(ASAPS) – La tragedia svizzera del tunnel Viamala, con un
bilancio finale di 9 morti ed una trentina di feriti, è in realtà solo l’ultima
di una lunga serie di sciagure che – in ogni parte del mondo – costano la vita
a centinaia di persone. Colpa della fatalità, ma anche – soprattutto nei paesi
più poveri – di una mobilità che resta primitiva: veicoli scalcinati, in
pessimo stato, strade approssimative e, soprattutto, regole che non ci sono e
comportamenti folli. In Austria la
polizia stradale indaga sulle cause del ribaltamento avvenuto lo scorso 18
settembre di un pullman proveniente dalla Repubblica Ceca appena entrato nel
territorio austriaco dal valico doganale di Screms: a bordo 40 persone
diversamente abili, tutte partite da un centro specializzato di cura della
Boemia dell’Ovest, per la precisione dal circondario di Praga, accompagnate da
12 assistenti. Il bus turistico è improvvisamente uscito di strada
ribaltandosi: i soccorritori hanno estratto dalle lamiere 4 persone senza vita,
mentre dal punto medico avanzato allestito per la macroemergenza sono stati ospedalizzati
45 feriti, molti dei quali in gravi condizioni. Pesantissimo l’evento segnalato
in Egitto, risalente allo scorso 6
settembre: qui un autobus di pellegrini egizi, partiti dal Cairo e diretti a
Safaga – dove si sarebbero imbarcati per l’Arabia Saudita da cui avrebbero poi
raggiunto la Mecca – è finito contro un muro. Per la polizia le cause sono
semplici: perdita di controllo per l’alta velocità. 8 persone hanno perso la
vita, mentre 44 sono state ricoverate nei vari ospedali vicini. L’incidente si
è verificato a Zafarana, 250 km a sud est del Cairo. In un altro incidente tra
un pullman ed un’auto, sempre in Egitto,
ha perso la vita lo stesso giorno un turista inglese, facendo salire a 31 il
numero di vittime straniere decedute dall’inizio dell’anno in questo paese, che
conta oltre 6mila morti e 35mila feriti l’anno. L’evento più grave è comunque
quello accaduto a Barlad in Romania
lo scorso 7 settembre: qui un torpedone romeno si è scontrato frontalmente con
un minibus moldavo, provocando la morte di 12 persone, tutte a bordo del
veicolo più piccolo, che trasportava 17 passeggeri in tutto. Le vittime, per
inciso, erano dirette in Italia in cerca di lavoro. Come si vede, le traversate
della speranza, anche se fatte a bordo di un autobus, costano care. (ASAPS)
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