di ANGELA ABBATECOLA
CASSINO — La parola alla Corte di
Cassazione. Sarà fissata a breve l’udienza sulla scarcerazione di Gregorio
Mattia e Agostino Mastrangeli, difesi dagli avvocati Bartolomucci e
Paliotta, indagati per il lancio del sasso killer dal cavalcavia dell’A1 che
costò la vita a Natale Gioffrè. Il ricorso è firmato dal procuratore capo Izzo e
dal sostituto Morra. Sulla scelta del ricorso per Cassazione aleggia la legge
Pecorella che potrebbe irrimediabilmente abbattersi sull’indagine ponendovi la
parola fine. La legge prevede che se la Cassazione confermasse l’ordinanza di
scarcerazione del Riesame, il magistrato inquirente sarebbe costretto a
chiedere l’archiviazione. L’ipotesi è che forse in queste settimane, dopo la
doccia fredda della scarcerazione, gli inquirenti abbiano raccolto elementi
nuovi a sostegno dell’accusa. Questo avvalorato, ma restano solo ipotesi, dalle
visite, almeno un paio, che il capo della squadra mobile di Frosinone ha fatto
al terzo piano del tribunale nelle ultime settimane. Il ricorso alla Corte non
presenta particolari novità rispetto a quanto già emerso. In pratica, tutto
continua a ruotare intorno al ruolo del «superteste» che, a quanto pare, ha
fatto una gran confusione tra le numerose versioni. Due, tra i tanti, gli
aspetti che non tornano. Contrastano fortemente, secondo i giudici della
libertà, i contenuti di una deposizione del teste al pubblico ministero e
quelli di un’intercettazione ambientale.
da il Tempo.it
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