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Articoli 09/09/2006

Francesco Baccini contro l’abuso di alcolici

L’appello il giorno dopo il funerale di Leandro Misuriello, bassista di Carmen Consoli, travolto da un’auto guidata da un ventenne ubriaco

 

La copertina del cd di Baccini

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Un primo piano del cantante

“E’ chiaro che se guidi ubriaco hai cento possibilità in più di fare un incidente”. Francesco Baccini, cantautore genovese, prende posizione sulla guida in stato di ebbrezza il giorno dopo il funerale del suo amico Leandro Misuriello, il bassista di Carmen Consoli, travolto sabato scorso da un’auto guidata da un ragazzo in preda ai fumi dell’alcol. Baccini è ancora incredulo e sgomento per l’accaduto: “Non si può morire così, dopo un bellissimo concerto ed una serata in discoteca. Non a 34 anni, con un’auto che ti prende in pieno e che travolge altre sette macchine parcheggiate, non si può…”. L’incidente è avvenuto in Sardegna sabato sera, dopo il concerto di Carmen Consoli all’Anfiteatro Romano di Cagliari. La cantante ha lasciato la sua band per andare a cena, mentre il gruppo di musicisti, carico della contentezza per la serata perfettamente riuscita, si è diretto a Santa Margherita di Pula per festeggiare. Alle tre di notte, i musicisti decidono di lasciare il locale. Leandro Misuriello stava uscendo a piedi dal locale quando è stato centrato in pieno dall’auto. Il musicista ha battuto la testa contro il parabrezza, sfondandolo, poi ha fatto un volo di una ventina di metri e si è schiantato sulle vetture parcheggiate vicino alla discoteca. Nel drammatico incidente è rimasto ferito anche il violinista della band, Adriano Muraria, ricoverato in ospedale, a Cagliari. Il conducente dell’auto ha solo vent’anni ed è risultato positivo all’alcoltest. Sconvolta dall’accaduto Carmen Consoli, che ha annullato tutta la sua tournée: la cantante era molto legata al bassista, con il quale aveva un collaudatissimo rapporto professionale, di stima reciproca, e di sincera amicizia. “Eravamo amici, sono ancora incredulo” dice oggi Francesco Baccini. Che aggiunge: “Sono 18 anni che guido su e giù per l’Italia, ma non tocco una sola goccia di alcol e credo sia anche per questo che non mi è mai successo niente. Bisogna riflettere molto attentamente su quanto sia diffuso oggi l’alcolismo e su come sia facile procurarsi una bottiglia. Si beve troppo, dappertutto: vedo tanti ragazzini di 16 anni ubriachi e di questo non si parla mai, o comunque non abbastanza”. Per il cantautore genovese, il male di oggi è nell’anarchia su tutto, nelle pene mai abbastanza severe e “nel modello ormai consolidato che ci viene proposto dalla società: tutti belli, ricchi e vincenti. Un modello impossibile”. Ed ecco che i genitori non sanno più dare consigli: “Siamo una generazione di Peter Pan: come si fa a dire ad un figlio di non fare lo stupido in discoteca se per primi ci si lancia in pista con il bicchiere in mano, magari corteggiando le sue coetanee?”. Ricorda, poi, quando era ragazzino, a Genova: “Per fortuna, alla fine degli anni ’70 era di moda la cultura: se non eri colto eri tagliato fuori, uno sfigato. Oggi le mode sono diverse, per dare un senso alla vita dei nostri ragazzi ci vorrebbe una scossa del decimo grado della Scala Mercalli: non c’è più stata una vera rivoluzione culturale, ed i giovani non vedono più un futuro davanti”. Così si passa il tempo inutilmente, privi di valori, nel vuoto dei bar, con un bicchiere di troppo per ingannare la noia, con un senso di responsabilità che non c’è quando ci si mette al volante “perché sono i genitori per primi a non averlo: i genitori di oggi non sanno più fare i genitori, vogliono essere a loro volta giovani e basta”. D’altra parte, Baccini ha scritto nel testo di una sua canzone: “…Sono libero di andare in galera tanto poi mi fanno uscire alla sera… e non sappiamo più pensare, non sappiamo più parlare, non sappiamo divertirci, non sappiamo cosa farne di troppa libertà”. Frasi ironiche sulle quali riflettere.


© asaps.it

Di Maria Teresa Zonca

“Troppo alcol in mano ai nostri giovani”
Sabato, 09 Settembre 2006
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