il
manifesto dell’edizione 2005
(ASAPS) PARIGI, novembre 2006 – “Capitano di serata”, atto
terzo: l’associazione Prévention Routière – il maggior organismo nazionale non
governativo che si occupa di sicurezza stradale in Francia – e la Federazione Francese
delle Società d’Assicurazione – la nostra Ania (Associazione nazionale tra le
Imprese assicuratrici) – hanno appena varato la terza edizione della “notte dei
capitani di serata”, forse la più imponente manifestazione contro la guida in
stato di ebbrezza che si tiene in Europa. Diciamo questo, perché avendo
osservato il livello di mobilitazione negli anni precedenti e valutata la
risposta – anche in termine di impegno da parte dei gestori dei locali notturni
– del popolo della notte, non siamo riusciti a trovare alcun esempio in tutto
il Vecchio Continente. L’iniziativa è scoccata nella sera di sabato 25
novembre, ed ha avuto la partecipazione diretta di almeno un centinaio di
discoteche e altrettanti locali (le più grandi c’erano tutte) oltre ad un
piccolo esercito di 700 volontari, piazzati all’ingresso di ciascun ritrovo.
Per tutta la notte hanno spiegato ai giovani di età compresa tra i 18 ed i 33
anni – la fascia più colpita in Francia (e in Europa) dai danni di sbronze
attive e passive al volante – i rischi derivanti dall’uso di alcol e droghe in
interazione con la guida. Ad ogni gruppo di ragazzi e ragazze è stato chiesto
di designare un “capitano di serata”, che si assumesse il compito di non
toccare alcolici al bar e di riportare a casa gli altri. Una promessa di
responsabilità: una volta scelto il driver sobrio, tutti a ballare fino
all’alba, quando i volontari hanno verificato lo stato alcolemico del
conducente. Ai capitani coscienziosi,
quelli che non hanno fatto promesse da marinaio, è stato rimborsato il
biglietto. Un’iniziativa davvero molto importante, ispirata in qualche modo
all’attività di Nez Rouge (Naso Rosso), molto attiva in Canada ed in Svizzera,
che incontra comunque molte critiche, peraltro – almeno secondo noi –
assolutamente condivisibili . Secondo molti, infatti, l’alcol e la droga non
possono essere ricondotti ad un mero problema di interazione con la guida, ma
semplicemente ad un problema di salute pubblica. Insomma: l’alcol fa male, malissimo,
anche se non si guida. È comunque un modo per cominciare, per educare i giovani
almeno al rispetto delle regole, prima tra tutte quelle della sopravvivenza. L’iniziativa
è in realtà nata nel 1997, e da allora sono state realizzate oltre 100mila serate
sul tema. Da tre anni, però, non si tratta più di un’iniziativa estemporanea,
ma alla continua attività sul territorio si è aggiunta una grande giornata
nazionale. (ASAPS)
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