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Comunicati stampa 18/11/2002

Comunicato stampa - Santa Sofia - Forlì, strada della morte

Esclusivi rapporto dell’ASAPS rileva: la Bidentina è la seconda strada più pericolosa in regione

 

 

Comunicato stampa


Esclusivi rapporto dell’ASAPS rileva: la Bidentina è la seconda strada più pericolosa in regione
Santa Sofia - Forlì, strada della morte
 


L’ EX 310 BIDENTINA SI SEGNALA PER PARAMETRI DI PERICOLOSITA’ ASSOLUTI A LIVELLO REGIONALE.

Il rischio dopo una sequela di gravi sinistri come quelli dei giorni scorsi è quello di fare dell’ex statale 310 Bidentina un caso. In realtà non ce n’è bisogno per il semplice fatto che la 310 è, in effetti, già un caso per le peculiarità assolute della gravità della sinistrosità che la caratterizza. L’ASAPS nella sua attività ultradecennale si è sempre caratterizzata per la serietà delle sue analisi sull’incidentalità stradale solitamente ben documentate. Anche in questo caso l’ASAPS intende fornire agli organi d’informazione, alle autorità, all’opinione pubblica utili strumenti interpretativi. Si è parlato negli ultimi mesi spesso della Bidentina in modo più o meno strumentale o informato, c’è chi ha voluto indicare la responsabilità nelle piante che la costeggiano, chi ha respinto questa tesi, chi si è richiamato ad aspetti strutturali oppure alla carente vigilanza. La nostra associazione che ha già espresso una sua opinione non intende sostenere questa o quella tesi. Tuttavia senza voler creare un clima apprensivo, l’Asaps non può più non rilevare che l’ex SS 310 è oggettivamente un caso che non può essere ancora sottostimato. Ecco in sintesi la documentazione di quanto affermiamo. Secondo i dati dell’ACI raccolti attraverso il contributo dell’Ispettorato Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero dei LL.PP. (ora Infrastrutture), reperibili sul sito www.aci.it/studiricerche/frame_incidenti.asp , nel quinquennio 1996 ‚ 2000 (quindi un periodo ampio e non soggetto a punte episodiche, per altro l’ultimo periodo disponibile) la Bidentina si colloca ai vertici della pericolosità non della provincia ma addirittura dell’intera regione. Infatti se nei valori riconducibili al rischio incidente o incidente per chilometro la Bidentina è a metà della classifica fra le 53 statali della regione, per quanto riguarda il Tasso di mortalità (numero di morti per 1000 incidenti) con un valore di 2,00, cioè doppio rispetto alla media regionale, si colloca al secondo posto nella regione. Sempre al secondo posto la troviamo come Rischio Mortalità (rapporto tra tassi specifici e tassi generici rispettivamente di incidenti per chilometro e tasso di mortalità). La Bidentina è poi al quinto posto secondo l’Indice di Gravità (numero dei morti rapportato al numero totale di infortunati). L’ASAPS ha poi analizzato l’EIM, Estratto Incidenti Mortali cioè il dettaglio per estesa chilometrica di incidenti riguardanti i soli eventi mortali, analizzando anche il fenomeno dal punto di vista dei feriti. Da questa analisi emerge che sull’estesa totale di km 89,900 della strada, la sinistrosità grave si focalizza dal Km 40 al Km 89,900, vale a dire nella parte finale, sul versante romagnolo, ricadente nei territori a valle di S.Sofia e Galeata. Se ai dati del quinquennio 1996-2000, dovessimo aggiungere quelli tragici del 2001 e 2002, la situazione statistica peggiorerebbe ulteriormente. In buona sostanza la ex SS 310 è la strada più pericolosa della provincia, della Romagna e al vertice nella regione. E’ persino più pericolosa, per l’indice di mortalità, dei tratti regionali della SS 9 Emilia, della SS 16 Adriatica, della SS 67 Tosco-Romagnola. Ciò, secondo l’ASAPS dimostra il dato inconfutabile di una strada ormai assolutamente inadeguata dal punto di vista qualitativo-strutturale e numerico dei transiti che la interessano. Starà poi alle autorità competenti analizzare gli interventi più opportuni e ormai indilazionabili sotto l’aspetto strutturale e al Comitato Provinciale per la sicurezza sotto l’aspetto dei controlli che devono sicuramente essere incentivati e adeguatamente coordinati. L’importante, secondo l’ASAPS, è che non si continui a sostenere che quello la Bidentina è un problema come altri.

Giordano Biserni
Presidente ASAPS


dal "IL RESTO DEL CARLINO" del 18 novembre 2002

"Oggi possiamo dirlo con cognizione"

di Fabio Gavelli
"Oggi possiamo dirlo con cognizione di causa: esiste un caso Bidentina. E’ la seconda strada come tasso di mortalità in tutta la regione, si lascia alle spalle di gran lunga l’Adriatica, la via Emilia e tante altre arterie da tempo considerate insidiose". Giordano Biserni, dopo una lunga milizia nella Polstrada, da anni si dedica a una missione che in Italia appare davvero impossibile: la sicurezza stradale. Una battaglia che conduce dalla presidenza dell’Asaps, l’associazione sostenitori amici della polizia stradale, che conta 25 mila aderenti. Biserni sfoglia le tabelle regionali elaborate dall’Aci, che non lasciano spazio a dubbi. Tasso e rischio di mortalità: la Bidentina è al secondo posto; indice di gravità (i morti in rapporto agli infortunati): quinta posizione. La Bidentina scende in classifica solo se si considera il numero medio di incidenti rispetto alla lunghezza della strada. Perchè la ex 310 è ben 90 chilometri, e metà di questi, in montagna, sono poco trafficati. Le "croci" le troviamo tutte fra Forlì e Santa Sofia. "Se considerassimo solo questo pezzo - aggiunge Biserni - probabilmente la Bidentina sarebbe in cima alla graduatoria". Biserni, cosa si può fare? "Facciamo un passo indietro. Negli ultimi mesi si è detto di tutto, ma spesso seguendo l’emozione, senza avere dati concreti su cui ragionare. Oggi li abbiamo e sappiamo che il problema è concentrato nei 40 km del basso versante romagnolo. Le azioni da prendere secondo l’Asaps sono di due tipi". Quali sono le più urgenti? "Controlli e ancora controlli. Prendiamo esempio dagli inglesi che in pochi anni hanno dimezzato la mortalità sulle strade. Come? Con provvedimenti drastici e con le tecnologie: telecamere, autovelox, etilometri, accertamenti remoti. E poi con gli uomini: una paletta è sempre un bel deterrente. Crediamo che il comitato provinciale per la sicurezza debba intervenire subito". Ma non sarà possibile mettere una pattuglia ogni 500 metri. "Infatti i dati ci indicano che la Bidentina è inadeguata al traffico, sia come quantità sia come qualità, pensiamo ai mezzi pesanti. Quindi dovrà essere riammodernata". L’educazione stradale può contare qualcosa? "Certo. L’Asaps è disponibile a fare incontri nelle vallate sul tema della sicurezza. Occorre prendere coscienza fino in fondo del problema".

 

Lunedì, 18 Novembre 2002
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