Martedì 02 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su

Il 27 aprile 2007, fissata la giornata europea della sicurezza stradale - Europa: pochi i progressi in tema violenza sulle strade

“Il 2010 troppo lontano”, dice il commissario Barrot, ed il richiamo suona come un rimprovero
I 41.600 morti del 2005 nell’Ue sono ancora fuor di misura


Un incidente stradale


10498

Jacques Barrot, commissario europeo ai Trasporti


(ASAPS) PARIGI – Il commissario europeo ai Trasporti, Jacques Barrot, di fiducia sul futuro stradale dell’Unione ne ha davvero poca: se lo dice lui, che è al timone di quello che un giorno potrebbe essere un vero e proprio ministero federale (e che in parte lo è già), c’è davvero da crederci. Barrot spulcia ogni mese le statistiche che arrivano dai singoli Stati membri, le analizza, le interpreta. Il successore di Loyola De Palacio studia, con il suo staff, quali debbano essere le contromisure più adatte, valuta ogni meandro del macrocosmo stradale: dalla guida in stato di ebbrezza alla velocità, dalla situazione infrastrutturale alla qualità dei soccorsi sanitari, fino all’efficienza delle polizie. Ebbene, per Barrot – rappresentante francese in seno alla Commissione Europea – i progressi che comunque vengono registrati, non sono assolutamente sufficienti e spera in nuove strategie meno localistiche e più transfrontaliere, puntando il dito sulla trasgressione straniera, parlando dell’assenza di accordi europei (unica eccezione, per ora la Francia) per costringere chi viola le norme di uno stato diverso dal proprio, nel quale si trovi a passare, e che puntualmente non ne risponde, a pagare. La Francia, lo ricordiamo, ha sottoscritto accordi di reciprocità con Lussemburgo e Germania, intrattiene trattative con la Spagna e medita di intavolare una discussione analoga anche con Roma. Monsieur Jacques Barrot ha parlato in questi termini in occasione delle “dodicesime giornate parlamentari europee della sicurezza stradale”, in corso a Parigi, sua città d’origine, dove ha snocciolato le raggelanti cifre continentali: 41.600 vittime nel 2005, con una diminuzione del 17,5% negli ultimi 4 anni. Troppe, nonostante il grado di diminuzione raggiunto, che stando così le cose non potranno scendere al di sotto dei 32.500 morti entro il 2010. Siamo 7.500 vite oltre la soglia fissata dall’UE nel 2000, quando il bollettino d’asfalto superò le 50mila lenzuola bianche stese sulla strada. “La sicurezza stradale è oggi in testa ai programmi di ogni singolo stato – ha detto Barrot – ma la politica è ancora troppo frammentaria, e le più gravi infrazioni al codice della strada, velocità ed alcol, devono essere trattate nello stesso modo ovunque”, facendo intendere che non può bastare oltrepassare una frontiera per ottenere l’impunità. Estradizione per le violazioni amministrative? Di certo, basterebbe poter sospendere una patente a Roma per un’infrazione commessa a Berlino (e viceversa ovviamente) per rendere più cauti i comportamenti. Per concludere, Barrot ha annunciato che il 27 aprile 2007 si celebrerà la Prima Giornata Europea della Sicurezza Stradale: un appuntamento al quale nessuno può mancare. (ASAPS)

Mercoledì, 27 Settembre 2006
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK