi non è neanche tutta da escludere l’ipotesi dei familiari, cioè che potrebbe anche trattarsi di una conseguenza di un trauma sofferto qualche giorno fa dall’attore giocando a calcetto. Anche se, come spiegano i medici, l’attore avrebbe dovuto notarne subito i sintomi.
Sabato sera, dopo il ricovero in pronto soccorso, Nuti era stato operato dall’equipe di neurochirurgia. «L’operazione è riuscita perfettamente, l’ematoma è stato svuotato», hanno detto i medici ma sono decisive queste ore anche perché, come spiega Emilio Scalise, molto dipende da quanto tempo l’attore è stato privo di conoscenza. Nuti era stato trovato sul pavimento della sua stanza nell’appartamento ai Parioli dalla domestica che ha avvertito subito il 118. «L’ho trovato a terra accanto accanto al letto, di solito si sveglia intorno alle 11, a mezzogiorno ho provato a bussare e visto che non rispondeva sono entrata e l’ho trovato privo di sensi».
Accanto a Nuti in ospedale ci sono la madre e il fratello, arrivati dalla Toscana, e l’ex compagna, l’attrice Anna Maria Malipiero. I familiari hanno scelto di mantenere il più stretto riserbo ma, dice la domestica, vogliono essere chiari su quanto si è detto e scritto a proposito di un eventuale tentato suicidio, annunciato in passato dall’attore due volte a causa dell’isolamento professionale. «Il tentato suicidio è da escludere. Nuti non beveva più, stava meglio, era stato dalla madre a Prato ed era tornato da pochi giorni, pronto a lavorare. Stava per uscire un suo cd», racconta la domestica.
Anche il suo amico il regista Claudio Fragasso che l’ha diretto nell’ultimo film «Concorso di colpa», lo aveva trovato meglio dopo il lungo periodo di depressione. «Nuti si preparava anche per girare un nuovo film. Noi abbiamo lavorato assieme in un momento in cui non stava bene ma il nostro mestiere, che è fatto di fantasia, può combattere la depressione di cui Francesco soffre. Bisogna capire che la depressione è una malattia ma non viene considerata tale. Nel mio film Francesco ha dimostrato di essere un artista completo, nel nostro mestiere poi si vive un rapporto familiare, quasi carnale».
A far visita a Francesco Nuti anche altri amici, come l’attore Massimo Bonetti e il regista Giovanni Veronesi. «Non lo vedevo da un paio di anni - dice il regista Tonino Pulci, amico di vecchia data, fin dai tempi dei «Giancattivi» il gruppo comico creato da Nuti assieme a Alessandro Benvenuti e Athina Cenci - ma non beveva più, era sobrio. E’ un ragazzo in gamba, generoso e umano, quando ci vedevamo facevamo un sacco di battute». E dal Festival di Venezia arriva all’attore l’incoraggiamento del mondo del cinema: «Francesco non mollare».


 

TGCOM

Camera, carovita alla buvette

Caffé e brioches più cari per onorevoli

Le "brutte sorprese" per i deputati di ritorno dalla pausa estiva arrivano già a colazione. Terminate le vacanze, alla buvette della Camera dei deputati aumentano i prezzi. al caffè alle brioches, la nuova stagione parlamentare parte con un rincaro generalizzato al banco. Il caffè passa da 60 a 70 centesimi, il prezzo corrente all’esterno del Palazzo. I panini, che erano venduti a 1,30 euro, ora costano un euro e mezzo.

A schizzare in alto, in proporzione, sono gli alcolici, che registrano gli aumenti più forti. L’aperitivo, per esempio, passa da 1,20 a 1,60 euro. Ma le novità non finiscono con il rincaro dei prezzi. Sarà possibile consumare al banco della buvette solo dopo aver fatto regolarmente lo scontrino. Chiuse le vetrine dalle quali si poteva servirsi self service, come il fornitissimoo reparto di yogurt. Le vetrinette scorrevoli per yogurt e frutta sono bloccate e si aprono solo dall’interno.

Scontini obbligatori, un monito per gli "onorevoli distratti"? Ai più maliziosi viene da pensarlo,

ma è inutile cercare conferme. Tutti, professionali e rigorosi, negano con decisione.I banconi sono disseminati di cartellini che invitano a pagare le consumazioni in cassa. E per far fronte ai periodi di affollamento potrebbe essere necessaria l’apertura di una seconda cassa.


 

Il Messaggero Veneto

ubriachi tentano una rapina in un bar: due cittadini cechi arrestati dai carabinieri

 

Alto Adige

guida ubriaco e provoca 4 feriti

 

L’Adige

E’ un «Vino» doc, tutti ubriachi

 

Il Secolo XIX

Ancora 8 denunce e patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza

 

Il Secolo XIX

Portofino, tifoso ubriaco aggredisce Galliani jr

 

Libertà

L’Opel ha urtato la barriera che si è infilata nell’abitacolo. L’autista, padre di un amico della vittima, positivo all’alcol test

 

Il Tirreno

giovane aggredita di notte da tre peruviani ubriachi

ubriachi al volante, via 5 patenti

pinte al cielo e fiumi di birra boccali per tutti, a palaia si brinda

 

L’Unione Sarda (Nazionale)

Alcol: quelli che hanno vinto la battaglia

 

Il Giorno (Milano)

castelvetro Ubriaco perde il controllo dell’auto: muore 17enne

 

La Repubblica

boom di ubriachi al volante pugno di ferro dei vigili - marco preve 

troppi ubriachi al volante

 

Il Giorno (Varese)

castelvetro Ubriaco perde il controllo dell’auto: muore 17enne

 

AdnkronosSalute.it

ALCOL: SCOPERTO ’SCUDO’ NEL CERVELLO, PROTEGGE DA DIPENDENZA

ALCOL: PROBLEMI CON LA BOTTIGLIA DA ADULTI SE MAMMA HA BEVUTO IN GRAVIDANZA

 

Bresciaoggi(Abbonati)

Al volante ubriaco e senza la patente

 

Alto Adige

guida ubriaco, quattro feriti

 

La Gazzetta di Mantova

weekend di alcol: ritirate tre patenti

 

La Stampa

Vino & divino, la vendemmia è un atto di fede

 

Il Sole 24 Ore (Nord Ovest)

Douja d’or, vetrina per 373 vini

 

L’Unione Sarda (Nazionale)

Alcol: quelli che hanno vinto la battaglia

 

Corriere del Mezzogiorno

Vino, fitness e tanto relax Rivive il marchio Fuenti

 

L’Unita

Russe, svedesi, francesi pur sempre vodke

 

Il Resto del Carlino (Ascoli)

Di Vino in Vino brinda al suo successo

 

La Nuova Venezia

spumanti d’italia a valdobbiadene svelerà il futuro delle bollicine italiane

un viaggio nel vino con franco valentini a villa foscarini-rossi

 

La Nazione (La Spezia)

PORTO VENERE - Nella giornata che Porto Venere ha dedicato al vino, al gemellaggio con l’a...

La storia del vino in un seminario alle cantine Lunae

 

 Il Messaggero Veneto

coldiretti ripete: no ai chips nel vino imitate torrecuso



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Martedì, 05 Settembre 2006
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