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Editoriali 19/01/2002

In Italia sembra si sia alzato il piede dall’acceleratore, ma solo sui provvedimenti relativi alla sicurezza stradale

Educazione stradale al palo, rinvio delle modifiche al C.D.S. e dei nuovi limiti alcolemici, mancato ripianamento dell’organico della Stradale e assenza di coordinamento

Editoriale "Il Centauro" - Gennaio 2002
In Italia sembra si sia alzato il piede dall’acceleratore, ma solo sui provvedimenti relativi alla sicurezza stradale
Educazione stradale al palo, rinvio delle modifiche al C.D.S. e dei nuovi limiti alcolemici, mancato ripianamento dell’organico della Stradale e assenza di coordinamento


Hai voglia a dire che gli incidenti stradali sono un problema serio, non più rinviabile, che la sicurezza stradale è un obbiettivo da inserire fra i primi posti nell’agenda politica del nostro Paese e non solo. Lo ha detto anche Romano Prodi nel numero scorso del Centauro, nell’Ue più di 9000 persone al giorno rimangono ferite, oltre 110 perdono la vita, l’Italia, uno dei Paesi con indici più negativi, contribuisce con 800 feriti e quasi 20 morti al giorno, un costo economico pari al 2% del PIL, quale altro fenomeno ha una portata di conseguenze così tragiche e costanti? Eppure si continua l’estenuante balletto delle analisi, delle verifiche, delle proposte, con risultati prossimi allo zero. Quasi si volesse una “Repubblica d’Italia fondata sul lavoro...dei carrozzieri”. Vediamo da vicino. L’educazione stradale elemento cardine per la costruzione di un “sano” automobilista del futuro, anche in corrispondenza del nuovo anno scolastico 2001/2002, rimane al palo. Avete saputo che trovi finalmente una consona e organica collocazione nei programmi della scuola? Vogliamo parlare poi della riforma del Codice della Strada. Partita in tromba alla fine degli anni ’90 con il recepimento dell’esigenza di una legge delega al Governo per intervenire su un centinaio di articoli e per aspetti importanti come la patente a punti, il certificato di abilitazione per i ciclomotoristi, i doppi air bag di serie ecc. che fine ha fatto? La legge delega è stata approvata definitivamente nel marzo 2001 con titoli sparati sui giornali. I conseguenti provvedimenti di modifica sostanziali dovevano entrare in vigore entro 9 mesi. Niente da fare, pause di riflessione, proposte (forse anche utili) di integrazione della legge delega, tutto rinviato, forse, all’inizio della prossima estate.Vogliamo parlare della recente “legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati”, entrata in vigore nel maggio scorso? Ebbene prevedeva fra le misure più significative l’emanazione entro tre mesi, cioè entro il 3 agosto scorso, di un provvedimento che doveva abbassare il limite legale del valore alcolemico ammesso da 0,8 a 0,5 g/l. Rinviato anche questo, forse in concomitanza con le modifiche al codice della strada. Un altro aspetto sul quale ci sembra sia stato (in questo caso sì) alzato il piede dall’acceleratore, è quello del ripianamento dell’organico della Polizia Stradale. E’ arrivato il 2002, ma ancora mancano oltre 1000 agenti dal già esiguo organico della Specialità. Cosa si aspetta al Dipartimento della P.S. a provvedere? Eppure si è visto quanto sia efficace l’attività delle forze di polizia sulle strade quando vengono poste nelle condizioni di ben operare. Su questo aspetto sarebbe poi ora di mettere mano finalmente a un reale coordinamento delle varie divise che operano sulle strade in attività di controllo per la sicurezza stradale. Crediamo che non sia possibile continuare a vedere che la Polizia Municipale di uno sperduto paese si attiva in modo particolare (su sollecitazione dell’Amministrazione Comunale) sulla superstrada che attraversa il suo territorio, con autovelox e telelaser, quando la stessa superstrada rientra nel piano compartimentale di controllo della Polizia Stradale e senza che nessuna autorità comunichi con l’altra. Perché succede? Non sarà per caso per il fatto che in certe superstrade è facile fare cassetta e si pizzicano automobilisti di transito, non elettori nel comune? E’ giunta l’ora di attivare seriamente quell’articolo 11, comma 3° del Codice che dice testualmente: “Ai servizi di polizia stradale provvede il Ministero dell’interno, salve le attribuzioni dei comuni per quanto concerne i centri abitati. Al Ministero dell’interno compete, altresì, il coordinamento dei servizi di polizia stradale da chiunque espletati.” Potevamo continuare a parlare a lungo poi di strade dissestate, di segnaletiche inadeguate, dei Giudici di pace molto spesso troppo sensibili ai ricorsi degli automobilisti e di tanto ancora. Ci limiteremo a sottolineare che intanto sulle strade si allarga lo spazio che viene occupato dal sopruso, dall’aggressività, addirittura dalla pirateria stradale (ne parliamo subito a seguire), diventata dilagante e sintomatica della scarsa attenzione per quello che accade sulle nostre strade. Benvenuto 2002.

*Presidente Asaps 


di Giordano Biserni

Editoriale "Il Centauro" - Gennaio 2002
Sabato, 19 Gennaio 2002
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