La
copertina del cd di Baccini
Un
primo piano del cantante
“E’ chiaro che se guidi ubriaco hai cento
possibilità in più di fare un incidente”. Francesco Baccini, cantautore
genovese, prende posizione sulla guida in stato di ebbrezza il giorno dopo il
funerale del suo amico Leandro Misuriello, il bassista di Carmen Consoli,
travolto sabato scorso da un’auto guidata da un ragazzo in preda ai fumi
dell’alcol. Baccini è ancora incredulo e sgomento per l’accaduto: “Non si può
morire così, dopo un bellissimo concerto ed una serata in discoteca. Non a 34
anni, con un’auto che ti prende in pieno e che travolge altre sette macchine
parcheggiate, non si può…”. L’incidente è avvenuto in Sardegna sabato sera,
dopo il concerto di Carmen Consoli all’Anfiteatro Romano di Cagliari. La
cantante ha lasciato la sua band per andare a cena, mentre il gruppo di
musicisti, carico della contentezza per la serata perfettamente riuscita, si è
diretto a Santa Margherita di Pula per festeggiare. Alle tre di notte, i
musicisti decidono di lasciare il locale. Leandro Misuriello stava uscendo a
piedi dal locale quando è stato centrato in pieno dall’auto. Il musicista ha
battuto la testa contro il parabrezza, sfondandolo, poi ha fatto un volo di una
ventina di metri e si è schiantato sulle vetture parcheggiate vicino alla
discoteca. Nel drammatico incidente è rimasto ferito anche il violinista della
band, Adriano Muraria, ricoverato in ospedale, a Cagliari. Il conducente
dell’auto ha solo vent’anni ed è risultato positivo all’alcoltest. Sconvolta
dall’accaduto Carmen Consoli, che ha annullato tutta la sua tournée: la
cantante era molto legata al bassista, con il quale aveva un collaudatissimo
rapporto professionale, di stima reciproca, e di sincera amicizia. “Eravamo
amici, sono ancora incredulo” dice oggi Francesco Baccini. Che aggiunge: “Sono
18 anni che guido su e giù per l’Italia, ma non tocco una sola goccia di alcol
e credo sia anche per questo che non mi è mai successo niente. Bisogna
riflettere molto attentamente su quanto sia diffuso oggi l’alcolismo e su come
sia facile procurarsi una bottiglia. Si beve troppo, dappertutto: vedo tanti
ragazzini di 16 anni ubriachi e di questo non si parla mai, o comunque non
abbastanza”. Per il cantautore genovese, il male di oggi è nell’anarchia su
tutto, nelle pene mai abbastanza severe e “nel modello ormai consolidato che ci
viene proposto dalla società: tutti belli, ricchi e vincenti. Un modello
impossibile”. Ed ecco che i genitori non sanno più dare consigli: “Siamo una
generazione di Peter Pan: come si fa a dire ad un figlio di non fare lo stupido
in discoteca se per primi ci si lancia in pista con il bicchiere in mano,
magari corteggiando le sue coetanee?”. Ricorda, poi, quando era ragazzino, a
Genova: “Per fortuna, alla fine degli anni ’70 era di moda la cultura: se non
eri colto eri tagliato fuori, uno sfigato. Oggi le mode sono diverse, per dare
un senso alla vita dei nostri ragazzi ci vorrebbe una scossa del decimo grado
della Scala Mercalli: non c’è più stata una vera rivoluzione culturale, ed i
giovani non vedono più un futuro davanti”. Così si passa il tempo inutilmente,
privi di valori, nel vuoto dei bar, con un bicchiere di troppo per ingannare la
noia, con un senso di responsabilità che non c’è quando ci si mette al volante
“perché sono i genitori per primi a non averlo: i genitori di oggi non sanno più
fare i genitori, vogliono essere a loro volta giovani e basta”. D’altra parte,
Baccini ha scritto nel testo di una sua canzone: “…Sono libero di andare in galera tanto poi mi fanno uscire
alla sera… e non sappiamo più pensare, non sappiamo
più parlare, non sappiamo divertirci, non sappiamo cosa farne di troppa
libertà”. Frasi ironiche sulle quali riflettere. |
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