Ecstasy la pillola dell’allegria, dell’"amore", della morte |
|
Continua
il contrasto disarmato alle stragi del sabato sera. Serve un "etilometro"
dell’ecstasy di Giordano Biserni* |
|
|
|
Avete notato come il tema "stragi del sabato sera" è calato nell’attenzione dei media (e quindi dell’opinione pubblica) negli ultimi anni. Se ne parla con sussiego, occasionalmente, quasi per caso. Insomma l’argomento non tira più, non è più di moda. |
|
Molto meglio la pirateria stradale che ha il pregio di disturbare molto meno il circuito economico che sta intorno al mondo della notte. In fin dei conti queste stragi del sabato sera causano "solo" l’8% dei morti da incidente stradale. |
|
E’ vero che sono sempre oltre 500 l’anno i ragazzi che perdono la vita, con circa 20.000 feriti, però rappresentano una frazione della devastante incidentalità stradale che ogni giorno causa più morti della guerra in Palestina. Certo in 10 anni sono morti oltre 6.000 ragazzi sotto i ’0 anni, quasi 250.000 sono rimasti feriti, però è bene non parlarne troppo. Ad esempio è bene non evidenziare più di tanto i problemi legati alle discoteche, all’alcol, alle droghe e in particolare all’ecstasy, altrimenti si ha quasi la sensazione di dare disturbo. Noi però (lo facciamo da tempo) vogliamo proprio disturbare e tirare un sasso nello stagno dell’indifferenza, mosso di recente solo da Beppe Severgnini sul Corriere della Sera, nella sua rubrica "Italiani", con tre articoli, nei quali non è mancato il nostro contributo. In queste settimane sono emersi dati molto preoccupanti proprio sull’ecstasy, quelle pastiglie dell’allegria e dell’"amore", con stampate figure accattivanti, come la luna e il coniglietto che stanno dilagando nelle discoteche. In una recente intervista sul Corriere della Sera il Prefetto Pietro Soggiu, responsabile del nuovo dipartimento antidroghe della Presidenza del Consiglio, ha fornito dati a dir poco allarmanti. La diffusione dell’ecstasy nell’ultimo anno è aumentata del 400%, soprattutto nelle discoteche, nei concerti e ai rave-party. Le "chicche" che disfano il cervello hanno avuto una crescente espansione nella diffusione. Nel primo bimestre del 2002 ne sono state sequestrate 180 mila, nello stesso periodo del 2001 furono ’4 mila, con un aumento proprio del 400%. Si tenga poi conto che si stima che la quantità sequestrata sia intorno al 10% del consumo effettivo. Fate i conti e vedrete che in Italia il consumo è vicino a 1 milione di "caramelline" al mese, con un commercio di oltre ’0.000 al giorno ovviamente nei fine settimana ne vengono distribuite centinaia di migliaia. Non c’è più paragone con le altre droghe, peraltro la produzione è molto più semplice trattandosi di una molecola chimica, la MDMA cioè metilendiossimetanfetamina, formula base considerata illegale. Tuttavia con una semplice variazione chimica si realizza un prodotto con gli stessi effetti e non catalogato nelle tabelle delle droghe illegali, per cui spesso non può scattare neppure la conseguente azione penale, e le pasticche devono essere restituite. |
|