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Comunicati stampa 17/06/2002

Comunicato stampa - Nino Manfredi diventa socio onorario dell’Asaps

Un appello agli automobilisti: “annate piano, le tragedie se ponno evità”

CASSETTO: COM-STAMP 

FILE:  CS-2002.04.30
WEB:             CS020430

Comunicato stampa


Nino Manfredi diventa
socio onorario dell’Asaps

Un appello agli automobilisti: “annate piano, le tragedie se ponno evità”



Nino Manfredi esibisce la tessera di socio Asaps, insieme a Ciro Caggiani, referente Asaps di Barletta (BA).

L’associazione Amici e Sostenitori della polizia Stradale, ha un nuovo socio illustre. Si tratta di Saturnino Manfredi, meglio noto come “Nino”, straordinario, versatile e popolarissimo attore il cui nome Ë indissolubilmente legato al cinema ed al teatro italiano dell’ultimo mezzo secolo. Manfredi ha aderito con entusiasmo all’Asaps per il tramite del suo grande amico, di vecchia data, Ciro Caggiani  - referente Asaps presso la Sottosezione Polizia Stradale di Barletta - ed ora fa parte, come socio onorario, della nostra grande famiglia.

Nino Manfredi, nato a Castro dei Volsci, in provincia di Frosinone, nel 1921, Ë figlio d’arte, suo padre era un maresciallo di polizia. Laureatosi in legge, ha frequentato l’accademia di arte drammatica a Roma mettendo la toga in un armadio. Il suo debutto teatrale risale al 1947 con la celebre Compagnia Martagliati, insieme ad un altro  mostro sacro del cinema e del teatro di casa nostra, il compianto Vittorio Gassmann.

Il suo debutto cinematografico risale al ’49 e da allora ha interpretato oltre 180 film tra i quali ricordiamo “Il Giocattolo”, “Straziami ma di baci saziami”, “Pane e cioccolata”, “Per grazia ricevuta”, ”Nudo di donna”, “Spaghetti house”, ed Ë stato impareggiabile Mastro Geppetto in “Pinocchio”. In tanti altri ruoli ha incarnato, con grande maestria, i tic, le paure, le ansie, la scanzonata gioia di vivere, l’arte di arrangiarsi degli italiani.

In teatro ha portato in scena il celebre “Rugantino”, della premiata ditta Garinei & Giovannini, e negli anni ‘90 “Gente di facili costumi” e “Viva gli sposi”, da lui stesso scritti e diretti. Da ricordare anche la partecipazione ad una fortunata “Canzonissima” assieme a Delia Scala ed a Paolo Panelli.

In diversi films, per il cinema e per la Tv, ha indossato divise, come nel caso di “Linda e il brigadiere”, “Il tenente dei carabinieri” e “Il Carabiniere a cavallo”, la cui locandina Ë stata inserita nel calendario 2002 dell’Arma dei carabinieri.

Prossimamente su Rai Uno andrà in onda il film per la Tv la sua pi˜ recente fatica, “Vizio di famiglia”, assieme a Lino Banfi. Felicemente sposato con Erminia Ferrari, Ë il felice papà di Luca, Roberta e Giovanna.

Uno stralcio dell’intervista rilasciata alla nostra rivista Il Centauro, organo ufficiale dell’Asaps, con un appello agli automobilisti.

 “Fin da giovane ho maturato un profondo rispetto per le forze dell’ordine e per le istituzioni. Mio padre, infatti, era maresciallo di polizia ed in casa si viveva a pane e commissariato. E questo già dice tutto. Due miei nipoti, invece, hanno scelto la “concorrenza” e sono oggi colonnelli della Benemerita. Io - osserva sorridendo - li ho fregati tutti e posso dire, sia pure grazie al cinema,  di esser stato sia poliziotto che carabiniere. E ditemi voi chi altro può dire altrettanto”. Ridacchia con quella sua maschera a metà tra il rigore ed il gusto innato e naturale per la battuta. Poi diventa improvvisamente serio e dice, quasi tra sÈ e sÈ: “Mi sono sempre trovato perfettamente a mio agio con una divisa indosso ed ho cercato di trasmettere agli spettatori il profondo senso di rispetto che si deve a quegli uomini che spendono tutta la loro vita per difendere i valori essenziali della convivenza civile, della legalità e della sicurezza. Ho molta stima, poi, per i poliziotti della Stradale. In tanti anni in giro per l’Italia ne ho visti moltissimi: uomini duri, abituati a fronteggiare qualunque situazione. Ma sotto la divisa uomini come normali con il loro codice genetico di umanità, di spirito di servizio. E quando vi fermano perchÈ avete maltrattato un po’ troppo l‘acceleratore, non gli mandate gli accidenti, ma ringraziateli perchÈ magari ci costringono, con le buone o con le cattive, di evitare tragedie. Quanno ce vò, ce vò. Ed alle tragedie della strada non ci si abitua mai. Neppure loro che hanno visto tutto il campionario prodotto dall’imprudenza e della superficialità umana, ci faranno mai il callo. Di fronte alle tragedie nun ce se fa mai er callo, anche se li vedi là operare sempre con apparente freddezza e professionalità sotto sotto i battiti sono accelerati. Per questo voglio dire agli automobilisti: annate piano, le tragedie se ponno evità, la vita Ë bella e merita di essere vissuta. Fate come me: quando mi fermano per un controllo li vedo come amici, gli sorrido, li capisco. E mi rivedo nei miei film, in velocissimo flashback, e mi dico: “Toh, un collega”.

Per questo - conclude il Saturnino nazionale” sono veramente felice di entrare a far parte di questa grande famiglia che vigila su di noi, sulle strade italiane. E ci dà quella dose di sicurezza di cui abbiamo tutti, davvero, un gran bisogno”. Poi si porta la mano destra, tesa sulla fronte e scandisce con voce ferma ed impostata: “agente Manfredi Saturnino: comandi”. Impareggiabile Manfredi.

 

Forlì, 7 giugno 2002

 

 

 

Lunedì, 17 Giugno 2002
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