THUSIS (CANTONE DEI GRIGIONI – SVIZZERA) – Nel tardo
pomeriggio di ieri (17 settembre), all’appello mancavano ancora 2 persone: la
massaggiatrice e un accompagnatore della società di hockey di Bellinzona,
rimasta coinvolta nel pauroso incidente sull’autostrada A13, nel cantone svizzero
dei Grigioni (GR), all’interno del tunnel di Viamala. Nessuna speranza per
loro, ovviamente, visto che il manufatto di 740 metri di lunghezza è
stato ispezionato più volte dai vigili del fuoco e dalla Polizia Scientifica e
tutti i superstiti tratti in salvo e ricoverati in ospedale. Proprio loro, gli
scampati alla sciagura, hanno riferito agli investigatori di aver visto i due
scomparsi cercare di aiutare alcune persone rimaste intrappolate a bordo di una
delle due auto coinvolte nell’impatto, che conta alla fine otto vittime, due
delle quali ritrovate ancora incarcerate tra le lamiere di un veicolo –
probabilmente le stesse che i due dispersi cercavano di trarre in salvo e che
non si sono sentiti di abbandonare – e 4 trovate sulla carreggiata, stroncate dai
fumi venefici della combustione. A lungo i soccorritori hanno sperato che i due
coraggiosi dispersi fossero alla fine riusciti a mettersi in salvo riparando
sul lato opposto del tunnel, ma con le ore la speranza si è affievolita fino a
scomparire del tutto, come sembra sia accaduto ai loro resti. L’episodio
ricorda quello avvenuto il 29 giugno 1999 a Drammen (Norvegia), ove la fiamma libera
di una saldatrice all’interno del cantiere di un tunnel in costruzione aveva causato
l’esplosione della dinamite depositata all’ingresso e utilizzata per le
operazioni di scavo. Quattro vigili del fuoco, appartenenti alle squadre
intervenute in soccorso degli operai, morirono nelle operazioni: due di loro non
sono mai stati ritrovati. Tornando al terribile incidente svizzero, tutto è avvenuto
alle 13.15 di sabato (16 settembre), su una delle principali arterie che
attraversano il sud est della Confederazione Elvetica: il pullman aveva a bordo
23 giocatori della squadra di hockey di Bellinzona (Ticino), diretta dalla parte
opposta del paese, dove avrebbe dovuto incontrare gli avversari di Uzwil
(cantone San Gallo). Le cause sono ancora tutte da accertare e la parola fine
sarà messa solo quando esaminato lo scenario gli specialisti della polizia
Cantonale potranno redigere un accurato rapporto per il Ministero Pubblico:
secondo la tradizione svizzera, l’inchiesta dovrebbe essere rapida ed i periti
dovranno lavorare sodo. Per ora, al vaglio delle autorità, ci sono le
testimonianze di alcuni superstiti, che avrebbero parlato di una ruota staccatasi
da una delle due autovetture coinvolte nell’impatto: nel tentativo di evitarla,
l’altra macchina avrebbe deviato dalla traiettoria originale, urtando il
pullman e provocando il disastro. (ASAPS)