Foto Coraggio – Archivio Asaps
(ASAPS) – Svolta nelle indagini sui responsabili del lancio di un masso dal cavalcavia di Salboro sulla tangenziale est. A dare un giro di vite all’inchiesta sarebbero state le informazioni fornite da alcuni testimoni concordi nell’aver visto un’auto scura ferma per alcuni minuti sul ponte. Da questa sarebbe sceso un uomo sulla trentina che poi si sporse dal parapetto con le braccia lasciando cadere il sasso. Sasso che colpì il bagagliaio dell’Alfa 156 di servizio dei due agenti della Polizia Municipale. I fatti risalgono all’agosto 2005 quando durante un normale controllo con l’autovelox i due si videro piombare vicino il macigno. Infatti, stavano sistemando l’apparecchiatura elettronica per il controllo della velocità a due passi dall’Alfa 156 parcheggiata sotto al ponte di via Salboro, in corso Primo Maggio. Fortunatamente venne colpita solo l’auto e gli agenti ne uscirono illesi. Nella provincia di Padova quello non fu l’unico episodio di violenza nei confronti della Polizia Municipale. Solo qualche mese prima nella primavera dello stesso anno, esplose il caso di “biglia-bomber” che sparava “pallini” di acciaio cromato del diametro di 9 millimetri contro le pattuglie in servizio con il telesar. Fortunatamente anche in quel caso non si ebbero conseguenze tragiche: una sfondò il parabrezza dell’auto di servizio, la seconda rimbalzò senza danni sul giubbotto di un agente e la terza provocò una ferita lacero contusa al collo di un “vigile”. Un episodio che ad oggi è ancora impunito. (ASAPS) |
|
|
© asaps.it |