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Notizie brevi 11/09/2006

Anche quelle antiche vanno denunciate

Lo ha sancito la Cassazione, confermando la condanna inflitta a un uomo dal tribunale di Teramo per detenzione abusiva di armi (ex articolo 697 c.p.). L’imputato aveva infatti ereditato da suo padre un fucile doppietta ad avancarica di vecchia fabbricazione, risalente al XIX secolo, ma non lo aveva mai denunciato e per questo era stato condannato a pagare un’ammenda pari a 350 euro. L’uomo, dunque, nel suo ricorso alla Suprema Corte, aveva lamentato che la detenzione del suddetto fucile “era sprovvista di sanzione, non essendo stato emanato il regolamento previsto dal Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, ndr) relativo alle armi antiche ed artistiche”.
Per gli ‘ermellini’ della prima sezione penale, invece, giusta era stata la decisione del giudice di merito: nella sentenza n.29857, infatti, chiariscono che “premesso che si trattava di arma antica, in quanto costruita anteriormente al 1890, peraltro funzionante, come accertato da consulenza tecnica, la sua detenzione integrava certamente un reato, che, in relazione all’articolo 38 del Tulps, è stato individuato nella contravvenzione di cui all’articolo 697 c.p.”. Tale articolo, osservano i giudici di piazza Cavour, anche dopo le innovazioni introdotte dalle legge 497 del 1974, che punisce come delitto la detenzione abusiva di armi, “ha continuato a sanzionare come contravvenzione tutti i fatti di detenzione abusiva di armi non rientranti nella nuova previsione normativa”.


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da kataweb.it
Armi - Cassazione
Lunedì, 11 Settembre 2006
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