ANSA.IT Finanziaria: stop vendita alcolici
sotto 18 anni
E in autogrill divieto di vendita
e somministrazione a tutti
(ANSA) - ROMA, 1 OTT - Divieto di vendita di sostanze
alcoliche ai minori di 18 anni. E’ uno dei provvedimenti contenuti nella
Finanziaria. Al fine di potenziare la tutela dei minori e per attuare una
maggiore sicurezza stradale, il provvedimento contiene anche il divieto totale
di vendita e somministrazione (vendita da banco) di alcolici negli autogrill
autostradali. Divieto, quest’ultimo, che attualmente era in vigore solo dalle
22.00 alle 6.00 del mattino. (*) REDATTORE SOCIALE ALCOLISMO Niente
alcolici per i minori, Patussi (Sia): ’’Un segnale importante’’ Finanziaria 2007. Il responsabile della Società Italiana
di Alcologia commenta le nuove norme. ’’C’è ancora da lavorare sui messaggi
veicolati attraverso i media’’ FIRENZE - Attenzione anche all’abuso di bevande alcoliche
da parte dei più giovani – con le relative conseguenze alla guida – nella Finanziaria
2007. La manovra varata dal Governo Prodi, infatti, introduce il divieto del
consumo di alcolici per i minori di 18 anni (e non più solo ai minori di 16)
nei pubblici esercizi, e ne vieta – eliminando i limiti di orario – la
somministrazione (ovvero la vendita al banco) così come la vendita negli
autogrill lungo le autostrade. La normativa attuale, invece, proibisce la sola
somministrazione, e solo nella fascia oraria tra le 22 e le 6 del mattino. “Direi che si tratta di provvedimenti di rilievo –
commenta Valentino Patussi, Presidente della Società italiana di alcologia – mi
sembra un segnale positivo che la Finanziaria accolga interventi di questo
genere, che si pongono nella prospettiva di tutelare i minorenni”. Sono proprio
i più giovani una categoria fortemente a rischio, anche per la maggiore
esposizione e ‘sensibilità’ ai messaggi pubblicitari e la scarsa percezione dei
pericoli legati all’abuso. Il provvedimento relativo agli autogrill “è
altrettanto importante perché vuole incidere sulla sicurezza, promuovere
comportamenti corretti alla guida” sottolinea Patussi. L’unico aspetto
essenziale quando ci si trova in autostrada “è guidare nelle condizioni
ottimali dal punto di vista psicofisico: rafforzare i divieti in questo
contesto vuol dire aiutare i ragazzi ad evitare infortuni. Nel complesso l’aspetto da valorizzare è che la Finanziaria stia cominciando ad accogliere contenuti di questo genere – precisa – Ribadisco che si tratta di un segnale che può innescare iniziative e comportamenti di prevenzione, e più in generale la riflessione su determinate problematiche. Va ricordato che i problemi correlati all’alcoldipendenza rimangono la prima causa di ricoveri ospedalieri”. Un punto critico rimane legato alla necessità di regolare e orientare in modo diverso i messaggi della pubblicità in tv e quello che i media in genere veicolano su questi temi. Un aspetto cruciale “su cui c’è ancora da lavorare – aggiunge il Presidente della Sia – perché ci sono forti interessi in gioco. Ma questi nuovi provvedimenti già possono aiutare a spianare la strada”. (sm) REDATTORE SOCIALE Federserd:
’’Iniziativa molto positiva. Consumo in aumento tra i 15 e i 19 anni’’ Finanziaria 2007. Il presidente Lucchini commenta il
prevvedimento che vieta la vendita agli under18. ’’Il Governo riservi una parte
delle tassazioni per potenziare i servizi che si occupano di prevenzione e
recupero’’ ROMA - "Il divieto di vendere alcolici ai minori di 18 anni è un’iniziativa molto positiva. Se infatti in Italia si è registrata una generale diminuzione nel consumo degli alcolici, arrivando all’obiettivo dell’Oms che prevedeva una riduzione dei consumi del 20%, tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 19 anni c’è invece ancora un incremento, anche se piccolo”. Alfio Lucchini, presidente nazionale della Federserd (Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze) commenta così la nuova norma contenuta nella Finanziaria. “Da una parte viene innalzata l’età di divieto di vendere alcolici, che passa da 16 fino a 18 anni – spiega Lucchini -, dall’altra viene introdotto il divieto assoluto di vendita di alcolici nelle stazioni autostradali, che prima era limitata alla fascia oraria che va dalle 22 alle 6 del mattino”. Secondo Lucchini, dunque, l’iniziativa del Governo va nella direzione giusta, considerando anche i dati epidemiologici del consumo di alcol: “secondo i nostri ultimi dati, che abbiamo presentato la scorsa settimana a San Remo in occasione del nostro congresso, abbiamo registrato un continuo piccolo aumento del consumo di alcol tra i giovanissimi, di birra ma anche di tutte quelle nuove bibite a bassa gradazione alcolica. L’estensione di questo nuovo divieto è quindi una buona scelta, considerando anche gli incidenti stradali che coinvolgono i ragazzi, e le variazioni fisiologiche che l’alcol provoca sia sull’attenzione che sul fisico, per di più ancora in crescita”. “Come Federsrd – conclude Lucchini – chiediamo però che accanto a questa nuova norma, molto rilevante, e che ora bisogna mettere in pratica e fare rispettare, si trovi la possibilità di riservare una parte delle tassazioni sugli alcolici per potenziare tutte le strutture che si occupano di prevenzione e recupero”. (en) ASAPS Niente più alcolici in autostrada: la finanziaria
istituirà il divieto assoluto della loro vendita e somministrazione ROMA – Non è la parte politica della finanziaria, che possiamo o vogliamo commentare: c’è però un punto, sul quale ci troviamo in perfetto accordo, e ci riferiamo all’introduzione del divieto di vendita di sostanze alcoliche ai minori, e di quello previsto invece per tutti in autostrada, a qualunque ora. Un passo importante, che avevamo auspicato in occasione della nostra corposa inchiesta uscita qualche mese fa sulle pagine de Il Centauro e su quelle del nostro sito istituzionale. Del resto, è chiaro per tutti che quel divieto di “somministrazione” di alcolici al banco delle aree di servizio, tra le 22 e le 6, è solo un palliativo, troppe volte disatteso e comunque facilmente aggirabile. Al “mi dispiace, ma a quest’ora non posso” da parte del barista, segue puntualmente l’acquisto di intere bottiglie sugli scaffali. Se voleva essere una contromisura per limitare i danni da sbronza passiva, vi assicuriamo che non ha funzionato. La nuova norma, invece, introduce due concetti importanti: il primo, che nessun minorenne possa procurarsi l’alcol, che è una sostanza psicoattiva (ricordiamolo!) semplicemente acquistandolo; il secondo, che finalmente ci si è ricordati che la guida in stato di ebbrezza è un reato “di pericolo”. Quando qualcuno lo commette, cioè, è sempre troppo tardi e non basta fare qualche sporadico controllo etilometrico. Serve, e lo diciamo da tempo, limitare il consumo almeno dove è possibile. Altro che birre a bassa gradazione alcolica, dunque, spacciate per bevande in regola con il codice della strada e quello penale. Se la legge passa, gli scaffali dovranno essere riempiti con altri prodotti, lasciando alle realtà commerciali esterne all’autostrada la possibilità di vendere bevande alcoliche. Il provvedimento, sembra chiaro, parla infatti di somministrazione e vendita, e anche “correggere” un caffè non sarà più consentito. Secondo il Tg1, che per primo il 1° ottobre ha dato la notizia, l’alcol è in qualche modo la causa di 3mila morti in incidenti stradali ogni anno (la metà delle vittime), e di un terzo dei 20mila incidenti con lesioni. A farne uso, soprattutto i giovani e i conducenti maschi. La serie di interviste fatte dalla giornalista Karina Laterza non ha fatto altro che confermare quanta ignoranza, sul fenomeno, ci sia oggi in Italia: un uomo sostiene che in Germania si tollera fino ad un litro di birra (il limite è lo stesso dell’Italia, 0,5%). Gli scienziati ricordano però che anche piccole quantità di alcol condizionano negativamente le capacità di un individuo (già a partire da 0,2 g/l si tratta di effetti pericolosi), e dunque se il provvedimento servirà ad “influire sugli stili di vita che sono dannosi”, come dice il Tg1, allora ben venga. Non dimentichiamo, infatti, che in molti stati europei il divieto è già in vigore da tempo. Lo ha ricordato il ministro Livia Turco: “si tratta di un provvedimento che ci allinea all’Europa”. IL MATTINO (NAZIONALE) Stretta sugli alcolici vietati
agli under 18
Rivoluzione nella vendita degli alcolici. Nella Finanziaria scattano due nuovi divieti entrambi con l’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali. I ragazzi con meno di 18 anni non potranno più acquistare alcolici. Inoltre scatta il divieto totale di vendita e somministrazione (vendita da banco) di alcolici nelle aree di sosta sulle autostrade (attualmente il divieto è già in vigore ma solo dalle 22.00 alle 6.00). Nel nostro Paese sono circa 7 milioni gli italiani che consumano quantità di alcol considerate a rischio e che eccedono le linee guida per una sana alimentazione (1-2 bicchieri al giorno di una qualsiasi bevanda alcolica per le donne, 2-3 bicchieri per gli uomini). L’eccesso di alcol, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, riguarda anche i giovani: i dati parlano di circa 800mila adolescenti al di sotto dei 16 anni che consumano alcolici prediligendo birra, aperitivi alcolici e superalcolici. L’Italia ha in Europa anche il record dell’iniziazione all’uso di alcol: tra gli 11 ed i 12 anni, rispetto alla media europea che è di 14 anni. Ed è anche nella fasce più giovanili (14-17 anni e 18-24 anni) che si registrano gli unici incrementi nel numero di consumatori e consumatrici di bevande alcoliche fuori pasto. Secondo recenti dati a disposizione del ministero della Salute più della metà delle vittime degli incidenti stradali è causata proprio dall’alcol e in particolare ogni anno, nel nostro Paese, perdono la vita sulle strade circa 200 giovani, per guida in stato di ebbrezza. LA STAMPAWEB INNALZATO DA 16 A 18 ANNI IL DIVIETO DI VENDITA DI BEVANDE
ALCOLICHE NEI PUBBLICI ESERCIZI Al pub niente birra a chi non ha
l’età
Costanza Rizzacasa Il ministro Melandri: «sono
pienamente d’accordo»
ROMA. Consumo di alcolici vietato agli under 18 nei
pubblici esercizi, come bar, pub e ristoranti. Lo prevede la legge Finanziaria,
i cui contenuti legati alla salute sono stati illustrati ieri mattina dal
ministro Livia Turco. «Per contrastare gli effetti sulla salute provocati dal
consumo di alcol in età adolescenziale e giovanile - si legge nel documento -
viene elevato a 18 anni (dagli attuali 16) il divieto di consumo di alcolici
nei pubblici esercizi. Viene fissato inoltre il divieto di vendita e somministrazione
di alcolici negli autogrill». Attualmente la legge proibisce la sola
somministrazione, cioè la vendita al banco, di superalcolici fra le 22 e le 6
del mattino. E se il ministro per i giovani Melandri precisa che «è una
norma che non ho contestato, ma anzi mi trova pienamente d’accordo», gli
esperti applaudono. «Si tratta di una misura molto giusta - osserva lo
psichiatra Massimo Biondi, dell’Università La Sapienza di Roma -. L’alcol
altera la coscienza in una fascia di età in cui i ragazzi sono estremamente
fragili, dà dipendenza e può causare seri problemi alla salute». E sottolinea
che il problema dell’alcolismo in Italia è molto forte, specie in alcune aree
del Paese, «veicolato com’è da tutta una serie di bevande classificate come
leggere ma che in realtà contengono una percentuale di alcol». Come lo Spriz,
che nel Triveneto va per la maggiore e che contiene Aperol (o Campari),
Prosecco e acqua frizzante. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, circa 800 mila
adolescenti sotto i 16 anni consumano regolarmente alcolici e superalcolici. E
l’Italia ha anche il record dell’iniziazione all’uso: tra gli 11 ed i 12 anni
rispetto alla media europea che è di 14 anni. E se ogni anno sulle nostre
strade circa 200 giovani perdono la vita per guida in stato di ebbrezza,
l’allarme riguarda anche il consumo incrociato di sostanze. I consumatori di
cannabis, fumo, hashish, eroina e cocaina, fanno spesso anche uso di alcol, per
attenuare o accentuare gli effetti, aumentando i rischi per la salute. Ma che ne pensano i produttori? «La legge è giustissima - dice Vittorio Frescobaldi, presidente della Marchesi de’ Frescobaldi -. Bisogna educare le persone a bere vino in maniera oculata e consapevole. In Italia non abbiamo un problema di alcolismo forte come in altri Paesi, ma è giusto adoperarsi per scongiurarlo. Meglio imparare a bere in età matura: il vino richiede consapevolezza». Per niente d’accordo invece Gianni Zonin, presidente dell’omonima casa vinicola. «Mi sembra di tornare al proibizionismo americano - spiega -, che si rivelò soltanto un fiasco. Vorrei ricordare a Prodi che in Italia ci sono 800mila persone che lavorano, faticano e vivono con il prodotto della vigna. Mi auguro che il parlamento modificherà questa misura, anche per la complessità di una sua vera applicazione». E spera che l’Ue stanzi una percentuale dei contributi alla vitivinicultura per educare a un corretto consumo del vino, «che come diceva Pasteur è la più sana e la più igienica delle bevande». IL MESSAGGERO Divieto
di vendita di alcol per gli under 18 Niente “bicchierino” in autostrada Divieto di vendita di alcol ai minori di 18 anni e divieto
totale di vendita e somministrazione di sostanze alcoliche nelle aree di
servizio autostradali. «Così - spiega il ministro della Salute Livia Turco - ci
siamo allineati a quanto è in vigore già da tempo in diversi Paesi della Ue». In Italia, il 40% degli incidenti stradali è causato dall’abuso di alcol. Sono duecento, ogni anno, i giovani che perdono la vita sulle strade perché alla guida in stato di ebbrezza KATAWEB NEWS Finanziaria: Alcol a minorenni,
Multa fino a 6 mila euro
Multa dai 3.000 ai 6.000 euro per chi vende alcolici ai
minorenni e per chi vende alcolici nelle aree di servizio. L’articolo 90 della Finanziaria alza dai 16 ai 18 anni il limite di età per l’acquisto di alcolici. Lo stesso articolo prevede il divieto assoluto di vendita degli alcolici nelle aree di servizio autostradali. La Finanziaria sostituisce il comma dell’articolo 14 della legge quadro del 2001 sugli alcolici che limita la vendita nelle aree di servizio vietandola fra le 22 e le 6 del mattino proibendola tout-court. LA STAMPA
Proibizionismo under 18 Secco no dal mondo dei vini
“Non
siamo la causa dei problemi fra giovani ed etilismo
Sergio Miravalle Asti Il mondo del vino non ci sta. Le norme contenute nella
finanziaria, ad una prima lettura, sembrano spingere verso una decisa svolta
proibizionista, non piacciono ai produttori e ai ristoratori e non solo per
questioni di bottega. A legge approvata sarà vietato in tutti gli esercizi
pubblici italiani “somministrare” ogni genere di bevanda alcolica ai minori di
anni 18, divieto esteso e rafforzato negli autogrill autostradali. Lo scopo
della norma è evidente: contenere in fenomeno degli accessi da alcol,
soprattutto nelle nuove leve. La scelta è di tipo anglosassone:
dall’Inghilterra all’Australia, agli under 18 è vietato l’ingresso nei pub. “Ma il vino non centra con quei tipi di consumi e di
fenomeni. Da noi serve il buonsenso, non il proibizionismo e tanto meno la
demonizzazione” tuona da La Morra, Elio Altare, uno dei più noti. Gli fa eco, a
poche colline di distanza, Pietro Ratti, presidente dell’associazione
“Albeisa”. Il figlio del compianto Renato, uno degli enologi più famosi degli
anni ottanta, sta collaudando la nuova cantina con l’uva appena vendemmiata. “Non
possiamo accettare questa mancanza di distinzione tra il vino e altre bevande
alcoliche che vengono offerte ai giovani. E spiace che sia un ministro
piemontese come Livia Turco a far inserire queste norme in Finanziaria.
Vorremmo che la Turco venisse in zona a spiegare e confrontarsi con noi ed il
nostro mondo che noi è mai stato a favore dell’alcolismo e non accetta queste
scelte che accomunano”. Da Calamandrana Michele Chiarlo, uno dei più famosi
produttori di barbera aggiunge una considerazione: “Certi divieti stimolano nei
giovani il gusto del proibito. Quando i miei nipoti saranno grandicelli non
voglio che cerchino un bicchiere di vino come noi ci accendevamo di nascosto la
prima sigaretta. Il vino è cultura, storia del territorio, emozione di un
incontro e lo si può sicuramente accostare e comprendere prima dei 18 anni”. Le reazioni ufficiali non mancheranno. Emilio Barbero,
presidente del Consorzio dell’”Asti Spumante”concorda sulla necessità di
muoversi per far sentire a Roma la voce dei produttori. Dobbiamo agire come una
Lobby positiva facendo valere le nostre ragioni pur senza negare i gravi
problemi dell’alcolismo, che però con il consumo consapevole di vino non hanno
nulla a che fare”. Sotto accusa molti mix in lattina e i tanti cocktail
alcolici a disposizione di minorenni e non nelle discoteche e in molti altri
locali. Ieri a Asti c’era una festa per premiare i ristoranti italiani con le
migliori carte dei dolci. La notizia del vino vietato ai minori ha sbalordito i
più: “Se viene una coppia di giovani innamorati nel mio ristorante io prima di
farli accomodare dovrò controllare la loro carta d’identità – si domanda Beppe
Bologna di Rocchetta Tanaro – mi sembra una roba da fuori di testa”. (*) (*) Nota: se i ristoratori trovano così impegnativo e disdicevole chiedere i documenti finirà che le coppie di giovani innamorati andranno tutte al cinema, dove i gestori delle sale da decenni controllano i documenti senza difficoltà di sorta. ANSA.IT TROPPI E MOLTO GIOVANI I CONSUMATORI DI ALCOL IN ITALIA Sono troppi e troppo giovani i consumatori di bevande
alcoliche in Italia. Nel nostro Paese sono circa 7 milioni gli italiani che
consumano quantita’ di alcol considerate a rischio e che eccedono le Linee
guida per una sana alimentazione (1-2 bicchieri al giorno di una qualsiasi
bevanda alcolica per le donne, 2-3 bicchieri per gli uomini) (*). L’eccesso di
alcol, secondo l’Istituto Superiore di Sanita’, riguarda anche i giovani: i
dati parlano di circa 800.000 adolescenti al di sotto dei 16 anni che consumano
alcolici prediligendo birra, aperitivi alcolici e superalcolici. L’Italia ha in Europa anche il record dell’iniziazione
all’uso di alcol: tra gli 11 ed i 12 anni, rispetto alla media europea che e’
di 14 anni. Ed e’ anche nella fasce piu’ giovanili (14-17 anni e 18-24 anni)
che si registrano gli unici incrementi nel numero di consumatori e consumatrici
di bevande alcoliche fuori pasto. Preoccupazione e necessita’ di attenzione al
fenomeno dell’accresciuto consumo di alcol tra i giovani e’ stata sottolineata
da tempo da medici ed esperti. Secondo i piu’ recenti dati a disposizione del ministero
della Salute piu’ della meta’ delle vittime degli incidenti stradali e’ causata
proprio dall’alcol e in particolare ogni anno, nel nostro Paese, perdono la
vita sulle strade circa 200 giovani, per guida in stato di ebbrezza. L’allarme
riguarda anche il consumo incrociato di sostanze: dal 30 al 49% dei consumatori
di fumo, cannabis, hashish, cocaina o eroina, fanno anche uso di alcol, spesso
per attenuare o accentuare gli effetti introdotti dalle sostanze, ma aumentando
il rischio per la salute. L’allarme e’ stato lanciato recentemente dal responsabile
del Centro di riferimento alcologico presso il Policlinico Umberto I, Mauro
Ceccanti, secondo il quale la maggior parte dei consumatori e’ ignara di come
questo consumo incrociato amplifichi anche il rischio di eventi acuti come
aritmie e fibrillazione atriale, con danni a lungo termine per la salute.
L’alcol viene, dunque, usato insieme ad altre sostanze per attenuare l’effetto
di queste ultime, oppure per rinforzarlo. Per esempio, molti consumatori di
cocaina lo usano contro gli effetti allucinogeni che la droga puo’ causare, in
sostanza lo usano come tranquillante. (*) Nota: non esistono quantità di alcol che non siano considerate a rischio. Naturalmente meno si beve e meno si rischia, pertanto a basse quantità corrisponde un rischio basso. A proposito del consumo delle bevande alcoliche, lo slogan dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è “Less is better”, come dire che meno si beve e meglio è per la salute. TREND ONLINE Finanziaria
- Alcol vietato ai minori: Esercenti pubblici criticano la norma Per gentile
concessione www.helpconsumatori.it - "La necessità di tutelare la salute e la sicurezza
dei giovani non si discute, ma costringere gli esercenti a compiere controlli
anagrafici ad ogni consumazione o acquisto di alcolici rappresenta un problema".
E’ il commento del presidente della Fiepet-Confesercenti (Federazione Italiana
Esercenti Pubblici e Turistici), Ermes Anigoni, al provvedimento inserito in
Finanziaria che impone il divieto di vendita di sostanze alcoliche ai minori di
anni 18 e divieto totale di vendita e somministrazione di sostanze alcoliche
nelle aree di servizio autostradali. Secondo il presidente della federazione "I titolari
di pubblici esercizi hanno sempre svolto un’azione di controllo e filtro
indipendentemente dalla verifica dei documenti di riconoscimento, evitando di
servire un pubblico troppo giovane. Questo provvedimento rischia di sottrarre i
più giovani al controllo diretto degli esercenti, incoraggiando l’impiego di
escamotage o di intermediari per realizzare l’acquisto". (*) "Il rischio, dunque - conclude Anigoni - è che questa
esasperazione delle restrizioni abbia come unico effetto l’aumento di
comportamenti illegali. Sarebbe stato almeno auspicabile una maggiore
elasticità del divieto nella commercializzazione di prodotti alcolici rispetto
a quelli super alcolici". (*) Nota: in passato Beppe Grillo ha utilizzato dei dati sui danni alcol correlati usandoli per il testo di un suo spettacolo a Roma. Invierò al blog di Beppe Grillo le affermazioni del presidente della Fiepet-Confesercenti sulla Finanziaria. Senza modifiche o aggiunte siano adatte per uno spettacolo di cabaret. VIRGILIO NOTIZIE FINANZIARIA/ GIOVANI SOCIALISTI: NO A PROIBIZIONISMO SU
ALCOLICI "Non fa altro che accrescere
appeal della sostanza"
Roma, (Apcom) - "Questa stretta proibizionista sugli
alcolici il governo poteva risparmiarsela". Così Francesco Mosca,
segretario nazionale della Federazione dei Giovani Socialisti, commenta la
norma presente nella finanziaria in merito alla vendita di alcolici. COMUNICATO STAMPA
ADUC DIVIETO DI ACQUISTO ALCOLICI PER I MINORENNI... COME
INCREMENTARE L’ILLEGALITA’... Firenze, - Quando i genitori non riescono a comunicare con
i propri figli, che fanno? Una volta passavano alle mani, oggi per fortuna
molto meno, ma continuano a funzionare i divieti: "questo non devi farlo,
e’ per il tuo bene, se ti pizzico...". Puntualmente tutti i ragazzi al di
sopra di una certa eta’ (essenzialmente sopra i 13-14 anni) fanno quello che i
loro genitori hanno vietato, di nascosto e, in genere, correndo piu’ pericoli
anche perche’ non si confrontano con i genitori sui pro e i contro di certi
comportamenti. Nel nostro caso i genitori si chiamano Stato ma i figli
sono i medesimi. Come lo stesso e’ il metodo e la conseguente reazione dei
ragazzi. Una motivazione di chi si e’ fatto paladino del
provvedimento, come i ministri Livia Turco e Giovanna Melandri, e’ che in
questo modo ci siamo allineati agli altri Paesi europei... e tutti dovrebbero
dire qualcosa del tipo "ah beh, allora...". Peccato che nella
maggiorparte di questi Paesi (Gran Bretagna, Irlanda, Paesi scandinavi, etc...)
dove vigono questi divieti, l’alcolismo -quello minorile in particolare- e’ uno
dei principali problemi sanitari, tutt’altro che in discesa. Quindi il nostro
Paese si e’ allineato al metodo degli altri... dove questo metodo sembra non
funzionare. Bella scelta! Il nostro ministro della Salute riesce a fare
l’Europa unita per incrementare i consumi degli alcolici, ma non fa l’Europa
unita, per esempio, sulla ricerca con le cellule staminali embrionali, sulla liberalizzazione
delle vendite della pillola del giorno dopo, sull’approvazione del farmaco
abortivo RU486... e tante altre cose sanitarie che, in quei Paesi che sono
stati portati ad esempio per l’alcool, fanno invece bene alla salute dei
cittadini: W l’Europa unita, nel peggio!! Possibile che la questione delle droghe illegali (cannabis
soprattutto) non abbia insegnato nulla? Evidentemente si’, visto la continua
illegalita’ di queste sostanze e l’aumento costante dei consumatori. Ed e’ cio’
che accadra’ con le bevande alcoliche, perche’ inasprendo i divieti, i consumi,
tra i minorenni saranno piu’ attraenti, piu’ ricercati e, soprattutto, vissuti
in segreto, clandestinita’, senza confronto con le famiglie e le istituzioni. Noi ovviamente non abbiamo ricette miracolose, ma siccome
con l’alcool ci piace convivere a tutti, riteniamo che si debba e si possa fare
nel modo piu’ gioioso e meno pericoloso: con l’informazione, la conoscenza, la
consapevolezza e il rigore dei divieti dove gia’ ci sono ed e’ giusto che ci
siano (alla guida per esempio). Vincenzo Donvito, presidente Aduc LA PROVINCIA DI CREMONA Incidenti gravi sulle strade «Il
40% causato dall’alcol»
Roma — Il 40% degli incidenti gravi, che ogni anno in Italia causano il decesso di circa 8 mila persone, sono correlati al consumo di alcol. Inoltre, il 50% delle persone fermate dopo un incidente stradale risulta in stato di ebbrezza, e il 66% di queste è composto da bevitori occasionali. I dati fotografano i rischi dell’abuso di alcol tra gli automobilisti, emergenza nei confronti della quale la Finanziaria ha introdotto il divieto di vendita dell’alcol in autostrada. Il ministro della sanità, Livia Turco ha ricordato che in Italia circa 200 giovani ogni anno perdono la vita per guida in stato di ebbrezza. MANTOVA.com In escandescenze al Pronto
Soccorso, denunciato 38enne
Mantova. Un 38enne di nazionalità brasiliana, residente a Mantova, è stato denunciato dopo aver dato in escandescenze ieri sera al pronto soccorso di Mantova. In preda ai fumi dell’alcol, l’uomo ha inveito prima contro il personale medico e poi contro gli agenti della Polizia, intervenuti per riportare la calma. Il 38enne dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. LA PROVINCIA DI CREMONA In bici
con troppo alcol in corpo Cade a terra, 35enne denunciato Denunciato per guida in stato di ebbrezza. La curiosità? Che era in sella a una bicicletta. È accaduto l’altro pomeriggio, in viale Repubblica. A finire nei guai è stato un trentacinquenne residente in città, che tra l’altro nascondeva una pinza da elettricista sotto la camicia ed è stato quindi segnalato alla Procura pure per il «porto ingiustificato» dell’attrezzo. La polizia ha preso in consegna l’uomo attorno alle 19, dopo una rovinosa caduta a terra. E il ciclista ha potuto lasciare gli uffici di pubblica sicurezza di via Macallè, solo una volta smaltita la sbornia. Tutto era iniziato con la telefonata al «113» di un passante. Era stato segnalato un uomo, parecchio agitato, che si stava accanendo sulla porta d’ingresso di un condominio. All’arrivo, gli agenti hanno trovato sul posto l’equipaggio di un’ambulanza, che cercava di prendersi cura del ciclista già finito a terra. Perchè il trentacinquenne, alla vista degli infermieri, ha tentato di allontanarsi. Ma complice il tasso alcolico, è riuscito solo ad inanellare qualche pedalata, prima di perdere l’equilibrio. Per la cronaca, l’uomo ha rifiutato di farsi medicare. TGCOM Oktoberfest, ferito un italiano
Vittima di una rissa,colpito alla
testa
Un commerciante italiano di 34 anni, di cui per ora non è
nota l’identità, è rimasto gravemente ferito in una rissa all’Oktoberfest di
Monaco, sabato sera. Fonti della polizia locale hanno assicurato che il connazionale
è stato ricoverato in una clinica in "condizioni gravi, ma non corre
pericolo di vita". Tutto è scoppiato con un diverbio fra la vittima e un
americano, che è stato arrestato e consegnato alla polizia militare. L’aggressore potrebbe essere quindi un soldato americano,
ma per il momento la notizia non ha trovato conferma. Stando alle prime
ricostruzioni fornite dalla polizia di Monaco, a provocare la rissa in cui è
rimasto ferito gravemente un connazionale sarebbe stato il sospetto americano,
che al momento dell’arresto era in stato di ebbrezza ed è stato già interrogato
più volte dagli inquirenti. (*) La lite ha coinvolto più persone; la polizia non ha ancora
trovato testimoni ed è in cerca di una ragazza che avrebbe assistito alla
scena, hanno spiegato le fonti di Apcom. La polizia sospetta che l’americano
abbia aggredito l’italiano con pugni alla testa e alla gola, e si sia
allontanato dopo aver lasciato la vittima a terra che non si poteva muovere,
con le braccia alzate in segno di vittoria. L’italiano avrebbe riportato
fratture al cranio. (*) Nota: la solita esterofilia di noi italiani. Con tutte le risse che avvengono nel nostro Paese nelle varie sagre, feste e manifestazioni alcoliche, è proprio il caso di andare a farsi picchiare all’estero? L’ADIGE Spini, chiusa la manifestazione della Lega. Lite fra
nomadi sabato sera Nuova questura, esposto del Sap
È bastato qualche passaggio della pattuglia dei carabinieri e della volante della polizia per calmare gli animi di alcune persone un po’ troppo «cariche» di alcol. La festa della birra, organizzata a Spini nel fine settimana dalla Lega nord del Trentino, si è conclusa ieri sera senza particolari problemi. Solo qualche tensione si è verificata sabato sera, verso le 21.30, quando è stato allontanato un gruppetto di nomadi che stavano prendendosi a cazzotti fra di loro. Terminata la zuffa, tutto è tornato come prima. «Quando le forze dell’ordine sono intervenute, il gruppo se ne era già andato - spiega Vittorio Bridi, consigliere comunale della Lega - per il resto la festa è andata bene. In questi casi basta che la polizia o i carabinieri facciano un giro nella zona per farsi vedere e anche gli animi più irrequieti si tranquillizzano». Per gli organizzatori il bilancio della festa è positivo. «Soprattutto sabato abbiamo avuto migliaia di persone, giovani in particolare». Per i residenti nel sobborgo a nord di Trento è stata un’occasione per socializzare e per poter vedere il proprio quartiere in festa. IL GAZZETTINO (VENEZIA) MARTELLAGO Il parroco
minacciato e aggredito da un ubriaco tra gli stand della Sagra del Rosario MARTELLAGO - Ubriaco fradicio, aggredisce il parroco
davanti a centinaia di persone. Serata movimentata, ieri, alla Sagra del
Rosario, al campo sportivo parrocchiale di Martellago. Verso le 20, nel vivo
della festa, un uomo del posto, sulla cinquantina, già noto per essere un tipo
"particolare", visibilmente brillo è entrato negli stand e ha
iniziato il suo "show": ha rovesciato il contenitore dei biglietti della
pesca e se l’è presa con il parroco, don Luigi, che aveva incontrato
all’ingresso. L’ha preso a male parole, perché a suo dire la sagra parrocchiale
andava fatta non in questi giorni ma il 7 ottobre, in cui cade la festività
della Madonna del Rosario, l’ha spintonato più volte e gli ha ordinato di
togliersi gli occhiali, con il chiaro intento di colpirlo in faccia. A questo
punto però il facinoroso è stato bloccato, prima da un cittadino che ha
protetto il sacerdote e poi da altri visitatori della sagra, che lo hanno portato
fuori e tenuto a bada in attesa dell’arrivo dei vigili urbani e dei carabinieri
di Mestre. I quali hanno anche dovuto ammanettarlo, dato che continuava a
sferrare pugni, per poi scortarlo all’ospedale di Mirano, dov’è stato condotto
dall’ambulanza del Suem. Don Luigi comunque ha già fatto sapere che non
sporgerà denuncia. Ma oggi, per la Sagra del Rosario, è in programma il gran finale al campo sportivo parrocchiale di via Friuli. Dalle 10 grande caccia al tesoro per i ragazzi delle medie, con pranzo in stand; dalle 14.30 gara ciclistica ludico sportiva di gincana promossa dall’Uc Martellago; dalle 19 la festa della pizza e alle 23.30 la chiusura della pesca di beneficenza e i fuochi d’artificio. In occasione della festa del santo patrono, oggi, al solito, sarà anche festività civile in tutto il comune: gli uffici municipali e la scuole rimarranno chiusi. IL GAZZETTINO (UDINE) Resistenza, arrestati e poi
liberati tre ragazzi
Un udinese chiama il 112 lamentandosi per degli schiamazzi in via Manin a Udine. Sono le 2.30 e una pattuglia del Radiomobile raggiunge il centro per un controllo. Identifica tre udinesi: A.D.B., 19 anni, panettiere e due studenti, R.A. e M.D.R., anche loro diciannovenni. Sono in evidente stato d’ebbrezza e vengono accompagnati in caserma per la contestazione. È negli uffici di viale Trieste che i ragazzi cominciano a dare in escandescenze, insultati i carabinieri e tentano di colpirli con calci e pugni. Arrestati per resistenza, sono stati liberati ieri mattina dal pm. IL GAZZETTINO (VENEZIA) FAVARO Ubriaco minaccia titolare di un
bar
Ubriaco, minaccia e colpisce con un pugno il titolare di un bar a Favaro. È successo l’altra sera nelle vicinanze di Piazza Pastrello. Un ventottenne già noto alle forze dell’ordine, sotto i fumi dell’alcool, ha aggredito il titolare del bar colpendolo anche con un pugno. Sul posto, allertata dallo stesso titolare, è giunta una Volante che ha riportato la calma. Il giovane è stato sanzionato amministrativamente per ubriachezza. Il gestore si è riservato di querelarlo per minacce e lesioni. IL GAZZETTINO (VENEZIA) 200 controlli, 12 ubriachi alla guida (m.c.) Nuovo servizio di controllo tra i nottambuli nel
Portogruarese, con Carabinieri e Polizia locale in servizio coordinato per
scongiurare le stragi del weekend. Ieri per tutta la notte i Carabinieri di
Villanova di Fossalta di Portogruaro con i militari della Compagnia di
Portogruaro e le unita cinofile del Nucleo Carabinieri di Torreglia affiancati
da 3 agenti della Polizia locale di Portogruaro agli ordini del Comandante
Roberto Colussi, hanno controllato oltre 20
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