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Articoli 16/11/2006

In arrivo leggi più severe per la revisione biennale della patente

Si ribellano gli anziani: “così ci discriminate”



(ASAPS) ZUGO (SVIZZERA) – Se da una parte gli esperti dell’ATA - l’associazione elvetica Traffico e Ambiente – hanno rivelato che l’anziano al volante è un soggetto a rischio, più che rappresentare un pericolo durante la circolazione, dall’altra è innegabile che oltre una certa soglia d’età si debba intervenire con una verifica puntuale dei requisiti psico-attitudinali. Lo dicono tutti i massimi esperti del settore, con molta serenità, partendo dalla constatazione che la maturità comporta generalmente il progressivo calo di tutte le capacità sensoriali e della sfera dei riflessi. In Svizzera l’argomento è stato oggetto dei lavori dell’ultima sessione della Conferenza dei Direttori Cantonali di Giustizia e Polizia (CCDGP) tenutasi a Zurigo, che ha preso in analisi un accurato elaborato della Commissione intercantonale per la circolazione stradale, operativa all’interno della conferenza stessa. Gli esperti hanno redatto l’opera in due parti: una, che prende in esame il fenomeno e lo descrive accuratamente, l’altra che rivede il regolamento (peraltro vigente) sulla visita biennale di mantenimento del titolo di guida. Il problema è rappresentato infatti dalla facilità con cui oggi gli elvetici dai capelli grigi riescono ad evitare il controllo periodico delle proprie capacità di conducenti, semplicemente rimandando di continuo l’appuntamento col medico.
Il progetto avanzato dalla conferenza cantonale, invece, prevede una scadenza effettiva della patente, oltre la quale il titolo non è semplicemente più valido: in questo modo, i conducenti devono sostenere per forza l’esame clinico. Esattamente come avviene in Italia, alla scadenza decennale della patente “B”.
Ricordiamo che in Svizzera la patente non ha scadenza, ed una volta conseguita accompagna il proprietario per sempre.
Ora, dopo la redazione del progetto, si tratta di modificare la legge, compito che spetterà al governo federale una volta che l’USTRA (Ufficio Federale delle Strade) avrà completato la stesura di un testo base compatibile con la disciplina della circolazione.

Protestano però i diretti interessati e il Consiglio svizzero che li rappresenta (CSA), che attaccano la Conferenza bollando il progetto come “discriminatorio ed eccessivamente rigido”. Per loro è già sufficiente la serie di limitazioni che possono essere imposte ad un rappresentante della Terza Età: divieto di guida notturna e sconfinamento ad un’area geografica precisa. (ASAPS)


© asaps.it

Di Lorenzo Borselli

Svizzera, anziani al volante
Giovedì, 16 Novembre 2006
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