(ASAPS) – Una madre che mente alle forze dell’ordine per difendere il proprio figlio non è punibile. A stabilirlo è stata la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione che ha annullato la condanna per favoreggiamento personale, inflitta dal Tribunale di Udine a una donna che aveva fornito una falsa testimonianza ai carabinieri per tutelare il figlio accusato di concorso in ricettazione. Secondo la Cassazione la condotta della madre non è punibile perché determinata dalla volontà di evitare al figlio le gravi conseguenze sulla libertà e sull’onore derivate dall’accertamento della sua colpevolezza. (ASAPS) |
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LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE FATTO Con
sentenza in data 17/12/2004 il GUP del tribunale di Udine applicava ex art. 444
c.p.p., a H.M. la pena di mesi due di reclusione per il delitto di cui all’art.
378 c.p. DIRITTO Il
ricorso è fondato. Come,
invero, risulta in atti, H.C., accusato di concorso nel delitto di
ricettazione, in relazione al quale furono rese ai carabinieri le dichiarazioni
false e reticenti che hanno dato luogo al presente procedimento, è figlio della
prevenuta. P.Q.M. Visti
gli artt. 615 e 620, annulla la sentenza impugnata senza rinvio, trattandosi di
persona non punibile ai sensi dell’art. 384, co. 1, c.p. Roma,
10 mag. 2006. Depositata
in Cancelleria il 6 settembre 2006. |
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