Editoriale
"Il Centauro" - Ottobre 2002 |
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La
strada è certamente un luogo poco raccomandabile. È sempre
più spesso una palestra per esercitare protervie, pirateria, furbizia
e violenza anche se solo colposa. Sorprende però il dover verificare
che proprio dove esce spesso il rosso (sangue) nella roulette della sicurezza,
qualcuno bari su uno degli aspetti più rischiosi, la velocità.
Non stiamo parlando dei patetici CD appesi sul parabrezza per ingannare i “tiratori scelti” della Polizia armati di Telelaser (a proposito sembra che la leggenda metropolitana sia stata inventata da qualche rivenditore di CD taroccati), non stiamo parlando neppure di quegli automobilisti con la vocazione a fare i coiffeur che spalmano tubetti di lacca sulle targhe per determinare un improbabile riflesso antiautovelox, e neppure di quelli che hanno il cicalino che suona per avvertire che c’è una postazione di autovelox (le più volte non dà l’allarme, o lo dà troppo spesso facendo comunque rallentare il veicolo). Questa volta parliamo di speciali radiocomandi che incidono sui grafici i quali segnano la velocità e la sosta degli autocarri. E’ noto che con i veicoli pesanti normalmente la polizia ricorre al controllo del cronotachigrafo per verificare la velocità e le soste del mezzo. Ebbene l’ingegno umano è riuscito a dare il meglio (o il peggio) anche in questo aspetto di alta tecnologia. C’è voluta la pazienza e la testardaggine di alcuni giovani agenti della Stradale per svelare il giochino. Stufi di essere presi per il naso e di vedere in autostrada autocarri (oltre 12 t. a pieno carico) e autoarticolati che secondo le vetture della polizia viaggiavano ad oltre 100 km/h, mentre ad una verifica del cronotachigrafo risultavano aver viaggiato ad 80 km/h, cioè entro i limiti di categoria, hanno deciso di vederci chiaro. Hanno pedinato alcuni bestioni per diversi chilometri e dopo aver constatato che l’andatura costante era sui 100 e oltre km/h, verificavano nel disco i soliti 80/85 km/h, finché non hanno osservato nei pressi del volante un apparentemente innocuo radiocomando con quattro bottoni: =, 1, 2, 0. |
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Il funzionamento |
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Con
pazienza gli agenti della Stradale hanno potuto accertare che con il tasto
“uguale” (=) il cronotachigrafo funzionava regolarmente. Da
usarsi quindi preferibilmente quando c’è troppa polizia in giro
o non si ha particolare fretta. Con il tasto 1 inserito, dalla reale velocità
di marcia viene detratto (e registrato sul disco) un 5-10%, quindi a 90-100
km/h la velocità sul disco rientra nella norma.
Con il tasto 2 inserito la velocità di marcia registrata si riduce del 15-20% rispetto a quella reale, quindi a 100-110 km/h con un bestione da 40 tonnellate, la si può far franca. Il modo migliore poi per guadagnare tempo è quello di inserire il tasto 0, in questo modo sul disco di registrazione risulterà che il veicolo è in sosta, come se avesse osservato una delle prescritte pause giornaliere. Si dovrà stare solo attenti a non essere controllati durante una delle “soste fittizie”. |
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Dove vengono custoditi i radiocomandi |
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Sempre
all’interno della cabina, spesso nel vano portaoggetti del bracciolo o
sotto i documenti di viaggio e comunque a portata di mano.
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La tecnologia |
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E’
ovvio che a monte dei comandi del cronotachigrafo, viene installata una
centralina (non facilmente individuabile). Il radiocomando attiva un relè
che agisce su questa centralina programmata per l’alterazione del sistema
di funzionamento del cronotachigrafo. I ragazzi della Stradale ne hanno
già sequestrati, specie al nord, diverse decine di questi radiocomandi.
Ciò dimostra che il fenomeno non è assolutamente episodico,
sembra addirittura che la Stradale abbia già messo le mani su qualche
laboratorio. è giusto che questi bari della velocità se
la debbano cavare con la sola contestazione di una violazione al CdS?
Riceveranno poi sconti sui punti della patente?Su questo sistema fraudolento
le autorità hanno il dovere morale di andare a fondo per tutelare
la sicurezza, perché un veicolo di 40 t., che già fatica
a fermarsi ad 80 km/h, andando “regolarmente”, a 100/110 km/h
moltiplica i rischi di tutti. Inoltre si deve tutelare quella larghissima
fetta di autotrasportatori onesti contro questa sorta di concorrenza sleale.
Agli agenti della Stradale noi diciamo grazie e complimenti.
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Presidente Asaps
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