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Editoriali 22/02/2002

I BOTTI DI CAPODANNO E I BOTTI SULLE STRADE

LETTERA APERTA AL MINISTRO CLAUDIO SCAJOLA
Editoriale "Il Centauro" - Febbraio 2002
I BOTTI DI CAPODANNO
E I BOTTI SULLE STRADE


LETTERA APERTA
AL MINISTRO CLAUDIO SCAJOLA


di Giordano Biserni
 

Il nostro ministro dell’Interno Claudio Scajola, bisogna ammetterlo, è persona che al di là di come la si pensi, in questi mesi si è guadagnato una certa stima per la sua capacità di lavoro, per la sua riservatezza (pregio di elevato conio per un ministro dell’Interno) e per la sua concretezza nei non facili obiettivi che si sta prefiggendo sulla sicurezza. Nella sua agenda dei risultati da conseguire si dice ci fosse, fra gli altri, anche quello di ridurre drasticamente il numero dei morti e dei feriti per gli scoppi di Capodanno. Le iniziative di informazione nelle scuole da parte di polizia, carabinieri, Guardia di finanza sono state numerosissime specie nelle città a rischio. Efficaci le azioni di uomini in divisa con filmati truculenti di mani spappolate, di occhi accecati, di pronti soccorso stipati di feriti. Grande e diffusa l’azione delle forze dell’ordine sul territorio con sequestri a catena, controllo di fabbricati e mezzi di trasporto. Il risultato? Positivissimo! Nel Capodanno 2002 non si sono contati morti per i botti, furono invece 4 nel 2001 e 2 nel 2000, i feriti quest’anno sono diminuiti di quasi il 50%, attestandosi a poco più di 500. La battaglia di sensibilizzazione (direi di civilizzazione) se non è stata vinta certamente ha dato risultato eccellenti. Non dimentichiamo che per l’italica vocazione al petardo, alla bomba "Maradona" o alla moderna "Bin Laden", negli ultimo 10 anni si erano contati ben 25 morti di cui 7 minorenni e circa 1000 feriti per ogni anno. Una incivile ecatombe. Dopo la soddisfazione per i risultati a dir poco molto positivi, a noi che da tempo ci occupiamo di sicurezza stradale, riflettendo, è venuto un amaro sorriso sulla bocca. Sì perché sulle strade per i "botti" fra i veicoli si contano quasi 20 morti al giorno e oltre 800 feriti. In pratica è come fosse tutti i giorni un Capodanno moltiplicato per dieci. Però non abbiamo mai visto un così massiccio e costante impiego delle forze di polizia nelle scuole con la proiezione di filmati di ragazzi o adulti stesi sotto un lenzuolo bianco dopo un incidente stradale o su una triste sedia a rotelle. Non abbiamo quasi mai visto convinti e duraturi schieramenti di forze dell’ordine per una seria battaglia contro la velocità, il mancato uso del casco o delle cinture (eppure in quelle stesse zone dove scoppiano molti petardi, ci sembra non se ne faccia un gran uso), contro l’abuso di alcolici e droghe alla guida. Sì insomma, ci sembra che su questo versante il profilo sia stato molto più basso (e anche i risultati molto più modesti). Eppure signor ministro quasi il 40% di quei 7.000 morti e 300.000 feriti che si contano ogni anno sulle strade ha meno di 30 anni. Nei fine settimana quasi 500 giovani hanno perso la vita da e per i locali della notte. Allora signor ministro a lei che è così concreto, a lei che ama poco le chiacchiere, a lei che si dà innovativi obiettivi sulla sicurezza che vuole perseguire anche pensando di riposizionare le forze di polizia sul territorio, a lei che non si è lasciato incantare e coinvolgere dalle accattivanti sirene dei 160 o 150 km/h in autostrada, a lei, fiduciosi, chiediamo di collocare nel posto giusto della sua agenda questa sicurezza stradale che, per gli scarsi risultati ottenuti fino ad oggi, ci sta allontanando sempre più dall’Europa ed è noto quanto non ce ne sia oggi bisogno. A lei signor ministro rimettiamo le nostre aspettative per una incisiva riforma del codice della strada (superando i continui rinvii e interessi lobbistici), per una maggiore e più organica presenza di divise nelle scuole a favore di una convinta educazione stradale, per una lotta seria all’alcol e alla droga su strada, per un ripianamento dell’organico e dei mezzi anche tecnici della Polizia Stradale e delle altre polizie che operano sulla strada.
Anche noi alla fine del 2002 vorremmo festeggiare qualche risultato. Senza botti.

* Presidente Asaps


di Giordano Biserni

Editoriale "Il Centauro" - Febbraio 2002
Venerdì, 22 Febbraio 2002
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