Quattro
agenti del comando provinciale della Polizia Stradale erano
stati accusati di poca prudenza e perizia in occasione di un
incidente mortale, che si era verificato, all’uscita della galleria
San Nicola, sulla corsia Palermo - Catania il 25 aprile del
2002. Infatti quel giorno, a causa della forte grandinata, un’Opel
Astra, guidata dal palermitano Giuseppe Cocilovo, sbandava ed
andava a sbattere contro una macchina della polizia che si trovava,
per il controllo, sulla corsia di emergenza. Nell’urto Giuseppe
Cocilovo riportava delle ferite tali, che decedeva subito dopo.
L’ipotesi accusatoria nei confronti di Salvatore Battaglia,
Vincenzo Caruso, Vito Roberto Marino e Maria Rita Marotta era
quella di concorso in omicidio colposo per non avere agito in
occasione dell’incidente con la dovuta diligenza. In quel momento
nella zona si era abbattuta una violenta gradinata. L’incidente
probatorio, ammesso dal gip Francesca Cercone, ha consentito
di ricostruire tutte le fasi del sinistro e di valutare se esistevano
ipotesi di reato. I difensori dei quattro imputati, Gaetano
Cantaro e Mauro Di Natale del foro di Enna ed Antonino Buffa
del foro di Marsala hanno chiesto che i propri assistiti fossero
giudicati con il rito abbreviato. Nel corso del dibattimento
il procuratore Salvatore Cardinale, che ha rappresentato la
pubblica accusa, ha chiesto l’assoluzione dei quattro imputati
ed ovviamente i difensori si sono associati alla richiesta,
mentre il difensore della parte civile, Massimo Motisi del foto
di Palermo ha chiesto di affermare la penale responsabilità
degli imputati. Il gip Francesca Cercone, subito dopo la discussione
in camera di consiglio, ha assolto con formula piena Roberto
Vito Marino e Maria Rita Marotta perché il fatto non
costituisce reato, Salvatore Battaglia e Vincenzo Caruso perché
il fatto non sussiste.