STOP AD ALCOLICI E SUPERALCOLICI
NELLE AZIENDE IN TUTTO L’ORARIO DI LAVORO. ADDIO AL “BICCHIERE” NELLA PAUSA
PRANZO. LA NORMATIVA 125/2001 PROIBISCE LA SOMMINISTRAZIONE E IL CONSUMO NELLE
AZIENDE SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO (*)
Da oggi in Italia niente bevande alcoliche e
superalcoliche nelle aziende nell’orario lavorativo. E quindi neanche il
bicchiere di vino nella pausa pranzo. Questo per effetto della normativa
125/2001 che vieta la somministrazione e il consumo di alcol per tutelare la
sicurezza sul posto di lavoro. Divieto che, bisogna precisare, coinvolgerà solo
certe “attività che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro
ovvero per la sicurezza, l’incolumità di terzi”come da articolo 8 comma 6 della
Legge 131/2003. (*) Nota: oggi è una bella giornata per la prevenzione dei
problemi alcol correlati. Questo provvedimento attuativo della legge quadro sull’alcol
125/01 entrato in vigore oggi non è molto diverso nello spirito dalla legge sul
fumo entrata in vigore il 10 gennaio 2005. Muove anch’esso dall’esigenza di
tutelare i non consumatori, in questo caso dalle conseguenze dell’uso degli
alcolici. È anche un riconoscimento dell’alcol passivo. L’elenco delle attività
per le quali è previsto il divieto di somministrazione e di consumo di bevande
alcoliche è alquanto lungo. Si fa forse prima a citare quelle in cui si può
bere. L’allegato al provvedimento, che elenca le attività lavorative interessate, è riportato in fondo alla rassegna. IL GAZZETTINO (UDINE) BIRRA La Moretti Zero entra in Fiat
Un recente provvedimento vieta la somministrazione di alcolici nelle aziende per tutelare la sicurezza. È per questo che è nata Birra Moretti Zero, la prima birra italiana a gradazione alcolica zero, lanciata sul mercato dalla Heineken Italia. La novità è che sarà distribuita in tutte le mense di Fiat Auto. A pochi mesi dal lancio il prodotto ha raggiunto ottimi risultati. Si tratta di una birra chiara a bassa fermentazione. L’eliminazione dell’alcol è ottenuta attraverso l’evaporazione sottovuoto che permette di mantenere il profilo di una normale birra. LA REPUBBLICA
Il progetto finanziato dal
ministero della Solidarietà sociale. Stanze attrezzate con simulatori di guida
etilometri e pronto soccorso. Cinque le regioni pilota: Veneto, Emilia,
Lombardia, Lazio e Toscana Rivoluzione in discoteca, dopo il ballo c’è la
"camera di decompressione" di TULLIA FABIANI Il progetto. Circa quindici anni fa Valentino
Roma, presidente dell’Aprosir (Associazione per la promozione e lo sviluppo
individuale e relazionale), con sede a Padova, iniziò per la prima volta a
pensare a un ambiente dove permettere ai giovani di smaltire l’eccesso di
euforia (e non solo) accumulato nella serata e sciogliere le tensioni. "Mi
è sempre piaciuta la discoteca e ho un figlio di 23 anni che la frequenta"
racconta Roma. Così da quel momento l’opera di ideazione è continuata e adesso
è pronta per concretizzarsi a largo raggio. "L’obiettivo è aiutare i ragazzi a rilassarsi e a
verificare il proprio stato psico-fisico prima di mettersi alla guida - spiega
l’ideatore - perciò sono necessari un ambiente soft e uno staff di volontari
preparato. La stanza deve stare possibilmente all’uscita del locale, fornita di
un’anticamera, e a seconda delle esigenze dei clienti può disporre di
etilometro, simulatore di guida e chiamata dell’ambulanza e delle forze
dell’ordine in caso di necessità". Mentre per le discoteche che non
possono realizzate la ’camera’ sono già allo studio soluzioni alternative:
"La fototerapia è una di queste - specifica Roma - a ogni stimolo sonoro
il nostro corpo reagisce con una reazione fisico-chimica, metabolica,
cerebrale, corporale, e comportamentale. Ascoltando i suoni accuratamente
studiati e proposti in un cd i ragazzi saranno più attenti alla guida e saranno
portati a maggiore prudenza". Un errore, però, parlare di terapie.
"Si tratta di un trattamento. Non ci sono rimedi contro droga e
alcol" ci tiene a precisare il presidente di Aprosir. L’ADIGE «Il Comune non crede in noi giovani» I volontari di «Calmapiatta»: «Gli
alcolici per finanziarci»
di CORONA PERER «Il Comune non crede in noi». O perlomeno non ci crede abbastanza. I responsabili di "Calmapiatta" sanno quel che vogliono e soprattutto sanno quel che fanno. Sono volontari e spesso ci hanno rimesso del loro denaro, ma alla città hanno regalato una manifestazione come "Artisti in Strada" che al Comune è costato dieci volte meno dei discutibili "Dinamismi", ma che in termini di partecipazione ha reso...dieci volte di più. La recentissima manifestazione va in archivio con ampia soddisfazione di Federico Frapporti & soci (una cinquantina), ma la sensazione ricavata dallo sforzo compiuto nel recente fine settimana, quando la città ha accolto 250 buskers e si è riempita di gente, con i bambini letteralmente impazziti dietro a pupazzi e giocolieri - fino a pedinare gli artisti itineranti - è quella di dare ancora "fastidio". Dati e numeri sono realtà oggettive su cui ragionare. «La manifestazione riceve i fondi (già esigui) destinati alle politiche giovanili: circa 10.000 dei 31.500 messi a bilancio» affermano. Ci sono però eventi giovanili come il Rafanass che ricadono sui bilanci (a parte) della cultura e intascano molto di più magari creando qualche problema che "Calmapiatta" invece è riuscita ad evitare pur operando in pieno centro. "Artisti in Strada" ha ricevuto 5.400 euro, altri 5.100 erano venuti per "Sfumature". «Ma coprono solo il 20% delle spese che tra l’altro dobbiamo documentare alla lettera mentre altre manifestazioni ricevono il compenso a fatturazione». Chi organizza stacca fattura, punto e stop: nessuna rendicontazione. «Lo fa per lavoro e ci guadagna, mentre chi lo fa da volontario ci rimette». Di raccogliere briciole e trovarsi i bastoni tra le ruote i giovani di Calmapiatta sono un po’ stanchi. Hanno dimostrato di saper fare il loro mestiere, hanno fatto divertire e riempito la città. «Ma per avere le casette fino alla vigilia (il giovedì n.d.r) non si sapeva nulla, tuttavia si pretendeva la mappa del suolo pubblico occupato che potevamo fare solo una volta ricevute le strutture» aggiunge Massimiliano Zandonai. Quanto ai margini di guadagno essi vengono dai punti ristoro, margini che servono per coprire i costi. Ma anche qui le polemiche non sono mancate. Tasto dolente le feste alcol-free. «Per lo scossone proposto dall’assessore (vietare alcolici alle feste giovanili, ndr.) bisogna fare molto di più, controllare bar e supermercati. E comunque: se il Comune ci finanziasse in toto potremmo anche rinunciarvi». In ogni caso, dicono, l’alcol è una conseguenza di altri problemi non la causa. Tra questi la mancanza di punti di aggregazione. «I giovani a Rovereto o stanno a casa o vanno al bar, dove sono costretti a consumare pur di stare insieme». Loro un sogno nel cassetto ce l’hanno da tempo. Si chiama "Caldogratis": un luogo dove fare e ascoltare musica, discutere, conoscersi, senza stare per forza dietro un bicchiere. Ma è restato un sogno. Quanto al Centro Giovani: sì, erano stati contattati. «Volevano la nostra opinione, in realtà volevano che confermassimo la loro. Non è ascolto questo! Il loro centro educativo avrebbe proposte che non sono dei giovani, ma le loro. Non è la strada giusta». Calmapiatta chiede spazi e luoghi. «Se ce ne sono? Ma certo: un ex-Archivio del ’900 ancora mezzo vuoto, l’ex-Anmil che langue, la ex-Montecatini. Noi sì sapremmo cosa farci». Quanto ai ringraziamenti non potendo farli al Comune, Calmapiatta li porge... agli artisti. CORRIERE ADRIATICO Intervento del segretario provinciale di Alleanza
nazionale dopo le polemiche dei giorni scorsi Romano Zenobi difende Fazi e
l’invito alla sbornia
CUPRAMONTANA - “Conosco da anni e stimo il sindaco Fabio
Fazi, persona seria e capace, ma soprattutto in grado di raccogliere le istanze
e le esigenze della gente, come ha ampiamente dimostrato nell’amministrazione
locale”. Lo afferma Romano Zenobi, segretario provinciale di Alleanza
nazionale, partito che sostiene sindaco e giunta. “Mi lasciano perplesso le
polemiche sollevate circa il suo modo goliardico e spensierato di invitare la
gente a partecipare alla Sagra dell’Uva. Entro nella discussione anche perché
frequento spesso Cupra e in passato sono stato consigliere comunale nella
cittadina del verdicchio. Dico subito, senza alcuna perplessità, che l’ Hic
bibitur del sindaco è un inno invitante alla gioia e al divertimento - prosegue
-, chi lo accoglierà avrà modo di gustare del buon vino ma anche di seguire
spettacoli interessanti e di vivere momenti legati alla tradizione della
civiltà contadina. Quindi tutti a Cupramontana e buon divertimento all’insegna
del carpe diem di oraziana memoria o del semel in anno licet insanire,
espressione quest’ultima utilizzata anche da Sant’Agostino. E che non è cosa
sconveniente ubriacarsi (semmai è reato commettere atti inconsulti e guidare
l’auto in stato di ebbrezza!) lo dice anche l’inventore della Festa dell’Uva,
quel Noè che dopo aver guidato l’arca della salvezza attraverso il diluvio
universale piantò una vigna, ne bevve il vino e si inebriò, dice la Bibbia. (*) E stiano attenti quelli che pensassero di poter irridere
impunemente eventuali ubriachi - conclude Zenobi - lo fece Cam, uno dei tre
figli di Noè, e la sua discendenza ne pagò la colpa per secoli”. (*) Nota: scomodare la Bibbia per giustificare una sciocchezza detta da un sindaco mi sembra un po’ eccessivo. In ogni caso ai tempi di Noé bere era molto meno rischioso. Ad esempio c’era sicuramente meno traffico stradale. Soprattutto appena dopo il diluvio. IL MESSAGGERO (ABRUZZO) CACCIA AGLI AMBULANTI Scuole “a tutta birra”: ieri il
blitz della Finanza
Scattano i controlli della Guardia di Finanza contro i
venditori ambulanti che stazionano all’esterno delle scuole per vendere panini,
ma soprattutto birra a fiumi ai ragazzi. Senza distinzioni tra minorenni e
maggiorenni. E’ l’emergenza che segna l’inizio dell’anno scolastico, dopo la
lunga stagione consacrata dai presidi alla prevenzione delle droghe. Il
pericolo, invece, viaggia ora in lattina. E’ stata proprio l’emergenza alcol tra i giovani a fare scattare l’inchiesta delle fiamme gialle dopo che erano già intervenuti gli agenti della polizia municipale. Il primo controllo è stato fatto proprio nell’area abbandonata tra l’Istituto Volta ed il Belisario dove, quotidianamente staziona, in mezzo ad un canneto, un venditore ambulante. Ma si è trattatato solo del primo di una serie che riguarderà tutte le scuole superiori della città. Il ritrovamento di lattine di birra all’interno degli istituti aveva fatto scattare l’allarme di genitori e professori. Addirittura,i ragazzi, dopo aver svuotato le lattine, le lasciano appese agli spuntoni delle recinzione come trofei. Anche il servizio di alcoologia della Asl è sceso in campo con dei corsi di prevenzione rivolti proprio agli adolescenti. Ora però, dopo l’arrivo auspicato e richiesto delle forze dell’ordine, tocca ai dirigenti scolastici scendere in campo con determinazione per allontanare dai recinti delle scuole gli ambulanti. Come alcuni presidi hanno già fatto. E’ il caso dell’Aterno presieduto da Eliseo Marrone e del Marconi diretto da Giuseppe Ciardulli dove gli accessi sono stati letteralmente blindati e gli ambulanti allontanati e convinti a non ripresentarsi. SESTOPOTERE.COM PREVENZIONE ABUSO ALCOLICI IN
PROVINCIA DI RAVENNA - Ravenna - Il
presidente della Provincia, Francesco Giangrandi, ha risposto a
un’interpellanza presentata dal consigliere fi, Francesco Villa, riguardante la
prevenzione dell’abuso di alcolici nel territorio provinciale. “Il “fenomeno dello sballo’ alcolico è oggetto di
interventi articolati, e in parte coordinati, da diversi soggetti istituzionali
e dalla forze di polizia, specie per quando riguarda la guida di autoveicoli.
Sono realizzati sia interventi e azioni di prevenzione, che di repressione. In
particolare nei fine settimana diversi corpi di polizia, con il supporto anche
dei servizi specializzati dell’ASL, attuano servizi di controllo e repressione.
Altri interventi di sensibilizzazione sono realizzati sia nei luoghi di
aggregazione dei giovani che nelle scuole. Purtroppo però – ha sottolineato
Giangrandi - la casistica della guida in stato di ebbrezza non si limita ai
giovani”. “Anche la Polizia provinciale ha suddiviso i propri
interventi sia in attività di prevenzione che di repressione. Per quanto
riguarda l’attività preventiva si è proseguito con il progetto etilometro che è
stato svolto ed eseguito direttamente dagli operatori della polizia provinciale
in numerose scuole superiori della provincia, secondo modalità concordate con
le scuole, per sensibilizzare i ragazzi delle classi IV e V sui rischi della
giuda sotto l’effetto dell’alcool. Tale attività si è concretizzata coinvolgendo 46 classi
nell’iniziativa che ha portato alla partecipazione di circa 900 ragazzi. Nel
corso di queste iniziative (così come anche nel corso dei servizi operativi
svolti dalla polizia provinciale) sono stati distribuiti in omaggio circa 1.500
giroscopi per calcolare lo stato indicativo del tasso alcolemico nel sangue a
seconda del tipo di bevanda alcolica bevuta, e circa 1.500 provette campione
per effettuare un test qualitativo. Sono stati inoltre prodotti e distribuiti
depliant ed opuscoli che illustrano i problemi collegati all’alcool e alla
guida”. “Il problema è stato affrontato in relazione a tutte le
bevante alcoliche assunte compresa la birra, il giroscopio è in grado infatti
di fare simulazioni di tasso alcolico sia per l’assunzione di birra, che di
vino e di superalcolici. Per quanto riguarda l’attività repressiva – ha concluso
Giangrandi - nel corso dell’anno 2006 e fino ad agosto la polizia provinciale
ha effettuato circa 40 controlli con l’etilometro e sono state presentate due
denuncie per guida in stato d’ebbrezza. Inoltre in tutti i servizi operativi
anche in orari standard tutte le pattuglie sono dotate di un rilevatore del
tasso alcolico nel sangue che viene impiegato ogni volta si ritenga probabile
che il conducente di un veicolo sia in stato di ebbrezza”. Il consigliere Villa ha così replicato: “Propongo di distribuire all’ingresso delle feste opuscoli che spieghino i pericoli legati ai consumi di alcolici. Inoltre, in occasione delle varie festa della birra, suggerisco di effettuare corse di autobus a prezzi agevolati o gratuiti per diminuire il numero di color che si poi si mettono al volante con tassi alcolici superiori alla norma”. LA SICILIA Colpi di spranga, arrestato Paternò. Un serbo danneggia l’ingresso
dell’ospedale «SS. Salvatore» Voleva entrare in ospedale, sembra, per chiedere denaro
necessario, come avrebbe poi spiegato, per tornare nel suo Paese. Al diniego
dell’operatore del centralino, si è, però, infuriato e staccato il bastone in
ferro di un cestino dei rifiuti, ha quasi sfondato la porta, oltre a
distruggere l’auto dello stesso centralinista. Alla fine i carabinieri lo hanno
arrestato. L’ennesimo atto vandalico che vede come vittima l’ospedale
"SS. Salvatore" di Paternò, si è consumato lunedì notte. Erano da
poco trascorse le tre, quando un uomo, Farin Ademovic, 42 anni, originario
della Serbia, in Italia con regolare permesso di soggiorno, residente a Motta
S. Anastasia, quasi certamente sotto l’effetto di sostanze alcoliche, è
arrivato in ospedale. Presentatosi all’ingresso voleva a tutti i costi entrare.
Trovando le porte chiuse, ha chiesto all’operatore del centralino di farlo
passare. Non trovando risposta, si è scagliato contro quella porta e,
nonostante fosse dotata di vetri antisfondamento, è stata rotta in più punti. La
stessa fine ha fatto l’auto del malcapitato centralinista, lasciata in sosta
proprio davanti l’ingresso. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo ha tentato di
aggredirli ma è stato subito bloccato e arrestato. M. S. A SICILIA CALTAGIRONE. Guida in stato d’ebbrezza,
denunciato
m. m.) Nel corso di un controllo, gli agenti della Polstrada di Caltagirone, lungo la strada statale 417 Catania - Gela, hanno fermato un’auto - un’Opel "Astra" station wagon - il cui conducente aveva compiuto una manovra azzardata (una pericolosa inversione a U, peraltro in curva). L’autista è stato inoltre trovato in stato di ebbrezza, per cui nei suoi confronti, oltre alla contravvenzione, è scattata pure una denuncia in stato di libertà all’autorità giudiziaria. L’ADIGE Denunciato quarantenne per aver
interrotto la corsa. È accaduto a Roncafort
Ubriaco, si sdraia davanti al bus
Dopo aver esagerato con l’alcol, si è appisolato sull’autobus arrabbiandosi quando, al suo risveglio, si è trovato in un posto diverso da quello in cui intendeva andare. Un quarantenne di Trento, R.T., è stato denunciato dai carabinieri del Radiomobile di Trento per interruzione di pubblico servizio e dovrà pagare, per ubriachezza molesta, 103 euro di multa. L’uomo, alterato dall’alcol, per protesta si è sdraiato davanti all’autobus, impedendo di fatto all’autista di proseguire la corsa. Il curioso episodio è accaduto lunedì sera a Roncafort: l’uomo si è addormentato sul bus numero 8 che fa capolinea nel sobborgo a nord della città. Destatosi durante la sosta del mezzo, in attesa della partenza della corsa successiva, l’uomo ha iniziato a protestare. «Devo andare a Gardolo», ha detto con fare minaccioso al conducente, che in buone maniere stava tentando di spiegare all’uomo che la corsa in partenza era diretta verso la città. Il quarantenne ha insistito. «Devo andare a Gardolo. Se non mi porti lì, non parte nemmeno il bus», ha detto, sdraiandosi sull’asfalto, davanti al mezzo. A nulla è servita l’opera di convincimento dell’autista: per muovere l’uomo da terra sono intervenuti i carabinieri, mentre la Trentino Trasporti ha provveduto a mandare un altro mezzo a supporto di quello bloccato, alle 21.20 circa. La corsa ha subìto comunque un ritardo di una decina di minuti. I carabinieri hanno provveduto alla denuncia dell’uomo. Ed era decisamente ubriaco anche il 50enne di Trento fermato lunedì sera dai carabinieri della stazione di Roveré della Luna nel corso di normali controlli. Prima di mettersi alla guida della sua automobile l’uomo aveva bevuto parecchio: l’alcoltest ha infatti registrato valori cinque volte oltre il limite consentito dalla legge. È stato dunque denunciato per guida in stato di ebbrezza. L’ADIGE Migliora il perginese soccorso al
parco della Predara
Caduto dal muretto per troppo
alcol
Ha ripreso conoscenza ed è stato sentito ieri dagli investigatori della squadra mobile il trentenne perginese trovato ferito nel parco della Predara, lunedì alle 4.30 del mattino. M. P. aveva esagerato con le sostanze alcoliche: lo ha detto lui davanti ai poliziotti e lo hanno confermato le analisi del sangue. Non si ricorda nulla della caduta, ma gli investigatori a questo punto escludono l’ipotesi che il giovane sia stato spinto da qualcuno già dal muretto. Il trentenne stava tornando a casa dopo una serata trascorsa con gli amici a festeggiare. A chiedere aiuto in questura era stato un extracomunitario che stava dormendo al parco e che era stato svegliato dal tonfo: aveva visto il giovane riverso a terra e temeva fosse morto. Il perginese per fortuna era vivo, ma gravissimo: al limite del coma etilico e con numerose fratture su tutto il corpo che hanno richiesto un intervento in sala operatoria. Per precauzione il giovane è stato trattenuto nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara. La prognosi è di una trentina di giorni. IL GAZZETTINO (VENEZIA) CAMPAGNA LUPIA Traffico in tilt per incidente
sulla Romea
Incidente stradale ieri mattina, verso le 5, sulla Romea all’altezza di Campagna Lupia per uno scontro tra una Ford Mondeo condotta da B.A., 35 anni, serbo, residente a Chioggia, con a bordo anche S.N., anch’egli 35 anni che viaggiava zigzagando verso Mestre, e un autoarticolato Scania guidato da L.S., 19 anni, di Cordenons (Pn) che da Mestre andava verso Ravenna. Oltre ai due mezzi è rimasto coinvolto anche un autoarticolato Volvo guidato da F.N., 32 anni, di Adria. Nessuno è rimasto ferito. Accertamenti sono in corso sul conducente serbo per guida in stato di ebbrezza. Sul posto la Polstrada di Mestre. ADN KRONOS Protagonista della storia un
ispettore di Polizia che lavora in un commissariato calabrese
Milano, difende 22enne da
violentatore e lo fa arrestare
In manette Valencia Boime Jaime,
22 anni, operaio, in regola con il permesso di soggiorno
Milano, (Adnkronos) - Non ha avuto paura di intervenire per difendere una ragazza che stava subendo molestie sessuali da parte di un ecuadoriano. Protagonista della storia un ispettore di polizia che lavora in un commissariato calabrese. L’uomo stava passeggiando in piazza Duomo, poco dopo le 22, quando ha notato una 22enne che veniva palpeggiata da un 29enne ubriaco. Il suo intervento ha scatenato la reazione dell’ecuadoriano e tra i due e’ iniziata una rissa. A sedare lo scontro l’intervento di una volante della polizia. Il molestatore, Valencia Boime Jaime, operaio in regola con il permesso di soggiorno, e’ stato arrestato per violenza sessuale. IL MESSAGGERO (ANCONA) FALCONARA,
TENTA DI AFFOGARSI PER AMORE A 59 ANNI
di KATIA ANCONA FALCONARA – Ieri all’emergenza maltempo si è aggiunta la vicenda di un uomo di 59 anni ripescato in mare intorno alle 13.30 dopo aver tentato di affogarsi per amore. Non è in pericolo di vita C.G, di Castelferretti, salvato dai Vigili del Fuoco di Ancona nel tratto di mare all’altezza del cavalcavia sud e in corrispondenza di Via Cairoli. È ricoverato per accertamenti a Torrette dove è stato portato subito dopo le operazioni di recupero. Un tentativo di suicidio fortunatamente fallito, magari rafforzato dall’alcool, alla base dell’insano. Certo è che le condizioni del mare ieri mattina erano proibitive e l’idea di un bagno di fine stagione appare quantomeno folle. Con ogni probabilità l’uomo era ubriaco e prima di tuffarsi avrebbe comunicato agli amici, che poi hanno lanciato la richiesta di soccorso, la volontà di raggiungere il mare per fare una nuotata. I vigili del fuoco l’hanno recuperato a ridosso degli scogli. Era cosciente e ha collaborato con le manovre di soccorso. Tirato in salvo, si è capito che l’uomo aveva tentato il suicidio per motivi sentimentali. VARESENEWS (…) Infine, la litania inesauribile degli ubriachi al volante, una vera piaga. Domenica, alle 15, una chiamata ha raggiunto il commissariato da parte di un’automobilista che segnalava, ai Cinque Ponti, i danni prodotti da un’auto che ne aveva danneggiate almeno altre tre procedendo a zigzag. Il cittadino ecuadoregno al volante aveva non solo alzato il gomito, e parecchio; aveva con sè due passaporti, di cui uno evidentemente falsificato, e un coltello. Per lui patente ritirata e denunce per guida in stato di ebbrezza, porto d’arma atta ad offendere, falso. LA PROVINCIA DI CREMONA L’altro ieri. Due pregiudicati
Minacciano gli agenti Denunciati
Dopo aver alzato il gomito hanno dato in escandescenza. All’arrivo degli agenti della Squadra Volante, anziché calmarsi, non hanno trovato di meglio che inveire contro gli uomini in divisa. Morale: sono stati condotti in Questura (non senza qualche difficoltà) e lì denunciati per minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Nei loro confronti è anche scattata una contravvenzione per ubriachezza molesta. E’ quanto accaduto l’altro ieri pomeriggio a due pregiudicati, G.G., 26 anni, e F.G., 24enne. Anche alla luce dei precedenti penali, per i due giovani, a questo punto, potrebbe prospettarsi un iter giudiziario piuttosto pesante. CORRIERE ROMAGNA L’assassino di Fabri era ubriaco
RIMINI - Fabrizio Uras, il 18enne ucciso sulla Marecchiese
a Vergiano domenica 30 luglio, a due mesi esatti dal compleanno, è stato
strappato ai suoi genitori e ai suoi sogni di adolescente incantato dalla
musica e dalla chitarra, da un autista ubriaco fradicio. Questo il responso
consegnato nei giorni scorsi dall’ospedale Infermi alla procura della
Repubblica. Il 26enne albanese alla guida della Mercedes 200 che ha centrato
Fabrizio in viaggio verso il laghetto dove lo attendevano per un tuffo gli
amici scout, aveva in corpo due milligrammi di alcol per litro di sangue: era
alla soglia del coma etilico. Il sospetto avanzato dalla Polizia stradale che
potesse essere seduto al volante, ubriaco fradicio, ha quindi trovato conferma
dai test di laboratorio. Esami cui l’albanese è stato sottoposto a forza: si
era infatti rifiutato di sottoporsi al test con l’etilometro su strada. Da qui
il ricovero al Pronto soccorso dell’Infermi: forse, sperava, che i minuti
trascorsi dall’assassinio all’esame portassero a una riduzione del tasso
alcolico. Un escamotage scelto da molti, in virtù di una legislazione che in
tanti continuano a ritenere troppo morbida, soprattutto visto l’esempio dato
negli ultimi anni dalla Francia. Oltralpe, infatti, hanno ottenuto un drastico
abbattimento degli incidenti mortali da quando l’omicidio in auto non è più
considerato colposo ma preterintenzionale. Tradotto: chi si siede ai comandi di
un mezzo a motore sa che una condotta scorretta può causare gravi danni; quindi
non gli può essere attribuita una violazione riconducibile a una fatalità o una
disgrazia. Una interpretazione che, ovviamente, ha portato a un inasprimento
delle pene. E di molto. Chi ha ucciso Fabrizio, invece, deve rispondere “solo”
di omicidio colposo e, dopo i risultati degli esami, di guida in stato di
ebbrezza.Fabrizio Uras, originario di Sassari, fresco diplomato all’Itis
Leonardo da Vinci che d’estate aiutava il padre Nicolino socio di un bar a
Cervinia nei due motonoleggi di famiglia a Torre Pedrera e Viserba, è stato
centrato dalla Mercedes impazzita mentre raggiungeva il laghetto di Sant’Ermete
dove lo attendevano per un bagno gli amici del gruppo scout. La berlina tedesca
procedeva da monte verso mare: testimoni hanno raccontato alla Polstrada di
aver visto l’autista eseguire sorpassi azzardati, a tutta velocità, uno dietro
l’altro. Fino a quando, all’uscita di una curva, l’albanese ha perso il
controllo, andando a picchiare contro un canale di scolo per poi rimbalzare
sulla corsia di marcia opposta dove, purtroppo, stava arrivando Fabrizio. Enrico Chiavegatti LA PROVINCIA DI SONDRIO Patenti ritirate per ubriachezza
Sondalo Non passa fine settimana che i carabinieri non pattuglino le strade allo scopo di monitorare la situazione della sicurezza per contrastare, quanto più possibile, il fenomeno sempre in agguato, delle stragi del sabato sera. Tra i comportamenti più pericolosi tenuti sotto il tiro dei militari, ci sono senza dubbio l’eccesso di velocità e l’abuso di alcolici da parte di chi si mette al volante. Se il weekend precedente erano state 3 le patenti ritirate, lo scorso fine settimana il copione si è ripetuto, con altrettante patenti ritirate e, di conseguenza, tre persone denunciate per guida in stato di ebbrezza. I controlli, formalmente estesi a tutto il territorio provinciale, sono stati particolarmente intensi della zona di Sondalo e Grosio, nella quale la presenza delle pattuglie è stata particolarmente visibile soprattutto il sabato sera. Operazioni di questo tipo, peraltro già ripetutesi diverse volte in passato, saranno effettuati ancora nei prossimi fine settimana. Ma se le serate di venerdì e sabato sono quelle considerate più a rischio, anche negli altri giorni della settimana le forze dell’ordine vigilano sulla circolazione stradale e, in particolare, sulla piaga, dilagante, dell’abuso di alcol al volante. Le cifre sono inquietanti, visto che è stato calcolato che circa un quarto degli automobilisti del weekend hanno bevuto al punto da non essere considerati in grado di guidare. E l’ubriachezza, spesso combinata con la velocità, è una delle cause principali degli incidenti, anche mortali, che si verificano in provincia. CORRIERE ROMAGNA Alcol e droga al volante, è
allarme
faenza - Tre incidenti in pochi giorni per colpa di alcol
e droghe. A Faenza, è scattata l’allerta. “Non è intenzione di nessuno -
fanno sapere dal comando della Polizia municipale - fare dell’allarmismo, (*) ma la
situazione comincia a farsi preoccupante”. Solo la fortuna, infatti, ha fatto
sì che fino ad ora ci siano stati danni limitati ai veicoli coinvolti e ferite
leggere per le persone coinvolte. Fra queste, anche un minore.Via Granarolo
Mancano pochi minuti alle 14 di sabato scorso quando, sulla via Granarolo,
viaggia una Seat Toledo, condotta da un cittadino di nazionalità marocchina.Sta
marciando, proveniente da Bagnacavallo, in direzione di Faenza. All’altezza
dell’incrocio con la via Bisaura, l’uomo perde il controllo della vettura, che
finisce nel fosso.La Seat Toledo percorre una quarantina di metri sulla riva
del fossato, prima di fermare la sua pericolosa corsa.Sul posto interviene una
pattuglia della Polizia municipale e, gli agenti, si rendono conto che il
conducente (medicato poi all’ospedale e dimesso con una prognosi di cinque
giorni), ha qualcosa che non convince.Viene quindi sottoposto ad esami
specifici e trovato positivo alla cocaina.Un minorenne il giorno seguente,
domenica scorsa, altra uscita di strada in via Pana. A rimanere coinvolto, in
questa occasione, è un minorenne di Solarolo. Il ragazzo, al momento
dell’incidente, poco dopo la mezzanotte, si trova alla guida di un quadriciclo
(quelle vetturette che si possono condurre senza patente, ndr) e procede con
direzione di marcia Faenza-Castelbolognese. Improvvisamente perde il controllo
del mezzo e finisce nel fosso. Quadriciclo completamente distrutto e, per
fortuna, solo ferite lievi per il giovane. Gli agenti della Polizia municipale
lo sottopongono al test alcolemico e viene trovato positivo con 1.1
grammi/litro, quando il livello massimo consentito dal Codice della strada, è
di 0.50. Per lui, è scattata la segnalazione alla procura della Repubblica dei
minori.Via FirenzeUltimo incidente, in ordine di tempo, lunedì sera sulla via
Firenze.Il protagonista (che è stato giudicato guaribile in cinque giorni) è un
faentino di 47 anni. Mentre percorre la via Firenze, verso le 22, in direzione
di Faenza poco prima delle “bocche dei canali”, perde il controllo della sua
Mercedes 180.Prima di finire nel fosso, demolisce una serie di cartelloni
pubblicitari e un cassonetto dei rifiuti.Per estrarlo dalla vettura, i Vigili
del fuoco, hanno impiegato oltre un’ora.Sottoposto al test, è risultato
positivo con ben 2.00 grammi per litro. Praticamente era ubriaco quattro volte
il limite consentito. Fabrizio Rappini (*) Nota: e perché no? IL GIORNALE.IT Niente morti in sette giorni per
le autostrade è un record
- di Redazione - da Roma Per la prima volta negli ultimi 15 anni, una settimana,
quella dal 18 al 24 settembre, si è conclusa senza incidenti mortali sulla rete
gestita da Autostrade per l’Italia. Un risultato, segnala la società che, «seppure parziale, è
senza precedenti» negli ultimi anni. Dal 1999, anno della privatizzazione, il tasso di
mortalità sulla rete di Autostrade per l’Italia (3.400 chilometri, il 61% della rete autostradale italiana a
pagamento) si è ridotto del 50%. E l’azienda in una nota sottolinea come sia
stato «premiato l’impegno per la sicurezza, che dal 2002 in particolare si è
concretizzato in una serie di iniziative mirate non soltanto al miglioramento
dell’infrastruttura, ma anche alla sensibilizzazione e controllo sui comportamenti
di guida». Tra queste iniziative, la copertura con asfalti drenanti (passata dal 18 al 65%), l’installazione sui viadotti di 300 km di reti antiscavallamento, 1.200 interventi di miglioramento della sicurezza, tre campagne di comunicazione sulla sicurezza stradale e iniziative come «Caffè gratis di notte» o «La vita è un soffio» (distribuzione gratuita di alcol-test). ASAPS Germania, comincia
a diminuire la sinistrosità legata all’uso di alcol e droga BERLINO – Secondo il consiglio tedesco della Sicurezza Stradale, il Deutsche Verkehrssicherheiterat, l’incidenza di alcol e droga sulla sicurezza stradale è ancora a livelli preoccupanti, ma comunque in calo. Nel corso del 2005, infatti, sono direttamente attribuibili all’assunzione di bevande psicoattive sulle strade tedesche ben 654 decessi, mentre 8.583 persone hanno riportato ferite gravi. Oltre 20mila, invece i feriti lievi, quelli cioè che dopo il primo ricovero al pronto soccorso sono stati immediatamente dimessi. Un dato preoccupante, che nel paese della birra non è affatto sottovalutato, ma che conferma la progressiva riduzione della sinistrosità: nell’attesa di poter analizzare i dati relativi ai controlli alcolimetrici, siamo in grado di fornire le cifre relative alla sinistrosità alcolcorrelata del 2004. In quell’anno sono stati registrati 22.548 sinistri legati direttamente all’ebbrezza alcolica, che hanno provocato 704 morti, 8.555 feriti gravi e 20.262 feriti lievi. Il rapporto è stato formato per il consiglio tedesco della Sicurezza Stradale da parte del Centro interdisciplinare di scienza della circolazione, istituito presso l’università di Würzburg. Tornando al 2005, si stima che in Germania il numero di incidenti provocati dall’uso di droga sia invece raddoppiato tra il 1995 ed il 2005, passando da 607 a 1.373. DICA33.IT Giovedì, 28 Settembre 2006
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