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Rassegna stampa Alcol e guida del 6 settembre 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

ADDICTION, gennaio 2006

Abstract (*)

L’entità del “paradosso della prevenzione” nell’alcolismo è funzione dei modelli alcolici applicati alla popolazione a rischio

Romelsjö A., Rossow I., The extent of the “prevention paradox” in alcohol problems as a function of population drinking patterns

Obbiettivi: stabilire fino a che punto l’uso dei vari criteri per i gruppi ad alto rischio e le analisi sui sottogruppi caratterizzati da differenti modelli di assunzione alcolica può influenzare l’estensione del “paradosso della prevenzione” (il quale afferma che la maggior parte dei danni alcol correlati nella popolazione insorge tra i bevitori a basso rischio).

Dati: due indagini nazionali su campioni di adulti norvegesi (n=4321 assuntori di alcol) e un registro dei coscritti alle forze armate svedesi (n=45.839 assuntori di alcol) con dati dai ricoveri ospedalieri.

Misurazioni: Sulla base della assunzione alcolica annuale o della frequenza delle intossicazioni i gruppi ad alto rischio riscontrati sono stati al di sopra del 10% del totale degli assuntori.

Nell’indagine norvegese i danni acuti alcol-correlati comprendevano il numero di risse e liti, mentre nello studio sui coscritti svedesi si faceva riferimento al numero di ricoveri ospedalieri per tentato suicidio e per lesioni da comportamenti violenti, su un lungo periodo di follow up (3 e 25 anni).

Risultati: se si considera la quantità globale di assunzione alcolica il più alto numero dei danni acuti alcol-correlati sono stati riscontrati negli assuntori di alcol a basso o moderato rischio (il più basso 90%), il che suggerisce un fondamento empirico del paradosso della prevenzione. Se si considera invece la frequenza dell’intossicazione piuttosto che il volume annuale del consumo per determinare il gruppo ad alto rischio, si nota una proporzione in qualche modo più ampia di danni alcol correlati acuti entro il gruppo ad alto rischio, ed il numero di danni alcol correlati tende ad essere distribuito in maniera più uniforme tra gli assuntori ad alto rischio e gli altri gruppi. La proporzione dei danni alcol correlati entro ciascun gruppo a rischio risulta significativamente più bassa nel gruppo più giovane, ove la maggioranza beve per raggiungere l’intossicazione alcolica.

Conclusioni: L’ampiezza del paradosso della prevenzione in relazione ai danni alcol correlati acuti può essere più evidente tra i sottogruppi dove l’intossicazione è modello comune di assunzione, in confronto a quelli dove l’intossicazione avviene meno frequentemente e tra una frazione minore di assuntori.

(*) Nota: il testo integrale (in inglese) della pubblicazione si può trovare sulla rivista ADDICTION


IL GAZZETTINO (ROVIGO)

PAPOZZE

L’incontro annuale dell’Acat servirà a ribadire come affrontare le dipendenze 

Insieme per battere l’alcol

(m.t.) Sarà Papozze a ospitare stavolta l’annuale l’Interclub degli alcolisti in trattamento. L’evento si terrà presso il salone dell’ex scuola media di Papozze nel pomeriggio di sabato 30, alle 15.

L’inziativa è promossa dall’Associazione dei club degli alcolisti in trattamento del Basso Polesine, con la collaborazione offerta dall’amministrazione comunale e dal Dipartimento per le dipendenze dell’Ulss 19 di Adria.
Nell’incontro annuale dell’Interclub, le famiglie che frequentano i 15 club stessi che operano nei comuni bassopolesani per il recupero degli alcolisti, avranno modo di discutere, in un clima di solidarietà e di condivisione, i temi della dipendenza e il cambiamento nello stile di vita necessario per il superamento dei problemi collegati all’uso di alcool e di altre sostanze stupefacenti.
Verranno inoltre festeggiate quelle persone che hanno raggiunto traguardi particolarmente significativi e duraturi nella sobrietà.
All’incontro, che è aperto a tutta la cittadinanza, saranno presenti i rappresentanti delle istituzioni locali e gli operatori del Dipartimento di Taglio di Po con il direttore Andrea Finessi. L’adesione è venuta anche da Marina Bovolenta, sindaco di Corbola e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 19.
Il significato dell’interclub, un incontro che viene promosso con cadenza annuale, ogni volta in una sede diversa, è quello di essere un momento di informazione e di sensibilizzazione sui problemi alcolcorrelati e complessi della dipendenza, che tanto costano in termini di sofferenze umane e sociali, e di rappresentare un’occasione di incontro e di scambio tra le varie realtà dei club. Allo stesso tempo costituiscono anche un punto di contatto con la comunità locale per divulgare la conoscenza della preziosa risorsa rappresentata dal club nell’affrontare le problematiche legate all’uso di tali sostanze.


IL GAZZETTINO (ROVIGO)

GIOVANI
Serata al Wild duck bar con Luigi Stecca che per anni ha girato l’Europa per conoscere la bevanda 

Imparare a bere la birra per non abusarne (*)

Taglio di Po

È stata una serata interessante quella a Oca Marina al Wild duck bar, organizzata da Dino Santin, in collaborazione con Luigi "Gigi" Stecca, presentatosi come genitore, oltre che come di titolare di due pizzerie sulla transpolesana a Villamarzana e a Ferrara, "ambasciatore" d’Orval (località dove circa vent’anni fa era andato a scoprire i segreti della birra), per la presentazione della sua teoria, "Impariamo a bere la birra".
Tra le numerose presenze, tanti giovani che per la birra, troppo spesso "impazziscono", ne bevono troppa e male, tanto da procurare serie conseguenze a se stessi e agli altri.
«Sia chiaro - ha spiegato Stecca - che non voglio vietare di bere la birra perché so che è un grande piacere farlo, ma il mio impegno è quello di insegnare a berla bene, per evitare che faccia male».
Davanti a due tavolate di bicchieri di varie dimensioni, appositamente costruiti secondo la sua invenzione, a raggiera tanto da essere denominato "Raggio di vita", Stecca, dimostratosi un autentico cultore della bevanda e profondamente convinto delle affermazioni forti e ricche di elementi frutto di esperienze fatte in diversi viaggi all’estero (Olanda e Belgio, ma ha anche visitato per 12 anni i monasteri trappisti nel Nord Europa, dove l’arte di preparare e di gustare la birra è un vero e proprio rito da custodire gelosamente) e incontri con personaggi come Roger Derwael, direttore della formazione commerciale alla Brasserie Jupiler in Belgio. Stecca ha mostrato come la birra va servita (esemplare il movimento rotatorio della mano con il bicchiere pieno di birra, per sgasarla, allo scopo di privarla dell’anidride carbonica, inibitore delle papille gustative, anestetizzante e perfetto veicolatore dell’alcool nel sangue), come tagliarla e privarla dei lieviti. Insomma, tra presentazione di diverse qualità di birra, il modo di versarla e trattarla nel bicchiere, gli assaggi del pubblico, privarla e le tecniche contro lo sballo (già comprovate da prove con l’etilometro), Stecca ha concluso che «la birra non deve essere la causa di tante stragi del sabato sera e purtroppo, ultimamente, non solo del sabato. Questa bevanda tanto cara ai giovani, paragonata alle droghe leggere per gli effetti che ha sui giovani nelle loro serate tra amici, deve essere bevuta nel modo corretto, deve essere un piacere, una festa e non un pericolo».
Il sindaco, Margaret Crivellari, si è complimentata con l’ospite e con gli organizzatori per il momento d’incontro soprattutto con tanti giovani, auspicando che tante altre serate del genere siano effettuate. «L’obiettivo - ha sottolineato il sindaco - è che i giovani continuino a bere la birra, gustandone al massimo le qualità organolettiche, senza correre rischi. Stecca ha dimostrato che con la sua tecnica non si toglie nulla al gusto, anzi viene esaltato dal bicchiere a raggiera. Ha auspicato che la metodologia possa essere applicata da tutti, compresi coloro che le servono nei vari locali pubblici, ma anche nelle famiglie».

Giannino Dian

(*) Nota: se l’alcol potesse essere sempre e da tutti controllato non sarebbe una droga. Dato invece che lo è, promuoverne il consumo significa accettare, e anche prendersi la responsabilità, delle sofferenze che derivano, a volte anche da un consumo moderato. L’alcol è conosciuto da migliaia di anni se ci fosse un modo per berlo in sicurezza qualcuno lo avrebbe già scoperto. Chi promuove metodi per bere responsabilmente non spiega mai concretamente cosa fare, proprio perché non è possibile apprenderlo. Si limita a fare appello alla moderazione, al buon senso e all’autocontrollo. Tutte virtù solubili nell’alcol.


LA SICILIA

Antonella Vita eletta presidente del Leo Club Agrigento-Platani 

Favara. - La dottoressa in legge Antonella Vita, aspirante avvocatessa, è il nuovo presidente del Leo Club "Agrigento - Valle del Platani". Il passaggio della campana, si è svolto sabato scorso in un noto hotel del Villaggio Mosè, nel corso dell’assemblea dei soci. Antonella Vita, consigliere comunale di Favara e presidente della Commissione consiliare Pari Opportunità, subentra a Dino Vitello, presidente uscente. Succede per la prima volta nella storia del Leo Club, che la guida è affidata ad una donna. Insieme all’elezione di Antonella Vita, è stato eletto il nuovo direttivo che risulta così composto: Mariangela Arnone (vice presidente), Sergio Veneziano (segretario), Carlo Vella (tesoriere).
I nuovi consiglieri sono: Giuseppe Pullara, Carmelo Signorino e Giusy Nobile, mentre l’incarico di cerimoniere è stato affidato a Gianluca Urso. Nel programma per l’anno sociale, presentato dal neo presidente del Leo Club, figurano una serie d’iniziative legate al mondo della solidarietà. «Sarà questo il tema più ricorrente della nostra attività - ci dice Antonella Vita, che è anche una volontaria unitalsiana - La nostra attenzione è rivolta alla campagna di prevenzione e di informazione su droga e alcool per affermare la cultura della vita».

Enzo Arancio


L’ADIGE

Troppi ubriachi sulle strade lagarine

In poche ore sette patenti ritirate tra Ala e Calliano

di DAVIDE PIVETTI Non è l’età, non è la condizione economica, non è neppure l’estrazione sociale a fare la differenza. Che abbiano diciotto anni o sessantatre, che abbiano la patente da un mese o da una vita, i lagarini continuano a mettersi al volante senza tanti scrupoli anche dopo aver bevuto alcolici. Non è certo una novità la propensione al consumo dei trentini. Anzi, fa parte di una cultura per certi versi rispettabilissima, quella della festa in compagnia, del brindisi, del saluto a suon di calici alzati. Tutto bello e lecito, ma non per chi poi sa già che dovrà stringere tra le mani un volante e dovrà anche indovinare, tra una mezzeria e un guard rail, la strada per tornare a casa. Possibilimente senza interferire con la vita di nessun altro. Le campagne di sensibilizzazione, che hanno toccato massicciamente anche la Vallagarina, le scuole, le manifestazioni più importanti, si scontrano e quasi vengono annullate da un bombardamento pubblicitario (non per forza nel senso più commerciale del termine) fatto anche di feste del vino e della birra, di assaggi e degustazioni, di tutto quello che serve a celebrare l’uva e i suoi figli.Ma l’alcol non deve influenzare le capacità di guida e mettere quindi a rischio la vita dell’automobilista alticcio e di tutti coloro che lo incrociano o semplicemente gli attraversano la strada. Una consapevolezza che appare lontana anni luce visto che in poche ore e in due distinti posti di controllo operati dai carabinieri del nucleo radiomobile di Rovereto, sono state ritirate ben sette patenti proprio perché altrettanti automobilisti sono stati trovati positivi all’alcoltest. Tra di loro anche un ragazzo di appena diciotto anni che aveva la patente da pochissimo. Il tasso alcolemico (0,98 milligrammi per litro, circa il doppio del consentito) e l’età sono stati fatali per il suo documento di guida: in un colpo solo gli sono saltati tutti i venti punti della patente. Dovrà rifarla da capo. Ma come si diceva non è solo un fattore di età. Tra i sette fermati c’è di tutto, fino ad un sessantatrenne. Mentre il primato spetta ad un automobilista trovato alla guida con quasi 2 milligrammi di alcol per litro, quattro volte lo 0,5 consentito dal codice della strada. Non deve sorprendere, quindi, se le udienze dal giudice di pace così come quelle di fronte al giudice monocratico sono sempre più condite di processi per violazione dell’articolo 186cs, cioè l’articolo del codice stradale che fissa quella soglia così poco rispettata, anche dalle nostre parti.


IL MATTINO (SALERNO)

In corteo con gli scooter per salutare Checco

ROBERTO VENTRE Un lungo corteo di motorini ha scortato Checco per l’ultimo saluto, dall’obitorio del San Leonardo alla chiesa di Santa Margherita. Gli amici più stretti, quelli del gruppo Block Buster di Torrione, hanno voluto accompagnare così nel suo ultimo viaggio il diciottenne di Pastena travolto e ucciso da un’auto pirata a bordo del suo motorino. Si erano dati appuntamento in una cinquantina all’ospedale, ne sono arrivati una ventina a clacson spiegati: è stato annunciato così l’arrivo del feretro alla chiesa di Santa Margherita. Poi le lacrime, la grande compostezza, si sente solo una voce isolata di una donna tra la folla: «ammazzateli quei delinquenti», riferito agli ucraini ubriachi che hanno spezzato tragicamente la vita di Francesco De Michele, travolgendolo con Paolo, ora ricoverato in ospedale. Poi dolore, sgomento, incredulità per una morte tragica, atroce. Dalla chiesa di Santa Margherita si vede l’abitazione gialla dove abitava Checco, duecento metri più in là c’è l’incrocio maledetto, quello che dà su via Santa Margherita. Tantissimi giovani, ragazzi e ragazze, sommerso in pochi attimi il piazzale della chiesa, c’è anche il sindaco Vincenzo De Luca che se ne sta defilato. «Una tragedia immane, mi unisco al dolore enorme della famiglia e degli amici. Ci vogliono prevenzione e repressione per tenere a bada questi stranieri fuorilegge e per evitare che possano accadere altre simili tragedie». Sulla bara tre sciarpe della Salernitana, la sua squadra del cuore che seguiva dalla curva sud, spicca quella della Nuova Guardia, un club ultrà di Pastena. E ancora la maglietta granata di Sestu, che gli amici hanno avuto attraverso il contatto con Enzo Fusco, e un cappellino a scacchi bianco-rossi modello Croazia, ma non è della squadra di calcio, bensì è il suo inseparabile berrettino portafortuna. La chiesa si riempe in un attimo, tra dentro e fuori sono quasi in duemila a rendere l’ultimo omaggio a Checco. Il dolore del fratello Matteo, della mamma Marta, che restano a lungo incollati alla bara, quello di papà Ciro, dei nonni. L’omelia di don Osvaldo Giannattasio, i passaggi toccanti con il ricordo di Francesco, il suo percorso religioso, la prima comunione. «Non ci sono parole per un dolore simile. Francesco si è sacrificato come Gesù, ha pagato lui le colpe di tutti quanti noi sulla terra». Don Osvaldo fa appello al silenzio, silenzio che c’è in chiesa misto alla compostezza e al dolore. Tutti a guardare la bara e a tenere rinchiusa dentro di sè la tristezza, a riavvolgere i ricordi di Checco. «Non serve a nulla cercare le responsabilità di quanto accaduto, sono persone che hanno abusato della lora libertà e che non avevano la consapevolezza di quello che stavano facendo. Resta tutto avvolto in quello che è il mistero di Dio» dice nell’omelia don Osvaldo. Nella chiesa di Santa Margherita la rabbia lascia lo spazio al dolore e al ricordo. Sull’altare va a leggere un messaggio un’amica del «Nautico», l’istituto che frequentava Francesco. «Checco è una candela salita in cielo, con la sua luce continuerà ad illuminarci». In quegli attimi in chiesa prende il sopravvento la commozione. «Sono proprio le immagini di te scolpite nella nostra mente che ci daranno la forza di superare questo dolore straziante. Perché tu non vuoi le nostre lacrime vuoi vederci sorridere come sorridevi tu. Forse è proprio per questo che Dio ti ha chiamato in Paradiso, lassù avevano bisogno della tua allegria. Allora vai angioletto, vola libero nel cielo e veglia su di noi che ti porteremo per sempre nei nostri cuori. Ciao fratellone», il messaggio di Peppe D’Amato e dei ragazzi del BlockBuster. Poi l’ultimo grande applauso all’esterno quando la bara se ne va.


IL MATTINO (NAZIONALE)

Accoltella il genero, attore arrestato

ALESSIO FANUZZI Un attimo di follia, furia cieca forse dettata dall’alcol. E una coltellata al torace, inferta con violenza, per difendere la famiglia e l’onore. L’attore Luigi Maria Burruano, 58 anni, zio di Luigi Lo Cascio, semplicemente Gigi nella sua Sicilia, è stato arrestato nella notte a Palermo dai carabinieri. È accusato di tentato omicidio. Con un coltello a serramanico, ha ferito all’addome l’ex genero Fabio Guida, 34 anni, pregiudicato, operaio, padre dei suoi tre nipoti. Con una coltellata, ha cercato di uccidere l’uomo che da mesi tormentava la figlia Gelsomina con insulti e intimidazioni, documentate dalle decine di denunce presentate alla stazione dell’Arma di Partanna Mondello. Non accettava la fine del matrimonio, Guida. E in tutti i modi ha provato a convincere la moglie a ricominciare, rimediando sempre la stessa risposta. E allora giù con schiaffi e minacce. Senza mai pagare gli alimenti. Gigi Burruano, pure lui separato dalla compagna, madre di sua figlia, non sopportava di vedere la sua Gelsomina in quelle condizioni, stanca, logora e esasperata. Lunedì sera, poco dopo le 19 e 30, è entrato nel «Bar Renato» nella borgata marinara di Mondello, dove lavora l’ex genero. Lo ha chiamato in disparte, gli ha ordinato di lasciare in pace la figlia, di non cercarla più, di darle la possibilità di rifarsi una vita. Guida ha scosso il capo, come in segno di sfida. Ne è nata una lite, al termine della quale Gigi Burruano ha estratto il coltello a serramanico e ha colpito il padre dei suoi nipoti al torace, all’altezza del cuore. Ha guardato l’operaio 34enne cadere giù, il volto pallido, le mani strette sul petto per frenare la fuoriuscita di sangue. Poi è andato via, e ha cercato rifugio in un bar nella sua Mondello, la spiaggia dei palermitani. Lo hanno stanato lì i carabinieri, in compagnia degli amici di sempre, mentre beveva una birra, di certo non l’unica nell’arco della giornata. A inchiodarlo, le dichiarazioni di Guida, trasportato all’ospedale Villa Sofia e operato d’urgenza per sospette lesioni interne. La prognosi è riservata, le condizioni sono gravi ma non destano preoccupazioni. È stato lui stesso a raccontare ai militari dell’Arma la lite con l’ex suocero. In attesa della convalida del gip Maria Puleo, Gigi Burruano è stato portato nel carcere dell’Ucciardone. Il pm Ambrogio Cartosio ha chiesto la custodia cautelare in carcere, l’avvocato difensore Toto Cordaro ha sollecitato una misura alternativa. Il giudice deciderà oggi, ma all’uscita del tribunale Cordaro si è detto ottimista: «Sono fiducioso che verrà fatta giustizia. Si tratta di un dramma familiare con un padre protettivo a difesa della figlia e dei tre piccoli e inermi nipotini da anni vessati e maltrattati». Anche le dichiarazioni di Gelsomina Burruano, figlia dell’attore e ex moglie di Guida, sono incentrate sui tre bambini: «Non mi aspettavo che accadesse qualcosa di simile, mio padre è sempre stata una persona pacata. Di mio marito non m’interessa nulla, non parlo con lui da mesi. Voglio solo proteggere i miei figli e evitare che vengano a conoscenza di quanto è accaduto». Sgomenta e atterrita anche l’attrice Rori Quattrocchi, ex compagna di Burruano e madre di Gelsomina: «La notizia mi lascia senza parole. Non sentivo Gigi da molto, ma non pensavo che potesse arrivare a tanto, soprattutto nei confronti di Guida. È un bravo ragazzo, certo ha avuto qualche problema personale, ma ha sempre cercato di mandare avanti la famiglia, anche con lavori saltuari». Sorpreso anche l’attore Tony Sperandeo, grande amico di Burruano: «Non credevo che Gigi potesse compiere un gesto simile. Evidentemente il comportamento dell’ex genero lo ha portato all’esasperazione».


IL MATTINO (SALERNO)
PAGANI
UBRIACO SI STENDE A TERRA SI CREDE UNA STRISCIA PEDONALE

Si stende sull’asfalto di via De Gasperi credendosi una striscia pedonale. É stato necessario l’intervento di un’ambulanza e dei carabinieri della tenenza paganese per togliere da terra, nei pressi del bar Ferrari, un noto pregiudicato A.R. residente in città che, ubriaco, avrebbe tanto perso la testa da credersi una striscia pedonale e stendersi sull’asfalto. Le cure dei sanitari dell’ospedale Andrea Tortora hanno fatto smaltire la sbornia ad A.R. che è così tornato in sé.


IL MESSAGGERO (LATINA)

Controlli a raffica sull’Aurelia: dieci patenti ritirate, 30 multe 

Controlli a raffica della polizia stradale sulla via Aurelia tra Cerveteri e Ladispoli e sull’autostrada che collega la capitale a Civitavecchia. Una decina di patenti ritirate e 30 multe elevate sono il bilancio del servizio di pattugliamento della rete viaria del litorale in occasione di questi giorni di rientro per la fine delle vacanze. In particolare, gli agenti coordinati dal comandante Claudio Paolini hanno sorpreso numerosi automobilisti che guidavano in evidente stato di ebbrezza alcolica, ponendo a rischio l’incolumità altrui. Per tutti sono scattate pesanti contravvenzioni. Nel corso dei controlli sono stati scoperti anche alcuni tagliandi delle assicurazioni palesemente contraffatti, esposti su vetture guidate da cittadini stranieri che sono stati denunciati. Le automobili sono state sequestrate.

G.Pal.


CORRIERE ADRIATICO

Aggredita nella notte da tre stranieri

Tentativo di violenza in via Giordano Bruno. E oggi summit sulla sicurezza

ANCONA - Strattonata, presa a pugni e gettata a terra da tre cittadini marocchini; il tutto lungo via Giordano Bruno. E’ la terribile aggressione subita nella notte tra lunedì e ieri, intorno alle 3.30, da una cittadina africana di 35 anni che si stava recando alla stazione ferroviaria per prendere poi il treno che l’avrebbe portata al posto di lavoro. La donna, residente in città ormai da sei anni, è impiegata come operaia in una ditta di pollame. Come tutte le notti, la signora si stava dirigendo in piazza Rosselli quando, all’altezza del palazzo dell’Enel di via Giordano Bruno, è stata notata da tre magrebini probabilmente ubriachi. Non appena questa è passata davanti a loro, uno dei tre le ha sferrato un violento pugno in testa mentre gli altri due l’hanno gettata a terra. I tre hanno iniziato a strattonarla e a malmenarla ma la donna ha subito urlato per chiedere aiuto. Grida che hanno svegliato alcuni residenti i quali, immediatamente, hanno chiamato il 113 mentre gli aggressori si sono dati alla fuga. Sul posto sono prontamente intervenute due Volanti della questura. La donna, sanguinante in viso, è stata soccorsa dagli agenti. Immediata quindi la telefonata al 118 e l’intervento tempestivo di un’ambulanza della Croce Rossa. Il personale sanitario della Cri ha quindi provveduto a trattare la donna sul posto per poi accompagnarla al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette, dove i medici le hanno suturato una ferita al labbro e medicato i numerosi traumi riportati durante l’aggressione. La polizia non ha comunque perso tempo. Immediatamente gli agenti hanno avviato le ricerche dei tre extracomunitari, datisi subito alla fuga in seguito alle grida di aiuto della donna. Alcune persone sono state fermate ma, dopo un confronto all’americana avvenuto in strada, sono state lasciate andare, in quanto completamente estranee ai fatti. Controllati anche alcuni edifici abbandonati nella zona delle Palombare dove si pensava che i tre potessero aver trovato rifugio. Un’aggressione che si ritiene sia avvenuta a scopo di rapina oppure per un tentativo di violenza sessuale.
Ancora un episodio dunque che fa tremare il Piano, verificatosi proprio alla vigilia del summit che riunirà oggi i rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e dei commercianti della zona. E’ stato infatti il prefetto Giovanni D’Onofrio a convocare la riunione provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica allo scopo di esaminare la situazione che tiene in allarme il Piano San Lazzaro e la zona della stazione ferroviaria. Incontro al quale prenderanno parte anche il sindaco Fabio Sturani, il presidente dell’amministrazione provinciale, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, il comandante provinciale della Guardia di finanza, il coordinatore provinciale del Corpo forestale dello Stato, il presidente del consiglio della seconda circoscrizione, il comandante della polizia municipale ed un rappresentante delle associazioni dei commercianti.
Un incontro fortemente voluto a causa dei diversi e numerosi episodi violenti avvenuti proprio al Piano. L’ultimo aveva visto una violenta rissa tra extracomunitari, sempre di notte, in via Fiorini. In precedenza c’erano stati altri gravi episodi come la rapina a mano armata ai danni di una ragazza intenta a fare benzina al self service di piazzale Loreto e l’aggressione nei confronti di quattro agenti della polizia municipale; episodio accaduto però nella zona degli Archi.


METRONEWS

Venezia: rapina ragazza, arrestato 

Venezia, - (Adnkronos) - Un cittadino ucraino e’ stato arrestato dalla Polizia di Venezia con l’accusa di rapina. La vittima una donna romena giunta in Italia due giorni fa in compagnia del fratello che abitava in casa della madre dell’arrestato. Il trentacinquenne, in stato di ebbrezza, approfittando dell’assenza della madre, sotto la minaccia di un coltello si e’ fatto consegnare dalla donna 160 euro.


IL MESSAGGERO (MARCHE)

Festa della birra con la Croce verde (*)

MOGLIANO

La Croce verde organizza da domani al 10 settembre la terza “Festa della birra”. La manifestazione che vede la collaborazione del Centro servizi per il volontariato, è un’occasione per coinvolgere nell’organizzazione numerosi giovani. Nel Parco comunale saranno allestiti stands gastronomici: tutte le sere sarà anche possibile ascoltare musica live.

(*) Nota: associazioni come la Croce Verde assistono quotidianamente ai danni causati dalla birra, perché allora festeggiarla?


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Pare entrambi ubriachi, in un pub di Londra 

Liam Gallagher-Gascoigne rissa a colpi di estintore

LONDRA - Come, se non peggio, di due hooligans, l’ex calciatore dell’Inghilterra, Paul Gascogine, e il cantante degli Oasis, Liam Gallagher, sono venuti alle mani in un club di Londra. Gallagher e Gascoigne, che in Italia ha vestito la maglia della Lazio, si trovavano al «Groucho Club» come due vecchi amici, ma dopo qualche birra la situazione è degenerata e si è scatenata una violenta lite, finita a pugni e insulti. Secondo alcuni testimoni, il cantante degli Oasis sarebbe addirittura ricorso all’uso di un estintore per «spegnere» le ire di Gazza. Entrambi non sono nuovi a questi episodi, e più volte sono finiti sulle prime pagine dei tabloid per problemi legati ad alcool e scazzottate. A scatenare la violenta lite potrebbe essere stato un commento di troppo del cantante degli Oasis su Bianca, la figlia adottiva dell’ex calciatore del Tottenham. Bianca Gascoigne, figlia dell’ex moglie di Gazza, ha conquistato le prime pagine dei tabloid per la sua vittoria nella versione inglese de «L’Isola dei Famosi», e per un flirt con Calum Best, figlio del compianto George Best stella del Manchester United, anche lui presente sulla «Love Island». I rapporti tra Gascoigne e la figlia adottiva sono particolarmente tesi, tanto che l’ex giocatore le avrebbe intimato di non utilizzare più il suo cognome per farsi pubblicità.


LA GAZZETTA DI PARMA
« Giovani, interessatevi del mondo »
LA REGINA DEL GOSSIP LINDSAY LOHAN IN « BOBBY »

«Giovani, interessatevi del mondo»
NOSTRO SERVIZIO VENEZIA
Il film era importante ma tutti aspettavano lei. D’accordo, interessava parlare della morte di Bob Kennedy e della fine dei sogni di un’America che cerca ancora il suo riscatto. Ma in fondo anche di questa ragazzina troppo cresciuta che occupa costantemente le pagine dei giornali scandalistici americani, che a vent’anni si è già disintossicata da alcool e droghe, che riveste il suo corpicino stressato da diete yo yo degli abiti più costosi e alla moda e di gioielli abbaglianti. Arriverebbe certamente prima nella gara della visibilità, Lindsay Lohan, una dei 23 personaggi del film Bobby di Emilio Estevez.


IL GAZZETTINO

ATLETICA

Troppo alcool

Pechonkina stop

Troppo alcool in corpo, la stagione dell’iridata dei 400 hs Yuliya Pechonkina, è finita. La russa ha detto che «la pelle si è bruciata a causa di troppe compresse a base di vodka».


 
La Nuova Sardegna
Seguite la via del vino
Positivo all’etilometro

La Nuova Sardegna
Il ministro De Castro: salvare il pecorino imparando dal vino

Il Tirreno
Cinque notti all’insegna di musiche e birra

MF Sicilia
Crisi vino, solo quattro le aziende all’audizione

La Stampa
La tradizione è dentro alla bottiglia, nel vino Quel cedro del Libano sul bricco dietro casa Vado lì per meditare
L’aperitivo si gusta in musica

Il Secolo XIX
Pedalata per la Pace i sarzanesi sono partiti per Assisi Uso e abuso dell’alcol gli esperti a consulto

Salerno notizie
Salerno; troppe vittime sulle due ruote: casco, tolleranza zero 

L’Unione Sarda (Nazionale)
Il prefetto: patente ritirata, era ubriaco
Quelle notti da sballo a corteggiare la morte

L’Unita
Orari e alcol Commercianti contro Comune

Gazzetta di Parma (abbonati)
Vendemmiano e si ubriacano: piano di sicurezza nell’Astigiano

Corriere Alto Adige
Ubriaco, perde la patente a 18 anni. In due giorni sette denunce

Il Resto del Carlino (Imola)
Torna il ’Rock a tutta birra’, clima da Oktoberfest e sul palco le band più scatenate

La Nazione (Empoli)
Guida la moto in stato di ebbrezza

Il Giorno (Brianza)
MONZA - Tre automobilisti sono stati denunciati per guida in stato di ebbrezza e si sono visti ...
Presi tre ubriachi al volante

Trentino
Guidava ubriaco: ci rimette la patente - giuliano lott

Corriere del Mezzogiorno
La birra spodesta il Santo, chiesa in rivolta

Corriere Alto Adige
Degustazioni e gare per celebrare sua maestà il vino

Alto Adige
Riecco le giornate del vino con contorno di cioccolata

L’Arena
Festa del vino Bianco di Custoza

Corriere delle Alpi
tanta musica giochi e birra pedavena

Il Resto del Carlino (Macerata)
Fine settimana a tutta birra

La Nazione (Empoli)
Vino, le aziende del circondario preparano lo sbarco a Mosca

La Tribuna di Treviso
Spritz con gli occhi a mandorla

Il Piccolo di Trieste
I vini di kristiancic inaugurano l’expo mittelschool

Alto Adige
Un boccale con la bionda da bere
La birreria che non ti aspetti. e’ la spinni, una microbirreria con annessa pizzeria e discoteca, ...


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Giovedì, 07 Settembre 2006
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