(ASAPS) ORTISEI (BOLZANO), 1 dicembre 2006 – Ha ucciso più persone di un criminale comune, ma lui – un autotrasportatore 50enne – pregiudicato per reati stradali e per aver ucciso 9 persone in un colpo solo, nel 1995, ha. Ma vediamo il fatto: i Carabinieri di Ortisei mettono la paletta al conducente di un veicolo commerciale che procede con andamento incerto. L’autista scende: barcolla vistosamente e l’alito conferma il suo stato di ebrietà, successivamente sancito anche dall’esame etilometrico. Scatta la denuncia, ma prima che la questione si chiuda con i verbali, l’uomo ha uno scatto d’ira e se la prende coi militari. Li ingiuria, li accusa di aver fermato lui invece di essere andati ad arrestare spacciatori. Gli spacciatori, già: almeno per loro c’è stato l’indulto. Per lui, che nel 1995 aveva centrato in pieno un autobus ammazzando 9 persone, l’indulto è di fatto permanente da molto tempo. La sconcertante verità è emersa quando i militari hanno interrogato il nome dell’ubriaco al terminale di polizia, scoprendo che a suo carico c’arano già 6 denunce per guida in stato di ebbrezza, tutte ovviamente finite col ritiro della patente di guida e con la classica sospensione. La notizia del suo trascorso da uccisore, è rimbalzata su tutte le cronache e frugando negli archivi dell’Asaps ancora ai suoi primi passi, abbiamo trovato alcune notizie su quel drammatico evento. I fatti risalgono alla mattina del 9 maggio 1995, quando sulla strada statale della Val Pusteria, l’autotreno condotto dall’uomo finì contro un pullman della SAD sulla linea Brunico-Bressanone che viaggiava in senso opposto. A bordo, una trentina di pendolari, tra cui molte donne e bambini. Il rimorchio del tir, in fase di sbandamento, agganciò la parte anteriore del pullmann, aprendolo come una scatoletta di tonno: tutti coloro che si trovavano seduti sul lato sinistro vennero falciati. 7 persone morirono subito, mentre sembra che altri due feriti – ricoverati in gravissime condizioni – morirono tempo dopo, ma il dato non è certo. Tra le vittime Agnes Unterhofer, 37 anni e la figlioletta Veronica, di 3. il fratellino gemello, Robert, venne ricoverato in gravissime condizioni a Bressanone. L’autista si giustificò alla Polizia Stradale dicendo che si era distratto per cambiare canale alla radio. La Procura della Repubblica lo fece subito arrestare per disastro colposo, avendo tra l’altro scoperto che l’allora 42enne, pochi mesi prima, aveva investito e ucciso col camion una donna in bicicletta. Non conosciamo particolari sulla sua riserva attuale di punti, ma scommettiamo che in relazione alle sue guide in stato di ebrietà nessun punto è mai stato decurtato. Il perché? Semplice: la decurtazione dei punti scatta solo quando il procedimento amministrativo è definito e può essere messo agli atti. Trattandosi di reato penale, per chiudere la pratica e intaccare la riserva dei punti è necessario che vengano emessi i decreti penali di condanna e rarissime volte le cancellerie dei Tribunali e gli organi di polizia stradale riescono ad avere rapporti successivi alla chiusura del procedimento penale. Un difetto nell’ingranaggio, che molti referenti continuano a segnalarci. Certo, che in Italia non sia possibile revocare per sempre una patente di guida, ci sembra indegno di un paese civile. Ripetere le nostre proposte, di fronte ad episodi come questo, ci sembra addirittura inutile. (ASAPS) |