Nelle foto la merce sequestrata dagli agenti della Polstrada di Orvieto
di
Monica Riccio
ORVIETO - Brillante operazione portata a termine dagli uomini della sezione della Polizia Stradale di Orvieto, guidati dall’Ispettore Superiore Stefano Spagnoli. Sequestrate 828 stecche di sigarette “LM” albanesi, provenienti dall’Est europeo, per un valore che si aggira intorno ai 26.000 euro. Intorno alle 8,30 di sabato mattina una pattuglia della Stradale, impegnata in un normale controllo di routine sulla corsia sud della autostrada A1, ha fermato una Crysler monovolume con a bordo due giovani. Gli agenti si sono insospettiti in quanto la vettura viaggiava con un assetto modificato, probabilmente da un ingente carico trasportato all’interno. I due giovani a bordo della monovolume hanno subito dato cenni di nervosismo, tanto da convincere gli agenti ad effettuare un controllo più approfondito del mezzo. Nella parte posteriore, sotto alcuni teli, gli agenti hanno scoperto il carico di sigarette, circa due quintali di merce stipata e ben nascosta. Immediatamente sono scattate le manette per i due giovani, M.B., 29 anni e M.R., 27, entrambi ucraini, residenti da tre/quattro anni nei pressi di Palmacampagna, un paese in provincia di Napoli. I giovani, separati entrambi, hanno lasciato in Ucraina ex moglie e un figlio piccolo. L’automezzo è risultato essere di proprietà di una terza persona, un italiano, residente in Campania, dove, con tutta probabilità, era diretto il carico per essere prontamente immesso sul mercato. La merce, per un peso convenzionale di 165,60 kg, è forse parte di un carico ben più grande, proveniente da qualche magazzino di stoccaggio situato in Emilia Romagna o in Veneto, dove le sigarette arrivano direttamente dai paesi dell’Est. Le indagini in questo senso sono in corso per cercare di disegnare una mappa del traffico che, a dire il vero, negli ultimi anni sembrava aver subìto una battuta d’arresto sopratutto grazie all’inasprimento delle pene commisurate in caso di contrabbando ai sensi della Legge n. 92 del 19.03.2001. I due si trovano ora rinchiusi nel carcere orvietano di via Roma, dove per uno di loro, a seguito di controlli incrociati sulla banca dati AFIS, è emersa l’esistenza di un decreto di espulsione datato 2005 emesso dalla Procura di Caserta, che però riguarda un altro nominativo, probabilmente un “alias” usato dall’ucraino che si è visto ascrivere anche un verbale di arresto per non aver ottemperato al rientro in patria disposto.
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