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(ASAPS) – “Neopatentati al volante pericolo costante”. Se poi si tratta di uomini la situazione peggiora. Questo il quadro emerso dalla presentazione dei dati raccolti nell’ultimo approfondimento sull’Rc auto condotto da Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici). Le cifre parlano chiaro. Per ogni 100 ragazzi, con un’età compresa tra i 18 e i 21 anni, gli incidenti provocati sono 17, ovvero 1 su 5. E non si tratta di sinistri di poco conto. Infatti, il costo medio registrato dalle compagnie assicurative si aggira intorno ai 5.700 euro, 1.500 in più rispetto alla media nazionale. Meglio la situazione per quel che riguarda il “gentil sesso”. Su cento giovani neopatentate (18-21 anni) la media di incidenti è di 12 su 100, con dei costi pari a circa 4.500 euro. La media nazionale femminile è di 3.850 euro. Nello studio anche i fattori alla base delle tariffe. Una delle discriminanti più forti è la rischiosità, spiegata nello studio con l’analisi della pericolosità degli automobilisti suddivisi per fasce di età e sesso. Il primo mito “sfatato” dall’analisi Ania, è che le donne al volante sono meno esperte o meno capaci degli uomini. In realtà sono molto più attente e provocano meno incidenti. Questo trend positivo si interrompe, però, quando si osserva la sinistrosità legata alle donne tra i 42 e i 53 anni. L’aumento degli incidenti in questa fascia, probabilmente è dovuto all’uso delle autovetture da parte di figli neopatentati. Ed è proprio qui che la situazione si complica. I ragazzi sino a 25 anni rappresentano la categoria di assicurati più rischiosa. Dopo i 25 anni, la frequenza dei sinistri tende invece a diminuire, raggiungendo valori inferiori alla media nella fascia di età tra i 36 e i 41 anni per i maschi e tra i 30 e i 41 anni per le femmine. (ASAPS) | |
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