(ASAPS) CHICAGO (USA), 7 novembre 2006 – Oltre 17mila
bambini feriti in incidenti occorsi lo scorso anno a scuolabus: è questo lo
sconcertante bilancio di questa nicchia di sinistrosità americana pubblicato
ieri in un articolo della Associated Press, che anticipa un’inchiesta
pubblicata sul numero uscito oggi della celebre rivista “Pediatrics”. Una cifra
che mette paura, anche per le dimensioni degli Stati Uniti (23,5 milioni di
bambini trasportati ogni anno), e che ha spinto gli esperti ad analizzare
compiutamente il fenomeno. Infatti, oltre la metà dei sinistri risulta essere
avvenuta a ruote ferme, mentre cioè i piccoli passeggeri salgono o scendono dai
mezzi, in occasioni di brusche frenate, o a causa di buche e fondi sconnessi:
solo il 42% degli eventi avviene durante la marcia, in impatti veri e propri.
Protocolli da rivedere? Parrebbe di sì, visto il numero di bambini ricoverati
in ospedale e la tipologia di lesioni riscontrate. È anche vero che in poche
occasioni la vita degli alunni ha corso seri rischi, ma il problema non viene
affatto sottovalutato. I detective del traffico sono così giunti alla conclusione
che per garantire la massima protezione, i piccoli passeggeri devono indossare
le cinture di sicurezza. La proposta ha suscitato (tutto il mondo è paese) un
vespaio di polemiche, tra chi auspica un disegno federale di legge e chi invece
sostiene che allacciare i bambini sugli scuolabus non è affatto necessario. Tra
questi anche molti distretti scolastici, che lamentano eccessivi costi
d’adeguamento. “L’uso delle cinture di sicurezza – ha detto alla AP Jennifer
McGeehan, detective specializzata dell’ospedale pediatrico di Colombo, Ohio –
potranno evitare non solo le lesioni dovute ad incidenti, ma anche garantire
l’assoluta incolumità per eventi banali come una brusca frenata o il passaggio
su una buca. Tutti i nostri studi dimostrano che intraprendere queste misure è
una priorità”. L’indagine, illustrata nel dettaglio sul prestigioso mensile
medico pediatrico, è stata eseguita analizzando tutti gli episodi che hanno
comportato lesioni – e non casi di mortalità – tra il 2001 ed il 2003. Sono
stati investigati 51.100 casi di minori (età massima 18 anni) passati al vaglio
dell’accettazione di alcuni pronto soccorso, dei quali 17.000 ritenuti utili
nel solo 2003. La statistica offerta dagli studi della NHTSA, l’FBI della
sicurezza stradale, è invece diversa e indica in 8mila all’anno i bambini
feriti in veri e propri incidenti stradali con il coinvolgimento di scuolabus,
con una stabilità duratura nel numero almeno nell’ultimo decennio. Si tratta
però di fonti completamente diverse: mentre infatti il centro di Colombo ha
promosso uno studio ospedaliero, l’NHTSA lavora prevalentemente sui rapporti di
polizia e non tutti i casi di lesione vengono presi in considerazione. Una
caduta accidentale, dovuta magari ad una brusca frenata, viene infatti rilevata
solo all’accesso in ospedale. (ASAPS)
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