(ASAPS)
PARIGI – Le associazioni di consumatori francesi erano insorte in più di
un’occasione, e con loro anche la Federazione dei Motociclisti in Collera, da
quando i governi di Raffarin prima e di De Villepin dopo, avevano promosso un
massiccio dispiegamento di postazioni radar fisse sui Punti Neri della viabilità transalpina. Una delle argomentazioni
portate a sostegno di chi si oppone con intransigenza alla filosofia del
“radar” è che in Francia, nonostante moltissime violazioni registrate dai
sistemi automatici siano commesse anche da conducenti di veicoli con targa
straniera (ma anche per i veicoli della “P.J.”
la Polizia Giudiziaria),
vengono redatti verbali di contravvenzione solo per le targhe locali. La
questione cambia quando la contestazione è immediata e l’identificazione del
conducente viene dunque eseguita sul posto dagli stessi agenti accertatori. Per
far fronte a questa ondata di critiche, il governo di Parigi si è subito messo
al lavoro, formando accordi internazionali con gli stati limitrofi al fine di
consentire il perfezionamento di ogni procedimento amministrativo connesso alle
violazioni del codice della strada ed evitare le farraginose procedure di
rogatoria. Analogo problema lo si registra in Italia, dove il ricorso massiccio
in città turistiche a dispositivi di rilevamento automatico delle infrazioni –
Autovelox, Infrared e varchi di accesso alle ZTL – comporta la registrazione di
infrazioni per le quali il tentativo di riscuotere proventi dovuti è
praticamente impossibile e comunque complicatissimo. Da noi però il problema
non l’ha posto praticamente nessuno e gli sforzi sono semmai profusi a rendere
“illecito l’accertamento degli illeciti”, se ci permettete il bisticcio di
parole. Parigi però non si è fatta pregare e dopo aver concluso con successo un
accordo di reciprocità con il Lussemburgo, anche la trattativa con la Germania ha avuto luce
verde da Berlino e quindi, giusto il tempo di redigere il trattato, i due stati
potranno presto dialogare tra loro per conoscere gli intestatari delle targhe
immortalate nella flagranza di violazioni ai rispettivi codici stradali. Alcuni
funzionari parigini hanno inoltre ottenuto la garanzia di poter sottoscrivere
nelle prossime settimane accordi analoghi anche con la Spagna. Il commento di
Remy Heitz, il capo della sicurezza stradale francese, è stato lapidario: “égalité de tous, devant la sanction”… la
traduzione ci pare superflua. In programma c’è anche una visita a Roma e
quindi, ai trasgressori recidivi, consigliamo di fare bene attenzione a questo
sito: non appena ci saranno novità non mancheremo di riportarle. (ASAPS)
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