Cliccando sul seguente link trovate la redazione definitiva del Dossier su "Il caso TG1": http://www.europeanconsumers.it/articolo1.asp?idarticolo=3361&idsezione=26 ASAPS.IT Venturina (Livorno) Di Lorenzo Borselli (*) (ASAPS) CAMPIGLIA MARITTIMA, VENTURINA (LIVORNO) – Quando,
una settimana fa, il nostro amico Aldo Fabbri (associazione Fede per la Vita)
ci ha contattato raccontandoci quello che stava accadendo a Venturina, piccolo
centro della costa livornese, non volevamo crederci. Reduci dall’esperienza
della “Drive Beer” – della quale ricordiamo è stata sospesa una parte della
campagna pubblicitaria perché giudicata “ingannevole”, come richiesto dall’Acat
e dall’Asaps – non potevamo credere che qualcuno avesse tanto irresponsabile
coraggio. Eh sì, perché il titolare di questo locale dal nome un po’
particolare, ma tutto sommato innocuo, tutto è fuorché timoroso: “Los
Panineros”, c’è scritto sull’insegna e francamente la traduzione non è del
tutto semplice… Perché, vedete, spagnolo non è, anche se l’uso dell’articolo
determinativo inganna. Parrebbe più un sillogismo, una parola coniata o
semplicemente inventata un po’ alla Totò, appioppando un’aurea iberica ad una
parola del tutto italiana. Insomma, crediamo voglia che “los panineros” stia a
significare “i paninari”, intendendo “coloro che amano i panini”. Dallo
spagnolo all’inglese: “to eat”, (mangiare), “to drink” (bere) e “to idle”
(poltrire). L’animazione è offerta da una nota etichetta di birre, ma l’invito
che rivolge il titolare è assolutamente spaventoso. Qui, la voglia di fare
ironia ci passa tutta d’un fiato. Il signor proprietario, invita tutti a “ubriacarsi
con le proprie birre preferite”, ma “non solo”. Ce lo immaginiamo
sorridere mentre strofina le mani in attesa di poterle aprire alla moneta
sonante dei ragazzini attratti dal paese dei balocchi after-hour. Insorge Aldo,
insorgiamo noi (anche se in ritardo), insorge l’ Associazione Europea
Familiari e Vittime della Strada: sì, proprio loro. Quelli nati sul dolore di
uno schianto, che di ridere hanno poca voglia. Il sorriso e la felicità - loro
– l’hanno lasciata in un cassetto o su un orsacchiotto impolverato su un letto
mai più disfatto. Per loro la parola “ubriachi”, ha un significato particolare.
Ci sono ubriachi (e non solo), che la vita l’hanno persa o tolta. Così,
democraticamente, senza distinzione tra sbronza attiva e passiva, i loro
congiunti finiti contro un albero perché in stato di ebbrezza o uccisi da chi
aveva trascorso la serata a bere (e non solo). Carla Mariani Portioli e
Giovanni Delle Cave, hanno chiesto la revoca della licenza. Sarà difficile, ma
come dare loro torto? Com’è possibile che una persona, per quanto attratta dal
denaro, possa spingersi così oltre? Il sindaco di Campiglia Marittima,
Silvia Velo, si è detta “fortemente colpita nello scoprire la vergognosa
pubblicità del locale”, e promette tolleranza zero. Sappiamo, per diretta
conoscenza, che gli uomini della Sezione Polizia Stradale di Livorno (e dei
distaccamenti di Venturina e Cecina) saranno presenti più che mai, ma perché –
ci chiediamo – qualcuno debba inventarsi certe pensate. Forse per fare
quattrini? O forse perché di sicurezza stradale non se ne vuole sentir parlare?
Lasciamo la risposta al genio della lampada, e non a quello della bottiglia.
Quello abita a Venturina, e pensa solo a far quattrini. (ASAPS) (*) Vittima della strada, falciato da un ubriaco IL GAZZETTINO (NORDEST) Ubriaco al volante travolge una famiglia Feltre (Belluno) Una donna morta, la figlia, consigliere comunale a Vallada
Agordina, in fin di vita all’ospedale di Feltre e il nipotino di 9 anni con il
bacino schiacciato, gravissimo. Per loro i medici si sono riservati la
prognosi. È il bilancio dell’ennesima tragedia della strada accaduta
ieri poco prima delle 16 alle porte di Feltre lungo la statale 50, asse viario
portante della provincia che poi è stato chiuso al traffico fino a poco prima
delle 20. Notevoli i problemi alla viabilità: per cercare di tamponare
l’emergenza auto e mezzi pesanti sono stati deviati attraverso alcune comunali. Una carambola tragica che è stata provocata dall’alcol,
infatti il tasso riscontrato dalle analisi sul camionista
"investitore" sarebbe stato oltre il limite di legge (0,5 mg per
litro di sangue). Il camion, condotto da un autista di nazionalità russa
residente a San Pietroburgo, di 44 anni, è sbandato, ha travolto una Peugeot
107 per poi finire dritto contro la vetrina di una cartoleria. Una dinamica
condizionata con molta probabilità all’ebbrezza alcolica di chi guidava il
mezzo pesante. La vittima del tragico incidente, è Flora Manfroi, 81
anni, di Vallada Agordina. Era in auto con la figlia Tiziana Lorenzi, 48 anni,
che guidava e con il nipotino D.B.V. di nove anni. Tiziana da due mandati è
consigliere comunale del piccolo paese della Val Biois e ricopre anche la
carica di consigliere in Comunità Montana agordina. Inoltre, assieme al marito
gestisce il noto ristorante "Val Biois. Il camion che viaggiava senza carico in direzione di
Belluno, a un certo punto ha improvvisamente sterzato invadendo la corsia
opposta e investendo la Peugeot 107 che viaggiava verso Feltre con a bordo le
due donne e il bambino. La macchina centrata sul muso si è rovesciata, mentre
il pesante mezzo ha continuato la sua folle corsa terminando contro la vetrina
della cartoleria Felcart. Al momento dell’impatto nella zona si è sentito un botto
fortissimo tanto che qualcuno ha pensato a una scossa di terremoto. Poi,
l’allarme lanciato al 118 del Suem e al centralino 112 dei carabinieri. Sul
posto sono arrivate due ambulanze dal pronto soccorso del Santa Maria del
Prato, i vigili del fuoco di Feltre e Belluno, i militari dell’Arma e i vigili
urbani. Davanti agli occhi dei soccorritori si è presentata una
scena agghiacciante: la Peugeot era rovesciata, il camion praticamente
all’interno della cartoleria. Le autolettighe hanno immediatamente trasportato
all’ospedale Tiziana Lorenzi, che successivamente è stata sottoposta a
intervento chirurgico, e il figlioletto con il bacino gravemente schiacciato.
Per entrambi la prognosi è riservata. Traumi e lesioni pesanti tanto da far
temere per la loro vita. L’autista è stato estratto con grande difficoltà dalla
cabina di guida, "incastrata" nella palazzina della cartoleria.
Un’operazione complicata che ha impegnato il personale del pronto soccorso e
dei vigili del fuoco per parecchio tempo. Per l’autista russo, trasportato al
reparto d’urgenza del Santa Maria del Prato, gli esami clinici avrebbero
riscontrato un tasso alcolico piuttosto alto: un’analisi che, se confermata,
aggraverebbe la posizione dell’uomo. Erano stati ipotizzati anche un colpo di sonno oppure un
malore del conducente straniero, ma secondo un primo esame della dinamica la
manovra effettuata dal pesante mezzo non sarebbe stata possibile in stato di
lucidità. La statale 50 è rimasta chiusa fino alle 19,45 per
permettere ai carabinieri della Compagnia cittadina di effettuare i rilievi di
legge e ai vigili del fuoco di spostare l’autoarticolato che è stato poi posto
sotto sequestro. Alessandro Tibolla IL GAZZETTINO (BELLUNO) Feltre Un’anziana agordina morta, ... Un’anziana agordina morta, la figlia consigliere comunale
e il nipotino in gravissime condizioni: è questo il tragico bilancio di un
incidente stradale che ieri pomeriggio ha paralizzato la statale 50 per quattro
ore. Viaggiavano su una Peugeot 107 verso il il centro di Feltre, quando sono
state centrate da un camion impazzito proveniente dalla direzione opposta. Gli
accertamenti sul conducente, un cittadino russo di 44 anni rimasto praticamente
illeso, hanno riscontrato la presenza di un livello di alcol nel sangue
altissimo: oltre 2,50, quando il limite di legge è 0,50. La vittima è Flora Manfroi, 81 anni, di Canale, pensionata
ed ex emigrante. Alla guida dell’auto, che si è rovesciata, c’era la figlia
Tiziana Lorenzi, 48 anni, da due mandati consigliere comunale a Vallada. La
donna è molto grave: è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico ad
una gamba, nel tentativo di scongiurarne l’amputazione. Gravissimo anche il
figlioletto di 9 anni, che ha riportato lo schiacciamento del torace: i medici
l’hanno operato per ore, prima di farlo rientrare in Rianimazione. Il mezzo pesante, che non trasportava carichi, ha finito la sua folle corsa contro la vetrina di una cartoleria. L’autista è stato estratto dai vigili del fuoco. Le indagini per stabilire le cause dello scontro sono condotte dai carabinieri.Gabrieli e Tibolla IL MESSAGGERO (LATINA) INCIDENTE MORTALE A LATINA SCALO Travolse una donna, libero con l’indulto Ha investito mamma e figlia mentre attraversavano la
strada sulle strisce pedonali, a Latina Scalo. La donna è morta, mentre la
bambina di appena un anno si è miracolosamente salvata. Ieri Jacek Lipka, 34 anni,
polacco residente a Sermoneta Scalo, ha patteggiato la condanna ad un anno e
sei mesi. L’uomo era difeso dagli avvocati Luigi Di Mambro e Modestino
D’Aquino. Rientrando nei benefici previsti dall’indulto, il polacco è adesso
libero. Secondo la ricostruzione della polizia l’uomo era
ubriaco mentre stava guidando la sua Ford Orion. A perdere la vita, il 27
settembre 2005, è stata Gulnara Rishayakhmentova, una signora russa sposata con
un corese e mamma di Elena, che all’epoca aveva undici mesi. La donna stava attraversando via della Stazione con la figlia in braccio. Secondo la ricostruzione di alcuni testimoni e della polizia stradale di Latina, la vittima aveva appena parcheggiato la sua auto e stava tornando a casa. In mezzo alla strada una vettura si è fermata per lasciarla passare mentre un’altra, una Ford Orion con targa polacca, che stava sorpassando in velocità e l’ha travolta falciandola in pieno e scaraventandola per alcuni metri. La donna è spirata poche ore dopo il ricovero al Goretti di Latina mentre la piccola Elena è stata salvata al Bambino Gesù di Roma. IL GAZZETTINO (BELLUNO) VAL COMELICO Esercenti infuriati per i continui controlli
delle forze dell’ordine Val Comelico Pronti a tutto: persino a scendere in sciopero o a tenere
aperti i loro locali fino alle otto del giorno successivo. Ininterrottamente.
Cose mai viste in Comelico. Un’infinità di esercenti dicono di non poterne
più dei ferrei controlli da parte delle forze dell’ordine, specie nei
fine-settimana, sugli orari di chiusura e sui tassi alcolemici dei clienti
dentro e fuori il locale. Dicono di essere in tanti ed ora vogliono far sentire
la loro voce, perché il vaso è ormai colmo, la pazienza finita. Ed eccoli
all’offensiva gli operatori e i proprietari di bar e ristoranti. Alzando il
tiro vogliono sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità. Non è infatti
escluso che la protesta raggiunga i tavoli della Provincia e della Regione.
Intanto, pare che anche qualche amministratore che siede sugli scranni di una
delle principali maggioranze comeliane abbia già dato la propria adesione alla
"rivolta". Ieri, dunque, le prime mosse: sono cominciati il
volantinaggio a tappeto, la diffusione della petizione da sottoscrivere e
l’invio di decine e decine di sms, da un telefonino all’altro. «Abbiamo bisogno
di aiuto - si legge nel testo disseminato con l’appello a tutta la popolazione
del Comelico per salvare «la nostra terra». Il discorso si allarga: «Uniamoci:
la Val Comelico, da sempre terra di lavoratori, sta morendo, ci tolgono il
lavoro e con esso la libertà e la speranza di un futuro migliore per noi e per
i nostri figli, costringendoci ad andarcene. Le attività chiudono a causa della
scarsità di lavoro, con la chiara impossibilità di far fronte ai propri
debiti». Molti sono in difficoltà con affitti e mutui. La conseguenza è che
molte attività hanno o stanno per abbassare definitivamente le saracinesche: su
questa strada ci sarebbero già mezza decina di bar di Padola e un paio di
negozi di alimentari a Campolongo. Solo per citare alcuni esempi. Per i
promotori della protesta la causa della chiusura va ricercata anche nella
«evidente mancanza di impegno e responsabilità delle nostre amministrazioni».
«Con ciò una delle risorse importanti per la nostra valle, il turismo, già poco
sviluppato, muore - scrivono gli operatori, riferendosi anche al ferreo
controllo delle forze dell’ordine - per i nostri giovani manca tutto,
persino un punto di ritrovo ove passare il fine settimana e fare le ore piccole
in tranquillità e armonia con i coetanei. E chi si propone con sacrificio e
impegno si vede negato il permesso di farlo da amministratori miopi e lontani
dalla realtà. La libertà viene loro negata (*) e perciò la cercheranno
altrove, dove i locali hanno la possibilità di tenere aperto più a lungo e dove
per arrivarci faranno chilometri in auto, con evidente rischio di incidenti e
con chiare e forti preoccupazioni per le famiglie. Per questo chiediamo la
collaborazione di tutta la popolazione». Yvonne Toscani (*) Nota: di quale libertà si sta parlando? Quella di
ubriacarsi e magari non tornare più a casa? IL GAZZETTINO (BELLUNO) VERIFICHE A TAPPETO Comelico Superiore Mentre gli esercenti sono sul piede di guerra, sono effettivamente partiti dal Comelico - e riguarderanno, a rotazione, tutte le zone che sono sotto la giurisdizione della Compagnia di Cortina - i controlli nei bar e nei locali pubblici dalla zona nei comuni di Comelico Superiore, Santo Stefano, San Pietro, San Nicolò, Danta e Sappada. Nelle prossime settimane la stessa operazione si concentrerà sulle altre zone del Cadore così come sull’Alto Agordino. Due gli obiettivi principali dei controlli, effettuati con l’impiego del personale delle stazioni del posto. Primo su tutti, quello della prevenzione dei reati e dell’abuso alcolico, che si esplica anche con l’istituzione di posti di blocco sulle principali arterie stradali con controlli tramite etilometro. Insieme alla prevenzione i carabinieri vogliono dare anche un segnale sulla sicurezza dei cittadini, rendendo nota la loro presenza con lampeggianti luminosi visibili a lungo raggio. Il secondo aspetto è quello di far sentire una forte presenza dell’Arma sul territorio, invitando sia i gestori dei locali pubblici sia gli avventori a segnalare qualsiasi fatto particolare al 112, anche anonimamente. Si pensi che è proprio grazie alla segnalazione anonima di un cittadino che qualche giorno fa i carabinieri hanno potuto salvare un 26enne che minacciava di suicidarsi gettandosi dal ponte Cadore. Infine, i controlli sul rispetto degli orari di apertura in risposta alle lamentele dei cittadini per i rumori notturni. PRIMOCANALE.IT VIETATO BERE ALCOLICI IN STRADA ALLA SPEZIA Sanzioni da stasera nel quartiere Umbertino della Spezia per chi consuma bevande alcoliche in aree pubbliche o aperte al pubblico. Dalle 18 alle 5, chi sarà trovato a bere in strada verrà multato. Il divieto nasce dalle proteste dei cittadini, costretti a non uscire più la sera per le risse e gli episodi di violenza da parte di ubriachi. Il Comune ha pubblicizzato il divieto in arabo, in spagnolo e in francese, perchè abitudine soprattutto tra gli extracomunitari. LA PROVINCIA DI SONDRIO Bar vigilati: troppo alcol ai minorenni Polizia municipale impegnata nei controlli Frenquelli:
«Molte segnalazioni dei genitori» Controlli in discoteca, nei circoli privati e anche nei
bar. Con un occhio di riguardo ai più giovani. La preoccupazione per il
rapporto tra minorenni e abuso di alcol investe anche l’attività dei vigili
urbani di palazzo Pretorio. Tanto che, nell’ambito dei servizi mirati messi in
strada tra il 1° luglio e il 21 ottobre di quest’anno, il comandante Maurizio
Frenquelli ha incluso anche le verifiche negli esercizi pubblici della città e
dei paesi che con il capoluogo condividono la polizia convenzionata, in
particolare, Chiesa Valmalenco, che in estate è particolarmente frequentata da
giovani e giovanissimi, e Berbenno, da dove sono giunte precise segnalazioni.
Il primo passo di un’attività che richiede tempo e costanza, ma che risponde al
grido d’allarme che arriva proprio dalle famiglie. «Il problema nei bar c’è -
dice Frenquelli stilando un bilancio dei servizi fatti -, ma è molto difficile
da individuare e da stroncare. Serve molta attenzione e assiduità. Intanto noi
abbiamo eseguito controlli in 12 esercizi pubblici, senza grossi risultati».
Una nota di rammarico perché a dispetto della mancanza di riscontri oggettivi -
leggi specifiche violazioni - le lamentele si moltiplicano e il fenomeno è di
assoluta rilevanza, come testimonia chi lo vive quotidianamente. «Erano state
qui da me alcune mamme di Berbenno che segnalavano la somministrazione di alcol
ai minorenni: ai loro figli o ad amici - racconta ancora il comandante della
polizia municipale -. Abbiamo provato a controllare, ma due sole sere in vari
locali sono davvero troppo poche per arrivare a capo del fenomeno». Lo scorso
anno lo stesso tipo di attività, è sempre Frenquelli a ricordarlo, con
segnalazioni molto precise aveva consentito di individuare più di un gestore di
bar "fuorilegge" in quanto a somministrazione di sostanze alcoliche
ai minorenni. Un tema di cui si sta occupando anche il presidente della
commissione servizi sociali del Comune di Sondrio Francesco Violante, anche
questa volta su sollecitazione delle mamme dei ragazzi. «Abbiamo fatto giornate
di convegni per parlare dell’alcol e del suo abuso da parte dei più giovani -
dice Violante -, ma poi nei locali della città, anche quelli vicini alle scuole
che dovrebbero essere i più protetti, c’è chi lo serve ai ragazzi senza troppi
problemi. E, giustamente, i genitori vengono a lamentarsi. Bisogna
intensificare i controlli, non possiamo limitarci alle sole parole». In
realtà, non è soltanto un problema dei bar, perché non tutte le sostanze
alcoliche provengono da lì: c’è anche chi birre e superalcolici li compra nei
negozi per poi sorseggiarli nei pressi dei luoghi pubblici di ritrovo come
testimoniano bicchieri di carta, lattine e bottiglie abbandonate nei giardini
della città. Monica Bortolotti IL GAZZETTINO (TREVISO) BOTTA E RISPOSTA La statua della
lattaia, che fra poco più di un anno farà mostra di sè in piazza Trentin, ha
già scatenato le prime polemiche. Ed è subito un botta e risposta fra Italia
Nostra e la Trevisani nel mondo. Decisamente contrario è Umberto Zandigiacomi,
presidente della sezione di Treviso dell’associazione, che ironizza: «Siamo
molto preoccupati: si profila una nuova serie di monumenti per tutti i vecchi e
nobili mestieri che stanno scomparendo e sono ancora aperte le liste delle
associazioni d’arma e degli sportivi». Zandigiacomi lancia anche una frecciata
verso i sostenitori dell’Ombralonga, a partire da alcuni esponenti
dell’amministrazione comunale: «Proponiamo comunque che ci sia anche il
monumento dell’ubriaco, considerato che i maggiorenti hanno deciso che sarà
fonte di attrattiva turistica». Il presidente di Italia Nostra non si ferma ed entra nel
dettaglio: «Mancano monumenti per i Carabinieri e la Polizia, per i Granatieri,
i Fanti, gli Artiglieri (a meno che non sia per loro quel buffo cannone
sistemato, si fa per dire, davanti alla Porta di Santi Quaranta), gli Avieri, i
Bersaglieri e la Sanità. Non sappiamo se i Marinai abbiano già provveduto diversamente». E dopo aver spaziato attraverso le varie discipline
sportive («Mosole ha provveduto per i ciclisti, ma gli altri?»), Zandigiacomi
torna alla lattaia e arriva al punto che ha fatto arrabbiare la Trevisani: «La
nuova serie è ancora più ricca, perché finora ne abbiamo un solo esemplare, ma
senza mestiere: l’Emigrante». E la Trevisani nel Mondo reagisce immediatamente: «Che ci
sta a fare il monumento all’Emigrante? È un segno visivo e della memoria, in
quanto l’uomo in emigrazione è depositario di un patrimonio di esperienze e di
sentimenti, di momenti importanti di vita, di lavoro e di creatività, che la
ruota del destino ha strappato alle proprie radici portandolo in giro per il
mondo. Ed è un mondo che proprio molti emigranti hanno contribuito a costruire
e a rendere anche migliore. Contrariamente a quello che qualcuno vorrebbe dire,
questi monumenti servono a far capire questi concetti e rappresentano una
testimonianza e un’eredità per le nuove generazioni. Meritano una cosa sola: di
essere capiti e di essere rispettati». cfdp IL GAZZETTINO (PADOVA) DENUNCIATO Studente ubriaco va a rubare in una lavanderia I carabinieri hanno denunciato uno studente irlandese trentenne che l’altra sera ha compiuto un furto all’interno della lavanderia Fast Clear di via San Massimo. Il giovane, in preda ai fumi dell’alcol, ha forzato una porta portando via un stereo e alcuni utensili. Identificato, la sua abitazione è stata perquisita. Rinvenuta la refurtiva. Lo straniero è stato quindi deferito all’autorità giudiziaria. Una bravata della quale ora dovrà rispondere davanti a un giudice e che rischia di costargli una condanna. La prossima volta farà bene a controllarsi quando alzerà troppo il gomito. La refurtiva è già stata restituita ai legittimi proprietari. IL GAZZETTINO (TREVISO) VALDOBBIADENE Una sala gremita ha accolto in Villa dei Cedri di
Valdobiadene i relatori dell’incontro promosso dall’associazione Alcolisti
anonimi, in occasione del ventennale di fondazione del gruppo locale, in
collaborazione con l’associazione dei famigliari Al- Anon. Il dott. Oscar
Miotti, responsabile dell’Alcologia presso l’ospedale di Castelfranco ha fatto
il quadro della situazione relativa all’alcolismo, illustrando dati allarmanti,
purtroppo in parte noti. Ne basta uno per dare l’idea della gravità del
fenomeno: in Italia ogni anno muoiono quaranta mila persone per problemi
correlati all’abuso di alcol. Un confronto schiacciante rispetto alle morti per
eroina, che si attestano intorno alle otto, nove mila. Se si è fatto molto per
prevenire la dipendenza dalla droga e altrettanto si è fatto per il fumo, meno
attenzione è stata dedicata all’uso smodato di alcol. Il dott. Miotti si è
soffermato sulla situazione dei giovani, sempre più bevitori e in un’età
precoce, al punto che le statistiche rilevano che l’80\% dei ragazzi dai
quattordici anni in su bevono: una minima percentuale in maniera occasionale,
una più consistente in misura eccessiva. Anche le donne non scherzano, tanto
che solo il 24\% in gravidanza decide di smettere totalmente di bere, a
fronte del 74\% che sceglie di non fumare in quel periodo così delicato (*).
Di fronte a questo quadro, quanto conta il ruolo dei gruppi di auto aiuto,
quali sono quelli degli alcolisti anonimi? Moltissimo, stando all’esperienza di chi, come il dott.
Miotti, di casi ne ha visti e ne vede tanti. Partendo dal presupposto che
l’alcolismo è una malattia, gli alcolisti anonimi hanno saputo individuare il
modo per aiutare chi decide di liberarsi da questa schiavitù, da un’ossessione
che mina la vita personale e famigliare e i gruppi dei famigliari
contribuiscono a sostenere il cammino di chi, vivendo accanto ad un alcolista,
sperimenta un inferno non meno duro. Maria Pia Simonetto (*) Nota: da neo-papà posso dire che a mia moglie, al
corso di preparazione al parto due anni fa, era stata data indicazione di bere
tranquillamente qualche bicchiere di vino. IL GAZZETTINO (VENEZIA) FORZE DELL’ORDINE Funzionano i controlli fuori dei locali di divertimento Portogruaro Massima soddisfazione tra le forze dell’ordine ma anche
fra i vari esercenti dei locali notturni per i controlli avvenuti nei giorni
scorsi nel Portogruarese. L’ultimo quello straordinario effettuato nella notte
di Halloween sulle strade che conducono ai locali del divertimento. Quaranta
pattuglie composte da Polizia di Stato, Stradale, Ferroviaria, Locale di
Portogruaro e Fossalta, Carabinieri, Guardia di Finanza e Motorizzazione
civile. Ma a contribuire alla buona riuscita del servizio anche diversi gestori
dei locali; addiritttura molti sono stati i giovani che hanno chiesto
spontaneamente di sottoporsi al test alcolimetrico prima di mettersi alla
guida. E in più di un caso, non essendo idonei, per tornare a casa tranquilli
hanno fatto guidare l’auto all’amico sobrio. Curiosa e lodevole anche l’iniziativa del Tnt di Lugugnana
che, già in passato, per chi si è fatto trovare sobrio alla guida ha messo a
disposizione ingressi omaggio. Accademia e Hdemia Cafè di Fossalta invece
offriranno le pizze a quanti, dovendo guidare risulteranno negativi all’alcol
test. Iniziative ben viste sia nei comandi dell’Arma che dalla Polizia.
"Ci teniamo tutti che i ragazzi si divertano - ha affermato il commissario
Palmieri - ma anche che non rimangano coinvolti in incidenti". Altri
controlli sono già stati programmati per le prossime notti. M.C. IL GAZZETTINO (VICENZA) I RILEVATORI CONTESTATI ALTAVILLA - (M. C.) I rilevatori di infrazioni semaforiche T-Red, installati nei tre semafori di Altavilla Vicentina lungo la SR 11 fanno ancora notizia. Questa volta, però, a parlare non sono né i cittadini cui è stato recapitato il verbale da 146 euro, né il sindaco Giannira Petucco. A fare chiarezza è Raoul Cairoli, amministratore delegato di Ci.Ti.Esse srl, l’azienda di Rovellasca (CO) che si occupa della gestione e manutenzione delle tre centraline. "Il prezzo di ciascun rilevatore ammonta a circa 45 mila euro, oltre alle spese di installazione. Potevamo offrire le tre apparecchiature ad Altavilla Vicentina - spiega Cairoli - a poco meno di 160 mila euro". Il Comune, però, ha preferito optare per il noleggio, conferendo così alla Ci.Ti.Esse srl il 30 per cento delle entrate derivanti dalle fruttuose contravvenzioni. Il sindaco, sulla vicenda, ha fin da subito dichiarato: "non vogliamo gravare i cittadini di alcuna spesa, preferiamo preoccuparci della sicurezza stradale e poi, con il ricavato, promuovere interventi per il miglioramento della circolazione e la tutela degli utenti della strada". L’Azienda di Rovellasca da anni opera nel settore e rifornisce i Comuni di innumerevoli apparecchiature per il controllo del traffico stradale. "Forniamo alle Amministrazioni di tutto il Nord Italia molti apparecchi - spiega l’imprenditore dell’Azienda comasca - e non solo per il rilevamento delle infrazioni semaforiche e della velocità. Ogni anno vendiamo oltre 100 etilometri, del costo di circa settemila euro l’uno, a significare l’attenzione dei Comuni per la prevenzione, nonostante l’utilizzo di questi strumenti non porti alcun profitto alle Amministrazioni municipali, ma soltanto l’impiego di agenti, con l’unico fine di rendere le strade più sicure e mettere fuori combattimento gli irriducibili dell’alcol". Quanto all’efficacia dei rilevatori ed alla possibilità che gli automobilisti vengano sanzionati al passaggio con il giallo Cairoli è chiaro: "le apparecchiature di Altavilla sono stato omologate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il 15 dicembre 2005, che ha previsto che debbano essere scattati, per ogni infrazione, almeno due fotogrammi, di cui uno all’atto del superamento della linea d’arresto e l’altro quando il veicolo in infrazione si trova circa al centro dell’intersezione controllata. Il T-Red, però, fa molto di più: scatta ben quattro fotogrammi per ogni infrazione, il primo quando il veicolo non ha ancora superato la linea d’arresto, il secondo all’atto del superamento della linea d’arresto, il terzo ed il quarto a distanze prestabilite in modo da arrestare l’avvenuto attraversamento dell’intersezione". Quale spiegazione possiamo dare, quindi, agli automobilisti sanzionati convinti di essere passati con il giallo? "A 50 km/h un veicolo - conclude Cairoli - compie 14 metri al secondo. Ed un mezzo di media cilindrata è in grado di arrestarsi in 20 metri. Considerando che il tempo di giallo nei semafori di Altavilla è di quattro secondi è evidente che ogni automobilista è nelle condizioni di potersi fermare, avendo a disposizione ben 56 metri. Il reale problema è che il T-Red è troppo efficiente e non lascia via di scampo: acquisisce 50 foto al secondo e cattura le targhe anche di veicoli che transitano a distanza di meno di un metro l’uno dall’altro".
CORRIERE ADRIATICO Corinaldo, il parere critico e le preoccupazioni dell’ex
consigliere comunale Italo Pelinga “La festa di Halloween non è il turismo” CORINALDO - Una voce fuori dal coro, quella dell’ex consigliere comunale Italo Pelinga che trascorsa la kermesse di Halloween scrive: “La festività del 1° Novembre rappresenta per molti corinaldesi del centro storico una duplice ragione di giubilo. Quel liberaci dal male recitato alla funzione religiosa di Ognissanti si materializza, per una volta, con il ricordo della Notte delle Streghe passata insonne al suono selvaggio dei tam tam, con corollari di portoni sfondati a calci, muri domestici imbrattati di ogni sorta di escrementi, vandalismi diffusi sulle automobili, ubriachezza molesta, eccetera. Difficile valutare questo disagio, anche perché le lamentale degli sparuti abitanti del centro storico della città gorettiana rischiano sempre di passare inosservate. Difficile è anche sputare in faccia a chi, come in questo caso i volontari della Pro Loco, si prodiga anima e corpo per la riuscita di una manifestazione che porta a Corinaldo migliaia di persone”. Ma il turismo è un’altra cosa, sottolinea Pelinga. “La Pro Loco di Corinaldo fa bene il suo mestiere, organizza una festa che raccoglie uno straordinario successo di pubblico, punto e basta. Altra cosa sono le politiche turistiche, che per altro sono competenza delle pubbliche amministrazioni. Mi pare che il turismo inteso come numero di persone che hanno sentito parlare di Corinaldo o numero di persone che hanno passato qualche ora a Corinaldo (fossero pure davvero 80.000!) non sia un dato serio che possa giustificare il trionfalismo di chi parla di Halloween come del fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale, tanto più che l’alibi non regge di fronte ai preoccupanti segnali quali la sofferenza e persino la chiusura delle poche strutture ricettive esistenti, tanto per fare un esempio”. CORRIERE ADRIATICO Un marocchino clandestino è stato denunciato Ubriaco picchia gli agenti ANCONA - Aggredisce gli agenti di polizia che lo fermano perché è ubriaco. E’ accaduto domenica sera, poco dopo le 22 e 30, sotto la galleria San Martino. Gli agenti della Volante hanno notato due persone - un uomo e una donna - che barcollavano visibilmente. Li hanno fermati e poiché i due presentavano visibili segni di crisi etilica è stata chiamata un’ambulanza per prendersi carico della ragazza le cui condizioni sembravano particolarmente gravi. Intanto gli agenti hanno controllato l’identità dell’uomo: un marocchino di 36 anni, M.K., risultato clandestino e con precedenti per reati contro il patrimonio. L’uomo ha aggredito gli agenti minacciandoli e insultandoli dopo di che s’è calmato ed è stato trasportato all’ospedale per smaltire la sbornia. E’ stato denunciato per ubriachezza, resistenza e contravvenzione alle norme sul permesso di soggiorno. Nessun provvedimento è stato preso nei confronti della ragazza. IL MESSAGGERO (PESARO) Vino Novello, nelle Marche ben 360 mila bottiglie: è
record ANCONA, - Sono 360mila le bottiglie di vino novello che da ieri rallegreranno le serate dei marchigiani, in abbinamento alle tradizionali castagne o ai prodotti tipici del territorio. Secondo una stima Coldiretti Marche, rispetto allo scorso anno la produzione ha fatto registrare un aumento dell’ 1,3%. Il tutto per un fatturato di circa 1.600.000 euro. «Il vino novello si è affermato da circa un decennio nella nostra regione, ma è ormai divenuto un vero e proprio fenomeno di costume - spiega il presidente di Coldiretti Marche Giannalberto Luzi -. Quest’anno, poi, la qualità del prodotto sarà ottima, grazie al buon andamento generale della vendemmia». Il metodo di vinificazione è profondamente diverso da quello tradizionale: le uve del novello, infatti, non vengono pigiate e successivamente fermentate, ma viene invece effettuata la fermentazione direttamente con gli acini interi in modo che solo una piccola parte degli zuccheri presenti si trasformi in alcool, conferendo al vino il caratteristico gusto amabile e fruttato. Caratteristiche che, abbinate alla leggerezza, alla bassa gradazione (11 gradi), al bouquet aromatico e al colore rosso rubino hanno fatto del novello un beniamino soprattutto dei giovani. IL TEMPO Raid ladresco in centro. Sei
negozi derubati SEI furti in sei negozi diversi, nella stessa notte, nello stesso quartiere. È accaduto l’altra sera in via Roma, via Garibaldi, via Potenziani e via Cintia. Un raid premeditato, sicuramente opera della stessa mano o delle stesse mani. «Nel mio esercizio hanno rubato poca roba - ha riferito uno dei negozianti - e le modalità con cui è stata forzata la vetrina lasciano pensare che si tratti di teppisti e non di una banda organizzata. Tutto può succedere, per carità, ma noi commercianti del Centro Storico chiediamo più sorveglianza di agenti a piedi il venerdì e il sabato notte perchè girano parecchi giovinastri». Insomma, c’è apprezzamento per i controlli con l’etilometro effettuati dai carabinieri fuori dalle Mura Medievali ma occorrono, a questo punto, anche pattugliamenti nelle piazzette e nei vicoli più nascosti dove hanno sede pub e discoteche perchè a volte poche «mele marce» guastano l’immagine di centinaia di bravi ragazzi. Adesso il Comitato Centro Storico chiederà al Prefetto di emettere un’ordinanza che vieti la somministrazione di bevande in bottiglia dalle 20 alle 6 del mattino. Sulla scia di quanto è stato deciso dal Prefetto Serra per alcune vie e piazze di Roma, molte famiglie e molti negozianti invocano lo stesso intervento nel perimetro interno alle Mura cittadine di Rieti. «Il venerdì e il sabato non si vive più - dicono i residenti - serve un’ordinanza del Prefetto e l’impegno di tutte le forze dell’ordine. Via Cintia, via Garibaldi, via S. Rufo, via dei Crispolti, via del Duomo. Al mattino, dopo i bagordi, ci sono solo immondizie, bottiglie rotte e urine sui portoni delle nostre case. Chi ci tutela? Ultimamente rischiano anche i commercianti perchè ci sono gruppetti di giovinastri che per rubare i capi esposti in vetrina sono disposti a rompere tutto. Servono poliziotti e carabinieri a piedi dalla Mezzanotte alle 3 del mattino. Con due settimane il problema si risolve». El. Mas. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BARI) GRAVINA/Le indagini di Polizia e Finanza riguardano alcuni
contratti stipulati per una psicolabile Raggiro di incapace, legale indagato Due settimane fa, fu arrestato un
sacerdote nell’ambito della stessa inchiesta Il nome di un avvocato di Gravina è stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sfociata, una quindicina di giorni fa, nell’arresto di un sacerdote gravinese di 57 anni, don Giuseppe Nuzzi, che si trova ai domiciliari con l’accusa di circonvenzione di incapace. Al libero professionista è contestata l’ipotesi di reato di concorso in circonvenzione di persona incapace: la iscrizione nel «registro delle persone sottoposte a indagini» della Procura di Bari è stata decisa dal pubblico ministero inquirente Antonino Lupo sulla base delle indagini degli uomini della sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato, diretti dal vicequestore Pietro Battipede, e della Guardia di Finanza, agli ordini del colonnello Donato Dell’Anna. Al sacerdote, in particolare, viene contestato di essersi appropriato, per poi perderli giocando al Lotto, di circa 200mila euro che - secondo quanto sostiene l’ufficio inquirente - avrebbe sottratto a una giovane donna, psicolabile e alcolizzata, caduta in stato di forte depressione dopo la morte di suo padre. Secondo quanto emergerebbe dalle indagini, il sacerdote avrebbe amministrato complessivamente una somma pari a 460mila euro proveniente dal patrimonio della donna, e oltre ai 200mila euro persi al gioco del Lotto nell’arco di tre anni, dal 2002 al 2005, avrebbe utilizzato circa 260mila euro per ristrutturare alcuni immobili di proprietà della stessa donna e per stipulare alcuni contratti. Il sacerdote, che all’epoca dei fatti contestatigli reggeva una parrocchia cittadina e oggi è coordinatore del museo diocesano, è stato arrestato in esecuzione di un provvedimento cautelare che era stato negato originariamente dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Bari ma è stato successivamente emesso, in sede di appello, dal Tribunale del Riesame e poi confermato dalla Suprema Corte di Cassazione, che lo ha reso, così, esecutivo. Secondo quanto è trapelato, il ruolo dell’avvocato - tutto da verificare - consisterebbe nell’apporto che egli avrebbe dato nella stipula di alcuni contratti preliminari in nome e per conto della persona che si presume incapace. c.strag. IL TEMPO Evade dagli arresti domiciliari Arrestato LANCIANO — È costata cara ad Antonio Bellotti, un 32enne di San Severo che stava scontando a Treglio gli arresti domiciliari (7 mesi per un furto commesso a Lucera), la voglia di trascorrere una serata fuori casa in compagnia del fratello che era venuto a fargli visita dalla Puglia. L’uomo è stato infatti arrestato dagli agenti della polstrada di Lanciano con l’accusa di evasione. I poliziotti lo hanno identificato nel corso di un controllo disposto per chiarire la dinamica di un incidente stradale avvenuto l’altra notte in località Perazza di Rocca San Giovanni. Bellotti, in evidente stato di ebbrezza, si era infatti messo alla guida di una Volkswagen Golf con documenti di circolazione falsi. Nel percorrere un tratto in rettilineo, secondo la ricostruzione della polstrada, avrebbe volontariamente speronato una Peugeot 106, condotta da un anziano del posto rimasto fortunatamente illeso, che lo stava sorpassando. La Golf è stata sequestrata e Bellotti rinchiuso nel carcere di Villa Stanazzo. Dovrà fare chiarezza anche sui documenti falsi della vettura ROCKSTAR.IT Nuove teorie sulla morte di Brian Jones La morte del chitarrista dei Rolling Stones, colui che per
primo ha formato il carattere del gruppo e ha caratterizzato il suono senza mai
partecipare ufficialmente alla fase compositiva, è di nuovo sotto la lente di
ingrandimento; questa volta è il presidente del fan club di Brian Jones a voler
ritornare alla notte del 3 Luglio del 1969, quando il corpo del chitarrista fu
rinvenuto nella piscina della sua tenuta nel Sussex.
Mercoledì, 08 Novembre 2006
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