(ASAPS) VARSAVIA – Dati da brivido, con la media
europea spazzata via. In Polonia, la media di sinistrosità letale è di 11 vittime
ogni 100 incidenti con lesioni, mentre quella del resto dell’Unione è di 6
morti. In termini numerici, significa che nel 2005 ci sono stati 48.000
incidenti, costati la vita a 5.500 persone ed il ferimento grave di 61.000. Si
tenga conto che la Polonia
conta poco meno di 39 milioni di abitanti, la metà dell’Italia. Le cause sono
presto dette: in testa a tutto c’è la velocità e la trasgressione del codice
della strada, seguite a ruota dall’uso di alcol, secondo un fenomeno che la
polizia polacca definisce “drammatico”: ogni anno almeno 4.000 incidenti si
dimostrano correlati all’uso di bevande alcoliche, capaci di lasciare sul
terreno 500 persone. Costi che lo stato non riesce più a sostenere, se è vero
che il ministro della salute ha proposto al governo di trasferire alle
assicurazioni i costi delle vittime della strada: l’idea ha suscitato un
vespaio di polemiche, non tanto da parte delle compagnie, ma da parte
dell’utenza, che vedrebbe crescere i premi per la RC auto del 33%. E non è tutto: per tenere a freno
quelli col gomito alzato, i loro premi assicurativi, in caso di violazioni
all’ebbrezza, aumenterebbero di 3 volte. (ASAPS)
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