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Francia, tempi duri per gli stranieri trasgressivi al volante - Accordi bilaterali con gli stati europei per far recapitare e riscuotere le multe dei radar

Dopo il Lussemburgo tocca alla Germania, poi la Spagna e presto anche con l’Italia. Attenzione…


(ASAPS) PARIGI – Le associazioni di consumatori francesi erano insorte in più di un’occasione, e con loro anche la Federazione dei Motociclisti in Collera, da quando i governi di Raffarin prima e di De Villepin dopo, avevano promosso un massiccio dispiegamento di postazioni radar fisse sui Punti Neri della viabilità transalpina. Una delle argomentazioni portate a sostegno di chi si oppone con intransigenza alla filosofia del “radar” è che in Francia, nonostante moltissime violazioni registrate dai sistemi automatici siano commesse anche da conducenti di veicoli con targa straniera (ma anche per i veicoli della “P.J.” la Polizia Giudiziaria), vengono redatti verbali di contravvenzione solo per le targhe locali. La questione cambia quando la contestazione è immediata e l’identificazione del conducente viene dunque eseguita sul posto dagli stessi agenti accertatori. Per far fronte a questa ondata di critiche, il governo di Parigi si è subito messo al lavoro, formando accordi internazionali con gli stati limitrofi al fine di consentire il perfezionamento di ogni procedimento amministrativo connesso alle violazioni del codice della strada ed evitare le farraginose procedure di rogatoria. Analogo problema lo si registra in Italia, dove il ricorso massiccio in città turistiche a dispositivi di rilevamento automatico delle infrazioni – Autovelox, Infrared e varchi di accesso alle ZTL – comporta la registrazione di infrazioni per le quali il tentativo di riscuotere proventi dovuti è praticamente impossibile e comunque complicatissimo. Da noi però il problema non l’ha posto praticamente nessuno e gli sforzi sono semmai profusi a rendere “illecito l’accertamento degli illeciti”, se ci permettete il bisticcio di parole. Parigi però non si è fatta pregare e dopo aver concluso con successo un accordo di reciprocità con il Lussemburgo, anche la trattativa con la Germania ha avuto luce verde da Berlino e quindi, giusto il tempo di redigere il trattato, i due stati potranno presto dialogare tra loro per conoscere gli intestatari delle targhe immortalate nella flagranza di violazioni ai rispettivi codici stradali. Alcuni funzionari parigini hanno inoltre ottenuto la garanzia di poter sottoscrivere nelle prossime settimane accordi analoghi anche con la Spagna. Il commento di Remy Heitz, il capo della sicurezza stradale francese, è stato lapidario: “égalité de tous, devant la sanction”… la traduzione ci pare superflua. In programma c’è anche una visita a Roma e quindi, ai trasgressori recidivi, consigliamo di fare bene attenzione a questo sito: non appena ci saranno novità non mancheremo di riportarle. (ASAPS) 


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Giovedì, 21 Settembre 2006
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