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Sbirri Pikkiati 26/09/2006

Aggressioni alle divise: due episodi che si commentano da soli

Catania: morsi e schiaffi alla Polizia Municipale da parte di madre e figlio, entrambi in motorino senza casco
Molinella (Bologna): invalido prende a stampellate i Carabinieri



(ASAPS) – Di episodi cruenti,il nostro osservatorio Sbirripikkiati ne annota parecchi. Questi due, però, sono davvero incredibili, per cattiveria dimostrata e per l’espressione di un disagio con cui la nostra professione continua a dover convivere e che poi sono specchio di un danno non solo biologico od esistenziale, ma anche della delusione provocata dal crollo di una certezza, quella di servire – lo diciamo senza vergogna o repulsioni – la collettività. “Servire e proteggere”, dicono nei paesi anglosassoni, e per molti di noi il motto è lo spirito con cui ogni giorno indossano la divisa. Ma noi, chi ci protegge? Ringraziamo il collega Stefano Mingoia, della Polizia Municipale di Bologna, che ogni giorno contribuisce in maniera determinante al lavoro dell’osservatorio della nostra associazione. (ASAPS).  

Da “La Sicilia”, edizione di Catania del 22.09.2006
Multata per il casco morde la vigilessa

Di GIOVANNA QUASIMODO

Una vigilessa, mentre era in servizio, ci ha rimesso un pezzetto del proprio braccio, addentato da una madre poco più che 30enne, fermata senza casco mentre viaggiava sul sedile posteriore dello scooter guidato dal figlio quattordicenne (anche lui rigorosamente sprovvisto del prezioso accessorio salvavita); un suo collega, invece, si è dovuto sorbire in silenzio il violento ceffone che gli ha sferrato l’adolescente sotto gli occhi della mamma, la quale non ha di certo disapprovato il gesto. Anzi tutt’altro. È successo in piazza Europa, mercoledì 20 settembre verso le 17. La vigilessa e il suo collega, entrambi col grado di ispettore, stavano fermando i motociclisti senza casco. C’è un gran dire in questi giorni a Catania per l’alto numero di incidenti gravi e fare un po’ di prevenzione è il minimo che la polizia municipale possa fare per dare una risposta a una città che dall’inizio dell’estate sta facendo registrare più morti e feriti di un campo di guerra. Certo l’indisciplinato che viene pizzicato dai vigili non fa i salti di gioia; il verbale, la multa, il fermo amministrativo della moto e tutte le seccature burocratiche per il dissequestro non sono certo cose gradevoli, ma chi sbaglia deve pagare e in ogni caso mai nulla legittima la reazione violenta, l’aggressione fisica, come quella subita dai due vigili l’altro ieri. Per raccontarla tutta, prima di arrivare all’aggressione, madre e figlio hanno inveito con una sequela di «bastardi» e «fate schifo» contro i due pubblici ufficiali; a un certo punto il ragazzino ha fatto addirittura cadere dalle mani il blocco dei verbali all’ispettore mentre stava scrivendo e gli ha mollato il ceffone, per poi avventarsi contro di lui con la madre che gli dava man forte; la vigilessa naturalmente è intervenuta in difesa del collega, ma la madre si è girata come una iena e le ha inflitto il poderoso morso. Nel frattempo sono arrivati i rinforzi e madre e figlio sono stati portati nella caserma di via Veniero. Anche lì insulti e vituperi venivano fuori a fiumi dalla bocca di quella madre inferocita («Te ne darei di morsi non so quanti altri! » ripeteva alla vigilessa); la donna (che risiede nella zona di corso Indipendenza), accusata di violenza e resistenza a pubblico ufficiale è stata dichiarata in arresto e ha potuto beneficiare della detenzione domiciliare che le ha concesso la Procura della Repubblica; il ragazzino è stato invece denunciato alla Procura presso il tribunale dei minorenni. La vigilessa è stata medicata al pronto soccorso del Garibaldi per la morsicatura umana (in un primo tempo nell’ambulatorio tutti avevano creduto che si fosse trattato del morso di un cane) ed è stata giudicata guaribile in 10 giorni; in più l’ispettrice nei prossimi mesi dovrà sottoporsi ad analisi del sangue, onde evitare di contrarre eventuali malattie che la «morsicatrice» potrebbe averle trasmesso. Ecco dove arriva il livello di inciviltà di alcuni catanesi. E poi una madre così che esempio dà al proprio figlio adolescente? Quest’incitazione alla violenza, al non rispetto delle regole e al non riconoscimento dell’autorità delle forze dell’ordine fa proprio accapponare la pelle e perdere la speranza che questa città possa crescere nel senso pieno della parola. Della vicenda si è mostrato indignato anche il generale Aldo Torrisi, comandante del corpo della polizia municipale catanese, che è rimasto senza parole: «In tanti anni di servizio - ha detto - un fatto così non mi era mai capitato».

Il Resto del Carlino online (edizione di Bologna)
Disabile ubriaco al volante aggredisce i CC con le stampelle


Protagonista un 45enne che prima si è rifiutato di fare la prova del palloncino poi, ha aggredito i militari: arrestato

MOLINELLA (BOLOGNA), 23 SETTEMBRE 2006 - Le stampelle usate come arma per malmenare i Carabinieri che tentavano di fargli fate la prova del palloncino. Prima si e’ rifiutato di sottoporsi al controllo etilico poi ha aggredito i militari.C.F., 45 anni di Lanusei (Ogliastra), ma residente a Budrio (Bologna) e’ stato arrestato a Molinella, nel bolognese. I carabinieri, durante un servizio di pattuglia, hanno notato l’uomo che stava girando in macchina visibilmente ubriaco. Quando i militari gli hanno chiesto di sottoporsi al test dell’etilometro lui ha dato in escandescenze, ha minacciato i carabinieri ed ha tentato di aggredirli. E’ accusato di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, disturbo della quiete pubblica, ubriachezza molesta,guida in stato di ebbrezza e rifiuto di sottoporsi a test alcolemici.


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Martedì, 26 Settembre 2006
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