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Rassegna stampa Alcol e guida del 16 ottobre 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL GAZZETTINO (Treviso)

Ombralonga. Diecimila in osteria, dramma sui treni

Molti gli arrivi da fuori regione che hanno fatto collassare il traffico sul Put e sulle vie di comunicazione con Venezia

Due svenimenti in treno per gli effetti dell’alcool ed è stato il caos: i reduci dall’Ombralonga hanno fermato il convoglio coi freni d’emergenza e si sono sparpagliati sui binari, di fatto bloccando tutta la linea tra Venezia e Udine. L’epilogo, per la manifestazione trevigiana, è stato il peggiore. Le prime avvisaglie si erano avute già alle 14, quando nel capoluogo si erano riversati, in treno, circa 3000 partecipanti: troppi, molti più di quanti ne erano stati previsti. Già in quella fase, la Polfer ha iniziato ad avvisare i responsabili di Trenitalia sull’inadeguatezza dei pochi convogli previsti per il ritorno dall’Ombralonga, verso le 19. Se la tratta verso Castelfranco era stata potenziata, non così quella verso Venezia. Proprio lungo quest’ultima, nel convoglio in partenza da Treviso verso Mestre alle 19.10, s’è scatenato l’inferno: all’altezza di Borgo Mestre, in corrispondenza della tangenziale, sul treno due giovani sono svenuti per gli effetti delle troppe "ombre". Qualcuno ha chiamato il Suem, altri la Polfer, altri hanno pensato bene di tirare il freno d’emergenza. Le porte, come accade in questi casi, si sono aperte da ambo i lati del treno, e i passeggeri, in gran parte ubriachi, si sono riversati sui binari. Per ragioni di sicurezza, i convogli in arrivo da Mestre e da Udine sono stati bloccati, dato che la gente sui binari non consentiva di ripartire in sicurezza. Che fare? La soluzione saggia ed immediata l’ha trovata il dirigente della Rete Ferroviaria, che ha fatto mandare a Borgo Mestre un pullman a caricare alcuni viaggiatori per "alleggerire" gli stracarichi vagoni del treno. Che è ripartito: ma a Preganziol il copione è stato lo stesso, forse ad opera di qualche buontempone che ha tirato il freno d’emergenza. Tutte le porte aperte, tutti i viaggiatori (ubriachi) sui binari, treni bloccati. Gli agenti della Polfer hanno ripristinato l’ordine, ma le proteste da parte dei viaggiatori "normali", cioè non reduci dall’Ombralonga, sono state inevitabili, anche perchè molti bambini erano pigiati nelle poche carrozze. Cosicchè a molti è stato chiesto di scendere e di prendere i treni successivi (in ritardo). Un problema, questo della scarsità della risposta offerta da Trenitalia ad una manifestazione a così ampia partecipazione, che ha innescato ovvie polemiche cui hanno tentato di far fronte gli agenti della Polfer che, a dire il vero, già dal primo pomeriggio avevano segnalato la scarsità di corse previste per i rientri dall’Ombralonga.

Nel corso della giornata erano stati ricoverati in tre per coma etilico; quindici portati in Pronto Soccorso con sintomi di media gravità. Questa è stata l’Ombralonga per la Croce rossa e i volontari della protezione civile; le postazioni della Croce rossa allestite in piazza Indipendenza e piazza Pola hanno soccorso 25 persone che si sono sentite male. «E andata meglio dell’anno scorso - spiega Loris Colmaor, responsabile della Protezione civile del Comune - in giro c’era meno gente ubriaca. Si poteva dialogare anche con chi aveva bevuto troppo». A dare una mano alle forze dell’ordine e ai 40 agenti della polizia municipale ieri c’erano anche più di una settantina di volontari. La manifestazione ha convogliato in città ben oltre 10 mila persone; il loro esodo ha mandato completamente in tilt anche il traffico sul put dopo le 19.

Finita la marcia delle ombre per terra rimane una pattumiera a cielo aperto: carte, piatti di plastica schegge di bicchieri. In piazza dei Signori, piazza Pola e piazzetta monte di Pietà i punti più critici. E sotto i portici di piazza dei Signori, in via Pescheria, in vicolo Barberia e in piazza Pola tracce di vomito. Sotto i Soffioni le epigrafi sono state strappate, gettate a terra e calpestate tra i piatti di plastica.

Sul versante "buono" dell’iniziativa, l’Ombralonga unisce l’Italia e L’Europa. La "marcia non competitiva tra osterie" più famosa dello stivale ha richiamato ieri in città migliaia di "foresti". I partecipanti da fuori porta arrivati fin dall’apertura della manifestazione, iniziata un po’ sotto tono ieri mattina alle 11, sembrano aver premiato il vino della Marca. Per partecipare al "tour del goto" nei 41 locali e osterie che hanno aderito all’evento, sono arrivati in pullman dalla Toscana, Emilia Romagna, Friuli e Piemonte. La faccia del prosindaco Gentilini con in testa il capello da alpino era stampata sulle magliette "a tema" più curiose ideate e indossate da qualche gruppo, con tanto di scritta rubata al logo della Provincia: "Ombralonga, se la vedi ti innamori". In qualche caso la provenienza dei partecipanti stampata sulle T shirt non poteva lasciare, è proprio il caso di dire, ombra di dubbio: «Orgoglioso de essare italian, trevisan, imbriago e da Godego», e quello che si leggeva sulla maglietta color vinaccia di una compagnia di Castello di Godego. Di traverso a molti sembra essere andato il prezzo dell’ombra. Da un euro e cinquanta a due euro per un bicchiere mezzo vuoto: «Le ombre costano troppo - si lamentano i partecipanti - ma forse per questo la gente berrà meno».

Serena Masetto


L’ARENA

«I giovani e l’abuso di alcol sono un problema drammatico In discoteca molti ubriachi»

Antonio Rizza, 55 anni, agente pubblicitario, è al bar caffè Mokarabia, intento nella lettura de L’Arena.
Governo a caccia di evasori: sono 55 le misure fiscali decise con questa Finanziaria. Crede che sia una scelta valida?
«Questa Finanziaria va ad indebolire ulteriormente il ceto medio basso con una tassazione sfavorevole, tutto al contrario di quanto si vorrebbe far credere. L’evasione fiscale poi a mio avviso è certo uno dei punti fondamentali da risolvere per sanare l’economia: ma toccando i grossi evasori, non chi non fa lo scontrino qualche volta. Sono avvocati, notai e dentisti quelli che evadono. E infatti se uno accetta di pagare in nero, ecco lo sconto del 20 per cento».
Allarme alcol, soprattutto per i giovani.
«Sono astemio, non frequento quindi locali in cui si va per bere ma anche così mi rendo conto che la maggior parte dei giovani beve davvero molto e probabilmente male. Frequento locali da ballo ed è lì che vedo spesso come ad una certa ora i giovani siano quasi tutti ubriachi».
Pianeta sanità: che esperienza ha lei in merito?
«La Sanità purtroppo funziona male, non nel senso che non ti sappiano prestare le cure necessarie, ma in quanto non è affatto gratuita. Ho avuto più di una esperienza di ticket salati: decisamente troppo per poter dire che esiste davvero un’assistenza pubblica gratuita. Per esempio di recente mi sono rotto una gamba e tra una visita e l’altra ho finito per pagare mille euro di ticket: una cifra che per il ceto basso è improponibile, ma che poi alla fine è alta anche per il ceto medio. Io credo che per chi ha un reddito basso i servizi sanitari dovrebbero davvero essere gratuiti».
Passiamo allo sport. Lei è tifoso?
«Si lo sono del Milan e purtroppo questi non sono certo bei tempi per la squadra. Comunque se devo essere sincero il mio primo pensiero non è tanto quello del miglioramento della squadra in sé, quanto quello di arrivare ad un calcio pulito, cosa che in Italia non esiste non solo oggi, ma che non c’era neppure in passato, perché "calciopoli" non è certo una novità degli ultimi anni. È solo l’emergere di un sistema che dura da sempre, ma cui sarebbe ora di porre fine davvero. Soprattutto per ripetto di chi ancora resta tifoso». (a.g.)


IL MATTINO

La «Uno» andava a cento all’ora

SALVATORE PIGNATARO L’auto di Andrea Natale, la Fiat Uno che è piombata addosso a Rosa Marra e al piccolo Michele Di Paolo, viaggiava ad una velocità superiore ai cento orari. Una velocità proibita in una strada urbana come via Appia a Torella dei lombardi. I carabinieri della Compagnia di Montella, coordinati dal capitano Saccone, hanno effettuato ieri altri rilievi per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. L’auto era in frenata (Natale ha dichiarato di aver perso il controllo della vettura prima della curva e, istintivamente, di aver pigiato il pedale del freno e sulla carreggiata ci sono i segni lasciati dai pneumatici) e ha urtato la Fiat Uno di Rosa Marra parcheggiata sul lato della strada con la marcia inserita e il freno a mano tirato. L’urto ha spostato la vettura ferma di ben dieci metri, spedendola vicino ad un palo. Questi elementi avvalorano le testimonianze rese da alcuni passanti che hanno riferito di aver notato l’alta velocità dell’auto di Natale. Nell’impatto anche Andrea Natale ha riportato un trauma alla testa. Il giovane 24enne di Nusco è rimasto chiuso nella sua vettura attorno alla quale si sono subito portate numerose persone intenzionate ad aggredirlo. I carabinieri l’hanno poi prelevato e trasportato prima in ospedale, dove è stato sottoposto al test alcolico, e poi in caserma per l’interrogatorio. Il giovane, come si sa, è risultato in stato di ebbrezza. Da qui la denuncia per omicidio colposo, tentato omicidio e guida in stato di ebbrezza. Andrea Natale vive a casa dei genitori. In passato aveva tentato di trovare lavoro anche all’estero ma poi era ritornato a Torella dove i familiari gestiscono un’attività commerciale. Attualmente non lavora. Sabato pomeriggio, dopo aver bevuto alcolici si è messo alla guida dell’auto per fare un giro. Poi la tragedia in via Appia.


IL GIORNALE DI VICENZA

Automobilista indisciplinato ieri pomeriggio a S. Pio X
Centra tre macchine Fugge, ma è preso

Striscia una prima autovettura. Fa finta di volere compilare la constatazione amichevole, invece fugge, inseguito a piedi dal danneggiato. Poi taglia uno stop, centra una seconda macchina, la cui conducente finisce all’ospedale, e una terza automobile viene coinvolta nella carambola, con una seconda guidatrice ferita, sebbene in maniera non lieve.
È la sintesi del fatto avvenuto ieri pomeriggio tra le 15.20 e le 15.30 nel quartiere di San Pio X a causa di un automobilista romeno - pare su di giri per l’alcol -, bloccato dopo l’inseguimento da una pattuglia delle volanti vicino alla questura, dieci minuti dopo i tre incidenti che hanno creato qualche apprensione. Carabinieri e polizia, che hanno agito di concerto, stavano valutando nel tardo pomeriggio la posizione del rumeno perché aveva commesso una presunta omissione di soccorso, punibile, nei casi più gravi, anche con l’arresto. Quanto meno sarà denunciato.
Tutto ha avuto inizio quando lo straniero al volante di un’Alfa 156, all’altezza dell’incrocio tra le vie Rumor e Gamba non si è reso conto della presenza della Fiat Punto guidata da Pietro Merlo, 40 anni, che è stata strisciata.
Merlo è sceso dalle vettura convinto di potere raggiungere l’accordo con l’altro automobilista, anche perché lo straniero è sceso dall’Alfa 156. Tuttavia, dopo avere dato uno sbirciatina alla Punto e avere giudicato non grave la strisciata sulla Uno, incurante delle legittime rimostranze del proprietario, dopo avere fatto finta di prendere i documenti è risalito sulla 156 e si è allontanato.
Merlo, ovviamente, si è lanciato all’inseguimento anche se a piedi per leggere almeno i numeri di targa. Cosa che ha fatto e li ha trasmessi col telefonino alla centrale del 112.
Intanto, l’Alfa guidata dal romeno dopo avere percorso via Rumor ed essere sbucata in via Fabiani, ha urtato la Peugeot condotta da una donna, la quale, rimasta ferita, è stata soccorsa dopo qualche minuto da un’ambulanza del Suem.
In seguito a questo secondo scontro, la Peugeot è rimbalzata ed è andata a urtare una Fiat Bravo, provocando comunque danni non gravi, anche se una seconda donna è rimasta contusa.
Pertanto, mentre i sanitari del 118 soccorrevano le guidatrici di Peugeot e Fiat, il romeno al volante della 156 targata CT 546 BS, si allontanava, fuggendo, per la seconda volta in direzione di via Quadri.
Scattava l’allarme anche al 113 e, intorno alle 15.45, una pattuglia delle volanti della questura intercettava la vettura segnalata in via Battaglione Framarin. Per il romeno era la fine della corsa. La polizia lo consegnava ai militari del tenente Blasutig che lo accompagnavano in caserma per gli accertamenti giudiziari


ASAPS

Sbirri pikkiati, alcol protagonista: gli ultimi due episodi, tutti alcolcorrelati.
A Verona 50enne aggredisce i vigili che volevano fargli l’etilometro. A Orvieto, scena analoga con la volante. Agenti feriti
Segnalate episodi all’indirizzo email sbirripikkiati@libero.it

Due episodi, uno segnalato in redazione dalla Polizia Municipale di Verona, ed uno rilevato dal quotidiano telematico Orvieto Sì. Il primo: la Polizia Municipale di Verona è impegnata in un servizio notturno, quando vedono sopraggiungere una Citroen Bx a forte velocità. Si alza la paletta, ma l’auto scarta e scappa. Un breve inseguimento si conclude con il blocco del fuggitivo, che al primo alito tradisce le proprie condizioni: si tratta di un pregiudicato 50enne, ubriaco, con diversi precedenti per guida in stato di ebbrezza. Anche stavolta è ubriaco. Gli agenti azionano l’etilometro, ma lui traccheggia. Cerca di convincere i poliziotti municipali a non essere così fiscali, ma quando vede il boccaglio dell’apparecchio avvicinarsi, si scatena. Colpisce a freddo un agente con un diretto in pieno viso e poi tenta di colpire a testate il collega. Viene bloccato dopo una furiosa colluttazione, nel corso della quale gli agenti operanti ed i rinforzi restano feriti. Scattano le manette e viene caricato a forza su un’auto munita di parete divisoria, come le Marea della Volante. Finisce in cella con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni e guida in stato di ebbrezza. Il valore rilevato è risultato superiore di tre volte rispetto a quanto stabilito dalla legge. Le cose non sono andate meglio ad Orvieto, dove un ubriaco uscito di strada, anch’esso 50 anni di età e una lunga sfilza di precedenti, non ha gradito l’intervento degli agenti del commissariato. I poliziotti, che gli avevano chiesto i documenti, sono stati presi a calci e pugni, e solo dopo un lungo parapiglia si è calmato. È stato denunciato per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni e per guida in stato di ebbrezza.


IL GIORNALE DI VICENZA

Uno straniero è stato protagonista sabato mattina di un movimentato episodio all’interno di due bar del capoluogo
Fa il diavolo a quattro. Arrestato dalla polizia
Una volta in questura si è sdraiato per terra e per due ore non si è più mosso dal pavimento

Ha fatto il diavolo a quattro in centro città prima di essere arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni ai danni di una pattuglia delle volanti

L’immigrato slavo Trifun Ivanoski, 43 anni, domiciliato in città, è stato protagonista l’altro giorno di un movimentato episodio intorno alle 10.30 in contrà Santa Lucia al bar Pitanta, dov’ è stato chiesto l’intervento della polizia a causa del suo comportamento maleducato. Sia nei confronti dei clienti che del proprietario e di un poliziotto in borghese che si era qualificato.
Il prologo era avvenuto ancora alle 8.30 in un locale vicino allo Stadio, quando Ivanoski, già carburato, ha cominciato a inveire nei confronti delle persone. È stato chiesto anche in questo caso l’intervento della polizia, ma lui si era subito allontanato.
Lo straniero ha quindi camminato verso il centro storico, fermandosi in contrà Santa Lucia dove ha usato lo stesso trattamento anche nei confronti degli avventori del bar Pitanta. Il titolare, con gentilezza, gli ha chiesto di moderare i toni, ma la risposta è stata da codice penale. Infatti si è scagliato contro lo stesso, offendendolo. Non contento, quando gli è stato intimato di uscire, ha cominciato a urlare:« Ho affrontato la dittatura comunista, figuratevi se ho paura di voi». Insomma, scene di ordinaria ubriachezza.
Intanto, nel bar c’era un poliziotto in borghese, il quale si è qualificato intimandogli di moderare i toni, perchè stava disturbando tutti, ma Ivanoski ha fatto orecchie da mercante.
Il clou è avvenuto pochi minuti più tardi quando è arrivata la prima pattuglia delle volanti. Allorchè gli è stato chiesto di mostrare i documenti, l’uomo ha inveito ancora di più, quindi ha cominciato a scalciare uno dei poliziotti. Un atteggiamento sempre più violento e inconsulto, condito di frasi perlopiù sensa senso, che gli è costato alla fine le manette.
Ma il personale show di Ivanoski non si era ancora concluso. Infatti, una volta arrivato negli uffici della questura in viale Mazzini, è andata in scena la sua forma di resistenza passiva. Si è buttato per terra e non c’è stato verso di smuoverlo da lì. L’alternativa era che i poliziotti del commissario Loris Cecchetto ingaggiassero una colluttazione che avrebbe trasformato l’ufficio in un ring.
Invece, si è optato per una strategia più soft e si è aspettato che la sbornia di Ivanoski calasse per avere ragione di lui. Morale, l’immigrato è rimasto per due ore sdraiato sul pavimento della questura, prima di essere finalmente convinto a desistere dal suo assurdo atteggiamento ed è stato quindi trasferito al san Pio X in attesa del processo per direttissima che si celebra questa mattina in tribunale.


IL GAZZETTINO (Venezia)

Calle Legrenzi si è trasformata per un’ora in un vero e ...

Calle Legrenzi si è trasformata per un’ora in un vero e proprio Bronx. È successo l’altra sera, quando erano da poco passate le 22.30 in pieno centro a Mestre. Protagonisti della maxi rissa quindici giovani militari francesi che evidentemente avevano deciso di festeggiare la trasferta in Italia (per partecipare ad una cerimonia) alzando il gomito in un bar che sorge vicino a Piazza Ferretto.

I militari, tutti di età compresa tra i 20 e i 23 anni, sembra dunque abbiano passato la serata esagerando con gli alcolici e prendendosela con due coetanei, provenienti dall’ex yugoslavia. Non è ben chiaro, come sottolineano i dirigenti delle Volanti, se lo scontro sia nato, almeno a livello verbale, all’interno del locale e sia proseguito fuori quando i due giovani extracomunitari, una volta usciti dal bar, sono saliti in macchina per rincasare.

Fattostà che nel giro di qualche secondo è scoppiato un vero finimondo.

Il gruppo di militari ha leteralmente aggredito i due giovani dell’ex Yugoslavia che hanno tentato invano di difendersi ricevendo una serie impressionante di calci e pugni.

L’allarme alle Volanti è stato dato dal gestore del bar che ha assistito alla scena assieme ad altri clienti e ad alcune persone che transitavano nella zona, spaventate per quanto stava accadendo.

Sul posto sono giunte immediatamente le Volanti della Questura di Venezia e i Carabinieri di Mestre che hanno avuto il loro bel daffare per riportare la calma ma soprattutto per individuare e bloccare gli autori dell’aggressione.

Alla vista degli agenti, infatti, i quindici militari francesi si sono dati alla fuga; quattro di loro, non paghi, si sono scagliati anche contro i poliziotti venendo arrestati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale dopo aver colpito gli stessi agenti con calci e pugni.

I quattro, in preda ai fumi dell’alcol, sono stati trasferiti nelle carceri di Santa Maria Maggiore a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Gli altri undici invece sono riusciti a fuggire facendo perdere le loro tracce. La peggio l’hanno avuta però i due giovani dell’ex Yugoslavia trasportati al Pronto Soccosro dell’Umberto I dove gli sono state prestate le cure del caso.Entrambi presentavano uan serie di escoriazioni, botte ed ecchimosi varie un po’ in tutto il corpo. Sono stati comunque dimessi dopo le cure con una prognosi di 15 giorni.

Stefano Babato


BRESCIA OGGI

Controlli «antistragi del sabato sera» a Coccaglio: accertamenti della stradale su 98 automobilisti
Ubriachi al volante: stop a 8 donne e 16 uomini

Ogni sabato notte la polizia stradale effettua i controlli «antistragi del sabato sera», ma gli automobilisti bresciani, pur sapendolo, continuano a farsi cogliere in fallo. Anche l’altra notte un quarto degli automobilisti fermati avevano alzato troppo il gomito.
I controlli, effettuati dai distaccamenti della stradale di Iseo, Chiari e Montichiari erano a Coccaglio. Gi agenti hanno fermato 98 veicoli e controllato il tasso alcolico di chi stava al volante. L’etilometro non ha dato scampo a 24 automobilisti: per loro ritiro della patente e denuncia penale per guida in stato di ebbrezza. Dei 24 automobilisti non totalmente sobri ben 8 erano donne, praticamente un terzo. Tutti e 24 avevano un tasso alcolemico superiore a 0,80 (il limite previsto dalla legge consente di avere una percentuale di alcol di 0,50). La stradale ha anche ritirato l’auto a chi non aveva nessuno a cui affidarla, altri automobilisti sono stati costretti a cederla a qualche amico che non aveva esagerato con birra, vino e superalcolici. I controlli verranno ripetuti anche il prossimo fine settimana. Chi esce sabato prossimo è avvisato: l’etilometro non concede sconti.w.p.


CORRIERE DI COMO

Molesta ragazza Ubriaco in cella

m.pros.) Aggredita, molestata. Presa di mira da un ubriaco. Attimi di terrore, nella notte tra sabato e domenica, per una ragazza che rientrava a casa dopo aver trascorso alcune ore con gli amici.
È accaduto a Mozzate, in piazza Einaudi, intorno alle 3.30. Un uomo di 38 anni, residente a Varese, ha avvicinato la ragazza. Le ha rivolto pesanti apprezzamenti, giungendo poi ad aggredirla. La vittima è riuscita a dare l’allarme al 112. Una pattuglia di carabinieri, poco distante, si è precipitata sul posto. Per l’aggressore sono scattate le manette.
L’accusa è di violenza sessuale, reato in cui rientrano anche le molestie. Il 38enne, al momento dell’arresto, era in evidente stato d’ebbrezza. Non è ancora chiaro dove avesse a sua volta trascorso la serata. Di certo, quando ha molestato la ragazza, era solo. Anche i carabinieri, in caserma, hanno avuto molto da fare per placare l’agitazione dell’uomo, che è rimasto per lungo tempo in preda ai fumi dell’alcol.


IL SOLE24ORE

Con velocità e alcol addio a 20 punti

ITALIA OGGI

Arriva l’auto che non si avvia se il guidatore è ubriaco


© asaps.it
Martedì, 17 Ottobre 2006
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