ASAPS Guida in stato di ebbrezza, avanti la confusione… Da un articolo di giornale, il polso di quanta incertezza
c’è in Italia in materia di circolazione stradale (e di sicurezza…) Da “Sanremo News” Prima di commentare, facciamo una
precisazione: non ce l’abbiamo con nessuno. Né con l’articolista, che
evidentemente non mastica appieno il linguaggio giuridico, ma che giustamente
racconta il fatto di cronaca, né con l’ebbro, che fa il suo interesse, né con
l’avvocato, che per farla passar liscia al proprio cliente deve tentarle tutte.
Anche render pubblica, forse, la causa che lo vede difendere un giovane
accusato di guida in stato di ebbrezza. Imperia: bere una birra non
basterebbe per essere ubriachi Potrebbe non essere
più sufficiente per condannare, in sede penale, un automobilista che, dopo aver
bevuto una birra, ha visto l’etilometro superare i normali parametri, fissati a
0,50 mg. Dovrà, invece, essere necessario verificare altri parametri, in modo
da provare l’idoneità alla guida e l’eventuale pericolosità dell’automobilista
stesso. Si tratta di una serie di presupposti a cui è arrivato l’avvocato
imperiese Mario Leone, che ha chiesto l’assoluzione di un giovane 24enne che,
durante il controllo effettuato con l’etilometro dai Carabinieri, aveva 1,88 mg
di tasso alcolico. In quel caso i Carabinieri sequestrarono la patente del
giovane, poi affidato ad un amico che viaggiava al suo fianco, che lo
accompagnò a casa. Il 24enne, però, ha dichiarato al giudice monocratico che,
in quell’occasione, aveva bevuto solo una birra e che, sia lui che l’amico non
erano ubriachi, malgrado il tasso alcolico. L’avvocato Leone, quindi, dopo
essersi appellato ad alcune sentenze del tribunale, ha evidenziato come non
basterebbe superare i limiti per essere considerato pericoloso. Secondo
l’avvocato la pericolosità ci sarebbe nel caso in cui l’automobilista procede a
zigzag o altro, ma in questo caso non è avvenuto. Il giudice, Claudia Ardoino
ha ammesso la testimonianza, aggiornando il processo al 22 gennaio prossimo per
le conclusioni. Il commento (promemoria
scientifico per tutti, anche per l’avvocato) Come avete letto, l’avvocato sostiene che il proprio
cliente – che ha evidenziato un tasso alcolemico di 1,88 g/l – era
perfettamente in grado di guidare, e che avendo bevuto solo una birra, non ci
sarebbe stato nessun pericolo. Noi non vogliamo portare il dibattimento fuori
dell’aula del tribunale, però qualcuno sì, e noi accettiamo la provocazione. Ci
sono due bugie di fondo, oltre ad alcune inesattezze: una la dice proprio
l’ebbro, quando sostiene di aver bevuto una sola birra. Forse la birra era in
un boccale di 5 litri, oppure abbiamo a che fare con l’organismo di un bambino
di 5 anni. Le ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in perfetta
sintonia con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), hanno dimostrato che
un uomo normale deve berne almeno 3, di birre – e parliamo di boccali da 330 ml
– per raggiungere la soglia di ebrietà (0,5 g/l) e mantenerla per un certo
periodo di tempo. Altro che una, caro avvocato: il cliente si deve essere dato
davvero da fare per superare di 3 volte il limite massimo previsto dalla legge,
che non è solo italiano, ma che è di molti paesi occidentali. In molti altri il
limite è assai più basso o addirittura è vietato associare alcol alla guida. In
ogni caso, già a 0,2 g/l, è rilevato dagli scienziati il primo segno di
cedimento. Si abbassa la percezione di rischio ed anche i riflessi sono
lievemente disturbati. A 0,4 g/l, invece, le capacità di vigilanza e di
elaborazione mentale rallentano bruscamente; le percezioni ed i movimenti, o le
manovre, vengono eseguiti bruscamente con difficoltà di coordinazione. Lorenzo Borselli LA STAMPA (Specchio dei tempi ) Due lettori ci scrivono: “Io e mio marito, tranquilli cinquantenni con un’attività commerciale
a Torino e due figli, abbiamo trascorso le ferie a Finale Ligure. Il 13 di
agosto scorso, a mezzanotte, tornavamo a casa dopo una cena da amici. Cinque
minuti di auto, interrotti dall’alt di una pattuglia della Polizia Municipale.
Nessuna infrazione o eccesso di velocità, solo il controllo di rito dei
documenti e, a sorpresa, la prova con l’etilometro cui mio marito, sobrio e
incredulo, si è sottoposto di buon grado. “Il limite consentito è 0,50 e lui
aveva 0,51! Risultato: ritiro della patente fino a fine agosto, 10 punti in
meno, controllo con visita medica entro sessanta gg (32 euro) analisi sangue
(170 euro). Non è finita, gli è stato chiesto di nominare un avvocato, forse
dovrà subire un processo penale! “Siamo il paese dell’indulto, con ladri e
delinquenti in circolazione e le lamentele degli amministratori pubblici per la
carenza di forze dell’ordine. “ A Finale questa estate erano impegnate a
trattare da semialcolizzato mio marito, per due bicchieri di vino e un amaro, a
cena da amici.” Seguono firme LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BRINDISI) Inchiesta Appare concreto
l’ipotesi che possa esserci perfino un’attività illegale dietro questa nuova
normativa I minorenni diventeranno astemi
per... legge
La decisione di innalzare a 18
anni l’età per l’acquisto di alcolici fa discutere giovani e commercianti Minorenni, astemi... per legge. Fra le novità più
importanti introdotte dalla recente Finanziaria, un posto di rilievo occupa
sicuramente la scelta di elevare da 16 a 18 anni l’età minima per l’acquisto di
alcolici, con annessa previsione di sanzione da 3 a 6mila euro per chi vende
simili bevande ai minorenni. I più scontenti, sotto quest’aspetto - oltre
naturalmente ai giovani spesso propensi... ad alzare il gomito - appaiono gli
esercenti di bar, ristoranti ed altri locali pubblici dove si somministrano
birre e altri prodotti alcolici. A farsi portavoce del loro malumore e
disappunto è il presidente provinciale della Fiepet-Confesercenti di Brindisi:
«Premesso - dichiara Antonio D’Amore - che la necessità di tutelare la salute e
la sicurezza dei giovani non è neppure da mettere in discussione, voglio
comunque sottolineare che la disposizione contenuta nella Finanziaria, nella
sua interpretazione letterale, costringe in pratica gli esercenti a compiere
controlli anagrafici ad ogni consumazione o acquisto di alcolici, ponendo in
tal modo seri problemi alla loro attività». «E’ infatti nostra opinione -
prosegue - che trasformare i titolari di pubblici esercizi in sceriffi e
sostituirli agli organi deputati al controllo non possa far altro che
esasperare all’eccesso gli animi e caricare di responsabilità gli operatori del
settore, i quali hanno sempre svolto una funzione di controllo e di filtro,
indipendentemente dalla verifica dei documenti di riconoscimento, evitando di
servire alcolici ad un pubblico troppo giovane». (*) E’ sufficiente, insomma,
una... rapida occhiata per rendersi conto di chi rientra nel divieto, senza
bisogno di un riscontro pratico, attraverso il controllo specifico dei
documenti: «Fra l’altro - sottolinea ancora D’Amore - così il rischio concreto
diventa che le restrizioni finiscano con l’ottenere come unico risultato
l’aumento di comportamenti illegali, sottraendo i più giovani al controllo
diretto degli esercenti ed incoraggiando, al contempo, l’impiego di escamotage
(quale ad esempio l’utilizzo di intermediari compiacenti) per aggirare il
divieto e per arrivare, al contrario, all’acquisto di bevande alcoliche». «Ancora
una volta - conclude il presidente provinciale di Fiepet-Confersecenti - come
del resto già accaduto più volte in passato, lo Stato ha manifestato la propria
incapacità di assolvere al ruolo di controllo suo proprio o di sue strutture
subalterne, attribuendo tale funzione agli operatori e minacciandoli di gravi
sanzioni in caso di inadempimento o di semplice errore». In definitiva, dunque,
il giro di vite sull’alcol ai minorenni continua a non incontrare grandi
consensi. E a far storcere il naso è soprattutto l’esasperazione dei controlli
a carico degli esercenti, laddove l’unico intervento vero e plausibile -
rispondono per le rime i diretti interessati - è quello educativo e preventivo
in ambito familiare. Pierluigi Potì (*) Nota: l’impegno dei titolari dei pubblici esercizi in relazione a regole e controlli è sotto gli occhi di tutti. Uno dei motivi che giustificano una legge che vieti l’alcol ai minori è proprio l’impossibilità di fare affidamento sulla professionalità degli esercenti dei bar. L’ARENA.IT Le cifre in Veneto. L’età del primo bicchiere di
vino è scesa a 11 anni
Alza il gomito un minorenne su due
Il 41 per cento dei giovanissimi
si ubriaca almeno una volta al mese L’età in cui si consuma il primo bicchiere di vino è scesa
tra gli 11 e i 12 anni, mentre sono oltre 38mila i giovani tra i 14 e i 16 anni
a consumare alcolici fuori pasto. (*) Dati che emergono da un monitoraggio
dell’Osservatorio regionale sulle dipendenze e che spaventano per la gravità di
un fenomeno in continua crescita. Oltre la metà dei
giovani minorenni assume quindi alcolici regolarmente e il 41 per cento di
questi si ubriaca almeno una o due volte al mese. Secondo le statistiche, il
Veneto si collocherebbe sopra la media nazionale in quanto al consumo di
alcolici e, in particolare, di consumatori giovani. A sorprendere è l’aumento,
negli ultimi anni, di abuso di alcol da parte delle ragazze, soprattutto le
giovanissime dai 14 ai 17 anni. La birra e gli aperitivi risultano le bevande
alcoliche preferite dai giovani veneti, mentre la popolazione più adulta
consuma tendenzialmente il vino. Decresce il numero dei forti bevitori, di coloro cioè che
consumano oltre mezzo litro di vino o di birra al giorno, in particolar modo
tra le donne di oltre 45 anni. Generalmente il vino è la prima bevanda alcolica
assunta per circa il 36,5 per cento degli studenti veneti e tale comportamento
si registra, nella maggioranza dei casi tra gli 11 e i 12 anni. Le bevande a
gradazione alcolica maggiore si sperimentano invece dai 15 ai 16 anni, mentre
le prime ubriacature intorno ai 15 anni. Un quadro preoccupante che include anche un aumento del
numero di persone prese in carico dai servizi di alcologia delle strutture
pubbliche del Veneto, dato però che si può leggere anche come una maggiore
presa di coscienza del problema alcolismo soprattutto se si collega alla
diminuzione delle ospedalizzazioni per patologie correlate all’abuso di alcol. (g.c.) (*) Nota: quindi, riferendoci all’articolo precedente, principalmente nei bar. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BRINDISI) Quando si è piccoli diventa più pericoloso
Emerge un’unica certezza bere fa
male a qualsiasi età
Che l’abuso di alcol faccia male a qualsiasi età è un fatto assodato. Ma che esso nuoccia ancor più se il «bevitore» è un minore è un dato ancor più inconfutabile. A darne conferma, del resto, è il dott. Francesco Catalucci, medico responsabile del Sert, il servizio pubblico per le dipendenze e tossicodipendenze dell’Asl di Brindisi: «Un organismo, tanto è più giovane - dice l’esperto - tanto più è ricettivo ai danni dell’alcol. Ciò in quanto gli organi devono ancora svilupparsi e non hanno ancora raggiunto al maturità propria dei soggetti più adulti. Dunque, l’alcol può avere effetti dannosi per tutti, ma nel minore si manifestano con maggiore intensità». Di che natura di danni si può parlare in questi casi? «I danni - risponde il dott. Catalucci - possono essere sia fisici che psichici. I primi possono insorgere in relazione a tanti apparati, primo fra tutti quello gastrointestinale: il bersaglio preferito, infatti, è il fegato che può essere colpito sotto forma di patologie anche gravi come l’epatite alcolica e la cirrosi epatica». «Ma i danni - aggiunge - possono anche essere di natura psichica o neurologica e, proprio per questo motivo, nella nostra struttura esistono anche psicologi ed educatori che si occupano del recupero da questo punto di vista». Come arrivano i minori alcolisti al Sert? «Generalmente - spiega il professionista - ci vengono segnalati dalla giustizia e, in particolare, dal Tribunale per i minori e per ciascuno di essi si segue un programma mirato di recupero. Come rispondono? A volte bene, altre volte no, nel senso che talvolta accettano di sottoporsi al percorso terapeutico, altre volte no, magari iniziandolo pure per poi, dopo breve tempo, non rispettarlo più o addirittura sfuggendo ad esso». «Molto in questi casi - conclude - dipende dall’ambiente familiare che li circonda: più, ovviamente, è inadeguato e compiacente, più difficile diventa il raggiungimento dell’obiettivo, ovvero il recupero totale del soggetto in terapia». p. potì BY MARCHE.IT SAN BENEDETTO Una ’Notte’ tutta per i giovani
Un serata senza tabù, all’insegna di una maggiore consapevolezza dei temi più importanti che riguardano soprattutto i giovani. Sabato 28 Ottobre la città di San Benedetto del Tronto organizza la 1° edizione della ’Notte Bollente’, un evento che permette a tutti, principalmente ai giovani, di parlare, di informarsi e risolvere dubbi su temi a volte imbarazzanti come sesso, fumo, droga e alcool, argomenti che molto spesso non vengono trattati all’interno delle famiglie. L’incontro è previsto alle ore 18 in Piazza della Rotonda dove saranno allestiti stands informativi e verranno distribuiti gadgets di vario genere. Alle ore 20 avrà inizio l’happy hour, con sconti sulle bevande analcoliche. Per conoscere tutti gli orari, i numeri, e per qualsiasi altra informazione visita il sito www.lanottebollente.it CORRIERE ADRIATICO L’Arengo vara un nuovo concorso
dal titolo ”Attenti alla Guida” A breve una mostra con i cartelli che possono
salvarci la vita Allarme incidenti stradali
Scatta
la prevenzione con i vigili urbani nelle scuole
ASCOLI – E’allarme per il numero elevato di incidenti automobilistici registrati in tutto il territorio delle Cento Torri. I dati forniti dalla Prefettura vedono le infrazioni al primo posto delle motivazioni che portano ai sinistri, con un notevole aumento delle sospensioni delle patenti di guida negli ultimi due anni, passato dalle circa seicento del 2003 alle 1.028 del 2004 e delle 914 dell’anno scorso. E il 2006 si è aperto in maniera ancora piu’ drammatica, visto che i controlli effettuati nei primi otto mesi dell’anno hanno portato a privare del documento di guida circa 3000 persone, in quanto sorprese a guidare con troppi alcolici in corpo. Per tentare di ovviare al fenomeno sono stati varate molteplici iniziative, a cominciare da un protocollo d’intesa sottoscritto a livello provinciale dalla Amministrazione Provinciale, la Prefettura, l’Azienda Sanitaria Locale, la Polizia Stradale, i Carabinieri e l’Unasca. Si tratta di mettere in campo interventi mirati a ridurre il numero di sinistri causati da chi si mette al volante dopo aver bevuto un bicchiere di troppo attraverso lo svolgimento di corsi e lezioni da tenersi presso le autoscuole ascolane in collaborazione con l’Unasca. Gli appuntamenti, tenuti da esperti della materia a giovani in procinto di conseguire la patente di guida e a conducenti da sottoporre a percorsi di rieducazione stradale, non solo gli unici ad essere istituiti a questo scopo. Il Comune ha promosso il proseguimento di un progetto di educazione stradale rivolto ai ragazzi delle scuole elementari e medie, quest’anno allargato alle scuole dell’infanzia con il coinvolgimento delle Superiori. L’imminente iniziativa prevede di poter offrire ai ragazzi piu’ piccoli la possibilità di disegnare i segnali stradali, per una mostra da allestire che vede in palio materiale didattico ai maggiormente meritevoli. Agli alunni delle altre scuole l’intento e’ quello di ospitare il personale della Polizia Municipale, con la possibilità di visitare direttamente la caserma del Comando. L’assessorato alla Pubblica Istruzione, inoltre, intende proporre agli studenti di Elementari e Medie l’opportunità di dar vita a bozzetti finalizzati alla creazione di un Annullo Postale sul tema, poi esposti in una manifestazione che vedra’ la collaborazione delle Poste Italiane Spa. L’Arengo ha anche in serbo di offrire alle scuole superiori l’occasione di organizzare un concorso dal titolo ‘Attenti alla Guida’, che prevede l’ideazione e la realizzazione di uno spot televisivo e di un manifesto, commentati e corredati da slogan curati totalmente dagli studenti, allo scopo di promuovere la guida sicura in motorino e far comprendere alle nuove generazioni i pericoli legati alla strada. IL GAZZETTINO (ROVIGO) GIOVANI Al via il corso on line per studenti sui comportamenti a
rischio È partito il corso on line "Usa la testa, non sprecare la tua vita" riservato ai 670 studenti delle medie e delle superiori di Rovigo e provincia che potranno partecipare attraverso il sito www.lezionionline.info. L’iniziativa ha come promotore l’assessorato provinciale ai Servizi Sociali ed è rivolta a guidare i più giovani nella conoscenza e nella sensibilizzazione sui comportamenti a rischio e sulle dipendenze giovanili da alcol e droghe. Sarà riservata una particolare attenzione agli aspetti riguardanti la tossicodipendenza e l’alcolismo. Al corso possono partecipare tutti gli studenti iscritti che, attraverso lo strumento del web, possono scaricare le lezioni, consultare l’archivio delle lezioni già svolte e inviare le proprie domande ai docenti interloquendo con loro. Nella prossima lezione, lunedì 6 novembre, si parlerà di dipendenze giovanili e disagio. Sarà curata dal dottor Michele Sforza, medico, psichiatra e psicoanalista, responsabile del Servizio multidisciplinare di alcologia del Centro per lo studio e la terapia delle psicopatologie. L’ARENA.IT La pellicola è prodotta da Media
Italia in collaborazione con le Ulss del Veneto. Oggi collegamenti in diretta
su Raiuno Ciak, si gira contro l’alcolismo
Tutto
veronese il set del film dedicato ai giovani «I giorni perduti», protagonista
Muniz
Si respira un’atmosfera estremamente professionale a Villa
Arvedi, dove in questi giorni sta girando la troupe de «I giorni perduti», il
film sull’alcolismo prodotto da Media Italia e dalle Aziende sanitarie del
Veneto, capofila la Ulss 20 di Verona, con il patrocinio di Regione e
ministero. Sarà il tema, (un problema diffuso tra i giovani e responsabile di
molte morti), sarà l’affiatamento della squadra, sarà la lunga esperienza del
regista Bruno Gaburro, che guida gli attori con polso morbido ma precisissimo:
fatto sta che il clima è veramente piacevole, tra un ciak e un panino, con i
costumisti - altrettanto rigorosi - che rincorrono gli attori per togliere le
briciole e le pieghe della camicia. «Abbiamo tempi strettissimi, ma vogliamo ottenere comunque
un risultato di alto livello», conferma Gaburro, «anche nei giorni di pioggia
abbiamo lavorato a pieno ritmo, sfruttando la luce grigia del cielo che si
adattava bene, ad esempio, alla scena del litigio tra il protagonista e la
moglie. Rispetto al primo sui trapianti, questo è più film: è girato in
pellicola, con migliori mezzi tecnici e una troupe che ho portato da Roma.
Certo, ho dovuto fare molte rinunce a dettagli e sfumature, ma posso dire di
essere soddisfatto, tanto che non mi dispiacerebbe continuare questo filone
sociale nei prossimi anni». Il film verrà trasmesso in Rai a fine gennaio e, essendo
in pellicola, verrà proposto ai prossimi festival di Venezia, Roma e Cannes.
Oggi alle 16.30 e alle 18 ci saranno due collegamenti in diretta dall’hotel
Caesius Terme di Bardolino con la troupe dagli studi di «La vita in diretta»,
su Raiuno. Maurizio Mattioli interpreta il padre del protagonista:
«E’ un uomo duro, che non riesce a capire il problema del figlio», spiega,
«finché i due avranno uno scontro chiarificatore, ambientato al porto di
Desenzano». Mattioli ha lasciato temporaneamente i suoi impegni
cinematografici, per questo set veronese, «Il lupo» sulla figura di Luciano Oliboni,
e «Piper Club» sul famoso locale degli anni Sessanta. «Ma non è la prima volta che giro a Verona», confida,
«tanti (non dico quanti) anni fa, girai qui vicino "Il piccolo
alpino"». Veronese è la protagonista femminile, Federica Andreoli, già nel
primo lungometraggio: «Là ero semplicemente me stessa, qui invece devo fare
l’attrice, e per questo mi sono preparata frequentando un club Acat, per capire
il mio ruolo di volontaria, ex alcolista, che aiuta il protagonista Ivan e se
ne innamora. Ho capito che l’alcol, per i giovani, è all’inizio un’abitudine e
poi, in un momento di debolezza, si trasforma in dipendenza». La chiamano sul
set: Agostina Belli è finalmente pronta e si gira a tre insieme a Mattioli. A Verona è legato anche Beppe Convertino, già volto noto
del serial «Vivere», ora impegnato in teatro in «Sex and the city» che debutta
a dicembre a Milano: «Il mio primissimo lavoro televisivo fu un collegamento in
diretta dal balcone di Giulietta», dice divertito dall’inaspettato ricordo. «Il
personaggio che interpreto è il cognato di Ivan, l’unico in famiglia che cerca
veramente di capirlo. Il tema mi tocca molto: ho conosciuto persone devastate
dall’alcol». Arriva il protagonista, Sergio Muniz. «Sono contentissimo,
finalmente un film in abiti moderni!». Finora infatti, Muniz ha lavorato in
film in costume, come «I Borgia» e «La signora delle camelie». E l’Isola dei
famosi è già dimenticata? «E’ stato un successo importante ma anche invadente»,
risponde, «e la vita invece va avanti e la carriera pure. Ivan è un personaggio
complesso da interpretare: ha una personalità debole, è la famiglia che sceglie
sempre per lui, alla fine anche l’alcol decide per lui. Capisco che è difficile
capire quando finisce il normale bere e si passa al vizio, che inizia quando si
perde il controllo». Altre protagoniste femminili sono Alessia Fugardi, Deborah
Caprioglio ed Eleonora Vanni. La Fugardi, già David di Donatello poco più che
bambina per «Il grande cocomero», è l’attrice alcolizzata che trascina sul
fondo Ivan: «Un altro ruolo drammatico, spiega, «ma mi piacerebbe fare anche
una commedia. Ho già avuto molto da questo mestiere, ma perché accontentarsi?».
«Sto lavorando benissimo con questo gruppo», commenta la Caprioglio, che nella
finzione è la moglie di Muniz, «è una pausa rilassante e di soddisfazione tra i
molti impegni, con un risultato importante dal punto di vista sociale. Nel
frattempo sto lavorando in una fiction Rai con Remo Girone, "Morte di un
confidente", in teatro e presento anche un programma su Sky Alice». Eleonora Vanni viene dal teatro, precisamente dallo
Stabile di Palermo. «C’è una bella atmosfera su questo set», conferma
l’attrice, che interpreta la sorella del protagonista, «ma il mio spazio vitale
è il palcoscenico e semmai la televisione, dove infatti sto girando con Cinzia
Torrini "Madre detective" insieme a Lucrezia Lante della Rovere». Daniela Bruna Adami REUTERS ITALIA In mostra a Milano per la prima volta 40 anni di spot
censurati MILANO (Reuters) - Un bacio dissacratorio fra un prete e
una suora, una Madonna con le lacrime agli occhi nel logo di una banca, file di
zainetti come tombe funebri. Sono alcune delle immagini scioccanti dei messaggi
promozionali respinti negli ultimi 40 anni dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria
(Iap) che per la prima volta vengono messe in mostra al pubblico. "Se si vogliono mantenere liberi i media,
l’autodisciplina è l’unica risposta", ha detto Jean Pierre Teyssier,
presidente di European Advertising Standard Alliance (Esae) nel corso della
conferenza stampa di presentazione dell’esposizione "Pubblicità con
Giudizio", da oggi aperta al pubblico alla stazione di Milano. La carrellata di oltre 50 tra spot televisivi, manifesti e
inserzioni respinte dal giurì dell’Iap ha l’obiettivo di "evidenziare la
dimensione culturale della pubblicità e ... dare una chiave di lettura della
società", ha detto Vincenzo Guggino, segretario generale di Iap. Le immagini allusive di bambini in pose languide, della
donna suicida in cucina, della bevanda alcolica che rende magicamente belli e
felici, del prodotto di igiene personale presentato come un farmaco sono state
bloccate per difendere i diritti dei consumatori e la sensibilità del pubblico
sottoposto ad un bombardamento di immagini che non ha richiesto. Una mostra utile anche per analizzare l’evoluzione storica
della società italiana, che negli ultimi quarant’anni è cambiata anche nel suo
modo di fare pubblicità e recepirla. "Non è la mostra di un prodotto, ma di un
processo", ha detto Liborio Termine, professore ordinario di Storia e
Critica del Cinema all’Università degli Studi di Torino. Dei 14.500 casi analizzati dalla giuria italiana, che varò
il primo codice nel 1966 per supplire ad una mancanza di controllo da parte
dello Stato, l’80% è stato respinto o parzialmente modificato rispetto alla
loro prima versione, mentre tutte le decisioni sono state osservate perché i
media stessi fanno parte dell’autodisciplina e sono costretti a censurare
l’inserzione bloccata. In altri paesi come Francia, dove vengono analizzati
15.000 casi l’anno, e Gran Bretagna esiste un controllo preventivo effettuato
in collaborazione fra mezzi di comunicazione e azienda prima dell’uscita
dell’inserzione. In Italia, al contrario, l’Istituto è un modello "non
soltanto di sostituzione della giustizia ordinaria, bensì anche di
affiancamento del controllo amministrativo che nel nostro paese è affidato
all’Autorità Garante della Concorrenza di Mercato", ha precisato Giorgio
Floridia, presidente dell’Iap Nonostante l’istituto non abbia una logica censoria, "dovunque c’è pubblicità ci devono essere organizzazioni di autodisciplina", ha detto Teyssier. IL GAZZETTINO (NAZIONALE) «Alla fine, niente tasse sui grandi ... «Alla fine, niente tasse sui grandi Suv, niente tassa sui superalcolici, e si punta invece a ’tartassare’ i motociclisti». Questa l’accusa espressa in una lettera aperta della Federazione motociclistica italiana (Fmi) ed indirizzata a governo e parlamentari «perché finisca questo incredibile accanimento contro gli utenti dei motoveicoli» e «si applichino alle moto più inquinanti gli stessi aumenti previsti per il bollo auto, con una maggiorazione di circa il 15%».Al momento invece, precisa la Fmi, «non è così: secondo le notizie aggiornate ad oggi, il bollo - sottolinea la nota - per i ciclomotori ’Euro 0’ subisce un aumento del 36%, passando da 19,11 euro a 26 euro. I motocicli ’Euro 0’ poi, per ogni Kw in più oltre gli 11 (per i quali è dovuto l’importo fisso di 26 euro), verseranno 1,70 euro invece di 0,88 (importo attuale), con un aumento che va oltre il 100 per cento!». Secondo Paolo Sesti, presidente della Fmi, «è assurdo pensare che in cambio di una tassa sull’alcool, tra i maggiori fattori di rischio quando si è alla guida, cresca il bollo sulle moto. È inaccettabile questa associazione di idee, per noi che ci stiamo impegnando sempre di più sul fronte della sicurezza stradale».Secondo Sesti, «si dovrebbe invece andare in direzione opposta, incentivando l’uso dei motoveicoli, che contribuiscono a rendere meno congestionato il traffico cittadino. Se invece - prosegue la nota - la logica è quella che anche i mezzi a due ruote debbano contribuire al sacrificio collettivo per il bene comune - conclude il presidente della Fmi - si applichino alle moto più inquinanti gli stessi aumenti previsti per il bollo auto, con una maggiorazione di circa il 15\%». IL GAZZETTINO (PADOVA) PIAZZA DELLE ERBE
(m.a.) Sale in cielo la musica sparata a tutto volume dai
disobbedienti: è iniziato un altro mercoledì sera universitario in piazza delle
Erbe. Grazie al clima quasi estivo, un disastro per l’amministrazione comunale,
il popolo dello spritz anche ieri si è riversato nel centro storico. Migliaia
di giovani hanno ballato fino a tardi, bevuto e amoreggiato. Molti, in barba
all’ordinanza comunale antispritz del 2 maggio che obbliga 21 bar tra piazze e
Ghetto a chiudere alle 24 anziché alle 2, si sono portati da casa sacchetti
pieni di birra, vino e super alcolici. Terminati, a fornire gli studenti di
alcol ci hanno pensato i no global con la distribuzione di lattine di birra a
un euro. La fine del rave party in centro storico è sempre lo stesso: piazza
delle erbe ricoperta di bicchieri di plastica, bottigliette di birra, cartacce,
escrementi di cane, vomito e urina. Tutto regolare. "E’ inutile che palazzo Moroni - commenta Federico Contin presidente del comitato "Bar per il centro" - pensi tanto a trovare una soluzione per decentrare il popolo dello spritz, perchè ai giovani piace venire a bere l’aperitivo in centro storico. E, poi, a questi ragazzi bisogna mettere a disposizione delle aree dove si possano aggregare liberamente sentendo un concerto, sedendosi per terra e bevendo quello che gli pare. Il Comune - prosegue Contin - dovrebbe togliere il provvedimento antispritz del 2 maggio per consentire ai baristi di poter nuovamente lavorare in tranquillità e dovrebbe aumentare nelle piazze e in Ghetto il numero dei cestini e dei servizi igienici. In più, a sorvegliare questa massa di studenti dovrebbero esserci sempre degli uomini della sicurezza molto preparati". LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BRINDISI) Controlli con l’etilometro
Stragi del sabato sera un fenomeno
sempre preoccupante
Quando si verte in tema di abusi alcolici, non si può fare a meno di aprire una parentesi su una delle peggiori piaghe sociali della nostra epoca: l’ormai tristemente noto fenomeno delle stragi del sabato sera. Per questo, ci sono ormai rigidi controlli, da un po’ di anni a questa parte, da parte degli agenti di polizia stradale che effettuano in orari notturni sulle strade (specie quelle più a rischio) per scoraggiare la guida sotto l’effetto dell’alcol. «Qui da noi, in verità, non è un fenomeno molto diffuso, specie in città - afferma Adriana Cappena, dirigente della Polstrada di Brindisi -; un po’ più accentuato è nelle vicinanze di Ostuni e, soprattutto, durante il periodo estivo. Detto questo, i controlli con l’etilometro durante il week-end sono comunque abbastanza frequenti e rientrano ormai nell’ordinaria attività della Polstrada». «Rispetto al 2005, fra l’altro - prosegue - le infrazioni accertate in violazione dell’art. 186 del codice della strada (guida in stato di ebbrezza) appaiono in aumento, sia pur di lieve entità: l’anno scorso, infatti, furono 33 in totale, mentre adesso (con i dati aggiornati a fine settembre) ne sono già state contestate 32, anche se di queste solo un paio sono avvenute in concomitanza di incidenti stradali di una certa rilevanza in orari serali (sino alla mezzanotte) e altrettante in orari notturni (dopo la mezzanotte)». «Ribadisco, comunque - conclude - che nel nostro territorio il fenomeno non ha riscontri preoccupanti, come dimostrano i pochi incidenti mortali avvenuti per guida in stato di ebbrezza».p. p. IL GAZZETTINO (ROVIGO) OCCHIOBELLO Ubriaco alla guida esce di strada
Si era messo alla guida della sua Honda Civic in evidente stato di ebbrezza. D.O, 38enne romeno ma residente ad Occhiobello è uscito di strada mentre percorreva la via Eridania. nell’incidente l’uomo si è anche procurato delle ferite. Al controllo dell’etilometro è risultato positivo con un tasso di alcolemico superiore di circa cinque volte il limite consentito. L’etilometro ha fatto registrate un 2,9, quando il minimo di concentrazione di alcol nel sangue è di 0,5. Al romeno è stata ritirata la patente. CORRIERE ADRIATICO In piazzale Lazzarini Denunciato uno straniero era
ubriaco
PESARO - Il personale di una pattuglia della Squadra
volante della polizia, impegnata nell’attività di controllo del territorio,
mentre operava in piazzale Lazzarini, rintracciava un cittadino straniero che
si presentava in evidente stato di ebbrezza alcolica. L’uomo veniva fermato e
identificato e successivamente denunciato ai sensi dell’art. 688 del Codice
penale. Gli uffici amministrativi della questura stanno valutando la posizione
dello straniero per quanto riguarda il permesso di soggiorno. Del caso si
occupa l’ufficio immigrazione. La Squadra mobile, nell’ambito dell’attività di indagine effettuata a seguito del furto perpetrato ai danni dell’esercizio commerciale Baldassarri ricambi s.r.l., con sede in via Cavallotti, a Pesaro, ha denunciato in stato di libertà un pluripregiudicato sardo per reati contro il patrimonio. Sono tuttora in corso indagini per verificare se lo stesso sia l’autore di furti a danno di altri esercizi commerciali. SALUTE (LA REPUBBLICA) Pensionati sì, ma volontari
Su & giù A proposito di valorizzazione della terza età, il Comune
di Roma ha avuto un’idea che, se non andiamo errati, viene realizzata per la
prima volta in Italia: i medici in pensione possono svolgere attività di
volontariato presso le associazioni cittadine. Il progetto funziona
semplicemente: le associazioni che hanno bisogno di una consulenza medica
possono rivolgersi al Registro di Solidarietà del Comune (Res), che a sua volta
usufruirà del registro "Medici senza età" della Fondazione Enpam (al
quale sono iscritti 600 camici bianchi in pensione). Così pediatri,
dermatologi, ginecologi, igienisti, neurologi, cardiologi, metteranno a
disposizione esperienza e professionalità gratuitamente. Gaffe e dimenticanze La Finanziaria ha, come sempre, un cammino tortuoso, irto
di ostacoli. Ma spesso è anche costellata di errori. Ne citiamo un paio. Il
primo riguarda il ritiro della norma che prevedeva il divieto di vendita e di
somministrazione degli alcolici nelle aree di servizio delle autostrade, e il
divieto di vendita di alcol ai minori di 18 anni. Questi divieti sono stati
stralciati dalla Finanziaria perc
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