Foto dalla rete (ASAPS) – L’Italia è tra i maggiori, il terzo
per l’esattezza, produttori europei di biodiesel, ma lo esporta quasi
totalmente. Quel po’ che resta all’interno di confini viene miscelato in bassa
percentuale (5%) al gasolio tradizionale per ridurre la percentuale di zolfo
presente in quest’ultimo. Questo il quadro contraddittorio che emerge da
un’inchiesta pubblicata sulla rivista Newton di novembre. Anche in questo
settore l’Italia rimane dietro agli altri paesi europei. Un paragone su tutti,
quello con la Francia. Nel nostro paese, infatti, non esistono ancora
distributori di carburanti “verdi” (bioetanolo, biodiesel, biometano), fa
eccezione solo il comune di La Spezia che ha deciso di installarne due. Le
tempistiche, però, sono ancora da stabilire. Oltralpe, invece, la situazione è
bene diversa. Da gennaio 2007 verranno realizzati 500 distributori di
bioetanolo E85 (85% etanolo, 15% benzina). Il tutto grazie al lavoro del
ministero dell’Industria, dell’ex pilota di F1 Alain Prost e al forte
sostegno ricevuto dal Governo francese.
(ASAPS) |
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