IL MESSAGGERO (ANCONA) di LUCA GALEAZZI CUPRAMONTANA - «Io non sono un sindaco che incita ad
ubriacarsi, ma un sindaco che invita a divertirsi in maniera gioiosa e sana
(*). Ed ho la gente dalla mia parte. In quei tre giorni a Cupramontana andrà
in onda solamente l’elogio a Bacco e a tutto quello che gli gira attorno». E
l’esposto dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada che ha
denunciato il sindaco a prefetto e questore per le sue esternazioni? «Tutte
fregnacce - risponde Fazi - (**) Non c’era bisogno di un intervento di
questo genere. Chi può credere che io sia contro la sicurezza sulle strade? Su
tutte le porte del paese è appeso il cartello con scritto "Chi beve non
guida". E poi all’uscita regaliamo anche i test per misurare il livello
dell’alcool nel sangue e ogni anno facciamo un summit con i carabinieri. Siamo
i primi ad avere interesse che tutto fili liscio. E comunque non è mai successo
niente di grave». Non lo sfiora nemmeno il polverone alzato dal suo
editoriale in cui Cupramontana appare come il porto franco per chi vuole
gettarsi senza limiti nelle braccia inebrianti del Verdicchio. «Sono
polemiche che arrivano da una lista che in totale ha preso meno voti di un mio
assessore. Perchè sono lontani dalla gente. Sono "riservisti indiani"
che non riescono a capire l’importanza della sagra, come momento collettivo di
gioia e divertimento. Mi devono dire quali elementi culturali ci sono in eventi
come l’Oktober Fest di Monaco. Ringrazio comunque per la pubblicità che è stata
fatta alla Sagra. Hanno creato un caso e non ci dispiace. Vuol dire che verrà più
gente». E tra le mille polemiche salta fuori che Fazi anche nell’editoriale di
tre anni fa invitasse i visitatori a tracannare Verdicchio, suggerendo loro
però di non mettersi alla guida. Un invito che quest’anno ha dimenticato di
inserire. «Nessun buon padre di famiglia inciterebbe suo figlio a ubriacarsi
senza limiti - si legge sul sito del gruppo consiliare di minoranza
CupraLiberaCupra - Quella di Fazi è una gaffe politica in stile Berlusconi e
avrebbe dovuto semplicemente scusarsi, dirsi dispiaciuto, e raccomandarsi con
la cittadinanza di godere in modo sano della bella festa. Invece attacca i
"radicalchic" di sinistra che non vivono il paese. Nel frattempo
la Regione Marche spende soldi per la campagna: "Drink, drive, love...
Slowly". Quella stessa Regione che mette il suo patrocinio sulla copertina
del volantino in questione». (*) Nota: … con l’alcol! (**) Nota: dopo la mancanza di rispetto per le leggi, che
oggi rinnega (aveva scritto: «a Cupramontana per tre giorni all’anno si
viene per ubriacarsi di santa ragione senza che qualcuno si sogni di gridare al
peccato o ad infrazioni a codici di leggi vari»), il signor sindaco è
passato alla mancanza di rispetto per l’azione dell’Associazione Italiana
Familiari e Vittime della Strada («tutte fregnacce»). In realtà io sono molto contento dell’iniziativa di questa
Associazione, che presumo abbia appreso proprio da questa rassegna della
polemica in corso a Cupramontana. Quando ideai la rassegna stampa su vino, birra e altri
alcolici, sulla scia dell’immenso lavoro di controinformazione che portava
magistralmente avanti da anni (e da solo) il caro amico Andrea Mattei, pensavo
proprio a questo, a far circolare velocemente le notizie su quanto avviene
nell’ambito dell’alcol in Italia e all’estero tra le persone sensibili ai
problemi alcolcorrelati, per fare informazione, certo, ma soprattutto per
replicare, per intervenire, il più possibile numerosi, quando è il caso, di
fronte a certe notizie o iniziative di dubbio gusto che spesso incontriamo qua
e là per il nostro paese e per i nostri mass media. Alessandro Sbarbada PAGINEMEDICHE.IT L’OMS ha presentato i dati relativi al consumo di alcol
nel continente africano: numerosi i rischi connessi all’insorgenza di forme
tumorali Tradizionalmente, l’alcol ricopre un importante ruolo
sociale presso numerose culture africane: da sempre accompagna numerosi riti
propiziatori, festival e celebrazioni. Al fine di valutarne l’impatto sociale e
sanitario sugli abitanti del continente africano, l’Organizzazione Mondiale
della Sanità ha monitorato il consumo di alcol nei Paesi di quest’area, già
ampiamente colpita da epidemie di AIDS e da carestie. Ebbene, dai dati raccolti dal WHO è emerso che il
20-30% degli omicidi commessi in Africa è causato dallo stato di caos mentale
generato dal massiccio consumo di alcol: il dato non è molto dissimile dalle
percentuali registrate dall’OMS nei Paesi industrializzati. Inoltre, dati pressoché identici sono da riferirsi anche ai rischi-insorgenza di cancro epatico, di cirrosi epatica, di cancro esofageo e di epilessia presso le popolazioni africane, come rilevato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’ADIGE Un trentenne di Pergine è ricoverato nel reparto di
rianimazione dopo essere caduto da un muretto al parco della Predara, vicino all’hotel
Monaco Un trentenne di Pergine è ricoverato nel reparto di rianimazione dopo essere caduto da un muretto al parco della Predara, vicino all’hotel Monaco. Il giovane è stato trovato alle 4.30 di ieri notte, semicosciente. A dare l’allarme è stato un extracomunitario che stava riposando su una panchina del parco: ha sentito un tonfo e subito è corso in piazza Mostra, presso la questura, per raccontare cosa ha visto. «Un uomo è caduto. Sembra morto», ha detto. Sul posto sono accorsi gli agenti della volante, assieme all’ambulanza del 118: il ferito, che nella caduta ha riportato numerose fratture, è stato portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara, dove ieri mattina è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Per precauzione è stato trasferito per la notte nel reparto di rianimazione. La prognosi è di 30 giorni. Sull’accaduto sono in corso indagini da parte della squadra mobile della questura. Per chiarire la dinamica della caduta e per fugare ogni dubbio, gli investigatori sentiranno nelle prossime ore il giovane ferito, anche se pare escluso in un primo momento il coinvolgimento di terze persone nell’accaduto. Il trentenne perginese, M.P. le iniziali del nome, stava tornando da una festa con alcuni amici; da quando accertato, avrebbe esagerato un po’ con l’alcol. Mentre uno del gruppo avrebbe preso un taxi per raggiungere casa, il perginese sarebbe rimasto solo nei pressi dell’hotel Monaco, «avventurandosi» in una delle stradine che attraversano il parco della Predara: all’improvviso avrebbe perso l’equilibrio finendo giù da un muretto, ruzzolando per una ventina di metri. Si è accorto della caduta un extracomunitario che era in zona: ha sentito un tonfo ed è corso a verificare cosa fosse accaduto. Quando ha visto il corpo del giovane riverso a terra, si è precipitato nella vicina questura per chiedere aiuto. Il trentenne è stato subito soccorso dall’ambulanza e sottoposto ad accertamenti all’ospedale di Trento. Date le numerose fratture riportate nella caduta, nella mattinata di ieri è stato operato, quindi trasferito nel reparto di terapia intensiva. Già oggi, se il quadro clinico lo permetterà, il giovane verrà sentito in ospedale dagli investigatori della polizia. Si vuole accertare infatti se fosse da solo al parco e se la caduta sia stata davvero accidentale. Quello che conta, intanto, è che, nonostante il volo, il trentenne non abbia battuto il capo a terra e non sia in pericolo di vita. L’ADIGE Spaventosa tragedia in Ecuador dopo una festa: 47 le
vittime. QUITO - I festeggiamenti organizzati da alcune famiglie
ecuadoriane per il ritorno dalla Spagna di un parente emigrato tempo fa si sono
trasformati in tragedia quando l’autobus noleggiato per l’occasione è finito in
un precipizio non lontano da Quito con un bilancio di almeno 47 morti, tra cui
17 bambini. La tragedia, che è avvenuta ieri su una tortuosa strada di montagna
fra le località di Pifo e Papallacta, ha causato anche il ferimento grave di
altri cinque minori ricoverati in un ospedale della capitale. Le vittime erano
legate fra loro da vincoli di parentela e viaggiavano a bordo di un autobus che
al momento dell’incidente rientrava a Quito dopo una gita alle terme di
Papallacta, una delle più attrattive mete turistiche ecuadoriane. Il
veicolo, che viaggiava a forte velocità, è slittato al momento di affrontare
una curva pericolosa ed è caduto nel burrone provocando la morte sul colpo
degli occupanti, quasi tutti schiacciati dal tetto del bus e rimasti incastrati
tra le lamiere della carrozzeria. I soccorritori hanno impiegato più di
quattro ore, con l’ausilio di gru per riuscire ad estrarre i cadaveri, molti
gli anziani, le donne e i bambini. Sulla base di varie testimonianze, gli
inquirenti hanno poi ipotizzato una responsabilità nell’incidente dell’autista
del veicolo, Juan Chauca, che dopo aver partecipato ai festeggiamenti si
sarebbe messo alla guida dell’autobus ubriaco. (*) Il ritrovamento
inoltre di bottiglie vuote di birra e di altre sostanze alcoliche hanno
confermato che anche i passeggeri adulti fossero in stato di ebbrezza. (*) Nota: il
problema degli autisti di autobus che guidano dopo aver bevuto è molto presente
anche in Italia. AFFARI ITALIANI (ONLINE) Fiat/ Nelle mense arriva la birra Moretti senz’alcol In Fiat si può: nelle mense dell’azienda del gruppo
automobilistico torinese tutti i dipendenti potranno gustare la prima birra
italiana a zero gradi alcolici, la Moretti. L’accordo, infatti, nel pieno
rispetto della nuova normativa che vieta la somministrazione ed il consumo di alcolici
all’interno delle aziende, ha l’obiettivo di tutelare la sicurezza sul
posto di lavoro e di consentire ai dipendenti il consumo di una bevanda con le
stesse caratteristiche di una birra tradizionale, ma senza gli effetti negativi
dell’alcol. Per informare e rendere partecipi tutti i dipendenti di questa
nuova iniziativa, il Lingotto ha realizzato un logo specifico che campeggerà in
tutte le mense dell’azienda, oltre ad una camapagna di informazione che partirà
nei prossimi giorni e toccherà tutte le sedi di Fiat Auto in Italia. IL GAZZETTINO (BELLUNO) SANTA GIUSTINA L’uomo era in stato di evidente ubriachezza
ed è stato segnalato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni Abbatte capanno agganciandolo al trattore Da anni chiedeva invano al
fratello, precedente proprietario del fondo, di procedere alla demolizione (g.l.) «Chi fa da
sè...» con quel che segue, deve aver pensato M.D.M., 41 anni, di Salzan di
Santa Giustina che verso le 2 di ieri mattina, insieme alla cognata M.T.P., di
46 anni, entrambi in evidente stato di ubriachezza, ha pensato di
risolvere autonomamente e un volta per tutte, una questione che si trascinava
da tempo, quella dell’abbattimento di un paio di prefabbricati rurali abusivi,
uno dei quali in lamiera per il ricovero degli attrezzi, che sorgono su un
terreno del quale da un paio di anni è diventato proprietario. Visto che con le
buone il precedente proprietario del lotto, ovvero il fratello del
protagonista, non aveva ancora provveduto, lui non ci ha pensato due volte: si
è munito di un cavo di acciaio, ne ha agganciato un capo ad un palo portante
del fabbricato e l’altro al gancio traino del suo trattore; poi è salito a
bordo del mezzo agricolo, ha acceso il motore, innestato la marcia, staccato la
frizione dando gas, prima piano per tendere bene il cavo, poi con uno strattone
deciso fino a sradicare il capanno. (*) Nota: andrebbe segnalato anche per guida in stato di ebbrezza. IL GAZZETTINO (BELLUNO) LONGARONE Condannato al pagamento di milleduecento euro di ammenda (pena condonata) per guida in stato di ebbrezza Sandro De Cesero, 53 anni, di Igne. L’accusa: aver guidato in stato di ebbrezza alcolica un motocarro. Fermato il 24 giugno 2002, venne trovato in stato confusionale e di precario equilibrio. Il giudice del Tribunale di Belluno, ha pure ordinato la sospensione della patente per due mesi. LA PROVINCIA DI COMO Il giovane arrestato per resistenza e guida in stato d’ebbrezza,
5 anni fa fu vittima di un incredibile incidente Inverigo Cinque anni fa la sua storia aveva commosso l’Italia: arpionato dalla Golf guidata da un pirata (che si scoprì poi essere l’amico compaesano) mentre era in sella al suo scooter, era rimasto incastrato per più di tre chilometri sotto il telaio dell’auto. Luca Emanuele Vender, che oggi ha 21 anni e come allora abita a Seveso, rimase cinque mesi all’ospedale di Verona, dove gli ricostruirono la schiena, mentre il guidatore della Golf (Kieron Meroni, oggi 31enne) fu rintracciato dopo tre giorni e poi condannato a 6 anni per tentato omicidio. Ieri in tribunale Luca ci è tornato, a Como, ma per comparire dall’altra parte del banco, quella dell’imputato. Resistenza, guida in stato di ebbrezza e alterazione da sostanze stupefacenti, danneggiamento e tentate lesioni le accuse mossegli dal pubblico ministero d’udienza, Maurizia Vezzoli, per la bravata consumata all’alba di domenica a Inverigo, quando alla guida della sua Smart ha rischiato di investire tre agenti della Polizia stradale di Como. Oltre agli 80 punti decurtati dalla patente, che a questo punto diventa un miraggio, Vender ha scelto di patteggiare davanti al giudice monocratico Giuseppe Donato Bocelli 8 mesi di reclusione, sospesi, per chiudere la parentesi di una nottata tutta da dimenticare. Luca Vender alla guida della sua Smart non si era fermato al posto di controllo della Stradale - svolto nell’ambito di un servizio di prevenzione delle stragi del sabato sera - era fuggito perdendo il controllo dell’auto, rischiando di investire i tre agenti, quindi inseguito per una ventina di chilometri e infine bloccato a Seveso, nei pressi di casa. Dopo aver passato il resto della notte in una camera di sicurezza, Luca Vender è stato portato ieri mattina in Tribunale a Como per il processo con rito direttissimo. Messo di fronte all’ineluttabilità dei verbali e degli accertamenti medici eseguiti dopo l’arresto - che hanno dimostrato l’assunzione di alcolici ben oltre i limiti, ma anche la presenza nel sangue di oppiacei - al ragazzo non è rimasto che chiedere venia per la sua reazione istintiva: «Chiedo scusa a tutti - ha detto al giudice - quando ho visto la pattuglia ho avuto paura, sapevo di non essere in regola e ho tentato di scappare». Per evitare la Marea dei poliziotti, però, Luca ha perso il controllo della vetturetta, che ha puntato dritto sugli agenti sbandando ripetutamente. Il 26 ottobre del 2001 la storia di Vender aveva commosso milioni di italiani: incastrato per più di tre chilometri sotto la Golf del Meroni, venne soccorso in condizioni terribili. Cinque anni dopo è diventato davvero un altro. A. G. L’ARENA.IT SOAVE. Giornaliste al volante delle nuove
Bmw Soave. Generalmente vendemmia e vinificazione sono
processi che hanno poco a che vedere con la velocità: ma la casa
automobilistica Bmw Italia ha scelto la zona del Soave per presentare nei
giorni scorsi alla stampa la nuova Bmw serie 3 coupé proprio nel momento
precedente alla vendemmia, che conferisce particolare fascino al territorio. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO stupro I giovani sono stati fermati: sui volti i segni
della difesa di lei BOLOGNA Una serata passata tra osterie e piazze, a ridere con due amici a Bologna. Poi, essere stuprata e picchiata da entrambi, per ore, nella notte tra sabato e domenica. È la drammatica denuncia di una studentessa universitaria bolognese di 26 anni, che dopo la aggressione è fuggita dall’appartamento dove era avvenuta la violenza. In strada i passanti che l’hanno vista ferita, piangente e sanguinante, hanno chiamato la polizia, che sulla base del suo racconto ha fermato i due presunti aggressori, F.F., 27enne romano con precedenti per droga, e F.L., 20enne del Cagliaritano. L’autorità giudiziaria ha ipotizzato l’accusa di violenza sessuale di gruppo, violenza privata e lesioni personali per i due, entrambi studenti e residenti in città. Uno dei due, il romano, ha spiegato la polizia, conosceva la studentessa bolognese: a maggio per un po’ si erano frequentati. Entrambi hanno cercato di difendersi dicendo che la ragazza era stata consenziente. Non sono stati creduti: hanno in volto i segni del tentativo di lei di difendersi. Gli esami clinici hanno accertato che la 26enne è stata violentata. Tutto è iniziato attorno alle 23.30 di sabato. La studentessa ha raccontato di essere uscita con l’amico 27enne. Hanno bevuto una birra in un’osteria e poi si sono fermati in Piazza Santo Stefano, nel centro. Ad un certo punto il 27enne si è allontanato per tornare poco dopo con il cagliaritano. La ragazza conosceva anche lui. I tre hanno continuato la serata assieme. Un’altra birra in un altro locale, fino a che il terzetto attorno alle 3 ha preso un taxi per finire la serata nell’appartamento del 27enne, in via Libia, prima periferia cittadina. Lei aveva bevuto, ha spiegato, ma non era ubriaca. Lì, nella casa, secondo il racconto della studentessa, il romano ha tentato il primo approccio sessuale. Lei ha rifiutato. Lui l’ha picchiata, poi violentata. Una violenza ignorata, per la ragazza, dal ventenne, che si era appartato su un letto a castello. Lei per difendersi ha anche preso una bottiglia con cui ha cercato di colpire l’aggressore. Dopo il primo abuso, la donna ha tentato di fuggire; solo a quel punto il ventenne è intervenuto, ma per bloccarla, picchiarla e violentarla. Solo a quel punto la studentessa è scappata in strada, inseguita dal cagliaritano, ma quattro passanti l’hanno soccorsa e hanno chiamato la polizia.Quando sono arrivati gli agenti del 113 hanno trovato la ragazza, vestita, e poco distante il 20enne. Lo studente ha detto che si trattava di un litigio, ma questa versione ha retto per poco. Messo alle strette dai poliziotti, il ragazzo ha fatto parziali ammissioni e ha portato gli agenti all’appartamento di via Libia dove i poliziotti hanno trovato l’altro aggressore, il 27enne. Contro di loro anche le ecchimosi e le contusioni che la ragazza, nel tentativo di difendersi, ha loro inferto. Domani alle 10 è prevista l’udienza davanti al gip Rita Zaccariello. IL MESSAGGERO (ABRUZZO) Un uomo accusato di violenza a una diciassettenne Avrebbe costretto una minorenne a subire una violenza
sessuale. Con quest’ccusa M.S., aquilano di 52 anni, residente nell’immediata periferia
della città, dovrà comparire dinanzi il Gup nell’udienza preliminare che è
stata fissata per il prossimo 10 ottobre. IL MESSAGGERO (ABRUZZO) Birra a scuola, stop agli ambulanti di LUCIANO TROIANO Il fiume di birra che scorre tra i banchi delle superiori
è l’emergenza del pianeta scuola. Colpa di ambulanti con pochi scrupoli che cedono la
bevanda alcolica agli studenti nonostante la legge ed il buon senso lo vietino.
Ma colpa, soprattutto, di un costume dilagante tra giovani e giovanssimi, che
non è andato in archivio con la fine della stagione estiva. L’allarme è
scattato dopo il ritrovamento di lattine di birra, vuote ovviamente,
all’interno dell’istituto Volta. Birra che, come ogni altro alcolico, il bar
interno chiaramente non vende e che, dunque arriva dall’esterno. Da dove? Forse
dagli ambulanti, come quelli più o meno nascosti in mezzo ad un canneto nei
pressi della scuola al quale si accede da via comunale Piana, tra il Volta e
l’istituto d’arte, al riparo da occhi indiscreti come testimoniano le foto
raccolte ieri da Il Messaggero. Dal furgone, bianco e senza scritte
commerciali, spuntano come d’incanto panini e altri generi di conforto, ma
soprattutto birra in lattine che i ragazzi gradiscono sopra ogni altra cosa. Di
prima mattina. IL MATTINO (AREA
COSTIERA) AGEROLA Ubriaco aggredisce i carabinieri Domenica pomeriggio movimentata ad Agerola. Luciano Buonocore, 32 anni, dapprima ha creato problemi al proprietario del bar Blue Moon in Piazza Municipio in cui si era stabilito da qualche tempo e poi, alla vista dei carabinieri, si è scagliato contro di loro prima di essere ammanettato.È stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. IL MESSAGGERO (UMBRIA) I carabinieri bloccano un ubriaco rissoso CASTEL RITALDI - Un ragazzo preso a calci da un uomo in evidente stato di ubriachezza: tanta paura ma non è accaduto niente di grave. La situazione è stata gestita in maniera esemplare dalle forze dell’ordine: due carabinieri della stazione di Castel Ritaldi, mentre stavanno effettuando il loro quotidiano servizio nel territorio, prontamente allertati si sono recati sul posto ed hanno fermato l’uomo. I militari hanno dovuto energicamente bloccare l’individuo che ha provato ad alzare le mani anche contro di loro. Alle fine sono scattate le manette e la situazione si è normalizzata. Il sindaco di Castel Ritaldi Francesco Venturi, proprio in questi ultimi giorni, ha salutato il nuovo maresciallo nel palazzo comunale. IL MATTINO (BENEVENTO) Movida violenta, parte la controffensiva CINZIA PUOPOLO Parte la controffensiva delle forze dell’ordine contro la movida
violenta. Saranno adottate misure urgenti per contrastare il fenomeno delle
risse in viale Italia e in via De Concilii. Il piano speciale, deciso dal
Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, partirà dal prossimo fine
settimana. Il vertice è stato convocato d’urgenza dal prefetto, Costantino
Ippolito, su richiesta del sindaco, Giuseppe Galasso. Chiusura anticipata dei
locali pubblici, divieto di vendita di superalcolici dopo le venti (*) e
pedonalizzazione di via De Concilii e viale Italia nelle ore notturne: queste
le prime misure che scatteranno contro la movida selvaggia. Il prefetto ha
disposto, inoltre, un massiccio spiegamento di forze dell’ordine: «Non sarà una
strategia del terrore, vogliamo solo garantire una maggiore tranquillità ai cittadini».
La presenza di poliziotti e carabinieri, dunque, per quanto aumenterà la
visibilità delle forze dell’ordine, sarà discreta. Al vertice in prefettura,
oltre al questore Rochira, al maggiore dei carabinieri Francesco Merone, al
comandante della guardia di finanza, D’Ambrosio, hanno partecipato il sindaco
Galasso, il comandante dei vigili urbani Tirri e la presidente della Provincia,
Alberta De Simone. «Già dal prossimo fine settimana saranno potenziati i
controlli con l’attivazione di un presidio fisso di carabinieri - ha annunciato
il prefetto Ippolito al termine del Comitato - ogni venerdì e sabato sera
stazionerà in via De Concilii il mezzo mobile dell’Arma affiancato da un
servizio di pattugliamento. Opereranno anche agenti in borghese che impegneremo
soprattutto nell’opera di prevenzione». La zona della movida sarà, dunque,
blindata. Anche i vigili urbani effettueranno turni notturni, dalle 22 alle
due, per il controllo sul rispetto delle ordinanze in materia di vendita di
alcolici. Tra le disposizioni del Comitato, infatti, c’è il rigoroso rispetto,
da parte degli esercenti, dei provvedimenti che il Comune ha emesso o si
appresta ad emettere, a cominciare dal divieto di somministrare bevande in
bottiglie di vetro e superalcolici dopo le venti. Novità anche sull’orario di
chiusura dei locali. A mezzanotte in punto, secondo quanto richiesto
direttamente dal prefetto Ippolito, dovranno abbassare la saracinesca. Il
provvedimento relativo alla chiusura anticipata dei locali pubblici dovrà
essere, però, oggetto di un ulteriore approfondimento poiché la maggior parte
dei bar che operano tra viale Italia e via De Concilii appartiene alla tabella
"C" per la quale la legge non prevede limiti di orario. La strategia
delle forze dell’ordine per contrastare la movida violenta è pronta a partire
anche se, come ha evidenziato il prefetto «nessun piano di prevenzione o
repressione può funzionare senza la collaborazione delle famiglie». Intanto,
l’ufficio traffico è già a lavoro per definire l’ordinanza che istituirà
l’isola pedonale in via De Concilii e viale Italia. Il provvedimento, che
esclude i residenti, dovrebbe scattare, ogni venerdì e sabato, a partire dalle
22. (*) Nota: la distinzione tra alcolici e superalcolici non
ha senso in provvedimenti di questo tipo. E’ figlio di un’idea, sbagliata ma molto diffusa, che
vorrebbe i superalcolici come i principali responsabili dei problemi
alcolcorrelati. In realtà essi sono responsabili circa di un quinto di tali problemi. IL MATTINO (BENEVENTO) «Le nostre notti da sballo tra alcol e musica» BORIS AMBROSONE Per molti è il punto di arrivo e di partenze per notti più o meno folli, per qualcuno è il punto di non ritorno. Difficilmente ci sono leader, ma c’è una geografia ben definita, con target specifici di frequentatori, divisi per età, classe sociale, gusti e tendenze. Via De Concilii e via Colombo sono la meta preferita dagli adolescenti che stazionano anche per dieci ore, tra birre e cocktail: «Si arriva sul fare della notte – spiega Vittorio, poco meno di 15 anni, capelli che sembrano tagliati dal morso di un asino – se arrivi primi sei uno sfigato, uno di quelli che a casa viene controllato. È obbligatoria una birra per iniziare, la seconda la prendiamo dopo una decina di minuti. Si entra un paio di volte nei locali ma oltre 5 euro non puoi spendere e non è un problema. Il pomeriggio c’è sempre qualcuno che ha pensato a comprare vodka e whiskey per tutti, ci limitiamo ad acquistare la Coca cola nei locali. Verso le due siamo belli carichi e l’alcol si fa sentire. A quel punto possiamo anche tentare una sortita verso viale Italia, dove ci sono quelli più grandi e le ragazze più adulte, con la vodka riusciamo ad essere più socievoli». Nei pressi della Villa comunale, la mappa si arricchisce di un target ben diverso. Qui si incontra sempre la stessa gente. L’alcol è sempre il comune denominatore, ma qui spesso c’è la musica fatta in casa, con bonghetti ed altri strumenti. «Qui ci conosciamo tutti – spiega Carmine – difficilmente ci “contaminiamo” con quelli di viale Italia e difficilmente “quelli” vengono tra noi. Ci basta poco per divertirci, qualche birra, il vino quando ci va di lusso. Droga? Non ne uso ma non posso dire che non ne ho vista girare». Inoltrandosi lungo il serpentone d’auto, raggiungendo l’incrocio tra viale Platani e via Dorso, ci si imbatte in un fiume variegato, ma comunque ben delineato per età e gusti. I primi sono ragazzi dai 18 ai 22, massimo 24 anni. Tutti fuori dal primo bar. Le campane per il vetro si riempiono in pochi minuti, sintomo che vengono utilizzate ma che sono insufficienti, poi è la volta della plastica che invade le aiuole: «Siamo soliti sostare davanti al bar, siamo un gruppo che ha scelto il nostro luogo di fronte la Solimena – spiegano Amalia e Sabrina – si beve, si chiacchiera, nulla più. Qualcuno alza un po’ il gomito, qualcuno fuma». Più avanti c’è una movida più adulta, con qualche soldo in più in tasca viene naturale bere un po’ di più. «Qui prima di mezzanotte, ormai, non incontri nessuno – spiega Angelo – però poi si finisce solo per incontrarsi e partire per qualche altra destinazione. Ubriacarsi? Non è necessario. Qualcuno esagera, ma non è la norma. La rissa spesso ci scappa, ma sono i soliti noti». Nelle traverse tra viale Platani e via Colombo, altri locali richiamano nuovamente un target molto giovane. Auto e motorini si accalcano in pochi metri di strada. Di solito è una Movida “mordi e fuggi” un drink e via, continuando il tour alcolico fino all’alba. IL MESSAGGERO (VITERBO) Sputa a un carabiniere: sei mesi
di reclusione
di LELLA GIULIETTI VIRGULTI Era stato fermato da una pattuglia dei carabinieri ma lui,
alla richiesta di esibizione della patente ha reagito sputando in direzione del
militare, colpendolo con uno schiaffo e pronunciando parole oltraggiose. I
fatti sono avvenuti a Vetralla nella serata di sabato, intorno alle ore 20 e
35. IL GIORNALE DI VICENZA.IT AMERICANO ERA UBRIACO? Si scontra con l’Harley Due persone sono rimaste ferite in un incidente stradale
avvenuto l’altra notte alle due in viale D’Alviano. Per cause da accertare da
parte della polizia stradale, l’Audi A4 guidata da Maurizio Bellosi, 41 anni,
residente in città, si è scontrata con l’Harley Davidson condotta
dall’americano Kristipher Kerksick, 33 anni, che trasportava Amy Elisabeth
Kerksick, 31. ORVIETO SI’ Tanti
cittadini esasperati dal chiasso e dalla maleducazione. L’azione dei militari
ha portato in due serate (quelle di venerdì e di sabato scorso) alla denuncia
di 9 giovani Alcol e risse, scattano i controlli dei carabinieri
fuori dai locali notturni ORVIETO – Alcol e risse, scattano i controlli dei carabinieri
fuori dai locali notturni. Sollecitata dalle regolari esigenze di servizio in
occasione dei fine settimana che hanno segnato la riapertura di molti locali e
dalle lamentele di tanti cittadini esasperati dal chiasso e dalla
maleducazione, l’azione dei militari ha portato in due serate (quelle di
venerdì e di sabato scorso) alla denuncia di 9 giovani. L’ARENA.IT Intenso fine settimana in città e sulle strade,
controllati 215 veicoli e rilevati nove scontri Questa settimana eventi e manifestazioni hanno impegnato
su vari fronti, per garantire viabilità e ordine, le pattuglie della polizia
municipale. Gli appuntamenti più importanti sono stati la partita
Verona-Brescia, l’inaugurazione in fiera di «Abitare il Tempo» e «Tocatì» la
manifestazione internazionale dedicata ai giochi di strada. Un appuntamento che
ha catalizzato l’attenzione su Verona anche dei mezzi di comunicazione
nazionali e internazionali, e che ha trovato una grande partecipazione tra i
cittadini. ROMAGNAOGGI.IT RIMINI - Clandestino in stato di ebbrezza provoca
incidente: arrestato RIMINI - Si trovava alla guida in stato di ebbrezza,
causando un incidente. E’ finito in carcere in quanto clandestino in Italia. E’
quanto capitato nella giornata di domenica ad un cittadino moldavo di 26 anni. LIBERO NEWS Lindsay Lohan: c’e’ posta per te... Mentre il mondo intero rumoreggia intorno alla presunta
fin
|