ORVIETO
– È stato individuato grazie al sofisticato lavoro
di setaccio delle immagini riprese dalle telecamere di Autostrade
italiane il camionista pirata responsabile della morte, di venerdì
mattina, di Michaela Dvorakova, la centaura trentenne della ex
Cecoslovacchia, investita all’altezza dello svincolo di Orte
da un mezzo pesante che poi non si era fermato. L’uomo -
le cui iniziali rispondono a C.M. - di 37 anni, nato a Castellammare
di Stabia, ma residente a Pompei, è stato incastrato dallo
screening ottimizzato fra oltre cento mezzi pesanti rimasti impressionati
sui fotogrammi dei filmati autostradali. L’esame delle immagini,
attentamente vagliate dagli agenti della sottosezione orvietana
della polizia stradale nel corso della notte, ha fatto scendere
dapprima a quattro il numero dei sospettati per arrivare poi all’identificazione
del responsabile. Che a meno di 24 ore dall’incidente, delle
10,30 del mattino di venerdì, è finito in manette
con l’accusa di omicidio colposo ed omissione di soccorso
e si trova attualmente rinchiuso nel carcere di Viterbo, a disposizione
del magistrato inquirente. L’arresto è scattato stanotte
intorno alle 2. La stradale avendo notato, dai filmati, che il
camion killer viaggiava in direzione nord scarico ha pensato di
tendergli un tranello immaginando che avrebbe percorso durante
la notte la corsia sud per il ritorno. L’uomo, a Napoli,
aveva da pochi mesi denunciato il furto di una vettura che la
polizia campana, in possesso proprio per questo del suo numero
di cellulare, aveva poi recuperato. Aggrappandosi all’episodio,
la stradale ha dato appuntamento all’uomo allo svicolo di
Fabro, lungo la carreggiata sud, fingendo di dovergli fornire
informazioni inerenti la vettura. Ma il campano ha mangiato la
foglia e di fronte alla pattuglia, intorno all’una e trenta
di notte, nei pressi di Fabro, ha tirato dritto. La corsa del
camion è finita qualche chilometro più a sud al
termine di un breve inseguimento. Per lui le manette. Mentre un
altro camionista, un bulgaro di 35 anni, residente a Roma, le
cui iniziali rispondono a M.K.M., è stato denunciato a
piede libero per omissione di soccorso. Il suo camion viaggiava
dietro quello dell’arrestato e ugualmente non si è
fermato per soccorrere la donna ceca. Le indagini, rese particolarmente
difficoltose dall’assenza di testimoni, sono state condotte
dalla polizia stradale di Orvieto in collaborazione con il comando
provinciale di Terni, diretto dal comandante Francesco Falciola.