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Notizie brevi 19/09/2006

Cassazione: il conducente è responsabile per i passeggeri e deve controllare che tutti indossino le cinture di sicurezza

Per una sentenza della Suprema Corte, l’autista ha l’obbligo di pensare a tutti


Crash test spagnolo: il passeggero non ha la cintura. L’impatto avviene a 50 km/h (foto DGT)

 (ASAPS) ROMA – Ha fatto scalpore, è vero: però ha anche fatto molta chiarezza e porta finalmente la questione su un piano di discussione diverso, più concreto. Stiamo parlando della sentenza n° 30065 emessa dalla Quarta sezione penale della Corte di Cassazione, secondo la quale il conducente del veicolo non può limitarsi ad invitare i passeggeri che porta con sé ad allacciare la cintura, ma deve obbligarli a farlo. Le conseguenze di una sua “omissione” in questo senso, potrebbero poi tradursi – in caso di sinistro stradale con lesioni – in una responsabilità colposa delle sue conseguenze: lesioni o morte. I giudici della Suprema corte hanno liquidato così il ricorso presentato da una donna piemontese, condannata nei precedenti gradi di giudizio al pagamento di 200 euro per le conseguenze patite proprio da una sua compagna di viaggio, che al momento dell’impatto – lo aveva accertato l’organo di polizia stradale che effettuò i rilievi di legge – non aveva indossato le cinture. Insomma, un bel colpo alla coscienza di chi, al volante, poteva contare sul fatto che, in fondo, aveva “avvertito” i propri passeggeri. Destinato all’archivio, pare, anche il riadattamento dell’adagio “passeggero avvisato, mezzo salvato”, se poi le colpe di quest’ultimo ricadono sul “capitano” di vettura. La Corte ha riesaminato con puntiglio tutto la questione: Elisa, questo il nome di battesimo della ricorrente, stava riaccompagnando Valentina, una sua amica, a casa con la propria auto. Una sbandata e il veicolo finì fuoristrada, andando a sbattere contro un ostacolo. Niente di grave, per fortuna, però Valentina riportò alcune ferite ed il processo per lesioni colpose – sempre intrapreso in presenza di eventi infortunistici che comportino lesioni a carico di qualcuno per i quali un organo di polizia giudiziaria stili poi un’informativa di reato – si è celebrato. In sede d’appello, a carico della conducente, venne emessa una sentenza di condanna a carico di Elisa, ritenuta responsabile delle lesioni patite da Valentina, perché non si era assicurata che le cinture della propria passeggera fossero regolarmente allacciate. Il verdetto è stato impugnato dalla condannata, che in sede di ricorso in Cassazione ha argomentato la propria innocenza affermando che non poteva essere sua la colpa per la negligenza dell’amica. Ma la Suprema Corte ha ribadito quanto deciso in precedenza dai giudici dell’Appello, secondo i quali “è il conducente ad avere l’obbligo di verificare che i trasportati facciano uso delle cinture di sicurezza è […] e che comunque l’imputata neppure si era preoccupata di invitare la passeggera ad allacciarle”. Ad Elisa non è rimasto che tornare a casa, con la conferma della sentenza, della pena (200 euro di multa), l’addebito delle spese processuali e 1.000 euro in favore della Cassa delle ammende. (ASAPS)


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Martedì, 19 Settembre 2006
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