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Rassegna stampa Alcol e guida del 1 novembre 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

AFFARI ITALIANI

Droga/ Il ministro Ferrero: distinguere tra legale e illegale non serve più

Dopo l’intervento del ministro della Salute, Livia Turco, che ha partecipato alla prima giornata del convegno sulle tossicodipendenze organizzato a Roma dall’Istituto Superiore di Sanità, oggi è stata la volta del ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero. Al centro del suo discorso il rapporto tra scienza e politica, a partire ovviamente dalle evidenze che ormai sono state acquisite nel campo della ricerca sulle sostanze e sulle terapie. Secondo Ferrero, l’Italia continua a scontare dei ritardi culturali notevoli.

“Da noi – ha detto il ministro – è ancora quasi impossibile impostare un discorso razionale su questi temi che non sia influenzato dall’ideologia e dalle spinte della politica. Ma la cosa più grave è che il tema si presta costantemente alla spettacolarizzazione. Non si parla quasi mai, dunque, del merito, ma si discute di droga sempre quando siamo di fronte a qualche dramma o quando si assiste o si incentiva ad arte lo scontro politico, La figura del ‘drogato’ viene così utilizzata come capro espiatorio e come strumento che si usa per creare consenso. Il primo obiettivo del governo deve essere quello di eliminare da questo dibattito tutte le incrostazioni ideologiche. E convegni come quello organizzato dall’Iss sono lo strumento migliore”.

La scienza, secondo Ferrero (ma lo aveva detto anche Livia Turco ieri) deve conquistarsi il primo piano. Gli scienziati insieme agli operatori del settore devono contribuire alla costruzione di un nuovo approccio razionale a problemi sociali così importanti. Dopodiché la cosa essenziale da fare è quella di creare un terreno serio di informazione. Il ministro per la Solidarietà Sociale ha fatto anche sapere di un progetto che si sta costruendo con il ministero dell’Istruzione per creare una campagna di informazione sulle droghe nelle scuole. Si tratta di spiegare ai giovani che cosa sono le sostanze stupefacenti, anche perché oggi spesso si passa tranquillamente dallo spinello alla cocaina senza capire nulla né delle sostanze che si usano, né tantomeno dei loro effetti. “Il problema più urgente che abbiamo è quello di ridurre il grado di distruttività. E per far questo è necessario superare la vecchia logica della distinzione tra legale e illegale e invece ridividere le sostanze secondo il grado di pericolosità. Non si parla degli effetti del vino e dell’alcool, per esempio, mentre si continua a criminalizzare la cannabis. Bisogna tornare al principio di realtà”.


 

IL MESSAGGERO (Frosinone)

Masci è libero: tra sei mesi potrà tornare a guidare

Ubriaco e contromano si schiantò contro un’auto uccidendo tre persone. Riavrà la patente ad aprile

di MARCO CUSUMANO
E’ di nuovo libero Stefano Masci, l’uomo che nell’aprile scorso ha imboccato la Pontina ubriaco e contromano schiantandosi contro un’auto e provocando la morte di tre persone . E tra sei mesi potrà di nuovo tornare a guidare perché sarà terminato il periodo di sospensione della patente.
L’uomo, 27enne di Nettuno, inizialmente era accusato di omicidio volontario ma poi i suoi legali, Vincenzo Macari e Domenico Porchetta, sono riusciti a far derubricare il reato in omicidio colposo plurimo. Per questo motivo il termine massimo per la custodia cautelare è sceso da 12 a 6 mesi. Ora sono scaduti i sei mesi e il gip Nicola Iansiti ha revocato gli arresti domiciliari. Tra altri sei mesi, ad aprile, Masci potrà di nuovo tornare a guidare. Esattamente un anno dopo la terribile tragedia che è costata la vita a tre persone: Deborah Borsari di 37 anni, Maurizio Montanari di 44 e Iolanda Ramos di 30, tutti romani che avevano trascorso la Pasqua in casa di amici al Circeo.
In base alla ricostruzione, effettuata grazie anche alla testimonianza di un automobilista che aveva notato l’auto di Masci contromano, il giovane ha evitato almeno due vetture prima di scontrarsi con la Mercedes sulla quale viaggiavano le tre vittime. Masci, sebbene ubriaco, si sarebbe quindi reso conto del fatto che procedeva in senso opposto. Per questo motivo i giudici hanno sottolineato la “colpa cosciente” che aggrava la sua posizione. Ma al di là delle aggravanti è comunque caduta l’ipotesi di omicidio volontario, inizialmente avanzata dal pm Raffaella De Pasquale. L’omicidio colposo plurimo potrebbe comportare una condanna fino a 12 anni. Ma c’è da considerare l’indulto (sconto di 3 anni) e l’eventuale patteggiamento o il rito abbreviato con l’ulteriore sconto di pena. Calcoli comunque prematuri visto che l’inchiesta della procura è ancora aperta.


 

IL MESSAGGERO (Ancona)

Piazza del Papa verso lo stop alla birra in bottiglia E si pensa di servire alcolici in bicchieri di plastica

Vigilantes, alcolici in bicchieri di plastica riciclabile, a partire delle 23, birra servita alla spina e non più nelle bottiglie di vetro, nuovi bagni pubblici. Ipotesi per evitare atti vandalici e far trionfare solo il divertimento in piazza del Papa. I commercianti all’ombra della statua di Clemente XII si incontreranno domani pomeriggio per studiare una soluzione comune dopo le scorribande di sabato scorso che hanno portato i residenti a chiamare le forze dell’ordine. Un atto dovuto anche a seguito dell’aggressione di Corrado Bilò de La Moretta, preso a bicchierate all’uscita del suo locale. «Vorremmo assumere una vigilanza privata - spiegano Paolo Pianella, titolare del Plaza e Stefano Sturari del NU54 - chiedendo al Comune di contribuire economicamente, almeno in parte. L’incolumità della piazza è un bene per tutti». I vigilanti entrerebbero in servizio nei fine settimana, facendo delle ronde fuori dai locali e controllando che la clientela sia dia una regolata senza disturbare i residenti con schiamazzi e atti contro la pubblica decenza (ad esempio fare la pipì lungo i vicoli come accade adesso). Al vaglio anche l’idea di chiedere l’installazione di bagni pubblici visto che il centro storico ne è completamente sprovvisto. E precauzioni, magari già dal prossimo fine settimana, nella vendita di alcolici in bicchieri di plastica riciclabile e birra solo alla spina.
M.Ver.


 

LA PROVINCIA DI CREMONA

Castelleone. La 25enne è stata a sua volta accusata dai carabinieri: per paura del marito, ha inventato la rapina 
Picchia la moglie incinta, denunciato un romeno
di Matteo Berselli CASTELLEONE — «Aiutatemi, sono stata picchiata e derubata». Con queste parole, un mese fa, una 25enne si era presentata all’ospedale di Crema chiedendo di essere soccorsa e visitata. Invece era tutta un’invenzione. O meglio: la donna, di nazionalità rumena ma domiciliata a Castelleone, le botte le aveva prese veramente. Ma dal marito, non da un fantomatico aggressore. E poi, probabilmente costretta dal coniuge, aveva architettato la storia della rapina. D’altra parte, la 25enne, non poteva non farsi visitare: era incinta, e temeva che le lesioni provocate dalle percosse generassero complicazioni. Il suo racconto, tuttavia, non ha mai convinto del tutto gli investigatori e al termine di un’intensa attività di indagine i carabinieri delle stazioni di Castelleone e Rivolta d’Adda hanno denunciato la casalinga per simulazione di reato, e il marito (un operaio 34enne) per maltrattamenti in famiglia. Secondo l’ipotesi investigativa formulata dai militari, tutto sarebbe nato da un eccesso di bevande alcoliche o da un raptus di gelosia. Stando alle dichiarazioni fornite dagli stranieri prima del ricovero, la rapina si era consumata nel parcheggio di un ristorante di Rivolta d’Adda, dove la coppia aveva partecipato al matrimonio di due connazionali. La 25enne, sempre secondo la versione raccontata ai carabinieri, sarebbe stata aggredita vicino alla propria auto, e derubata di un bracciale in oro e di 150 euro in contanti. Ma dai riscontri acquisiti, e da una serie di elementi assolutamente inconciliabili con i fatti descritti dai coniugi, gli uomini dell’Arma sono arrivati alla conclusione che la presunta rapina era in realtà una vera e propria messa in scena. Ingegnata dal marito, e interpretata dalla moglie, per mettere a tacere la vera causa delle percosse: un violento litigio in famiglia, poi degenerato. Per fortuna senza gravi conseguenze (alla donna sono stati refertati tre giorni di prognosi, e nessuna complicazione per la gravidanza). Le loro menzogne, comunque, non sono servite ad evitare le denunce. Che i carabinieri, smascherata la simulazione di reato, hanno subito inoltrato alla Procura della Repubblica di Crema


 

LA SICILIA

Cominciato il processo   
Picchiò e minacciò la moglie marocchino davanti al giudice 
a.c.) - E’ cominciato ieri, con l’escussione di un teste, il processo nei confronti del cittadino marocchino Taleb Abdellatif, 36 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Tealdo. L’extracomunitario è accusato di lesioni e minacce alla propria moglie, Drissa Jama, 43 anni. Nel corso dell’udienza di ieri, il testimone durante la sua deposizione ha ripercorso quando avvenuto nella tarda mattinata del 14 febbraio 2003 all’interno dell’abitazione di fronte alla sua dove risiedeva la coppia di extracomunitari: «Il marito era in stato di ebbrezza e urlando inveiva contro la propria moglie, minacciandola anche con un coltello. Una drammatica situazione quella che si registrò nell’abitazione dei due marocchini tanto che sul posto intervenne un’autopattuglia dei carabinieri della locale caserma che costrinse i militari per riportare alla ragione l’extacomunitario ammanettandolo». Successivamente, la magistratura agrigentina ha disposto il rinvio a giudizio dell’uomo anche per le accuse di aver mantenuto segregata in casa la propria moglie lasciandola senza cibo. L’udienza per l’escussione della parte offesa e di altri testi è stata aggiornata al prossimo mese di dicembre.


 

IL MESSAGGERO (Abruzzo)

GIULIANOVA

Aggredito dai nomadi per una lattina, scoperti gli autori di molti furti

GIULIANOVA - Un giuliese di quarant’anni è stato ricoverato in ospedale dopo essere stato aggredito da alcuni nomadi che aveva rimproverato per aver gettato una lattina di birra dall’auto. Il gruppo ha ”inchiodato” la macchina, è sceso ed ha colpito con pungni al volto il malcapitato, che ha cercato riparo in un negozio di via Galilei. Sul posto sono arrivati un’ambulanza, che ha trasportato l’uomo in ospedale, e i carabinieri, che stanno ora indagando sul grave episodio. (…)


 

IL GAZZETTINO (Vicenza)

Tre anni e mezzo a un marocchino che colpì con una coltellata al viso un altro nordafricano che non conosceva

Sfregio al bar, condannato

Ubriaco, si era alterato dopo aver ricevuto un rifiuto alla richiesta della quarta sigaretta

Castelfranco

Il giovane tunisino ormai da molti anni in Italia, regolare, con un lavoro e molti amici italiani se ne stava seduto al bar a chiacchierare; aveva davanti a sè un pacchetto di sigarette che gli avrebbe fruttato un bel po’ di guai e un irreparabile sfregio in faccia.

Guai che ieri si sono conclusi con la condanna di un marocchino - Karim Mrzouk, trent’anni, irregolare, che in Italia ha fornito in passato cinque nomi falsi e ha precedenti con tutti e cinque - a tre anni e mezzo di prigione.

I fatti risalgono al 1 maggio del 2002, quando Anis Khabouchi se ne stava appunto al bar. Il marocchino entrò nel locale pubblico e chiese una sigaretta; lui gliela diede. Poi ne chiese un’altra, e lui finì il suo pacchetto. Poi gliene chiese una terza, e visto che l’altro sembrava ormai un po’ bevuto, la prese dal pacchetto di un’amica. Alla richiesta della quarta, il tunisino rispose no, non sono mie, adesso basta.

E l’altro reagì chiamando la povera ragazza che nulla c’entrava con vari epiteti offensivi. Il tunisino difese l’amica, l’altro infilò la porta e sembrò chiudere lì l’incidente. Invece dopo poco rientrà con un coltello in mano, e si avventò sul tunisino sfregiandolo in faccia e provocandogli delle lesioni gravi: la cicatrice è ben visibile in pieno viso.

Il nordafricano illegale è così stato condannato a tre anni e mezzo, mentre la vittima ha superato di molto i 40 giorni che separano le "lesioni lievi" dalle "lesioni gravi", diversamente punite dal nostro codice e oggi porta sul viso la barba, che nasconde lo sfregio.

L’uomo è stato condannato anche per aver portato abusivamente il coltello fuori dalla propria abitazione.


 

IL GAZZETTINO (Padova)

Disturbo delle quiete e manifestazione non autorizzata. L’ufficio del Pubblico Ministero apre una sesta inchiesta sui mercoledì fracassoni

La piazza "disobbediente" finisce in Procura

Una quindicina di no-global sul registro degli indagati. Ad eccezione di Max Gallob organizzatore della settimanale gazzarra

La baraonda del "mercoledì disobbediente". Una sesta inchiesta - dopo le cinque di maggio - è stata avviata dalla Procura per disturbo delle quiete pubblica e manifestazione non autorizzata che riguarda i tre "appuntamenti" settimanali di ottobre (11, 18 e 25) organizzati in piazza delle Erbe dai no-global. Così un’altra quindicina di giovanotti dei centri sociali è finita a ingrossare il registro delle notizie di reato a palazzo di giustizia. Tranne Max Gallob, che pur essendo per sua stessa ammissione il deus ex machina dellesoiréefracassone non è mai stato visto scaricare i potenti amplificatori dal furgone aziendale del Pedro, né occuparsi della consolle dei dj che spara tecno a tutto decibel e neppure scaricare damigiane di vino. Già, perchè i disobbedienti si portano appresso pure il beveraggio e qualche olimpica canna.

Il fascicolo, transitato per la scrivania del procuratore aggiunto, contiene il dettagliato rapporto della Digos, con tanto di identificazione dei rei. Il "disturbo" è una contravvenzione punita dal codice di rito con l’arresto fino a tre mesi. Per reati di questo genere è prassi l’emissione del decreto penale di condanna con commutazione della pena detentiva in sanzione pecuniaria. Per i fatti di maggio l’ammontare della sanzione era contenuto nel migliaio di euro. A conti fatti una multa salata.

Era prevedibile che, conclusa l’emigrazione estiva del popolo dello spritz al Portello, piazza delle Erbe con l’autunno sarebbe tornata ad essere l’epicentro della gazzarra a ruota libera. Una volta era il mercoledì universitario a tenere banco in piazza e si trattava di una goliardia tollerabile in quanto intelligente e simpatica, che sicuramente non arrecava degrado. Poi s’è fatta largo a spintoni la disobbedienza diffusa che si è imposta con la forza dell’esproprio su uno spazio collettivo della città. La tardiva, disarticolata e per certi aspetti contraddittoria risposta dell’amministrazione civica ha di fatto legittimato quello che oramai è diventato un diritto di usucapione secondo la distorta logica dell’appropriazione proletaria degli spazi, ad un millimetro dal trascendere in un problema di sicurezza e ordine pubblico.

I reati, comunque, rimangono tali. E come tali vanno perseguiti. Una cosa è la spritzmania, un’altra sono la somministrazione abusiva di bevande, la manifestazione non autorizzata, la molestia alle persone.

G.Colt.


 

REUTERS ITALIA

Bari, ucciso gestore di un pub, confessa sospetto

BARI (Reuters) - Ha confessato oggi a Bari il sospettato dell’omicidio di Michele Lopez, 41 anni, il gestore di un pub ucciso questa notte da un colpo di pistola nel corso di una rapina.
Secondo quanto riferito dalla polizia, l’uomo -- Nicola Attolico, 43 anni, sposato e padre di tre figli -- "quando ha sparato era sotto gli effetti di alcool e psicofarmaci".
Il suo arresto, a poche ore dall’omicidio, è stato possibile grazie alla collaborazione di alcuni testimoni che hanno visto il presunto killer fuori dal locale a volto scoperto.
L’uomo -- che ha confessato l’omicidio al pm di Bari Gianrico Carofiglio -- è stato in carcere diverse volte per rapina a mano armata. Fino a 5 mesi fa era agli arresti domiciliari.
Nella sua abitazione, nel quartiere Japigia, è stata anche ritrovata la pistola usata per la rapina.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, ieri sera l’uomo era entrato nell’Irish pub "Joyce" -- affollato di persone che stavano festeggiando Halloween -- con il viso nascosto da una maschera raffigurante un teschio. Aveva poi puntato una pistola contro Lopez, chiedendo che gli consegnasse i soldi in cassa. Al suo rifiuto, il rapinatore lo ha freddato con un colpo di pistola all’addome, riuscendo poi a rubare l’incasso.
Lopez è stato trasportato al Policlinico di Bari dove è morto dopo alcune ore.
Tre giorni fa, sempre a Bari, un giovane calciatore di 18 anni, Giovanni Montani, nipote di uno storico boss della criminalità locale negli anni 80, è stato ucciso in un agguato.


IL MESSAGGERO (Civitavecchia)

Ubriaco arrestato e condananto

Arrestato un uomo di Subiaco, M.O. di 48 anni, per lesioni, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. In preda ai fumi dell’alcol, in piazza del Campo, ha prima preso a calci un’autovettura, poi litigato con gli occupanti e infine all’arrivo dei carabinieri ha dato una testata a un militare. Processato per direttissima è stato condannato a sei mesi e rimesso in libertà con la condizionale.


 

IL GAZZETTINO (Treviso)

Ubriaco alla guida, ritirata la patente

Un cittadino senegalese, K.M. 29 anni, residente a Sacile, è stato fermato ieri dalla Polizia mentre guidava in evidente stato d’ebbrezza. Una pattuglia lo ha infatti visto mentre procedeva a zig zag. Fermato e sottoposto al controllo dell’alcooltest, il giovane è risultato positivo. E’ scattato il ritiro della patente, mentre l’auto è stata affidata ad un autosoccorso.


AUDIONEWS.IT

Senegalese trovato morto su panchina

Un senegalese di 33 anni senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora è stato trovato senza vita su una panchina della stazione di Pescara. Sarebbe morto per intossicazione da alcool.


 

IL TEMPO

Auto danneggiate nella notte

AVEZZANO — È finita con una denuncia da parte della Polizia per danneggiamenti la notte brava di due immigrati marocchini. I due, in regola con permessi di soggiorno e di lavoro, nella notte scorsa, probabilmente in stato di ebbrezza, hanno dato vita ad un raid vandalico in pieno abitato della frazione Antrosano. Prese di mra alcune auto parcheggiate lungo la strada, proprio nei pressi delle abitazioni dei proprietari, sulle quali hanno sfogato ogni tipo di intemperanze sfasciando specchietti, rompendo vetri e fari e producendo pesanti ammaccature su varie parti della carrozzeria. I forti rumori e le urla provenienti dalla strada, però, hanno richiamato l’attenzione di qualcuno dei proprietari delle vetture che, immediatamente, ha chiesto l’intervento del 113. Sul posto è subito arrivata una Volante e gli agenti, una volta trovati i due, hanno proceduto a calmarli e ad identificarli per poi elevare a loro carico una denuncia per danneggiamenti. Ieri mattina, poi, altri padroni di auto danneggiate nelle medesima zona si sono recati dalla Ps per sporgere la relativa denuncia. I due nordafricani in totale dovranno rispondere del danneggiamento di ben cinque auto. P.L.P.


 

VIRGILIO NOTIZIE

SALUTE/ RICERCA USA CONFERMA: IL VINO ROSSO ALLUNGA LA VITA (*)

Neutralizzare fattori di rischio di diete ipercaloriche

Roma, 1 nov. (Apcom) - Un componente del vino rosso, il "resveratrolo", avrebbe la proprietà di allungare la durata della vita. E’ quanto riferiscono David Sinclair e colleghi, Harvard Medical School di Boston, Massachussetts, in una ricerca che sarà pubblicata domani su Nature

La scoperta sarebbe stata fatta dai ricercatori che hanno alimentato topolini "di mezza età" con cibi altamente calorici e ai quali hanno somministrato, contemporaneamente, un componente del vino rosso. Alla fine del trattamento hanno visto, infatti, che le cavie, pur se superalimentate, si mantenevano in ottima salute e vivevano più a lungo

Il trattamento con il "resveratrolo" manteneva lo stato fisiologico dei topolini simile a quello di animali alimentati con una dieta standard. Inoltre vivevano di più di altri topolini ai quali non era stato dato il composto chimico, ma che avevano assunto la stessa dieta ricca di grassi. Inoltre, gli scienziati, hanno potuto constatare che, anche se i topolini non avevano perduto peso, la loro qualità di vita sembrava migliorata e mostravano una coordinazione motoria migliore

Il "resveratrolo" sembra neutralizzare i fattori di rischio associati ad una dieta ipercalorica, senza però far diminuire le calorie. Secondo gli scienziati queste stesse dosi sperimentate sui topi potrebbero essere usate per la sperimentazione umana, ma non è ancora chiaro se la sperimentazione clinica sull’uomo produrrà gli stessi effetti. In caso positivo, sarà possibile pensare allo sviluppo di farmaci che riducano le conseguenze negative prodotte da diete troppo caloriche e che siano capaci di migliorare la salute e la sopravvivenza.

 

(*) Nota: la solita confusione tra vino e resveratrolo. Se ai topolini avessero dato il vino invece del resveratrolo i risultati sarebbero stati diversi. Non dobbiamo però preoccuparci più di tanto di questa pubblicità occulta del vino. La pubblicità e la promozione del vino che fanno leva sulla salute usano un linguaggio sbagliato. In generale quando una cosa diventa utile, cessa di essere bella. (Théophile Gautier)


 

VIRGILIO NOTIZIE

Medicina: trovato ’gene della fame’

Nuove possibilita’ per la lotta all’obesita’ e all’alcolismo

(ANSA) - GINEVRA, 1 NOV - Due scienziati di Friburgo e Strasburgo hanno individuato il gene che provoca la sensazione della fame. Si apre cosi’ la strada ad un approccio nuovo nei confronti di obesita’ e alcolismo. Un gene, il "Per 2", attivo nel corpo e nel cervello, genera i segnali che fanno avvertire la sensazione della fame. I risultati della ricerca, realizzata da Urs Albrecht e Etienne Challet, sono stati pubblicati dalla rivista ’Current biology’.


 

LA STAMPA

Ubriaco fa avances alla zia

 

IL RESTO DEL CARLINO

Cavriago, ubriaco fa un macello alla Pianella


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Giovedì, 02 Novembre 2006
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